Saluto ai disassociati?

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Luteranamanier
00martedì 21 aprile 2009 16:53
Re: Re: Re:
F.Delemme, 21/04/2009 15.14:


Questo è qualunquismo. Tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca. La Bibbia stabilisce delle norme che devono essere rispettate. Alcune regole non si applicano in toto ma hanno bisogno di essere sviluppate. Le informazioni riportate nelle nostre pubblicazioni servono a questo.
Il buon senso, il raziocinio, l'equilibrio e la certezza di fare la volontà di Dio, daranno le risposte.






Come hanno dato le risposte a questi fratelli:

Inserto del Ministero del Regno (km -I 8/02), agosto 2002.


"Dopo un discorso udito a un’assemblea di circoscrizione, un fratello e sua sorella capirono che dovevano cambiare il modo in cui trattavano la madre, che viveva altrove e che era stata disassociata sei anni prima. Subito dopo l’assemblea l’uomo chiamò la madre e, dopo averle assicurato che le volevano bene, le spiegò che non le avrebbero più parlato se non per questioni familiari importanti."

[SM=g28004]


Amministrazione Forum.
00martedì 21 aprile 2009 17:01
Re: Re: Re: Re:
Luteranamanier, 21/04/2009 16.53:



Come hanno dato le risposte a questi fratelli:

Inserto del Ministero del Regno (km -I 8/02), agosto 2002.


"Dopo un discorso udito a un’assemblea di circoscrizione, un fratello e sua sorella capirono che dovevano cambiare il modo in cui trattavano la madre, che viveva altrove e che era stata disassociata sei anni prima. Subito dopo l’assemblea l’uomo chiamò la madre e, dopo averle assicurato che le volevano bene, le spiegò che non le avrebbero più parlato se non per questioni familiari importanti."

[SM=g28004]





Il Ministero non spiega i motivi della disassociazione pertanto ritengo una speculazione quello che dici.
Il Ministero mette in risalto il "principio".


Luteranamanier
00martedì 21 aprile 2009 18:01
Re: Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 21/04/2009 17.01:




Il Ministero non spiega i motivi della disassociazione .




Appunto.


Gepy84
00martedì 21 aprile 2009 20:53
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luteranamanier, 21/04/2009 18.01:



Appunto.






Appunto. Può darsi che la mamma mettesse in pericolo la stabilità spirituale di questi giovani. I motivi possono essere tanti.

Appunto perché non c'è certezza non era da presentare come "prova".

Saluti a tutti.

Gepy [SM=g8093]
Luteranamanier
00mercoledì 22 aprile 2009 11:08
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Gepy84, 21/04/2009 20.53:




Appunto. Può darsi che la mamma mettesse in pericolo la stabilità spirituale di questi giovani. I motivi possono essere tanti.

Appunto perché non c'è certezza non era da presentare come "prova".

Saluti a tutti.

Gepy [SM=g8093]



Ma la prova di che cosa scusa?


(Gladio)
00mercoledì 22 aprile 2009 11:33
Re: Re:
pyccolo, 21/04/2009 15.35:


(Gladio), 21/04/2009 10.14

Mi sembra di capire che tra chi non la pensa come i tdg sul provvedimento della disassociazione non ci sia ostilità tanto sul provvedimento stesso di espulsione dalla congregazione perchè ritenuto leggittimo secondo i canoni del movimento quanto sulla modalità di trattamento riservato al dopo.......nel senso che, si fà per dire,..........quella forma di disciplina dura nel tempo,sparisce se rientri nei tdg.....ti segue tutta la vita se ne stai fuori.
Giusto?



C'è sicuramente della confusione, dovuta a svariate ragioni.
Non per nulla ho fatto cenno al difetto di coerenza di alcuni postatori.
Prima di parlare di scomunica bisognerebbe parlare dei padri della chiesa e dei cosiddetti padri apostolici, come dire che bisognerebbe dare senso, voce e responsabilità a quel vasto movimento, dei primi secoli di cristianesimo, che Eusebio di Cesarea definì bonariamente
"pia frode".
Bisognerebbe parlare di testi autografi e di copie di copie di presunti testi autografi risalenti ai primi 100 anni del cristianesimo.
Bisognerebbe parlare dei molteplici primi movimenti cristiani e del tentarivo i ciascuno di definire verità la propria dottrina.
Bisognerebbe parlare della numerosa letteratura circolante nell'epoca e di quando e come questa letteratura pervenne a noi.
Bisognerebbe essere d'accordo quantomeno sul fatto che quella letteratura è giunta a noi non senza molteplici manomissioni d'ogni tipo, nonchè di omissioni, aggiunte, interpolazioni, manipolazioni, falsificazioni e quant'altro.
Se si prende, come si costuma in genere, con poca serietà tutto questo e si attribuisce alla fede la soluzione di ogni contraffazione e falsificazione emerse durante il corso dei secoli su ogni tipo di testo dell'epoca, allora forse non c'è intenzione di risolvere o di andare da nessuna parte.
Se ci troviamo difronte al fanatismo religioso e al dogmatismo che prende tutto per oro colato, allora non può esserci che la resa ...
è, per fare un esempio, inutile parlare contro l'antiumanitarietà della legge della sharia se ad essa si attribuisce la volontà divina.
Se invece si è disponibili a dialogare sui fatti concreti, credo che non sarà difficile giungere quantomeno ad una visione meno drammatica d'una pratica qual dimostra essere la scomunica.


Si asserisce che le persone espulse vivano una condizione di disagio sociale,che perdono gli amici ,gli affetti,i punti di riferimento e si rimarca quanto sia crudele,a parer vostro ovviamente,questo tipo di condotta.



Non "si asserisce", ma è asserito da chi ha subito e subisce quel provvedimento (in giro circolano numerosissime esperienze ... non può essere che tutto sia falsato). Se poi vuoi negare questa realtà è un altro discorso. Una cosa è certa: il trattamento non è rispettoso dei diritti umani fondamentali e della dignità degli esseri umani ... piaccia o non piaccia.



Io non credo che tutti i cattolici facciano sesso solo con l'intenzione di procreare visto che la chiesa dice che l'atto è lecito solo per il concepimento.



Neanche io lo credo, ma credo che per quei cattolici che sentono interiormente di venir meno al loro dovere di cristiani inizi un pericoloso processo interiore di vera conflittualità fra ciò che la chiesa ritiene sia giusto e ciò che essi praticano contrariamente ai dettami della chiesa. Chi non è cattolico probabilmente sarà esente da queste problematiche.



Cerchiamo di capirci..........quando una persona è disassociata e togliamo i casi di immoralità sfacciata e perpetuata dove credo che non guardarli in faccia,altro che saluto, sia davvero il minimo



Mi pare questo un grosso pregiudizio, coltivato da chi pensa di star seduto sul trono divino.
Potrei trovarti numerose scritture del VT e del NT che condannano apertamente questa tua assurda presa di posizione.
Se per ogni volta che condanni il tuo prossimo si dovesse similmente condannare ogni tuo desiderio mentale di sesso con la caduta di una ghigliottina (lo dico scherzando ovviamente [SM=g27987]) che tranciasse di 0,001 mm il cavallino bizzarro ed irrequieto, oggi di esso non ci sarebbe nemmeno l'ombra... [SM=g7405]


Per quei casi diciamo di opinione che per noi poi diventa apostasia


Magnifico ... altro che diritto alla libertà di opinione e di pensiero, di parola ... sempre e solo condanna (poveri esseri umani in mano a religiosi di questo rango)


Se una persona si battezza,stà a significare che accetta in toto tutti gli insegnamenti di quel credo ne condivide i valori e le scelte.

Se domani per motivo x decidi di remare contro quelle disposizioni che precedentemente hai accettato in maniera consapevole e libera perchè gridare allo scandalo se ,applicando una norma biblica ,noi non rivolgiamo più il saluto alla stessa persona?



Il problema è a monte.
NESSUNO ESSERE UMANO SULLA FACCIA DI QUESTA TERRA E' AUTORIZZATO AD IPOTECARE LA LIBERTÀ DI SCELTA ALTRUI, OBBLIGANDOLO ALL'OSSERVANZA DI NORME CHE, AD UN CERTO PUNTO E PER QUALUNQUE RAGIONE, NON CONDIVIDE PIU', ANCORCHE' PRECEDENTEMENTE ACCETTATE E CONDIVISE.
Credo che tu prima d'essere TdG sia stato cattolico.
Immagina cosa ti sarebbe costata, nell'ipotesi che tu vivessi ai giorni bui del cristianesimo cattolico, la tua abiura dal cattolicesimo. Ricordati di Galilei e di Giordano Bruno e di quanti come loro.
Oggi tu condanni, o non condanni, la CC per quei comportamenti selvaggi ed antiumanitari, di presunzione di titolarità e di dominio sulle coscienze altrui?
Questo modo di fare è autoritarismo esasperato, condizionamento ed in alcuni casi plagio, come quando quel condizionamentosi inibisce la facoltà di uscire da un movimento per paura del ricatto e di ritorsioni.



Le scritture che quà dentro asseriamo pomposamente di conoscere tutti e che citiamo molto poco(forse per non perderci in diatribe teologiche che spaventano un pò tutti)descrivono colui che abbandona la fede come una persona meschina,come una pietra d'inciampo e per questo si dà disposizioni di espellerlo perchè la cosa è considerata grave.



