Ma i testimoni di Geova

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Amministrazione Forum.
00mercoledì 26 agosto 2009 09:46
Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 26/08/2009 9.07:




Scusa se ti ho chiamato francesca, non lo so perchè mi è venuto questo nome, volevo cambiarlo ma non posso modificare più il messaggio per via del tempo trascorso, non me lo permette.
Ciao e scusa ancora.




In effetti stavo cercando di focalizzare "la Francesca"... [SM=g27987]

Battisti docet: "Non è Francesca..."


Stefania
(Mario70)
00mercoledì 26 agosto 2009 10:19
Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 8/26/2009 9:44 AM:




La discussione è ben moderata. Barnabino è andato un pò "ben oltre" solo ed esclusivamente perché tu presenti le cose come se tutti fossimo d'accordo con le tue ipotesi. Devi dare atto che più di una volta hai fatto apologia.

La discussione, ad esclusione di qualche post che è stato cancellato, scorre nell'assoluta correttezza.

Invito Filippo o Christian, se sono in rete, farci un breve specchietto di quello che è stato presentato e se sono state date risposte in armonia all'insegnamento biblico.

Admin-Stefania




Io espongo il punto di vista trinitario e solo quello, non sto difendendo una verità assoluta, ma sto esponendo un punto di vista, il fatto poi che io ci creda non è pertinente allo scopo del post, come il fatto che voi non ci crediate esula da questo scopo, io mi limito quindi ad esporre la trinità e a far vedere se la scrittura la contraddice e quali sono invece le scritture che essa cerca di armonizzare.
Questa premessa deve essere chiara altrimenti ci fraintendiamo.

Del reto la domanda che stiamo esaminando è:

"2. A cosa credono i trinitari e perché;

"
Quindi il fatto che io ci creda o che voi non ci crediate esula da questa domnda.

Saluti
Mario
barnabino
00mercoledì 26 agosto 2009 11:34
Caro Mario,


Io espongo il punto di vista trinitario e solo quello



E allora lo faccia in modo corretto, evitando di fare affermazioni apodittiche che non si basano sulla realtà dei fatti.

I passi da lei citati sono tutti in qualche modo disputati, per la grammatica o per l'esegesi, e questo anche da parte du biblisti trinitari, mi pare corretto segnalarlo.


io mi limito quindi ad esporre la trinità e a far vedere se la scrittura la contraddice e quali sono invece le scritture che essa cerca di armonizzare.



Guardi che questa frase non significa nulla. La Scrittura non contraddice neppure la fisica quantistica ma non significa che essa sia contenuto in nuce nella Scrittura.

Lei dovrebbe spiegare piuttosto come nel I secolo già vi fu una "spaccatura" tra monoteismo giudaico e cristiano, cioè dovrebbe spiegare quando e come si passò a credere da un Dio unico chiamato Geova ad una pluralità personale intradivina. Capise? E questo in ambiente giudaico, non ellenistico.

Altrimenti lei non fa altro che spiegarci l'interpretazione che di quei passi diedero uomini di un'epco, di una cultura e di un contesto linguistico differente rispetto a quello in cui i testo del NT vennero scritti. Sta facendo dell'anacronsmo.

Se ci dice che ci vollero 4-5 secoli per "armonizzare" le scritture lei, di fatto, ci sta dicendo che né Paolo, né Giovanni, né Gesù erano ancora riusciti ad "armonizzarle". La domanda è: prima della tanto attesa "armonizzazione" da parte dei filosofi ellenico-cristiani in che cosa credevano Giovanni e Paolo e i cristiani giudei? Come loro, e non dopo 4 secoli, avevano armonizzato questi passi?

Se mi dice che solo dopo 4 secoli fu svelato il senso esatto di Giovanni 1,1 allora lei sta dicendo che Giovanni ed i suoi lettore non lo avevano esatto. La domanda è: in che cosa credevano? Cosa scriveva Giovanni e cosa capiva un lettore del I secolo quando vedeva scritto che Gesù era "dio"? Senza la mediazione di nicea che concetto di Dio aveva un giudeo-cristiano di quell'epoca? Come questo pensiero, e non quello del IV secolo, era compatibile con quel passo?

Tutti qui.

Shalom
(Mario70)
00mercoledì 26 agosto 2009 11:56
Re:
barnabino, 8/26/2009 11:34 AM:

Caro Mario,


Io espongo il punto di vista trinitario e solo quello



E allora lo faccia in modo corretto, evitando di fare affermazioni apodittiche che non si basano sulla realtà dei fatti.

I passi da lei citati sono tutti in qualche modo disputati, per la grammatica o per l'esegesi, e questo anche da parte du biblisti trinitari, mi pare corretto segnalarlo.


io mi limito quindi ad esporre la trinità e a far vedere se la scrittura la contraddice e quali sono invece le scritture che essa cerca di armonizzare.



Guardi che questa frase non significa nulla. La Scrittura non contraddice neppure la fisica quantistica ma non significa che essa sia contenuto in nuce nella Scrittura.

Lei dovrebbe spiegare piuttosto come nel I secolo già vi fu una "spaccatura" tra monoteismo giudaico e cristiano, cioè dovrebbe spiegare quando e come si passò a credere da un Dio unico chiamato Geova ad una pluralità personale intradivina. Capise? E questo in ambiente giudaico, non ellenistico.

Altrimenti lei non fa altro che spiegarci l'interpretazione che di quei passi diedero uomini di un'epco, di una cultura e di un contesto linguistico differente rispetto a quello in cui i testo del NT vennero scritti. Sta facendo dell'anacronsmo.

Se ci dice che ci vollero 4-5 secoli per "armonizzare" le scritture lei, di fatto, ci sta dicendo che né Paolo, né Giovanni, né Gesù erano ancora riusciti ad "armonizzarle". La domanda è: prima della tanto attesa "armonizzazione" da parte dei filosofi ellenico-cristiani in che cosa credevano Giovanni e Paolo e i cristiani giudei? Come loro, e non dopo 4 secoli, avevano armonizzato questi passi?

Se mi dice che solo dopo 4 secoli fu svelato il senso esatto di Giovanni 1,1 allora lei sta dicendo che Giovanni ed i suoi lettore non lo avevano esatto. La domanda è: in che cosa credevano? Cosa scriveva Giovanni e cosa capiva un lettore del I secolo quando vedeva scritto che Gesù era "dio"? Senza la mediazione di nicea che concetto di Dio aveva un giudeo-cristiano di quell'epoca? Come questo pensiero, e non quello del IV secolo, era compatibile con quel passo?

Tutti qui.

Shalom




Se io mi mettessi a fare un botta e risposta su ognuno di questi punti non si arriverà da nessuna parte, l'innovazione di questo post rispetto a ciò che è successo altre volte è proprio questo:
Ognuno porta avanti la sua tesi nel rispetto di quello in cui crede l'altro.
A me non interessa convincere i testimoni di Geova che la trinità sia la verità, a me interessa fargli capire cosa dice la trinità e perchè.
I lettori poi saranno in grado di farsi le dovute domande e di esporre i loro dubbi altrove, dove meglio riterranno opportuno, anche in questo sito ma altrove.
Quindi il contendere lo lascio a qualcun altro, non è certo questo che mi interessa ora.
Per farti un solo esempio per farti capire dove si andrebbe a finire se io rispondessi su quanto chiedi, ti controargomenterei che l'arianesimo fu una eresia del IV secolo e che prima nessuno (tranne pochissime eccezioni)mise mai in dubbio che Cristo fosse Dio, altrimenti non sarebbe stata giudicata un'eresia da combattere, ti potrei dire che Giovanni benchè non avesse in mente il credo trinitario di 3 secoli dopo, sicuramente sapeva chi era Cristo ovvero "il suo Dio e il suo Signore" come scrisse quando riportò le parole di Tommaso.