Tutto questo è da dimostrare oltre ogni dubbio, oltre, a parer mio, ad ESSERE OPINABILE. Possiamo cimentarci anche sulle scritture volendo, e questo senza tener conto delle domande poste all'inizio e che gettano un'ombra sinistra sulla pratica della scomunica ... chi la amministra si assume una grossa responsabilità, soprattutto in rapporto alle norme che regolano i diritti umani fondamentali, ma anche sulla natura incerta e dubbia delle origini di questa pratica.


Adesso che qualcuno cerchi di coprire o alleggerire questi compotamenti svuotandone il significato e coprendoli dalla misericordia di Nostro signore Gesù Cristo francamente non lo capisco.



Bisogna sfrozarsi a capirlo. C'è modo e modo di leggere ed interpretare, c'è sensibilità e sensibilità, c'è soprattutto il fatto che negli stessi vangeli non si fa un solo cenno alla questione scomunica per i cristiani.


Ma prima di continuare a spiegarmi io ho una vera difficoltà a raffrontarmi con queste persone perchè non capiscoe questo è un mio limite evidente cosa significa per loro in ambito cristiano la parola riprensione o disciplina



Lo credo bene, visto che condividi il comportamento di chi non risparmia ceffoni ai propri figli.
La disciplina per te è qualcosa da imporre, per me è qualcosa su cui persuadere con amore e pazienza.
Tu vuoi fare dei figli degli automi, ubbidienti a segnali che non si discutono. Sei per l'irregimentazione e la sharia, non per la libertà di pensiero e di scelta oltre che di coscienza, che tu invece vuoi imporre, privando dell'affetto, dell'amore, delle coccole, foss'anche per brevi periodi. E' ovvio quanto tu sia lontano dalla psicologia infantile, carissimo amico.



Vorrei capire fin dove per queste persone può arrivare la disciplina e in che misura e forma và impartita nei casi di palese gravità.

Aiutatemi a capirvi........che forse riesco a farmi capire pure io meglio



Ancora una volta ti poni al di sopra delle coscienze, quantunque trovi la scusante d'agire nel nome di Dio. Bisogna scendere da quel piedistallo.
Spero d'essere riuscito in qualche modo a spiegarmi, per metterti in condizioni di capire e non capirici. Bella poi quella del dialogo con l'"io" e "voi", altra forma di discriminazione che forse non riesci a percepire.

Un sentito saluto

Pyccolo








(Gladio)
00mercoledì 22 aprile 2009 11:34
Re: Re:
pyccolo, 21/04/2009 15.35:


(Gladio), 21/04/2009 10.14

Mi sembra di capire che tra chi non la pensa come i tdg sul provvedimento della disassociazione non ci sia ostilità tanto sul provvedimento stesso di espulsione dalla congregazione perchè ritenuto leggittimo secondo i canoni del movimento quanto sulla modalità di trattamento riservato al dopo.......nel senso che, si fà per dire,..........quella forma di disciplina dura nel tempo,sparisce se rientri nei tdg.....ti segue tutta la vita se ne stai fuori.
Giusto?



C'è sicuramente della confusione, dovuta a svariate ragioni.
Non per nulla ho fatto cenno al difetto di coerenza di alcuni postatori.
Prima di parlare di scomunica bisognerebbe parlare dei padri della chiesa e dei cosiddetti padri apostolici, come dire che bisognerebbe dare senso, voce e responsabilità a quel vasto movimento, dei primi secoli di cristianesimo, che Eusebio di Cesarea definì bonariamente
"pia frode".
Bisognerebbe parlare di testi autografi e di copie di copie di presunti testi autografi risalenti ai primi 100 anni del cristianesimo.
Bisognerebbe parlare dei molteplici primi movimenti cristiani e del tentarivo i ciascuno di definire verità la propria dottrina.
Bisognerebbe parlare della numerosa letteratura circolante nell'epoca e di quando e come questa letteratura pervenne a noi.
Bisognerebbe essere d'accordo quantomeno sul fatto che quella letteratura è giunta a noi non senza molteplici manomissioni d'ogni tipo, nonchè di omissioni, aggiunte, interpolazioni, manipolazioni, falsificazioni e quant'altro.
Se si prende, come si costuma in genere, con poca serietà tutto questo e si attribuisce alla fede la soluzione di ogni contraffazione e falsificazione emerse durante il corso dei secoli su ogni tipo di testo dell'epoca, allora forse non c'è intenzione di risolvere o di andare da nessuna parte.
Se ci troviamo difronte al fanatismo religioso e al dogmatismo che prende tutto per oro colato, allora non può esserci che la resa ...
è, per fare un esempio, inutile parlare contro l'antiumanitarietà della legge della sharia se ad essa si attribuisce la volontà divina.
Se invece si è disponibili a dialogare sui fatti concreti, credo che non sarà difficile giungere quantomeno ad una visione meno drammatica d'una pratica qual dimostra essere la scomunica.


Si asserisce che le persone espulse vivano una condizione di disagio sociale,che perdono gli amici ,gli affetti,i punti di riferimento e si rimarca quanto sia crudele,a parer vostro ovviamente,questo tipo di condotta.



Non "si asserisce", ma è asserito da chi ha subito e subisce quel provvedimento (in giro circolano numerosissime esperienze ... non può essere che tutto sia falsato). Se poi vuoi negare questa realtà è un altro discorso. Una cosa è certa: il trattamento non è rispettoso dei diritti umani fondamentali e della dignità degli esseri umani ... piaccia o non piaccia.



Io non credo che tutti i cattolici facciano sesso solo con l'intenzione di procreare visto che la chiesa dice che l'atto è lecito solo per il concepimento.



Neanche io lo credo, ma credo che per quei cattolici che sentono interiormente di venir meno al loro dovere di cristiani inizi un pericoloso processo interiore di vera conflittualità fra ciò che la chiesa ritiene sia giusto e ciò che essi praticano contrariamente ai dettami della chiesa. Chi non è cattolico probabilmente sarà esente da queste problematiche.



Cerchiamo di capirci..........quando una persona è disassociata e togliamo i casi di immoralità sfacciata e perpetuata dove credo che non guardarli in faccia,altro che saluto, sia davvero il minimo



Mi pare questo un grosso pregiudizio, coltivato da chi pensa di star seduto sul trono divino.
Potrei trovarti numerose scritture del VT e del NT che condannano apertamente questa tua assurda presa di posizione.
Se per ogni volta che condanni il tuo prossimo si dovesse similmente condannare ogni tuo desiderio mentale di sesso con la caduta di una ghigliottina (lo dico scherzando ovviamente [SM=g27987]) che tranciasse di 0,001 mm il cavallino bizzarro ed irrequieto, oggi di esso non ci sarebbe nemmeno l'ombra... [SM=g7405]


Per quei casi diciamo di opinione che per noi poi diventa apostasia


Magnifico ... altro che diritto alla libertà di opinione e di pensiero, di parola ... sempre e solo condanna (poveri esseri umani in mano a religiosi di questo rango)


Se una persona si battezza,stà a significare che accetta in toto tutti gli insegnamenti di quel credo ne condivide i valori e le scelte.

Se domani per motivo x decidi di remare contro quelle disposizioni che precedentemente hai accettato in maniera consapevole e libera perchè gridare allo scandalo se ,applicando una norma biblica ,noi non rivolgiamo più il saluto alla stessa persona?



Il problema è a monte.
NESSUNO ESSERE UMANO SULLA FACCIA DI QUESTA TERRA E' AUTORIZZATO AD IPOTECARE LA LIBERTÀ DI SCELTA ALTRUI, OBBLIGANDOLO ALL'OSSERVANZA DI NORME CHE, AD UN CERTO PUNTO E PER QUALUNQUE RAGIONE, NON CONDIVIDE PIU', ANCORCHE' PRECEDENTEMENTE ACCETTATE E CONDIVISE.
Credo che tu prima d'essere TdG sia stato cattolico.
Immagina cosa ti sarebbe costata, nell'ipotesi che tu vivessi ai giorni bui del cristianesimo cattolico, la tua abiura dal cattolicesimo. Ricordati di Galilei e di Giordano Bruno e di quanti come loro.
Oggi tu condanni, o non condanni, la CC per quei comportamenti selvaggi ed antiumanitari, di presunzione di titolarità e di dominio sulle coscienze altrui?
Questo modo di fare è autoritarismo esasperato, condizionamento ed in alcuni casi plagio, come quando quel condizionamentosi inibisce la facoltà di uscire da un movimento per paura del ricatto e di ritorsioni.



Le scritture che quà dentro asseriamo pomposamente di conoscere tutti e che citiamo molto poco(forse per non perderci in diatribe teologiche che spaventano un pò tutti)descrivono colui che abbandona la fede come una persona meschina,come una pietra d'inciampo e per questo si dà disposizioni di espellerlo perchè la cosa è considerata grave.



Tutto questo è da dimostrare oltre ogni dubbio, oltre, a parer mio, ad ESSERE OPINABILE. Possiamo cimentarci anche sulle scritture volendo, e questo senza tener conto delle domande poste all'inizio e che gettano un'ombra sinistra sulla pratica della scomunica ... chi la amministra si assume una grossa responsabilità, soprattutto in rapporto alle norme che regolano i diritti umani fondamentali, ma anche sulla natura incerta e dubbia delle origini di questa pratica.