Spero che ora potremmo andare avanti con questo bel post.

Saluti
Mario
barnabino
00mercoledì 26 agosto 2009 13:49
Caro Mario,


A me non interessa convincere i testimoni di Geova che la trinità sia la verità, a me interessa fargli capire cosa dice la trinità e perchè



Non ho ben capito, tu dovresti riassumerci 17 secoli di teologia trinitaria?

[SM=g27991]


l'arianesimo fu una eresia del IV secolo e che prima nessuno (tranne pochissime eccezioni) mise mai in dubbio che Cristo fosse Dio



Sarebbe da capire dove trai queste conclusioni, visto che le dispute cristologiche c'erano già nel II secolo, e sul fatto che Gesù fosse considerato Dio in senso trinitario abbiamo poche testimonianze, quello che sappiamo di certo sul I secolo è che i cristiani erano giudei, e come tali proclamavano l'unicità personale di Geova e la necessità di adorare solo Lui.

Tu devi spiegare quando e come vi fu lo strappo rispetto a questa visione di Dio.


altrimenti non sarebbe stata giudicata un'eresia da combattere



Mica tutti la consieravano un'eresia da combattere, né tanto meno sappiamo se Gesù l'avrebbe considerata un'eresia.


ti potrei dire che Giovanni benchè non avesse in mente il credo trinitario di 3 secoli dopo, sicuramente sapeva chi era Cristo ovvero "il suo Dio e il suo Signore"



Dunque Giovanni era politesta, o in tale modo, senza altra spiegazione, arrivata 300 anni dopo, avrebbero dovuto leggere quella frase i giudei, per cui Geova era il "solo vero Dio". Ora, o Giovanni ed i suoi lettori avevano già chiara in testa tutto lo sviluppo teologico dei 6 secoli successivi oppure, senza quella che tu chiami "armonizzazione", la frase è da intendere in senso politeista.

Se per te la trinità è una forma di "armonizzazione" significa che nei secoli precedenti tale "armonia" non ci fosse.

La domanda è: a che Dio credeva Giovanni? Ma la risposta non può arrivare con le armonizzazioni del IV-VI secolo, devono arrivare dentro la cultura e fede del I secolo.

Shalom

(Mario70)
00mercoledì 26 agosto 2009 14:22
Re:
barnabino, 26/08/2009 13.49:

Caro Mario,


A me non interessa convincere i testimoni di Geova che la trinità sia la verità, a me interessa fargli capire cosa dice la trinità e perchè



Non ho ben capito, tu dovresti riassumerci 17 secoli di teologia trinitaria?

[SM=g27991]


l'arianesimo fu una eresia del IV secolo e che prima nessuno (tranne pochissime eccezioni) mise mai in dubbio che Cristo fosse Dio



Sarebbe da capire dove trai queste conclusioni, visto che le dispute cristologiche c'erano già nel II secolo, e sul fatto che Gesù fosse considerato Dio in senso trinitario abbiamo poche testimonianze, quello che sappiamo di certo sul I secolo è che i cristiani erano giudei, e come tali proclamavano l'unicità personale di Geova e la necessità di adorare solo Lui.

Tu devi spiegare quando e come vi fu lo strappo rispetto a questa visione di Dio.


altrimenti non sarebbe stata giudicata un'eresia da combattere



Mica tutti la consieravano un'eresia da combattere, né tanto meno sappiamo se Gesù l'avrebbe considerata un'eresia.


ti potrei dire che Giovanni benchè non avesse in mente il credo trinitario di 3 secoli dopo, sicuramente sapeva chi era Cristo ovvero "il suo Dio e il suo Signore"



Dunque Giovanni era politesta, o in tale modo, senza altra spiegazione, arrivata 300 anni dopo, avrebbero dovuto leggere quella frase i giudei, per cui Geova era il "solo vero Dio". Ora, o Giovanni ed i suoi lettori avevano già chiara in testa tutto lo sviluppo teologico dei 6 secoli successivi oppure, senza quella che tu chiami "armonizzazione", la frase è da intendere in senso politeista.

Se per te la trinità è una forma di "armonizzazione" significa che nei secoli precedenti tale "armonia" non ci fosse.

La domanda è: a che Dio credeva Giovanni? Ma la risposta non può arrivare con le armonizzazioni del IV-VI secolo, devono arrivare dentro la cultura e fede del I secolo.

Shalom





Prima mi dai del tu, poi del lei, poi del tu... sembra che tu soffra di disturbi di personalità multipla... [SM=g27988]
Prendi atto del fatto che non mi va di aprire una discussione su quanto mi chiedi, perchè lo trovo sterile, non è un mio problema chiarire quanto tu mi chiedi, io ho le idee chiare, il mio scopo è solo quello di rispondere alle domande che sono state poste in questo tread, non voglio discutere di 17 secoli di trinità, ma semplicemente sulle basi che riguardano questa, accettate indistintamete da tutti i trinitari (99% dei cristiani), lasciando le divergenze da parte, il resto per ora non mi ineressa, del resto non ho dimenticato come mi hai apostrofato tempo fa, io discuto solo con chi mi rispetta come persona.
Quindi se non ti rispondo non è perchè io non lo sappia fare, ma solo perchè non mi interessa, sarò pure libero di scegliere con chi confrontarmi e su cosa vero?
Se poi ti dovesse interessare la mia personale opinione al riguardo sai dove trovarmi.
Gradirei cortesemente di poter continuare.
saluti
Mario


barnabino
00mercoledì 26 agosto 2009 16:47
Per descivere la trinità è suffciente leggere un qualunque dizionario teologico. Quello che che mi pare tu non riesca a cogliere è la sua necessità teologica alla luce di uno sviluppo storico che vada oltre il catechismo.

Comunque contento te contentu tutti, non vedo perché dovrei tediarti con interrogativo che potrebbe perfino indurti a pensare.

Shalom
F.Delemme
00mercoledì 26 agosto 2009 17:19

Sono state poste delle domande. La questione relativa alla trinità e alla sua "concezione" interessa primariamente i trinitari.
Che cos'é la trinità, spiegata da un trinitario, il quale afferma che il 99% dei cristiani l'accetta (?!), secondo il mio parere non trae alcun sostegno dal linguaggio pre-cristiano e del cristianesimo primitivo.
Si è appreso che la dottrina trinitaria è spiegata in un modo diverso da come è stata concepita, ricordando che a Nicea non si discusse di trinità. La scelta di questo dogma, lungi dall'unire quel 99% di cristiani, lacerò la chiesa e pose le basi per una controversia senza fine.
Il cristianesimo primitivo non pensò mai ad un Dio trino, semmai, i trinitari, così come sta facendo Mario, precisano che il dogma trinitario non è smentito dalla Bibbia. Ma molte cose non sono smentite dalla Bibbia. Questo non vuol dire però che la Bibbia confermi o sostenga questo concetto.
Gepy ha iniziato a presentarci il "credo niceno" e l'invitiamo a continuare a presentarcelo centellinandolo affinché si riesca a capire più pienamente cosa si decise a Nicea nel 325.

Buona continuazione.
dom@
00mercoledì 26 agosto 2009 18:55
Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 8/26/2009 9:44 AM:




La discussione è ben moderata. Barnabino è andato un pò "ben oltre" solo ed esclusivamente perché tu presenti le cose come se tutti fossimo d'accordo con le tue ipotesi. Devi dare atto che più di una volta hai fatto apologia.

La discussione, ad esclusione di qualche post che è stato cancellato, scorre nell'assoluta correttezza.

Invito Filippo o Christian, se sono in rete, farci un breve specchietto di quello che è stato presentato e se sono state date risposte in armonia all'insegnamento biblico.