Adesso che qualcuno cerchi di coprire o alleggerire questi compotamenti svuotandone il significato e coprendoli dalla misericordia di Nostro signore Gesù Cristo francamente non lo capisco.



Bisogna sfrozarsi a capirlo. C'è modo e modo di leggere ed interpretare, c'è sensibilità e sensibilità, c'è soprattutto il fatto che negli stessi vangeli non si fa un solo cenno alla questione scomunica per i cristiani.


Ma prima di continuare a spiegarmi io ho una vera difficoltà a raffrontarmi con queste persone perchè non capiscoe questo è un mio limite evidente cosa significa per loro in ambito cristiano la parola riprensione o disciplina



Lo credo bene, visto che condividi il comportamento di chi non risparmia ceffoni ai propri figli.
La disciplina per te è qualcosa da imporre, per me è qualcosa su cui persuadere con amore e pazienza.
Tu vuoi fare dei figli degli automi, ubbidienti a segnali che non si discutono. Sei per l'irregimentazione e la sharia, non per la libertà di pensiero e di scelta oltre che di coscienza, che tu invece vuoi imporre, privando dell'affetto, dell'amore, delle coccole, foss'anche per brevi periodi. E' ovvio quanto tu sia lontano dalla psicologia infantile, carissimo amico.



Vorrei capire fin dove per queste persone può arrivare la disciplina e in che misura e forma và impartita nei casi di palese gravità.

Aiutatemi a capirvi........che forse riesco a farmi capire pure io meglio



Ancora una volta ti poni al di sopra delle coscienze, quantunque trovi la scusante d'agire nel nome di Dio. Bisogna scendere da quel piedistallo.
Spero d'essere riuscito in qualche modo a spiegarmi, per metterti in condizioni di capire e non capirici. Bella poi quella del dialogo con l'"io" e "voi", altra forma di discriminazione che forse non riesci a percepire.

Un sentito saluto

Pyccolo






Caro pyccolo,(anche se mi piacerebbe chiamarti per nome,il mio è Pietro)vedo che dall'alto della tua filosofia spicciola pontifichi forse + di mè.

DICI o fai capire che tutti i testi a cui facciamo riferImento possono essere stati manipolati ,aggiustati,falsificati ,omessi (e in parte mi trovi d'accordo)ma se diamo per buono quello che dici..... cosa stiamo parlando a fare??
Non siamo mica su un forum di botanica o di medicina dove abbiamo delle evidenze scientifiche.

Qua siamo nel campo delle interpretazioni,degli intendimenti personali,religiosi, di gruppi più o meno grandi.
Solo perchè non abbiamo certezza della fonte dobbiamo non discuterne??

Infatti io aspetto ancora un tuo libero pensiero al riguardo .
Qua dentro hanno parlato e esposto su questo tema persone delle più svariate estrazioni e convincimenti ma io ancora il tuo pensiero non l'ho capito perchè non lo hai espresso a parte dire che si ledono i diritti umani.

Ti prego dunque caro pyccolo,se puoi,prima di commentare i miei di pensieri,cosa assolutamente leggittima, di esporre i tuoi su questi temi e fallo nella maniera che ti sembri più consona,usando o non usando le scritture....citando e non citando padri pre o post niceni insomma quà mi pare che sei venuto a fare il professore di correzzioni dei pensieri altrui ma non a esporre un tuo parere su queste dinamiche. Che fà....vuoi evitarti critiche?

Se hai tempo e voglia in due parole chiariscimi se secondo tè l'esplusione in ambito religioso è un provvedimento giusto oppure sbagliato.......

Dimmi in che forma e se esistono o devono esistere norme che tutelino una comunità.

E per ultimo illuminami sul concetto cristiano di discilina e fin dove questa può arrivare.

Ti ripeto fino allo sfinimento che non c'è dubbio che l'espulsione faccia "male"su questo non ci piove sfondi una porta aperta.

poi dici:NESSUNO ESSERE UMANO SULLA FACCIA DI QUESTA TERRA E' AUTORIZZATO AD IPOTECARE LA LIBERTÀ DI SCELTA ALTRUI, OBBLIGANDOLO ALL'OSSERVANZA DI NORME CHE, AD UN CERTO PUNTO E PER QUALUNQUE RAGIONE, NON CONDIVIDE PIU', ANCORCHE' PRECEDENTEMENTE ACCETTATE E CONDIVISE.

E chi obbliga chi a che cosa.......se non fai parte di nessun gruppo religioso puoi dire e fare ciò che ti pare,di contro se ti associ a qualunque forma di organizzazzione religiosa,sportiva ,politica ti sai benissimo che devi attenerti a valori condivisi,nessuno ti ha obbligato a fare nulla tutto nasce da una tua libera scelta

Poi vedi caro Pyccolo se dici:Tutto questo è da dimostrare oltre ogni dubbio, oltre, a parer mio, ad ESSERE OPINABILE. Possiamo cimentarci anche sulle scritture volendo, e questo senza tener conto delle domande poste all'inizio e che gettano un'ombra sinistra sulla pratica della scomunica ... chi la amministra si assume una grossa responsabilità, soprattutto in rapporto alle norme che regolano i diritti umani fondamentali, ma anche sulla natura incerta e dubbia delle origini di questa pratica.

se tu già parti pensando che questo provvedimento sia una panzana colossale privo di logica ,oscuro,dei secoli bui.......bhè francamente è difficile per mè parlare con tè per questo io ti ri chiedo di esporre chiaramente ciò che pensi su questi argomenti.

Per qualche sano ceffone,ove sia necessario, che dirti.... credo che tutti i presenti in questo forum per ragioni anagrafiche abbiano avuto una esperienza simile e non vedo Nè frustrati,nè psicolabili,nè personalità disturbate.

è un metodo educativo che si associa insieme ad altri metodi educativi alla formazione della personalità a meno chè non vOgliamo dire che i nostri padri ,nonni,bisnonni erano dei mostri senza cuore e che la loro progenie una massa di schiavi depersonalizzata e succube.

Strano a dirsi oggi molti pedagoghi,pischiatri infantili e giovani mamme e papà riscoprono che ogni tanto il sano ceffone è terapeutico mica stiamo parlando di mandare qualcuno in ospedale,non esagerare con le tue conclusioni.

dici ancora:Ancora una volta ti poni al di sopra delle coscienze, quantunque trovi la scusante d'agire nel nome di Dio. Bisogna scendere da quel piedistallo.

ma come........il fatto che parlo con tè non è una dimostrazione di massima umiltà?? [SM=g7483] (questa è cattiva veramente ma non ho resistito e spero che non la male interpreti e ti fai una risata) [SM=g7348]

Per ultimo....lascia perdere l'irregimentazione e la sharia.(non sono il fanatico che pensi)
Cordialmente Pietro.
Gepy84
00mercoledì 22 aprile 2009 15:48
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luteranamanier, 22/04/2009 11.08:



Ma la prova di che cosa scusa?






Tu hai citato l'inserto del ministero del Regno. L'hai citato a suffraggio di cosa? Cosa volevi dimostrare? Non è una prova?

Se non hai la certezza di una cosa, perché citarla?

Buon mercoledì.

Gepy [SM=g8093]
pyccolo
00mercoledì 22 aprile 2009 16:25
Re: Re: Re:

(Gladio), 22/04/2009 11.34]
Caro pyccolo,(anche se mi piacerebbe chiamarti per nome,il mio è Pietro)vedo che dall'alto della tua filosofia spicciola pontifichi forse + di mè.



Caro Pietro, riferendo il tuo nome non hai reso meno anonima la tua identità. Se proprio ci tieni riferisci nome, cognome, residenza completa, data di nascita, paternità ... poi verificheremo se questa corrisponderà alla tua identità. Per ora Pietro è un emerito sconosciuto, un nik come Pyccolo. A questo punto, per quel che può valere, e sempre che tu lo creda (ti ricordo tuttavia che credere per fede può essere pericoloso ... ma se a te va, ok ... a tuo rischio e pericolo) mi puoi chiamare come ti pare, come per esempio Enzo, ma va bene anche Pyccolo, nome in arte.


DICI o fai capire che tutti i testi a cui facciamo riferImento possono essere stati manipolati ,aggiustati,falsificati ,omessi (e in parte mi trovi d'accordo)ma se diamo per buono quello che dici..... cosa stiamo parlando a fare??

Non siamo mica su un forum di botanica o di medicina dove abbiamo delle evidenze scientifiche.



E' UNA QUESTIONE DI AUTORICTAS!

Un conto è vagliare il contenuto di testi antichi e valutarne il contenuto, come un momento conoscitivo a se stante, magari attingendovi detti e suggerimenti utili per ogni essere umano, altra cosa è attribuire a quel contenuto la forza dell'autorictas ultima, che decide per il nostro presente ed il nostro futuro, proponendo la "verità assoluta", del tipo che, violandola, non puoi che essere sottoposto a lapidazione o a discriminazione.
Nemmeno in botanica ed in medicina, nonostanze possibili evidenze scientifiche, esiste la PAROLA ULTIMA, quella della VERITA' ASSOLUTA, che appartiene all'AUTORICTAS ULTIMA E SOLA, indiscutibile.
Non per questo oggi noi non esaminiamo vecchi testi di medicina, o di discipline varie, ma nessun medico attribuirebbe oggi ad Ippocrate la forza dell'autorictas ultima. Ippocrate commise evidente grossolani errori, ammesso che quei testi siano stati davvero di Ippocrate e che ci siano giunti nella loro integrità (falso, tutto manomesso e manipolato).

La falsificazione letteraria era all'ordine del giorno anche presso i Greci. Nel nome di Ippocrate (460-370 a.C.), furono scritti una marea di testi. Oggi sappiamo però delle poco più poco meno 130 opere che portano il suo nome nemmeno la metà gli è stata attribuita e di questa metà non c'è certezza sul contenuto a causa delle numerose falsificazioni, manipolazioni, interpolazioni etc.
Idem dicasi per Platone, di cui esistono molteplici testi apocrifi.
Idem dicasi di Aristotele.
Non dovrebbe però esserti difficile da comprendere, pensa alle numerose Sindoni, tutte ritenute sacre ed originali, ma che son tutte dei falsi. Pensa ai molteplici pezzi di legno della presunta croce di Cristo che oggi sono venerati ... si potrebbe costruire una fortezza.
Accadde la stessa cosa per gli scritti oggi considerati sacri.

Manomissioni, manipolazioni, omissioni, falsificazioni etc. non impediscono di valutare, al di là di tutto, il pensiero espresso in ciò che resta dei probabili autografi di quegli autori.
Altrimenti a che pro molti filologi non cristiani si prendono cura di ricostruire scrupolosamente la storia dei manoscritti cristiani e non?

Ad ogni modo, come tu stesso condividi, la storia dei testi riferiti al cristianesimo è costellata di abusi del tipo appena sopra descritti.

Il J.A. Farrer, si interroga angosciato:

"Quando si considera tutto ciò che è scaturito da questa sistematica impostura, tutte le lotte tra papi e sovrani temporali, le
deposizioni di re e imperatori, le scomuniche, le inquisizioni, le indulgenze, e per giunta assoluzioni, persecuzioni e roghi, eccetera, e si pensa che tutta questa miserabile storia è stata il
risultato immediato di una catena di mistificazioni ... allora ci si sente spinti a chiedere se non sia stata la menzogna, più assai della verità, a produrre durevoli effetti sui destini dell'umanità".

FALSIFICAZIONE e PSEUDEPIGRAFIA, sono stati la regola ed alla
base della cristianità dell'epoca.
Oggi questi sarebbero reati gravissimi, punibili penalmente.
L'impostura è stata la linea guida delle correnti cristiane di tutti i secoli, a partire dal primo.

Lo studioso e teologo Gustav Mensching (mancato nel 1978), annotava: "Si potrebbe pensare di annoverare tra l'impostura religiosa anche i numerosi scritti religiosi che sono noti nella storia delle religioni sotto falso nome".

Questa marea di falsificazioni hanno creato un clima di grande confusione e consentono oggi ad esaltati studiosi d'assalto, come qualcuno qui che viene spacciato per teologo, d'avere l'ardire di annoverare a carico del cristianesimo credenze che hanno molto in comune con il mondo greco, egiziano, babilonese, persiano, come la convinzione che dal cielo si sia trasferito Dio sulla terra, che si muti in vera carne e vero sangue nell'ostia, che il Dio trasferitosi in terra non è uno ma tre, che sua madre si sia trasferita anima e corpo in cielo etc. etc.
Ho voluto riferire questi tre particolari per mostrare che se quella fosse stata l'autorictas ultima avrebbe senza meno scritto di proprio pugno e si sarebbe fatto di tutto per conservare quegli scritti.
Invece no. NON ABBIAMO NULLA.

Se poi oltre a questi scritti ci dobbiamo anche preoccupare dei drogatissimi scritti dei cosiddetti primi padri della chiesa, apostolici etc. etc., qui non ne usciamo più fuori, ma non dalla verità, ma da un cumulo di menzogne spacciate come verità.

E tu vorresti interpretare?

COSA E CHI, DA CHI, DA COSA E COME?

Per ora mi fermo qui, con l'impegno di aggiungere ancora qualcosa d'altro.

Salutissimi

Pyccolo




(Gladio)
00mercoledì 22 aprile 2009 17:21
Re: Re: Re: Re:
pyccolo, 22/04/2009 16.25:


(Gladio), 22/04/2009 11.34]
Caro pyccolo,(anche se mi piacerebbe chiamarti per nome,il mio è Pietro)vedo che dall'alto della tua filosofia spicciola pontifichi forse + di mè.



Caro Pietro, riferendo il tuo nome non hai reso meno anonima la tua identità. Se proprio ci tieni riferisci nome, cognome, residenza completa, data di nascita, paternità ... poi verificheremo se questa corrisponderà alla tua identità. Per ora Pietro è un emerito sconosciuto, un nik come Pyccolo. A questo punto, per quel che può valere, e sempre che tu lo creda (ti ricordo tuttavia che credere per fede può essere pericoloso ... ma se a te va, ok ... a tuo rischio e pericolo) mi puoi chiamare come ti pare, come per esempio Enzo, ma va bene anche Pyccolo, nome in arte.


DICI o fai capire che tutti i testi a cui facciamo riferImento possono essere stati manipolati ,aggiustati,falsificati ,omessi (e in parte mi trovi d'accordo)ma se diamo per buono quello che dici..... cosa stiamo parlando a fare??

Non siamo mica su un forum di botanica o di medicina dove abbiamo delle evidenze scientifiche.



E' UNA QUESTIONE DI AUTORICTAS!

Un conto è vagliare il contenuto di testi antichi e valutarne il contenuto, come un momento conoscitivo a se stante, magari attingendovi detti e suggerimenti utili per ogni essere umano, altra cosa è attribuire a quel contenuto la forza dell'autorictas ultima, che decide per il nostro presente ed il nostro futuro, proponendo la "verità assoluta", del tipo che, violandola, non puoi che essere sottoposto a lapidazione o a discriminazione.
Nemmeno in botanica ed in medicina, nonostanze possibili evidenze scientifiche, esiste la PAROLA ULTIMA, quella della VERITA' ASSOLUTA, che appartiene all'AUTORICTAS ULTIMA E SOLA, indiscutibile.
Non per questo oggi noi non esaminiamo vecchi testi di medicina, o di discipline varie, ma nessun medico attribuirebbe oggi ad Ippocrate la forza dell'autorictas ultima. Ippocrate commise evidente grossolani errori, ammesso che quei testi siano stati davvero di Ippocrate e che ci siano giunti nella loro integrità (falso, tutto manomesso e manipolato).

La falsificazione letteraria era all'ordine del giorno anche presso i Greci. Nel nome di Ippocrate (460-370 a.C.), furono scritti una marea di testi. Oggi sappiamo però delle poco più poco meno 130 opere che portano il suo nome nemmeno la metà gli è stata attribuita e di questa metà non c'è certezza sul contenuto a causa delle numerose falsificazioni, manipolazioni, interpolazioni etc.
Idem dicasi per Platone, di cui esistono molteplici testi apocrifi.
Idem dicasi di Aristotele.
Non dovrebbe però esserti difficile da comprendere, pensa alle numerose Sindoni, tutte ritenute sacre ed originali, ma che son tutte dei falsi. Pensa ai molteplici pezzi di legno della presunta croce di Cristo che oggi sono venerati ... si potrebbe costruire una fortezza.
Accadde la stessa cosa per gli scritti oggi considerati sacri.

Manomissioni, manipolazioni, omissioni, falsificazioni etc. non impediscono di valutare, al di là di tutto, il pensiero espresso in ciò che resta dei probabili autografi di quegli autori.
Altrimenti a che pro molti filologi non cristiani si prendono cura di ricostruire scrupolosamente la storia dei manoscritti cristiani e non?

Ad ogni modo, come tu stesso condividi, la storia dei testi riferiti al cristianesimo è costellata di abusi del tipo appena sopra descritti.

Il J.A. Farrer, si interroga angosciato:

"Quando si considera tutto ciò che è scaturito da questa sistematica impostura, tutte le lotte tra papi e sovrani temporali, le
deposizioni di re e imperatori, le scomuniche, le inquisizioni, le indulgenze, e per giunta assoluzioni, persecuzioni e roghi, eccetera, e si pensa che tutta questa miserabile storia è stata il
risultato immediato di una catena di mistificazioni ... allora ci si sente spinti a chiedere se non sia stata la menzogna, più assai della verità, a produrre durevoli effetti sui destini dell'umanità".

FALSIFICAZIONE e PSEUDEPIGRAFIA, sono stati la regola ed alla
base della cristianità dell'epoca.
Oggi questi sarebbero reati gravissimi, punibili penalmente.
L'impostura è stata la linea guida delle correnti cristiane di tutti i secoli, a partire dal primo.

Lo studioso e teologo Gustav Mensching (mancato nel 1978), annotava: "Si potrebbe pensare di annoverare tra l'impostura religiosa anche i numerosi scritti religiosi che sono noti nella storia delle religioni sotto falso nome".

Questa marea di falsificazioni hanno creato un clima di grande confusione e consentono oggi ad esaltati studiosi d'assalto, come qualcuno qui che viene spacciato per teologo, d'avere l'ardire di annoverare a carico del cristianesimo credenze che hanno molto in comune con il mondo greco, egiziano, babilonese, persiano, come la convinzione che dal cielo si sia trasferito Dio sulla terra, che si muti in vera carne e vero sangue nell'ostia, che il Dio trasferitosi in terra non è uno ma tre, che sua madre si sia trasferita anima e corpo in cielo etc. etc.
Ho voluto riferire questi tre particolari per mostrare che se quella fosse stata l'autorictas ultima avrebbe senza meno scritto di proprio pugno e si sarebbe fatto di tutto per conservare quegli scritti.
Invece no. NON ABBIAMO NULLA.