Admin-Stefania



Dal libro "ROME ETERNAL CITY" - Pubblicato a Boston nel 1896. A Pagina 167 al sottotitolo "pagan altar temple etc."
dice....
vowed to build the temple and althought it is know as that of Jupiter alone,it was doubtless dedicated also to Juno and minerva,or to the roman trinity,to witch a temple was raised in every newly founded town.this temple had three distinct chambers in its cella the central one was devotedto the statue of jupiter while the statue of minerva was in the right of the great jove,and the statue of junoin that on his left these statues were of terra cotta after the etruscan style.Air and light were obtained by means of an hpaethral opening in the roof.

In italiano

“… ha fatto voto di costruire il tempio ed anche se sapeva che era dedicato solo a Giove, indubbiamente è stato dedicato anche a Giunone e a Minerva o alla trinità romana. Ed in ogni città fondata di recente si erigeva un tempio simile.
Questo tempio aveva tre loculi distinti; in quello centrale c’era la statua di Giove mentre la statua di Minerva era sul loculo alla destra del grande Giove. Invece la statua di Giunone si trovava in quello di sinistra. Queste statue erano di terracotta in stile etrusco. Per mezzo di un’apertura realizzata sul tetto entrava la luce e circolava l’aria.”


------
Ma Mario, non vedi che hanno rifrescato la trinita' dell'antica ROMA?
[SM=g7304]

[SM=g7483]


(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 07:02
Re: Re: Re: Re: Re:
dom@, 8/26/2009 6:55 PM:



Dal libro "ROME ETERNAL CITY" - Pubblicato a Boston nel 1896. A Pagina 167 al sottotitolo "pagan altar temple etc."
dice....
vowed to build the temple and althought it is know as that of Jupiter alone,it was doubtless dedicated also to Juno and minerva,or to the roman trinity,to witch a temple was raised in every newly founded town.this temple had three distinct chambers in its cella the central one was devotedto the statue of jupiter while the statue of minerva was in the right of the great jove,and the statue of junoin that on his left these statues were of terra cotta after the etruscan style.Air and light were obtained by means of an hpaethral opening in the roof.

In italiano

“… ha fatto voto di costruire il tempio ed anche se sapeva che era dedicato solo a Giove, indubbiamente è stato dedicato anche a Giunone e a Minerva o alla trinità romana. Ed in ogni città fondata di recente si erigeva un tempio simile.
Questo tempio aveva tre loculi distinti; in quello centrale c’era la statua di Giove mentre la statua di Minerva era sul loculo alla destra del grande Giove. Invece la statua di Giunone si trovava in quello di sinistra. Queste statue erano di terracotta in stile etrusco. Per mezzo di un’apertura realizzata sul tetto entrava la luce e circolava l’aria.”


------
Ma Mario, non vedi che hanno rifrescato la trinita' dell'antica ROMA?
[SM=g7304]

[SM=g7483]






Ora che qualcuno si è fatto questa bella risata, possiamo tornare a trattare seriamente questo argomento?
A me del sincretismo architettonico della chiesa cattolica, non è che me ne importa poi tanto, ovvero quando a Siracusa ho visto il tempio di Athena dentro la cattedrale, sono rimasto colpito positivamente, se lo avessero distrutto per costruirci sopra la chiesa, sarebbe stato davvero un peccato, le colonne all'interno sono spettacolari!
saluti
Amministrazione Forum.
00giovedì 27 agosto 2009 09:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 27/08/2009 7.02:




Ora che qualcuno si è fatto questa bella risata, possiamo tornare a trattare seriamente questo argomento?
A me del sincretismo architettonico della chiesa cattolica, non è che me ne importa poi tanto, ovvero quando a Siracusa ho visto il tempio di Athena dentro la cattedrale, sono rimasto colpito positivamente, se lo avessero distrutto per costruirci sopra la chiesa, sarebbe stato davvero un peccato, le colonne all'interno sono spettacolari!
saluti




Credo che l'utente Dom@ abbia riportato ciò che la letteratura storico/religiosa non può nascondere. Molte sono le similitudini tra le triade arcaiche e la trinità della cristianità.
Il libro "Il sentimento religioso dei siciliani" del nostro presidente, evidenzia questo stesso aspetto:


"Ishtar, infatti, fa parte della triade divina mesopotamica : Sin è la luna e Shamash il sole; l'Astarte dei Greci sarà Venere, e così alla fine, la coppia divina Adon-Astarte — Isis e Horus per gli Egiziani si troverà adattata, almeno in Sicilia, nel culto cristiano della Vergine-Madre e del giovanetto Gesù, quando non di sant'Agata addirittura, rinnovandosi la tradizione di quel plurimillenario processo storico di trasposizione dei culti e delle religioni. «Il mito greco riflette chiaramente l'antico mito orientale del dio sumerico Dummùzi, assiro e babilonese Tammùz, egiziano Osiris, ittita Telipinu, ugaritico Baal, e Afrodite prende nel mito il posto della dea-madre orientale ».
Questo amalgama di teologie astrali mesopotamiche e di drammi ritualistici stagionali che avevano luogo in Sicilia in occasione dei grandi solstizi di primavera, d'estate e d'autunno, in onore del Sole, di Adone e di Gereàtide — divenuta Afrodite sulla costa orientale e Astarte sull'occidentale, dove la presenza tiria e punica fu incontrastata per 10 secoli — e conservato e osservato piamente dalle tradizioni popolari."

Che poi Dom@ si faccia una risata, nulla toglie alla realtà e alla serietà delle informazioni postate.

Admin-Stefania
(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 09:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 8/27/2009 9:35 AM:




Credo che l'utente Dom@ abbia riportato ciò che la letteratura storico/religiosa non può nascondere. Molte sono le similitudini tra le triade arcaiche e la trinità della cristianità.
Il libro "Il sentimento religioso dei siciliani" del nostro presidente, evidenzia questo stesso aspetto:


"Ishtar, infatti, fa parte della triade divina mesopotamica : Sin è la luna e Shamash il sole; l'Astarte dei Greci sarà Venere, e così alla fine, la coppia divina Adon-Astarte — Isis e Horus per gli Egiziani si troverà adattata, almeno in Sicilia, nel culto cristiano della Vergine-Madre e del giovanetto Gesù, quando non di sant'Agata addirittura, rinnovandosi la tradizione di quel plurimillenario processo storico di trasposizione dei culti e delle religioni. «Il mito greco riflette chiaramente l'antico mito orientale del dio sumerico Dummùzi, assiro e babilonese Tammùz, egiziano Osiris, ittita Telipinu, ugaritico Baal, e Afrodite prende nel mito il posto della dea-madre orientale ».
Questo amalgama di teologie astrali mesopotamiche e di drammi ritualistici stagionali che avevano luogo in Sicilia in occasione dei grandi solstizi di primavera, d'estate e d'autunno, in onore del Sole, di Adone e di Gereàtide — divenuta Afrodite sulla costa orientale e Astarte sull'occidentale, dove la presenza tiria e punica fu incontrastata per 10 secoli — e conservato e osservato piamente dalle tradizioni popolari."

Che poi Dom@ si faccia una risata, nulla toglie alla realtà e alla serietà delle informazioni postate.

Admin-Stefania



Che in passato si siano adorate triadi di dèi nessuno lo mette in dubbio, del resto se per questo akenaton adorava un unico Dio e conosciamo un testo molto simile ad un salmo, dovremmo concludere che gli ebrei lo abbiano copiato?
La trinità così come intesa dal IV secolo in poi, non ha nulla di simile in nessuna religione arcaica, come ho cercato di spiegare non crediamo in tre dèi ma in un unico Dio tripersonale, unica natura in tre ipostasi distintr, la cosa è molto più complessa...
Onestamente, per quanto mi riguarda, questa similitudine non mi dice nulla se non un interessante uso del numero tre nell'antichità, che gli antichi abbiano avuto una qualche intuizione? [SM=g27987]

Comunque per chi non lo sapesse, anche in me scorre sangue siculo...
ciao
Amministrazione Forum.
00giovedì 27 agosto 2009 10:09

Le antiche trinità pagane non contrastano con la trinità "elaborata" nel corso dei secoli ed accettata dalla cristianità.
Non è affatto vero che non si trova nell'antichità un'elaborazione simile al dogma trinitario moderno.
Il dio lunare babilonese Sinn era simile al dio della moderna trinità. Nell'unità di quel solo dio dei babilonesi c'erano tre persone e per simboleggiare quella dottrina nella trinità, essi impiegavano, come provano le scoperte archeologiche, il triangolo equilatero, come è ben noto che la chiesa cattolica fa oggi.