Se poi oltre a questi scritti ci dobbiamo anche preoccupare dei drogatissimi scritti dei cosiddetti primi padri della chiesa, apostolici etc. etc., qui non ne usciamo più fuori, ma non dalla verità, ma da un cumulo di menzogne spacciate come verità.

E tu vorresti interpretare?

COSA E CHI, DA CHI, DA COSA E COME?

Per ora mi fermo qui, con l'impegno di aggiungere ancora qualcosa d'altro.

Salutissimi

Pyccolo







Caro Enzo per mè tu sei un TESTIMONE DI GEOVA MANCATO!!!E TE LO DICE UN TDG ORIGINALE [SM=g7348]

Ma mio caro...continui a glissare e a fare riferimenti storici e filosofici che hanno un fondamento di verità ma che nonraggiungono lo scopo della nostra discussione ,ripeto tu giudici i ragionamenti altrui ma il tuo pensiero non lo esprimi.

Semplifico al massimo e continuo a chiederti spogliandoti di ogni retaggio scientifico-dottrinale-esegetico :

è giusto secondo tè espellere qualcuno da un qualsiasi movimento politico,religioso,sportivo?

Facendo ciò si viola un qualsivoglia diritto umano?

Adesso Enzo dammi una risposta perchè più semplici di così le domande io non le sò fare,scusa la mia palese ignoranza

Sono tutto orecchie.

Cordialmente Pietro.
pyccolo
00mercoledì 22 aprile 2009 18:44
Re: Re: Re: Re: Re:
(Gladio), 22/04/2009 17.21:



Semplifico al massimo e continuo a chiederti spogliandoti di ogni retaggio scientifico-dottrinale-esegetico :

è giusto secondo tè espellere qualcuno da un qualsiasi movimento politico,religioso,sportivo?

Facendo ciò si viola un qualsivoglia diritto umano?

Adesso Enzo dammi una risposta perchè più semplici di così le domande io non le sò fare,scusa la mia palese ignoranza

Sono tutto orecchie.

Cordialmente Pietro.



Innanzitutto ho premesso che avrei continuato la replica, perciò la tua accusa di glissare non ha senso, anche per un'altra precisa ragione.
Dimentichi d'aver scritto quanto segue?:

"DICI o fai capire che tutti i testi a cui facciamo riferImento possono essere stati manipolati ,aggiustati,falsificati ,omessi (e in parte mi trovi d'accordo)ma se diamo per buono quello che dici..... cosa stiamo parlando a fare?? "

Come ti sarai accorto, se hai letto attentamente, ma ne dubito, mi son premurato di rispondere, anche solo in parte, al tuo preciso interrogativo.
Su che cosa glisserei dunque?
E' vero invece il contrario: a glissare saresti tu. Non dici infatti, pur riconoscendo la storia della falsificazione letteraria, come si possa emanare una sentenza certa da presupposti instabili, incerti, non fondabili. Non dici se per te questo sia abuso del potere o meno.
Ho detto infatti che il problema si può racchiudere nel concetto di
AUTORICTAS. Con che criterio ritieni d'essere autorizzato ad emettere sentenze ed a eseguirle?
Ti pregherei di rileggere con calma e più attenzione il mio ultimo post ... sei veloce e funambolo nelle risposte perchè sei stato veloce ed a salto in lungo nella lettura.

Vuoi sapere il mio pensiero?

Bene, molto semplicemente non aderisco dogmaticamente a pensieri precostituiti, nè lascio che qualcuno domini il mio pensiero e la mia vita, nè gli lascio delega per pensare e fare per me.
Sono, per quanto possibile, un libero pensatore, come ho scritto da tempo nella mia presentazione su più di qualche forum.
Cerco d'avere autonomia di pensiero, pur valutando con interesse quello altrui e, laddove trovo pratico l'altrui pensiero, anche se fosse scritto su di una qualsiasi copia di copia, determino da solo se usarlo o meno a mio uso e consumo, senza interferenza e rendiconto alcuno, come invece succede per il credente, che è chiamato di continuo a rendere il conto di sè, come se non fosse padrone della propria esistenza. Al credente è concesso solo parlare a favore la propria ideologia, mai contro. E' in ciò che consiste il condizionamento, che definisco anche autocondizionamento, mica in altro.


Tu chiedi:

"...è giusto secondo tè espellere qualcuno da un qualsiasi movimento politico,religioso,sportivo?"

Il concetto di giustizia è un concetto umano discutibilissimo.
Giustizia ed ingiustizia sono due facce della stessa medaglia, come il concetto di freddo e caldo, per cui tu definisci come punto di partenza una temperatura che, arbitrariamente, denomeni 0 (zero) ed i gradi che sono al di sotto li consideri negativi, quelli al di sopra positivi.
Allo stesso modo il concetto di giusto od errato rientra in un parametro di regole, all'interno di un gioco e, solo all'interno di quel sistema di gioco quelle regole hanno valore, non fuori.
Il valore che hanno è comunque un valore molto relativo e limitato a quel gioco, fuori da quel gioco non possono avere più senso.

Più che dire che sia giusto espellere qualcuno, come se si dovesse rispondere ad un'autorictas ultima ed indiscutibile, direi se si condivide o meno che, chiunque venisse meno a regole, venga messo fuori dal gioco.
Allora, per intenderci, si verrebbe messi fuori dal gioco non perchè le regole di quel gioco siano verità assolute, da far valere anche fuori da quel gioco, emarginando e discriminando il giocatore a vita, ma perchè quel gioco ha senso, così come pattuito dalle parti, solo in virtù di quelle regole.
Così, se io gioco a poker, gioco tenendo conto delle regole di quel gioco e non di quelle della "scopa". Se infrango quelle regole sono fuori da quel tipo di gioco, ma questo non deve consentire a chi dirige ed amministra quel gioco di dettarmi norme e comportamanti anche fuori da quel gioco.
Non è lecito, oltre che contro il superiore sistema di gioco dei diritti umani fondamentali, universali, che qualcuno perseguiti a vita un giocatore, dichiarandolo eretico o apostata, oppure imponendo al resto dei giocatori di emarginare a vita e discriminare quel giocatore, non rivolgendogli più il saluto, non invitandolo più ad una cena, non andando più a trascorrere le ferie insieme, assumendosi l'obbligo (nel caso di una fatwua) di uccidere all'occasione un giocatore dichiarato eretico o di farsi saltare in aria con lui, oppure di trucidarlo, com'è avvenuto solo l'altro giorno, crudelmente e spietatamente in mezzo ad un campo, senza consentirgli il diritto di difesa.

TUTTO QUESTO E' MOLTO GRAVE.
CI SAREBBE POI DELL'ALTRO, ma temo di complicare questo discorso.

Ed ancora tu dici:

"Facendo ciò si viola un qualsivoglia diritto umano?"

Caspiterina ... altro che!!!

qui bisognerebbe fare delle necessarie premesse, ma credo che si complichi di molto questa faccenda.
Diciamo che quando tu nasci diventi innanzitutto cittadino italiano, con certi diritti e certi doveri e solo dopo membro di una qualunque collettività.
In pratico tutti i giochi son tali se sono riconosciuti e giocati all'interno delle più ampie norme del superiore gioco della legislazione vigente.
Nessun movimento può essere considerato tale al di fuori delle regole della collettività nel suo insieme. Lo può fare abusivamente, ma pagherebbe se violasse le norme del codice vigente.
In Italia sono riconosciute solo quelle associazioni che sono regolarmente iscritte in speciali albi.
Quelle associazioni si sono fornite di regole che non siano in contrasto con la legislazione italiana, altrimenti non potrebbero operare.
Inoltre un'associazione è sottoposta all'osservanza della normativa italiana e, fra le normative, c'è il riconoscimento da parte dell'associazione dell'autorictas dello Stato, come autorità ultima, che ha la supervisione sull'associazione.
Ogni contenzioso non può essere risolto infra, ma solo in presenza e con i criteri dello Stato.
Già questo è sufficiente a mostrare come ogni confessione religiosa, compresa la cattolica, si metta fuori dall'ordinamento giuridico italiano, ed internazionale, quando giudica senza osservare le leggi vigenti un credente ed in particolare quando, abusando di questo potere, mette fuori un credente senza concedergli possibilità di difesa ed incitando il resto degli altri credenti a discriminarlo, non secondo le regole di uno statuto, ma secondo regole arbitrarie derivate da non meglio precisate letture di testi soggetti ad arbitrarie interpretazioni, come tu stesso riconosci.

Un'espulsione deve rispecchiare pari pari le normative statali ed internazionali e queste normative dicono:

Articolo 19 della Costituzione:

"Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume".

Articolo 21:

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Questo non avviene in seno alla religioni, dove non esiste ed è contrariato apertamente il libero pensiero, la libera parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione.

All'interno di un gioco e finchè i giocatori accettano quel gioco con quelle regole tutto è possibile, MA FUORI, BISOGNERA' FARSENE UNA RAGIONE, NO!!! Le religioni se ne dovranno fare una ragione, altrimenti ci saranno sempre guerre sante e discriminazione.