Stefania
(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 10:43
Re:
Amministrazione Forum., 8/27/2009 10:09 AM:


Le antiche trinità pagane non contrastano con la trinità "elaborata" nel corso dei secoli ed accettata dalla cristianità.
Non è affatto vero che non si trova nell'antichità un'elaborazione simile al dogma trinitario moderno.
Il dio lunare babilonese Sinn era simile al dio della moderna trinità. Nell'unità di quel solo dio dei babilonesi c'erano tre persone e per simboleggiare quella dottrina nella trinità, essi impiegavano, come provano le scoperte archeologiche, il triangolo equilatero, come è ben noto che la chiesa cattolica fa oggi.

Stefania




Peccato che ti sei dimenticata di specificare che i babilonesi non credevano solo in quella triade ma in decine di dèi:

"Durante il regno di Hammurabi, Marduk, dio di Babilonia, divenne dio dell'impero, sotto gli assiri dominò Assur. Vi erano inoltre le grandi triadi: Anu, Enil ed Ea (cielo, aria e acqua) e Shamash, Sin e Ishtar (Sole, Luna e Venere). "
[Da Encarta (dato che piace molto questa enciclopedia)]

Analizzando meglio la loro religione si scopre che i babilonesi vedono prima Marduk quale Dio supremo sugli altri dei minori, poi lo diventa Anu, diciamo che più che politeisti erano enoteisti, un esempio che mi viene in mente è il vostro modo di vedere Geova come Dio supremo sugli altri esseri spirituali che voi definite ancora oggi come dèi minori, ad esempio: gli angeli, Gesù, il Diavolo, i giudici ecc... Addirittura affermate che la sostanza che forma Geova è la stessa degli angeli, ovvero lo spirito impersonale.
Per chiarire: i trinitari non credono che ci siano altri dèi, ma una sola deità, un unico Dio anche se tripersonale, mentre i TdG credono veramente che il termine dio possa riferirsi a persone diverse da Geova, allora i tdg hanno copiato dai babilonesi?
Come vedi Stefania così non se ne esce.
Se vogliamo discutere di trinità lasciamo perdere le similitudini perchè onestamente non dimostrano nulla.
Per quanto riguarda il triangolo, esso è l'unica forma geometrica che avendo tre lati, tre punte ecc... può servire come simbolo per far capire meglio la trinità, è ovvio che entrambe le religioni abbiano usato la stessa forma geometrica.

ciao
Amministrazione Forum.
00giovedì 27 agosto 2009 10:56

Io ho replicato alla tua affermazione: "La trinità così come intesa dal IV secolo in poi, non ha nulla di simile in nessuna religione arcaica...".

Ebbene, non è così. Qualcosa di simile c'è.

Stefania
Gepy84
00giovedì 27 agosto 2009 18:08

Riprendo dopo una breve vacanza.

Testo italiano
del Simbolo niceno-costantinopolitano:


[...]

generato, non creato,

[...]
-.-.-.-.-..-..-..-..-.

Cosa insegna la Bibbia:

"Col. 1:15, 16, Con: “[Gesù Cristo] è immagine del Dio invisibile, primogenito di ogni creazione, poiché in lui fu creato tutto nei cieli e sulla terra”.
In che senso Gesù Cristo è “primogenito di ogni creazione”?
"Prototokos" significa primo nato della famiglia. I fautori della Trinità sostengono che qui “primogenito” ha il senso di principale, preminente, più insigne; spiegano quindi che Cristo non fa parte della creazione.
Il contesto non dimostra affatto questo pensiero. Il contesto evidenzia che Gesù è il "primo figlio" della famiglia della creazione. Nel contesto ha questo significato

Chi traduce "generato" trascura un fatto importante: Gesù è incluso nel gruppo delle cose create perchè il greco di "Primogenito di tutta la creazione" è un genitivo usato come partitivo.

Poi se vogliamo possiamo tirare in ballo "la Sapienza" di Proverbi...

Nel forum c'è una discussione su questo argomento.

tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Gepy [SM=g8093]

(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 18:58
Re:
Gepy84, 27/08/2009 18.08:


Riprendo dopo una breve vacanza.

Testo italiano
del Simbolo niceno-costantinopolitano:


[...]

generato, non creato,

[...]
-.-.-.-.-..-..-..-..-.

Cosa insegna la Bibbia:

"Col. 1:15, 16, Con: “[Gesù Cristo] è immagine del Dio invisibile, primogenito di ogni creazione, poiché in lui fu creato tutto nei cieli e sulla terra”.
In che senso Gesù Cristo è “primogenito di ogni creazione”?
"Prototokos" significa primo nato della famiglia. I fautori della Trinità sostengono che qui “primogenito” ha il senso di principale, preminente, più insigne; spiegano quindi che Cristo non fa parte della creazione.
Il contesto non dimostra affatto questo pensiero. Il contesto evidenzia che Gesù è il "primo figlio" della famiglia della creazione. Nel contesto ha questo significato

Chi traduce "generato" trascura un fatto importante: Gesù è incluso nel gruppo delle cose create perchè il greco di "Primogenito di tutta la creazione" è un genitivo usato come partitivo.

Poi se vogliamo possiamo tirare in ballo "la Sapienza" di Proverbi...

Nel forum c'è una discussione su questo argomento.

tdgrisposteadomande.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Gepy [SM=g8093]






Hai detto bene, in questo stesso sito c'è una bella discussione su questo punto e sono stati esposti entrambi i punti di vista.
Mi chiedevo però: se era così evidente che Cristo fosse appartenuto alla creazione, possibile che si debba estrapolare tutto da una sola scrittura o far ricorso ad un libro scritto per lo più in forma poetica o per metafore come proverbi?(del resto solo nella traduzione dei LXX, ma non nel testo ebraico, ne nelle altre versioni greche di Aquila Simmaco e Teodozione).
Inoltre parli di contesto, secondo me è proprio quello che spiega come va intesa quell'espressione:

"TUTTO è venuto all'esistenza per mezzo di lui e per lui",

Quindi egli era al di fuori del "tutto" ciò che era stato creato, tempo e spazio inclusi.
I testimoni di Geova obiettano dicendo che quel "tutto" è relativo, perché se quel termine fosse usato in senso assoluto, avrebbe dovuto includere ad esempio il padre, cosa di per se assurda...
Pe sostenere questa tesi infatti la TNM inserisce tra parentesi quadre quello che nel testo greco non esiste:

"16 perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano essi troni o signorie o governi o autorità. Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e per lui."

Inserendo arbitrariamente questo termine si fa credere al lettore che Cristo stesso sia una creazione, ma si dimenticano che la parola "altre" esiste in greco anzi ne esistono tre! E sono allos, loipas, ed eteros, ad esempio nella famosa scrittura di giovanni 10:16 che i tdg conoscono a memoria è scritto:

"Ed ho altre pecore..." dal greco "kai allos probata",

oppure:

LND 2 Corinti 12:13 "In che cosa infatti siete stati da meno delle altre chiese" (dal greco loipas eckklesias"

NRV 1 corinti 11:34: "Quanto alle altre (loipas) cose, le regolerò quando verrò."

oppure:

NRV Efesini 3:5 Nelle altre epoche (greco ho eterais genetais)

Se tale termine era così importante da stravolgere il senso del passo in questione, credete che Paolo non lo avrebbe inserito?

Comunque questa obiezione si può smontare in due maniere:

1) Dicendo "per mezzo" o "tramite" è escluso il padre, quindi l'obiezione non ha senso, inoltre sono sottintese "le cose", si sta parlando di TUTTA la creazione (il greco ha ta panta = il tutto) non della sola creazione fatta tramite Cristo, come se ce ne fosse stata altra, sappiamo bene che ne il padre ne lo Spirito Santo sono creazioni, quindi si autoescludono da quel "tutte le cose".

2) Giovanni 1:3:

"Tutto per mezzo di lui fu fatto e senza di lui non fu fatto nulla di ciò che è stato fatto. "

Qui anche la TNM non usa le quadre.

Questa scrittura è stata gia commentata qualche post fa insieme al fatto che Cristo fu generato "prima dei secoli" o dei tempi.
Infine ebrei 1:10 a differenza di diverse altre scritture che lo identificano come il tramite, parla di Cristo come creatore e non come del mezzo, a quanto pare per l'autore di ebrei era gia chiaro (secondo la critica ci troviamo alla fine del I secolo inizio del II) il fatto che anche il figlio lo fosse.

Infine Cristo stesso è ciamato la vita, per avere questo attributo deve essere lui la fonte della stessa:

Atti 5:31 CEI "e avete ucciso l'autore della vita. Ma Dio l'ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni."

IEP 1 Giovanni 1:2 poiché la vita si è manifestata e noi l'abbiamo veduta e ne diamo testimonianza e vi annunziamo questa vita eterna che era presso il Padre e che si è manifestata a noi

Gesù è la vita eterna?
(questa ci sarà utile a proposito del "vero Dio" e "la vita eterna" [SM=g27988] )

Giovanni 11:25 25 Le disse Gesù: «Io sono la risurrezione e la vita.

Giovanni 14:6 6 Gli dice Gesù: «Io sono la via e la verità e la vita.

Ciao
F.Delemme
00giovedì 27 agosto 2009 19:39
Re: Re:
(Mario70)


Pe sostenere questa tesi infatti la TNM inserisce tra parentesi quadre quello che nel testo greco non esiste:

"16 perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano essi troni o signorie o governi o autorità. Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e per lui."

Inserendo arbitrariamente questo termine si fa credere al lettore che Cristo stesso sia una creazione, ma si dimenticano che la parola "altre" esiste in greco anzi ne esistono tre!



Non mi pare corretto da parte tua questa affermazione palesemente falsa. L'inserimento delle parentesi quadre con la scritta "altre" è spiegato chiaramente nella introduzione della TNM:
"PARENTESI QUADRE: Le parentesi quadre singole [ ] racchiudono parole inserite per completare il senso del testo italiano. Le parentesi quadre doppie [[ ]] indicano interpolazioni (parti estranee inserite nel testo originale)".

Giocare con le parole non è onesto.
F.Delemme
00giovedì 27 agosto 2009 19:52
Biblista fa un'attenta analisi dei termini "generato" e "creato".
Ho notato che nessuno ha replicato quando è stato presentato il post.
Lo propongo a beneficio della discussione.


"Atanasio, in polemica con Ario, volle leggere una distinzione tra l’azione divina di generare e quella di creare.
Nel concilio di Nicea del 325 si formulò la dichiarazione di fede, a sostegno della consustanzialità tra il Padre e il Figlio, la quale ad un certo punto dice: ‘Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre.’

Secondo la teologia niceana, la precisazione che viene fatta dalle parole “generato, non creato”, è fondamentale, in quanto: proprio come la luce genera luce e gli uomini generano uomini, allo stesso modo Dio genera Dio, così che il Dio generato avrebbe tutte le caratteristiche della natura del Dio ingenerato, la sua eternità, l’onnipotenza, l’onniscienza e la consustanzialità, ossia l’identità del Figlio al Padre, uguali in natura e dignità.

Il termine “generato”, rispetto al verbo “creato”,si differenziano per una sfumatura: generare significa trasmettere la vita, mentre creare significa produrre dal niente. Così, colui che è generato, è dello stesso “genere” di chi lo genera mentre “creare” è specialmente riferito a Dio, e significa “produrre dal nulla, far nascere, inventare, suscitare”.

Ma un’attenta e completa lettura del brano di Proverbi 8:23-25, rivela che tale ‘generazione’ è sinonimo di ‘creazione’.
Basta leggere il versetto precedente, (v.22) per avere la convinzione dell’obiettiva identità dei due concetti: “Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività”.
La versione greca dei Settanta qui rende con un inequivocabile èktisèn me, e così le altre versioni antiche, che rendono con “mi creava”.
Si è spesso argomentato che il verbo ebraico qanàh sia spesso usato nel senso di acquistare o partorire un figlio. Eva chiama il primogenito Qayin (Caino)poiché lo aveva acquistato [quanithì] con l’aiuto di Geova.

Ma dobbiamo notare che quando il soggetto è Dio, il verbo qanàh è usato sempre nel senso di redimere qualcuno, di adottarlo quale figlio, oppure nel senso di creare. Così per quanto riguarda Dio il concetto di “padre” è legato non tanto all’idea di generazione quanto a quella di creazione (Is 64:8). Dio come Padre crea i cieli, genera la terra e fa nascere i monti. (Sl 90:2)
Di colui che personifica la Sapienza di Dio, viene detto dunque, che è stato sia creato che generato, usando così i due verbi per esprimere lo stesso medesimo concetto, quello secondo cui, colui che è generato o creato ‘viene all’esistenza’, è prodotto, formato, fatto.

Dunque, prima che fosse stato generato o creato, egli non esisteva, tanto che Giovanni definisce Gesù: ‘il principio della creazione di Dio’, e Salomone, allo stesso modo: ‘l’inizio della sua attività’. (Riv 3:14; Pr 8:22).

Anche Paolo, scrivendo ai Colossesi, disse che Egli è prototokos pases ktiseos cioè il primogenito di tutte le creature o di tutta la creazione (Col 1:15). Qui la versione CEI rende con ‘generato prima di ogni creatura’, ma la parola usata da Paolo per primogentito è prototokos che non vuol dire precisamente “generato prima”. In greco, generato si dice gennao, mentre prototokos indica semplicemente, nel suo significato più naturale, il “primogenito” di una famiglia, senza alcun riferimento al concetto greco di genna.
Dunque in questo passo il Cristo mediatore della creazione è egli stesso presentato come un componente della famiglia delle creature divine. La prima delle creature di Geova, “prima” sia in senso temporale che in quanto a rango, secondo il senso traslato di prototokos che indica anche la posizione di preminenza associata alla primogenitura.

Tanto l'Antico Testamento quanto il Nuovo, usano il verbo generare nel senso di procreare, far nascere, creare, e questo sia con riferimento a popoli, a persone e a cose. Anche delle cose inanimate, come la rugiada, la grandine e la brina che scendono dal cielo, è detto che furono generate da Dio: “Ha forse un padre la pioggia? O chi mette al mondo le gocce della rugiada? Dal seno di chi è uscito il ghiaccio e la brina del cielo chi l’ha generata?”. (Gb 38:28-29)
Un altro esempio lo troviamo nel contesto in cui il salmista parla dell’eternità di Dio, quando menzionando la terra e i monti, dice che questi furono generati da Dio stesso: “Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio”. (Sl 90:2)
Anche nelle genealogie bibliche, il termine “generato” è alquanto comune, e viene usato per testimoniare che quel figlio è nato da quel genitore, e stilare in tal modo un albero genealogico.
Eppure nel NT, benché Gesù sia Figlio, non si legge mai che sia stato generato dal Padre, il verbo gennao non è mai usato se non in senso di adozione messianica: “Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato”, (Sl 2:7; At 13:33) oppure per descriverne la nascita terrena, ma mai per descriverne l’origine divina.

biblista"
(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 19:52
Re: Re: Re:
F.Delemme, 27/08/2009 19.39:

(Mario70)


Pe sostenere questa tesi infatti la TNM inserisce tra parentesi quadre quello che nel testo greco non esiste:

"16 perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano essi troni o signorie o governi o autorità. Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e per lui."