Saluti

Pyccolo















Luteranamanier
00mercoledì 22 aprile 2009 19:00
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Luteranamanier, 22/04/2009 17.11:



Senti prima di sparare cose insensate perchè non ti leggi di nuovo il mio post n. 2456 e il quotato.

Grazie.
Buon mercoledi anche a te.





E' strano avro sbagliato n. di post ma adesso in questa pagine tutti post segnao lo stesso n. cioè sopra 2472 e sotto 103 perciò faccio il copia/incolla cosi lo potrai rileggertelo senza cercarlo:
F.Delemme, 21/04/2009 15.14:

--------------------------------------------------------------------------------


Questo è qualunquismo. Tu vuoi la botte piena e la moglie ubriaca. La Bibbia stabilisce delle norme che devono essere rispettate. Alcune regole non si applicano in toto ma hanno bisogno di essere sviluppate. Le informazioni riportate nelle nostre pubblicazioni servono a questo.
Il buon senso, il raziocinio, l'equilibrio e la certezza di fare la volontà di Dio, daranno le risposte.





--------------------------------------------------------------------------------



Come hanno dato le risposte a questi fratelli:

Inserto del Ministero del Regno (km -I 8/02), agosto 2002.


"Dopo un discorso udito a un’assemblea di circoscrizione, un fratello e sua sorella capirono che dovevano cambiare il modo in cui trattavano la madre, che viveva altrove e che era stata disassociata sei anni prima. Subito dopo l’assemblea l’uomo chiamò la madre e, dopo averle assicurato che le volevano bene, le spiegò che non le avrebbero più parlato se non per questioni familiari importanti."


Bye


(Gladio)
00mercoledì 22 aprile 2009 19:47
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
pyccolo, 22/04/2009 18.44:



Innanzitutto ho premesso che avrei continuato la replica, perciò la tua accusa di glissare non ha senso, anche per un'altra precisa ragione.
Dimentichi d'aver scritto quanto segue?:

"DICI o fai capire che tutti i testi a cui facciamo riferImento possono essere stati manipolati ,aggiustati,falsificati ,omessi (e in parte mi trovi d'accordo)ma se diamo per buono quello che dici..... cosa stiamo parlando a fare?? "

Come ti sarai accorto, se hai letto attentamente, ma ne dubito, mi son premurato di rispondere, anche solo in parte, al tuo preciso interrogativo.
Su che cosa glisserei dunque?
E' vero invece il contrario: a glissare saresti tu. Non dici infatti, pur riconoscendo la storia della falsificazione letteraria, come si possa emanare una sentenza certa da presupposti instabili, incerti, non fondabili. Non dici se per te questo sia abuso del potere o meno.
Ho detto infatti che il problema si può racchiudere nel concetto di
AUTORICTAS. Con che criterio ritieni d'essere autorizzato ad emettere sentenze ed a eseguirle?
Ti pregherei di rileggere con calma e più attenzione il mio ultimo post ... sei veloce e funambolo nelle risposte perchè sei stato veloce ed a salto in lungo nella lettura.

Vuoi sapere il mio pensiero?

Bene, molto semplicemente non aderisco dogmaticamente a pensieri precostituiti, nè lascio che qualcuno domini il mio pensiero e la mia vita, nè gli lascio delega per pensare e fare per me.
Sono, per quanto possibile, un libero pensatore, come ho scritto da tempo nella mia presentazione su più di qualche forum.
Cerco d'avere autonomia di pensiero, pur valutando con interesse quello altrui e, laddove trovo pratico l'altrui pensiero, anche se fosse scritto su di una qualsiasi copia di copia, determino da solo se usarlo o meno a mio uso e consumo, senza interferenza e rendiconto alcuno, come invece succede per il credente, che è chiamato di continuo a rendere il conto di sè, come se non fosse padrone della propria esistenza. Al credente è concesso solo parlare a favore la propria ideologia, mai contro. E' in ciò che consiste il condizionamento, che definisco anche autocondizionamento, mica in altro.


Tu chiedi:

"...è giusto secondo tè espellere qualcuno da un qualsiasi movimento politico,religioso,sportivo?"

Il concetto di giustizia è un concetto umano discutibilissimo.
Giustizia ed ingiustizia sono due facce della stessa medaglia, come il concetto di freddo e caldo, per cui tu definisci come punto di partenza una temperatura che, arbitrariamente, denomeni 0 (zero) ed i gradi che sono al di sotto li consideri negativi, quelli al di sopra positivi.
Allo stesso modo il concetto di giusto od errato rientra in un parametro di regole, all'interno di un gioco e, solo all'interno di quel sistema di gioco quelle regole hanno valore, non fuori.
Il valore che hanno è comunque un valore molto relativo e limitato a quel gioco, fuori da quel gioco non possono avere più senso.

Più che dire che sia giusto espellere qualcuno, come se si dovesse rispondere ad un'autorictas ultima ed indiscutibile, direi se si condivide o meno che, chiunque venisse meno a regole, venga messo fuori dal gioco.
Allora, per intenderci, si verrebbe messi fuori dal gioco non perchè le regole di quel gioco siano verità assolute, da far valere anche fuori da quel gioco, emarginando e discriminando il giocatore a vita, ma perchè quel gioco ha senso, così come pattuito dalle parti, solo in virtù di quelle regole.
Così, se io gioco a poker, gioco tenendo conto delle regole di quel gioco e non di quelle della "scopa". Se infrango quelle regole sono fuori da quel tipo di gioco, ma questo non deve consentire a chi dirige ed amministra quel gioco di dettarmi norme e comportamanti anche fuori da quel gioco.
Non è lecito, oltre che contro il superiore sistema di gioco dei diritti umani fondamentali, universali, che qualcuno perseguiti a vita un giocatore, dichiarandolo eretico o apostata, oppure imponendo al resto dei giocatori di emarginare a vita e discriminare quel giocatore, non rivolgendogli più il saluto, non invitandolo più ad una cena, non andando più a trascorrere le ferie insieme, assumendosi l'obbligo (nel caso di una fatwua) di uccidere all'occasione un giocatore dichiarato eretico o di farsi saltare in aria con lui, oppure di trucidarlo, com'è avvenuto solo l'altro giorno, crudelmente e spietatamente in mezzo ad un campo, senza consentirgli il diritto di difesa.

TUTTO QUESTO E' MOLTO GRAVE.
CI SAREBBE POI DELL'ALTRO, ma temo di complicare questo discorso.

Ed ancora tu dici:

"Facendo ciò si viola un qualsivoglia diritto umano?"

Caspiterina ... altro che!!!

qui bisognerebbe fare delle necessarie premesse, ma credo che si complichi di molto questa faccenda.
Diciamo che quando tu nasci diventi innanzitutto cittadino italiano, con certi diritti e certi doveri e solo dopo membro di una qualunque collettività.
In pratico tutti i giochi son tali se sono riconosciuti e giocati all'interno delle più ampie norme del superiore gioco della legislazione vigente.
Nessun movimento può essere considerato tale al di fuori delle regole della collettività nel suo insieme. Lo può fare abusivamente, ma pagherebbe se violasse le norme del codice vigente.
In Italia sono riconosciute solo quelle associazioni che sono regolarmente iscritte in speciali albi.
Quelle associazioni si sono fornite di regole che non siano in contrasto con la legislazione italiana, altrimenti non potrebbero operare.
Inoltre un'associazione è sottoposta all'osservanza della normativa italiana e, fra le normative, c'è il riconoscimento da parte dell'associazione dell'autorictas dello Stato, come autorità ultima, che ha la supervisione sull'associazione.
Ogni contenzioso non può essere risolto infra, ma solo in presenza e con i criteri dello Stato.
Già questo è sufficiente a mostrare come ogni confessione religiosa, compresa la cattolica, si metta fuori dall'ordinamento giuridico italiano, ed internazionale, quando giudica senza osservare le leggi vigenti un credente ed in particolare quando, abusando di questo potere, mette fuori un credente senza concedergli possibilità di difesa ed incitando il resto degli altri credenti a discriminarlo, non secondo le regole di uno statuto, ma secondo regole arbitrarie derivate da non meglio precisate letture di testi soggetti ad arbitrarie interpretazioni, come tu stesso riconosci.

Un'espulsione deve rispecchiare pari pari le normative statali ed internazionali e queste normative dicono:

Articolo 19 della Costituzione:

"Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume".

Articolo 21:

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Questo non avviene in seno alla religioni, dove non esiste ed è contrariato apertamente il libero pensiero, la libera parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione.

All'interno di un gioco e finchè i giocatori accettano quel gioco con quelle regole tutto è possibile, MA FUORI, BISOGNERA' FARSENE UNA RAGIONE, NO!!! Le religioni se ne dovranno fare una ragione, altrimenti ci saranno sempre guerre sante e discriminazione.

Saluti

Pyccolo



Enzo tu riduci tutto alle regole di un gioco??

Per tè la fede di qualcuno è un gioco e poi c'è la vita reale dove uno si mette e toglie un cappotto?

Per tè persone che si riuniscono per una adunanza o una messa vanno a monopoli o a un torneo di burraco?

Se sei così razionale e dal pensiero illuminato non immedesimarti troppo in ciò che sentono o vivono coloro che credono nel soprannaturale.

Non irreggimentare tutto nella costituzione quale punto di riferimento per la vita di tutti.

NON FARE DELLO STATO IL PADRONE DI OGNI COSA,e a mè impedisci di pensare che se un mio pensiero non è statalmente condiviso non vale a nulla.