Inserendo arbitrariamente questo termine si fa credere al lettore che Cristo stesso sia una creazione, ma si dimenticano che la parola "altre" esiste in greco anzi ne esistono tre!



Non mi pare corretto da parte tua questa affermazione palesemente falsa. L'inserimento delle parentesi quadre con la scritta "altre" è spiegato chiaramente nella introduzione della TNM:
"PARENTESI QUADRE: Le parentesi quadre singole [ ] racchiudono parole inserite per completare il senso del testo italiano. Le parentesi quadre doppie [[ ]] indicano interpolazioni (parti estranee inserite nel testo originale)".

Giocare con le parole non è onesto.



Non ho detto una falsità, nel testo greco "altre" non esiste, se poi la tnm ha una giustificazione per questo ben venga, sta a voi difenderne la traduzione, io ho semplicemente detto la verità, del resto non esiste una sola traduzione conosciuta, che inserisca [altre] al verso 16 (nota bene ho detto 16).
Inoltre non capisco perchè nessuna traduzione ha avuto bisogno di inserire questa parola per "completare il senso in italiano" o in qualsiasi altra lingua, conoscendo la cristologia dei traduttori il dubbio che forse si sono lasciati influenzare da essa è lecito (mio personalissimo dubbio) cosa di per se comprensibilissima.

ciao
barnabino
00giovedì 27 agosto 2009 19:57
Caro Mario,


se era così evidente che Cristo fosse appartenuto alla creazione, possibile che si debba estrapolare tutto da una sola scrittura o far ricorso ad un libro scritto per lo più in forma poetica o per metafore



Nel I secolo non ce n'era affatto bisogno, tanto è vero che il NT non usa mai questo passo per applicarlo al Cristo, per i cristiani del I secolo era OVVIO CHE GESU' FOSSE UNA CREATURA, poiché Geova è il creatore di ogni cosa, e dunque anche Gesù non poteva essere che una creatura di Dio.

Non esiste nessun passo d'altronde che nega questo, il NT dice ripetumente che vi è un solo Dio e Padre da cui sono tutte le cose, Gesù non viene escluso in nessun modo da queste cose create da Dio.


Quindi egli era al di fuori del "tutto" ciò che era stato creato, tempo e spazio inclusi.



Gesù era "fuori" da tutto cioè che è creato "per mezzo" [dia] di lui, ma questo non lo esclude certo da tutto ciò che è creato "da" [ek] Dio.


I testimoni di Geova obiettano dicendo che quel "tutto" è relativo, perché se quel termine fosse usato in senso assoluto, avrebbe dovuto includere ad esempio il padre, cosa di per se assurda...



Non vedo perché sia assurdo. Se dici tutto dici tutto in assoluto, se invece fai delle distinzioni allora devi farle sempre, non solo quando ti fa comodo!


si dimenticano che la parola "altre" esiste in greco anzi ne esistono tre!



E tu dimentichi che il Blass-Debrunner dice che "caratteristica del greco è l'omissione del concetto 'altro'" (p. 587). Ora non saprei quelle dimenticanza è più grave.


Se tale termine era così importante da stravolgere il senso del passo in questione



Non vedo davvero come l'aggiunta di altre "stravolga" il senso del testo, il senso è assolutamente identico, Gesù è Dio sono esclusi da "tutte le cose" create per mezzo di Gesù. Lo ritieni scorretto?


Infine ebrei 1:10 a differenza di diverse altre scritture che lo identificano come il tramite, parla di Cristo come creatore e non come del mezzo



Qui Paolo applica solo un passo dell'AT al ruolo di Cristo, ma non lo identifica con la fonte della creazione, questo è chiarito da Paolo al 2:10 dove specifica chiaramente il ruolo di Cristo: "per mezzo del quale sono tutte le cose" quindi di nuovo mezzo delle creazione e mai origine di essa.


Infine Cristo stesso è ciamato la vita, per avere questo attributo deve essere lui la fonte della stessa



Non mi pare una conclusione necessaria, i passi fanno riferiemento al ruolo di Gesù nella salvezza e non nella creazione.

Shalom





F.Delemme
00giovedì 27 agosto 2009 20:04
Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 27/08/2009 19.52:



Non ho detto una falsità, nel testo greco "altre" non esiste, se poi la tnm ha una giustificazione per questo ben venga, sta a voi difenderne la traduzione, io ho semplicemente detto la verità, del resto non esiste una sola traduzione conosciuta, che inserisca [altre] al verso 16 (nota bene ho detto 16).
Inoltre non capisco perchè nessuna traduzione ha avuto bisogno di inserire questa parola per "completare il senso in italiano" o in qualsiasi altra lingua, conoscendo la cristologia dei traduttori il dubbio che forse si sono lasciati influenzare da essa è lecito (mio personalissimo dubbio) cosa di per se comprensibilissima.

ciao




Il motivo per cui la TNM usa la parola "altre" tra parentesi per ben quattro volte perché è chiaro che Cristo non potrebbe appartenere al gruppo delle cose create per mezzo di lui.
La tua critica alla TNM per l'uso fatto di "altre" in questi versetti è priva di valore.
Se Cristo pre-incarnato era l'agente di tutta la creazione, e pre-esisteva prima di tutto, questo porta a concludere che solamente Dio possa essere la spiegazione soddisfacente all'essere di Cristo.
(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 20:06
Re:
F.Delemme, 27/08/2009 19.52:

Biblista fa un'attenta analisi dei termini "generato" e "creato".
Ho notato che nessuno ha replicato quando è stato presentato il post.
Lo propongo a beneficio della discussione.


"Atanasio, in polemica con Ario, volle leggere una distinzione tra l’azione divina di generare e quella di creare.
Nel concilio di Nicea del 325 si formulò la dichiarazione di fede, a sostegno della consustanzialità tra il Padre e il Figlio, la quale ad un certo punto dice: ‘Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre.’

Secondo la teologia niceana, la precisazione che viene fatta dalle parole “generato, non creato”, è fondamentale, in quanto: proprio come la luce genera luce e gli uomini generano uomini, allo stesso modo Dio genera Dio, così che il Dio generato avrebbe tutte le caratteristiche della natura del Dio ingenerato, la sua eternità, l’onnipotenza, l’onniscienza e la consustanzialità, ossia l’identità del Figlio al Padre, uguali in natura e dignità.

Il termine “generato”, rispetto al verbo “creato”,si differenziano per una sfumatura: generare significa trasmettere la vita, mentre creare significa produrre dal niente. Così, colui che è generato, è dello stesso “genere” di chi lo genera mentre “creare” è specialmente riferito a Dio, e significa “produrre dal nulla, far nascere, inventare, suscitare”.

Ma un’attenta e completa lettura del brano di Proverbi 8:23-25, rivela che tale ‘generazione’ è sinonimo di ‘creazione’.
Basta leggere il versetto precedente, (v.22) per avere la convinzione dell’obiettiva identità dei due concetti: “Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività”.
La versione greca dei Settanta qui rende con un inequivocabile èktisèn me, e così le altre versioni antiche, che rendono con “mi creava”.
Si è spesso argomentato che il verbo ebraico qanàh sia spesso usato nel senso di acquistare o partorire un figlio. Eva chiama il primogenito Qayin (Caino)poiché lo aveva acquistato [quanithì] con l’aiuto di Geova.