Il dettato costituzionale dà principi e qualche regola .
Non CODIFICA tutto tant'è che la corte costituzionale spesso è chiamata a chiarire leggittimI DUBBI E interpretazioni.

Non obbligarlo a decidere per mè ,prova a difendere le libertà altrui anche la mia in questo caso.

Sai anche io sono un libero pensatore ,come tutti quelli qui dentro e non ho delegato a nessuno di pensare per mè ho solo accettato e mi sono convinto perchè sono sicuro della genuinità di ciò che credo.

Appunto perchè libero pensatore ho pensato e ripensato ho riflettuto moltissimo e lo continuo a fare e questo lo faccio verso la civitas come verso la fede.

Se tù non hai mai avuto una esperienza del genere non è colpa mia.

Per tè accettare il credo di qualcuno è essere dei decelebrati che non pensano,che non riflettono e che delegano decisioni e scelte per conto propio ad altri?

Non credo sia il tuo pensiero(spero)

Un religioso è più libero pensatore di tè perchè invece di fare della sua mente libera e illuminata il suo unico padrone e interlocutore mette in conto che ci potrebbero essere altre verità altre esperienze formanti,vivificanti,libere ma questo tù forse non vuoi capirlo ed io non
devo mettertelo in testa.

Sei nato in tempi sbagliati Enzo.......ti vedevo bene a parlare con VOLTAIRE O all'aereopago con socrate ,platone TRA sofisti e gnostici avresti avuto un mare di discepoli e oggi ci sarrebbe una corrente di pensiero detta Pyccolissima da Pyccolo, noto retore nato in grecia nel 567 A.C ecc ecc.......


Cordialmente Pietro.
















(Gladio)
00mercoledì 22 aprile 2009 19:49
Enzo tu riduci tutto alle regole di un gioco??

Per tè la fede di qualcuno è un gioco e poi c'è la vita reale dove uno si mette e toglie un cappotto?

Per tè persone che si riuniscono per una adunanza o una messa vanno a monopoli o a un torneo di burraco?

Se sei così razionale e dal pensiero illuminato non immedesimarti troppo in ciò che sentono o vivono coloro che credono nel soprannaturale.

Non irreggimentare tutto nella costituzione quale punto di riferimento per la vita di tutti.

NON FARE DELLO STATO IL PADRONE DI OGNI COSA,e a mè impedisci di pensare che se un mio pensiero non è statalmente condiviso non vale a nulla.

Il dettato costituzionale dà principi e qualche regola .
Non CODIFICA tutto tant'è che la corte costituzionale spesso è chiamata a chiarire leggittimI DUBBI E interpretazioni.

Non obbligarlo a decidere per mè ,prova a difendere le libertà altrui anche la mia in questo caso.

Sai anche io sono un libero pensatore ,come tutti quelli qui dentro e non ho delegato a nessuno di pensare per mè ho solo accettato e mi sono convinto perchè sono sicuro della genuinità di ciò che credo.

Appunto perchè libero pensatore ho pensato e ripensato ho riflettuto moltissimo e lo continuo a fare e questo lo faccio verso la civitas come verso la fede.

Se tù non hai mai avuto una esperienza del genere non è colpa mia.

Per tè accettare il credo di qualcuno è essere dei decelebrati che non pensano,che non riflettono e che delegano decisioni e scelte per conto propio ad altri?

Non credo sia il tuo pensiero(spero)

Un religioso è più libero pensatore di tè perchè invece di fare della sua mente libera e illuminata il suo unico padrone e interlocutore mette in conto che ci potrebbero essere altre verità altre esperienze formanti,vivificanti,libere ma questo tù forse non vuoi capirlo ed io non
devo mettertelo in testa.

Sei nato in tempi sbagliati Enzo.......ti vedevo bene a parlare con VOLTAIRE O all'aereopago con socrate ,platone TRA sofisti e gnostici avresti avuto un mare di discepoli e oggi ci sarrebbe una corrente di pensiero detta Pyccolissima da Pyccolo, noto retore nato in grecia nel 567 A.C ecc ecc.......


Cordialmente Pietro.
pyccolo
00mercoledì 22 aprile 2009 20:48
Vedi, caro Pietro, hai il potere di banalizzare tutto e ricondurlo al tuo modo di pensare.
Non è facile per me discutere con te, perchè un dialogo è rispetto per l'interlocutore innanzitutto, che non va tirato in ballo in alcun modo, mentre è corretto puntualizzare sul suo pensiero.
Tu non stai facendo questo, mentre, in realtà, come chiunque può vedere, stai tentando di catalogarmi con tizio, caio, semproni, immaginando di vedermi con fantomatici discepoli, dediti allo studio del mio pensiero...ne hai di fantasia, ma non serve allo scopo.
Stai tentando di farmi dire cose che non ho dette e questo non è corretto.
Se vuoi che io continui in questo dialogo dovresti un attimo ritornare sui tuoi passi e, con onestà intellettuale, dovresti riportare le parti di dialogo a cui fai riferimento e commentarli per quello che sono e per come sono proposti, oltre che per lo scopo cui mirano ... punto.

Saluti

Pyccolo
(Gladio)
00mercoledì 22 aprile 2009 22:43
Caro Enzo ma se arrivi a dichiarare:Il concetto di giustizia è un concetto umano discutibilissimo.
Giustizia ed ingiustizia sono due facce della stessa medaglia, come il concetto di freddo e caldo, per cui tu definisci come punto di partenza una temperatura che, arbitrariamente, denomeni 0 (zero) ed i gradi che sono al di sotto li consideri negativi, quelli al di sopra positivi.


se metti in dubbio un semplice principio come questo........
Il prossimo che ti pesta a sangue in un parcheggio perchè gli hai preso il posto auto non denunciarlo perchè hai leso un diritto di propietà e quello ha usato il diritto a rivendicare ciò che è suo a suon di sberle .

Fammi la cortesia. Sto eccesso d purismo risparmiamelo,stò cercare il pelo del tutto è relativo,la giustizia ,la disciplina,l'amore,il rispetto,l'odio puoi filosofeggiare quanto vuoi ma non cambia la sostanza delle cose.

In ogni cultura dalla più elementare e primitiva alla più evoluta e sofisticata.......rubare è rubare e lo si considera sbagliato,mentire è mentire e lo si considera sbagliato,assassinare è assassinare e lo si considera sbagliato........adesso che fà mi dici sì però....se rubi perchè hai fame è un conto....se ammazzi per difenderti è un'altra cosa.......se menti per parare il sedere a un tuo caro però è altra questione.

Noi siamo sottoposti a leggi morali che non sono scritte nè nei codici nè nelle costituzioni,sono impresse nelle nostre coscienze,anche nella tua,e che ci spingono di volta in volta a giudicare,respingere,difendere la nostra e le altrui vite.

Ciò che ci differenzia dalle bestie è propio questo

Poi sulle mistificazioni,sulle sindoni,sui chiodi di cristo sparsi in mille chiese,sui denti di SAN eustachio ,sui Capelli di san Maurizio E COSì VIA IO LA PENSO ESATTAMENTE COME Tè.

mA PERMETTIMI IN NOME DI QUELLA LIBERTà CHE TUTTI SBANDIERIAMO DI AGIRE ANCHE SECONDO COSCIENZA senza sentire il tuo giudizio morale se ammettiamo che la morale è un concetto discutibilissimo come dici tù della giustizia.

Non usare 2 pesi e due misure.

Altra piccola considerazione tu dici:Più che dire che sia giusto espellere qualcuno, come se si dovesse rispondere ad un'autorictas ultima ed indiscutibile, direi se si condivide o meno che, chiunque venisse meno a regole, venga messo fuori dal gioco.
Allora, per intenderci, si verrebbe messi fuori dal gioco non perchè le regole di quel gioco siano verità assolute, da far valere anche fuori da quel gioco, emarginando e discriminando il giocatore a vita, ma perchè quel gioco ha senso, così come pattuito dalle parti, solo in virtù di quelle regole.



Se un giocatore di calcio viene espulso per somma di ammonizioni viene punito con l'espulsione e con un giorno di squalifica dal giudice sportivo.
Se un giocatore fà un fallo vigliacco ad un altro giocatore arrecandovi un serio danno viene espulso e resta fuori per diverse giornate,come stabilito dalla giustizia sportiva.

Se un giocatore si dopa o fà scommesse su risultati dove la sua presenza è determinanate il giudice sportivo lo può anche squalificare a vita,lo radia.
Dimmi se tutto questo anche all'interno di un gioco è immorale e applicalo poi a una serie di mancanze più o meno gravi che un credente può compiere all'interno della sua chiesa.

Immorale sarebbe non agire
Cordialmente.
pyccolo
00mercoledì 22 aprile 2009 23:00
Il gioco, le regole, la vita.