Ma dobbiamo notare che quando il soggetto è Dio, il verbo qanàh è usato sempre nel senso di redimere qualcuno, di adottarlo quale figlio, oppure nel senso di creare. Così per quanto riguarda Dio il concetto di “padre” è legato non tanto all’idea di generazione quanto a quella di creazione (Is 64:8). Dio come Padre crea i cieli, genera la terra e fa nascere i monti. (Sl 90:2)
Di colui che personifica la Sapienza di Dio, viene detto dunque, che è stato sia creato che generato, usando così i due verbi per esprimere lo stesso medesimo concetto, quello secondo cui, colui che è generato o creato ‘viene all’esistenza’, è prodotto, formato, fatto.

Dunque, prima che fosse stato generato o creato, egli non esisteva, tanto che Giovanni definisce Gesù: ‘il principio della creazione di Dio’, e Salomone, allo stesso modo: ‘l’inizio della sua attività’. (Riv 3:14; Pr 8:22).

Anche Paolo, scrivendo ai Colossesi, disse che Egli è prototokos pases ktiseos cioè il primogenito di tutte le creature o di tutta la creazione (Col 1:15). Qui la versione CEI rende con ‘generato prima di ogni creatura’, ma la parola usata da Paolo per primogentito è prototokos che non vuol dire precisamente “generato prima”. In greco, generato si dice gennao, mentre prototokos indica semplicemente, nel suo significato più naturale, il “primogenito” di una famiglia, senza alcun riferimento al concetto greco di genna.
Dunque in questo passo il Cristo mediatore della creazione è egli stesso presentato come un componente della famiglia delle creature divine. La prima delle creature di Geova, “prima” sia in senso temporale che in quanto a rango, secondo il senso traslato di prototokos che indica anche la posizione di preminenza associata alla primogenitura.

Tanto l'Antico Testamento quanto il Nuovo, usano il verbo generare nel senso di procreare, far nascere, creare, e questo sia con riferimento a popoli, a persone e a cose. Anche delle cose inanimate, come la rugiada, la grandine e la brina che scendono dal cielo, è detto che furono generate da Dio: “Ha forse un padre la pioggia? O chi mette al mondo le gocce della rugiada? Dal seno di chi è uscito il ghiaccio e la brina del cielo chi l’ha generata?”. (Gb 38:28-29)
Un altro esempio lo troviamo nel contesto in cui il salmista parla dell’eternità di Dio, quando menzionando la terra e i monti, dice che questi furono generati da Dio stesso: “Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio”. (Sl 90:2)
Anche nelle genealogie bibliche, il termine “generato” è alquanto comune, e viene usato per testimoniare che quel figlio è nato da quel genitore, e stilare in tal modo un albero genealogico.
Eppure nel NT, benché Gesù sia Figlio, non si legge mai che sia stato generato dal Padre, il verbo gennao non è mai usato se non in senso di adozione messianica: “Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato”, (Sl 2:7; At 13:33) oppure per descriverne la nascita terrena, ma mai per descriverne l’origine divina.

biblista"



Per sostenere che generare e creare siano sinonimi si fa ricorso a libri scritti in forma poetica come Giobbe e i salmi, non credo che ci sia bisogno di spiegare che in questo determinato stile si usano metafore, o pensiamo forse che Dio partorisce le montagne?
Inoltre si specifica che questa cosa "avviene sia nell'AT che nel NT" cosa non vera e tutta da dimostrare, come esempio ha preso proprio questa scrittura di colossesi e non mi sembra che la cosa sia cosi evidente.
Infine mi risulta che biblista pensi al concetto di "natura divina" in maniera alternativa a quanto ad esempio ha scritto amedeo sopra...
(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 20:09
Re: Re: Re: Re: Re:
F.Delemme, 27/08/2009 20.04:




Il motivo per cui la TNM usa la parola "altre" tra parentesi per ben quattro volte perché è chiaro che Cristo non potrebbe appartenere al gruppo delle cose create per mezzo di lui.
La tua critica alla TNM per l'uso fatto di "altre" in questi versetti è priva di valore.
Se Cristo pre-incarnato era l'agente di tutta la creazione, e pre-esisteva prima di tutto, questo porta a concludere che solamente Dio possa essere la spiegazione soddisfacente all'essere di Cristo.




Dici bene, infatti i traduttori pensano questo, ma il testo parla di "tutta la creazione" non specifica che vi siano state altre creazioni a parte quelle fatte da Cristo.
L'inserimento della parola indirizza il lettore verso una specifica credenza.
ciao
barnabino
00giovedì 27 agosto 2009 20:24
Caro Mario,


Per sostenere che generare e creare siano sinonimi si fa ricorso a libri scritti in forma poetica come Giobbe e i salmi, non credo che ci sia bisogno di spiegare che in questo determinato stile si usano metafore, o pensiamo forse che Dio partorisce le montagne?



Allora mostraci tu dei testi in cui il verbo "generare" è usato nel casi di Dio in modo letterale e non metaforico ad indicare l'atto creativo di Geova.

Per il momento i testi mostrano che nel caso di DIo termini come generare, partorire, padre, figlio erano usati in termini puramente letterari e metaforici, sempre con il senso di "creare". Dicci tu in quali testi possiamo dedurre che Dio "genera" nel senso trinitario, i testi del NT non ci permettono di dedurlo.


Inoltre si specifica che questa cosa "avviene sia nell'AT che nel NT" cosa non vera e tutta da dimostrare



Così come è da dimostrare che "generare" nel NT ha il significato che gli diedero i trinitari.


Shalom
(Mario70)
00giovedì 27 agosto 2009 20:39
mah
Qualcuno mi chiede di specificare dove nel NT si capisce che cosa si intenda per generare, ma la risposta risiede proprio nel senso che aveva la parola figlio in quell'epoca, nessuno si sognava di autoproclamarsi "il figlio di Dio", o di chiamare Dio "Padre mio", l'unico che lo ha fatto è stato proprio Cristo e cosa è successo?
Tempo fa scrissi qualcosa al riguardo:

"E' interessante notare quale era il pensiero dei giudei contemporanei di Cristo riguardo le parole "Dio" e "figlio di Dio", perchè ci dovrebbe interessare quale era la loro teologia in merito?
Cristo nacque proprio in quel periodo storico e i suoi discepoli avevano quel tipo di teologia, ecco perchè conoscere come loro interpretavano certi termini, ci sarà d'aiuto per comprendere cosa capivano i discepoli di Gesù quando egli stesso faceva suoi determinati termini:
Come interpretavano il fatto, ad esempio, che egli stesso si autodefiniva "IL figlio di Dio"?

1) Giovanni 5:16-18:
"16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva queste cose di sabato. 17 Ma Gesù rispose loro: «Mio Padre è all'opera fino ad ora ed anch'io sono all'opera». 18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma diceva che Dio era suo Padre, facendo se stesso uguale a Dio. "

2) Giovanni 19:7-8:
"7 Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo la legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». 8 Quando sentì questo discorso, Pilato fu preso ancor più dalla paura."

3) Giovanni 10:30-33
"30 Io e il Padre siamo uno». 31 I Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 32 Gesù rispose loro: «Vi ho mostrato molte opere buone da parte del Padre. Per quale di queste opere mi lapidate?». 33 Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu che sei uomo, ti fai Dio». 34 Rispose loro Gesù: «Non è scritto nella vostra legge: Io ho detto: siete dèi? 35 Se ha detto dèi coloro cui fu rivolta la parola di Dio, e la Scrittura non si può abolire, 36 a colui che il Padre ha santificato e ha mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Io sono Figlio di Dio"?

Come abbiamo notato chiamare Dio suo padre o definirsi "figlio di Dio" equivaleva per loro a farsi uguale a Dio, essi comprendevano molto bene cosa era insito nella parola "figlio" e cosa voleva sottintendere Gesù, con quel termine, Di fatto, usare i termini "Dio" o "figlio di Dio" nel senso di rappresentate o essere potente, non apparteneva più agli ebrei, essi ascoltando quelle parole, giunsero all'ovvia conclusione che se Dio era suo padre ed egli era figlio di Dio, allora anche lui era "Dio" (nel senso che possedeva per natura la divinità, non che fosse il padre!) proprio come suo padre, questa era l'interpretazione dei giudei contemporanei di Gesù e questo smentisce le ipotesi che gli ebrei contemporanei di Cristo non conoscessero le implicazioni ontologiche dei termini "Dio" e "Figlio di Dio".

(L'ontologia, una delle branche fondamentali della filosofia, è lo studio dell'essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali. Il termine deriva dal greco ὄντος, (òntos genitivo singolare del participio presente ὤν di εἶναι, èinai, il verbo essere) più λόγος, (lògos), letteralmente "discorso sull'essere") "

Per chi obietta che i giudei non fanno testo, gli rispondo che se non lo fanno loro allora chi può farlo?
Non erano forse contemporanei di Cristo?
Sminuire la loro concezione teologica va contro la richiesta di portare delle prove valide, perchè a questo punto mi sorge il dubbio che queste prove non si vogliano accettare.

Ora vado a rilassarmi vedendo un bel film... a domani.
ciao
barnabino
00giovedì 27 agosto 2009 23:23
Caro Mario,


la risposta risiede proprio nel senso che aveva la parola figlio in quell'epoca, nessuno si sognava di autoproclamarsi "il figlio di Dio", o di chiamare Dio "Padre mio", l'unico che lo ha fatto è stato proprio Cristo e cosa è successo?



Come vedi la discussione di allarga: "generato" di per sé mi pare che non significhi nulla e non provi nulla, dobbiamo indagare il senso di termini come "figlio di Dio" o di "padre" e non mi pare che su questo i biblisti siano così concordi, a meno di non leggere Ratzinger... Mai provato a leggere qualche testo serio, per esempio Hengel, che è tra i più trinitari, d'altronde?


Come abbiamo notato chiamare Dio suo padre o definirsi "figlio di Dio" equivaleva per loro a farsi uguale a Dio, essi comprendevano molto bene cosa era insito nella parola "figlio" e cosa voleva sottintendere Gesù, con quel termine



Non vedo proprio come le accuse dei nemici di Gesù, che lo accusavano anche di essere un bestemmiatore, possano provare che era Dio... cosa rispose Gesù a quell'accusa? Cosa intendevano con farsi "uguale a Dio"? Si intendeva "ontologicamente" oppure l'accusa era il fatto che Gesù si arrogasse delle "prerogative" divine? La tua è una lettura troppo semplicistica, nessun biblista sarebbe d'accordo con certe conclusioni apologetiche.

Anche qui, cosa vuol dire? Per i giudei l'espressione "figlio di Dio" era equivalente a Geova? E dove lo trovi? Come era usata l'espressione nei testo del I secolo? A te la parola!


questa era l'interpretazione dei giudei contemporanei di Gesù



E perché questo non avrebbe destato alcuna domanda presso i discepoli di Gesù? Perché se era come tu dici nessuno dei discepoli, compresi quelli di stretta osservanza giudaica, chiesero mai spiegazioni rispetto a come era possible che "Geova" venissse a fare due passi per Gerusalemme? Francamente la tua tesi non sta in piedi!

Solo i "nemici" di Gesù lo avrebbero preso per Dio, mentre i suoi discepoli sarebbero tanto reticenti? Ipotesi bizzarra!


Per chi obietta che i giudei non fanno testo, gli rispondo che se non lo fanno loro allora chi può farlo?



Una cosa è certa, sia i giudei che i discepoli chiamarono Gesù "theos" e "figlio di dio" ma non lo chiamarono mai Geova... non è bizzarro dato che YHWH era il modo più chiaro e privo di ambiguità di identificare l'Iddio Onnipotente?

Shalom






barnabino
00giovedì 27 agosto 2009 23:28
PS. Vedo che "generato" lo ha già dimenticato... cominci a rifugiarti nel "figlio"? Mi stai dicendo che generato non significa quello che dici tu se non dopo aver defionito il senso di "figlio" di Dio.

Allora perché critichi biblista se tu stesso sai bene quel termine non vuol dire nulla da un punto di vista trinitario? Mi pare scorretto da un punto di vista metodologico!

[SM=g27988]
amedeo.modigliani
00venerdì 28 agosto 2009 00:05
Biblista scrive:


Anche Paolo, scrivendo ai Colossesi, disse che Egli è prototokos pases ktiseos cioè il primogenito di tutte le creature o di tutta la creazione (Col 1:15). Qui la versione CEI rende con ‘generato prima di ogni creatura’, ma la parola usata da Paolo per primogentito è prototokos che non vuol dire precisamente “generato prima”. In greco, generato si dice gennao, mentre prototokos indica semplicemente, nel suo significato più naturale, il “primogenito” di una famiglia, senza alcun riferimento al concetto greco di genna.
Dunque in questo passo il Cristo mediatore della creazione è egli stesso presentato come un componente della famiglia delle creature divine. La prima delle creature di Geova, “prima” sia in senso temporale che in quanto a rango, secondo il senso traslato di prototokos che indica anche la posizione di preminenza associata alla primogenitura.




Segnalo la nuova CEI, che si adegua alla traduzione corretta, quella della TNM,


COLOSSESI 1,15 CEI 2008

Egli è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,




E' evidente quanto la vecchia CEI (generato prima di ogni creatura) fosse manipolata per scopi poco nobili, un'alterazione veramente scandalosa.

(Mario70)
00venerdì 28 agosto 2009 08:19
Re:
barnabino, 8/27/2009 11:28 PM:

PS. Vedo che "generato" lo ha già dimenticato... cominci a rifugiarti nel "figlio"? Mi stai dicendo che generato non significa quello che dici tu se non dopo aver defionito il senso di "figlio" di Dio.

Allora perché critichi biblista se tu stesso sai bene quel termine non vuol dire nulla da un punto di vista trinitario? Mi pare scorretto da un punto di vista metodologico!

[SM=g27988]



Non l'ho dimenticato, il NT è scritto in greco e le parole usate sono chiare, slittare il significato semantico di primogenito a primocreato, oppure unigenito a unico creato, lo trovo contro ogni regola grammaticale.
Un greco che avesse udito tali parole, non poteva fare altro che arrivare alla stessa conclusione di quei giudei contemporanei di Cristo, ovvero che egli in quanto generato dal padre, in quanto suo unico figlio, avesse la sua stessa natura.
Infine se fosse come pensate voi ovvero che egli sia stato l'arcangelo Michele, perchè non lo disse chiaramente invece di lasciare che i suoi discepoli pensassero a lui come a Dio?
Poi non è mio obiettivo contendere con te, io espongo il pensiero trinitario, tu esponi il vostro.
Dalle mie parti si dice "la ragione è dei fessi" quindi non voglio assolutamente avere ragione ad ogni costo, ci mancherebbe altro.
Saluti


P.S. giusto per curiosità personale hai scritto:


E tu dimentichi che il Blass-Debrunner dice che "caratteristica del greco è l'omissione del concetto 'altro'" (p. 587). Ora non saprei quelle dimenticanza è più grave.



Siccome odio le citazioni così corte, mi scannerizzi l'intero paragrafo o pagina?
Sono convinto che la citazione del Blass sia più ampia e articolata, oltre ad essere convinto che la parola "altre" in greco non si usa solo quando non altera il significato del testo o è semplicemente sott'intesa, altrimenti non si userebbero le parole che ho riportato sopra come esempio.
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