Considerando il rischio che qualcuno possa associare il gioco a qualcosa di poco serio, com'è successo, mi premuro di spiegarne il senso.
Per gioco, secondo eminenti analisti della parola, si intende un sistema condiviso di regole, per il raggiungimento di obiettivi che gratificano.
In concreto tutta la nostra esistenza è assimilabile ad un gioco, ivi compreso eventuali sistemi di credenze religiose, di idedologie politiche, finanziarie, economiche etc.
Lo spunto è preso dal gioco vero e proprio, peculiarità dell'infanzia.
Il gioco vero (per, cioè, come la maggioranza delle persone lo considera) dovrebbe avere lo scopo di procurare soddisfazione e divertimento, gratificazione.
Nel gioco vi è sempre una posta: il premio, un titolo, una coppa.
In un gioco si parte sempre da una premessa e, attraverso una serie di mosse ragionate, di strategie, di allenamento, di sacrifici etc., si giunge al fine corsa con il conseguimento dell'obiettivo, dato in premessa come posta.
In fondo l'essere umano non si è mai spostato dal gioco infantile.
Ne ha modificato le regole, ha creato numerosi altri giochi, ma sempre gioco è rimasto.
Chi aderisce ad un sistema di gioco è perchè lo decide e perchè trova soddisfacente le sue regole e la posta finale.
Nessuno può obbligare chicchessia a giocare un dato gioco, così come nessuno può impedirgli di abbandonare e defilarsi da quel tipo di gioco, senza per questo dover pagare una qualche tangente o dover essere discriminato.

L'essere umano non può non giocare, perchè, quando smette di giocare, di solito si avvilisce, perde la grinta, l'interesse e finisce per annoiarsi ed andare incontro a notevoli disagi.
Il gioco implica fantasia, idee, obiettivi, forza d'animo, grinta, voglia di andare sino in fondo.
Questo, ovviamente, finchè quel sistema di gioco interessa e dà soddisfazione.
L'amore è un gioco, l'unione matrimoniale è un gioco, l'amicizia è un gioco.
Quando un gioco non procura più soddisfazione e divertimento di solito si smette di giocarlo.
E' praticamente impossibile continuare a giocare un gioco che non diverte più, che non interessa più, che non gratifica più.
Esattamente come quando il gioco dell'amore che procura infelicità nel momento in cui i due non condividono più le stesse regole, in cui non si sente più desiderio e soddisfazione, interesse per l'altro.
Si può, è vero, continuare a vivere insieme, ma senza divertimento, senza passione, che soddisfazione può mai procurare? Nessuna.
E' l'apologia dell'infelicità.

Il bambino gioca a fare il papà o la mamma, gioca a fare il dottore, fantastica la vita adulta ed imita gli adulti.
Se gli infanti non giocassero in questo modo la loro esistenza diventerebbe una gabbia ed un'insoddisfazione da subito.
Da adulti le cose non cambiano.
Tutti hanno bisogno di intervenire in qualche gioco condiviso.
La religione non fa eccezione.
Anche il gioco religioso prevede regole, che delimitano comportamenti, che segnalano un percorso, che additano una posta, un traguardo.
Chi gioca bene il gioco, condividendone le regole e le aspirazioni sarà una persona soddisfatta, piena di vitalità e voglia di vivere.
Diversamente sarà un incubo da cui sottrarsi quanto prima.
Solo che, nel gioco religioso, a differenza di altri giochi, ivi compresi i politici e qualunque altro (poi possono esserci benissimo giochi politici che si atteggiano a giochi religiosi), non ci si limita a prendere atto della volontà del giocatore di abbandonare quel gioco, magari per intraprenderne un altro che trova più gratificante (almeno al momento, poi può ancora stancarsi), ma si punisce per averlo abbandonato e si chiede la solidarietà di tutti perchè discriminino a vita quel credente.

Anche il lavoro se è visto come un gioco determina soddisfazione, mentre se non risulta gradito induce disagi e problemi anche di salute fisica.

Suvvia, giochiamo in libertà il gioco che vogliamo, ma lasciamo chi non lo condivide più libero di abbandonarlo, senza per questo castigarlo, privandolo degli affetti degli amici, del loro saluto, della loro compagnia.
Il gioco religioso è spesso e volentieri condizionante, nel senso che nel contempo tu non puoi giocare altri giochi, se non quello.
Gli altri giochi vengono visti male, vengono criticati, si invita a disertare ogni amicizia che abbia referenti in giochi diversi.
Si finisce per costruire tutte le proprie amicizie e la propria base sociale all'interno di quell'ambito di regole.
E' ovvio che, quando un giocatore non ama più il gioco in corso, essendo espulso, è espulso da tutto il mondo che ha costruito in anni intorno a sè. E' una forma di esilio, di abbandono in recinti che non sono congeniali al giocatore, è una situazione per cui il giocatore, disdegnato dai vecchi amici, comincia a costruire nella sua mente il nemico da combattere, a vedere in ogni azione passata qualcosa di prestabilito per condizionarlo ed imprigionarlo, inizia a sentire il peso di quello che ora interpreta come tradimento della fiducia riposta in quelle regole ... per alcuni potrebbe iniziare un periodo di rancore, fino a trasformarsi in odio. Ci va moltissimo tempo per guarire da ferite di questo genere, in particolare se il giocatore è coinvolto con la sua famiglia ed i suoi parenti che continuano il gioco che prima anche lui condivideva.

A questo punto non è più gioco un sistema così, ma è qualcosa di cui la società civile prima o poi dovrà prendere atto, per impedire che l'abbandono di un gioco si traduca in qualcosa di devastante per il giocatore.

Questo è ciò che ho inteso dire per GIOCO, il gioco della vita.

Pyccolo



pyccolo
00giovedì 23 aprile 2009 00:03
Re:

(Gladio), 22/04/2009 22.43]Caro Enzo ma se arrivi a dichiarare:Il concetto di giustizia è un concetto umano discutibilissimo.
Giustizia ed ingiustizia sono due facce della stessa medaglia, come il concetto di freddo e caldo, per cui tu definisci come punto di partenza una temperatura che, arbitrariamente, denomeni 0 (zero) ed i gradi che sono al di sotto li consideri negativi, quelli al di sopra positivi.


se metti in dubbio un semplice principio come questo........



Allora dimmi:

E' giusto o non è giusto che siano stati fucilati un uomo ed una donna perchè accusati di essere amanti?

E' giusto o non è giusto che in Iran siano state lapidate delle donne per dissenso?

E' giusto o non è giusto che non siano state soccorse delle ragazze precipitate in un canale perchè le regole religiose prevedono che non sia corretto toccarle per salvarle?

E' giusto o non è giusto che in Afganistan sia consentito lo stupro in famiglia?

E' giusto o non è giusto che un prete che non ha più voglia di fare il celibe non possa sposarsi?

Di che giustizia parli che non sia giostrata a modello d'uomo?
Vuoi che parliamo di esempi bilbici di giustizia?
Poi tu dirai se è giusto o non è giusto?


Il prossimo che ti pesta a sangue in un parcheggio perchè gli hai preso il posto auto non denunciarlo perchè hai leso un diritto di propietà e quello ha usato il diritto a rivendicare ciò che è suo a suon di sberle .



Ma che ragionamento fai?
In Italia ci sono o non ci sono regole condivise di comportamento?
Se sì valgono quelle.
Il giorno che una maggioranza si alza al mattino, vota ed ottiene il potere, potrebbe darsi che cambi il codice stradale e quel che tu dici diventa giustizia.
Un tempo era giusto per i maestri bacchettare gli alunni, oggi non è più giusto. Non è cambiata la giustizia?
A misura d'uomo era prima ed a misura d'uomo è oggi, con una differenza: ieri non vigevano le regole che determinano oggi il valore dei diritti umani fondamentali, oggi sì.
Tu permetteresti al maestro di picchiare tuo figlio se non studia?
Ieri era permesso. Ieri era giusto oggi no.



In ogni cultura dalla più elementare e primitiva alla più evoluta e sofisticata.......rubare è rubare e lo si considera sbagliato,mentire è mentire e lo si considera sbagliato,assassinare è assassinare e lo si considera sbagliato...



Cosa è furto e cosa non lo è è sempre determinato da un gioco di regole condivise. Per dire la menzogna bisogna sapere cos'è verità, ma se non sai cos'è verità non puoi dire che il contrario sia menzogna.
La verità circa cosa sia il furto è sempre una regola umana condivisa, difatti il concetto di furto cambia da cultura a cultura, a volte da popolo a popolo.
Il concetto di matrimonio cambia da un sistema di gioco ad un altro.
Ci sono culture che accettano la monogamia e quelle che trovano corretto la poligamia.
Ci sono culture che si preoccupano del disagio sessuale dei giovani e vi provvedono nel nome della divinità ... lì il sesso è sacro e, contrariamente a ciò che tu pensi, quella coppia, uccisa dai talebani, non sarebbe mai stata uccisa in quella cultura.

Quindi?



Noi siamo sottoposti a leggi morali che non sono scritte nè nei codici nè nelle costituzioni,sono impresse nelle nostre coscienze,anche nella tua,e che ci spingono di volta in volta a giudicare,respingere,difendere la nostra e le altrui vite.



Bene, ed allora?
Vorresti dire che i comportamenti sarebbero, se suggeriti dalle coscienze di ciascuno, identici per tutti?
Non capisco dove vuoi arrivare con queste frasi costruite.

Sul resto aspetto d'aver tempo per rispondere.

Buona notte

Pyccolo







dom@
00giovedì 23 aprile 2009 04:46
Pyccolo La giustizia cambia con il tempo. Se non rispetti la giustizia del tempo!? soffri.....:))
pyccolo
00giovedì 23 aprile 2009 11:36
Re:
dom@, 23/04/2009 4.46:

Pyccolo La giustizia cambia con il tempo. Se non rispetti la giustizia del tempo!? soffri.....:))




Ciao...
La tua è una risposta coerente ed intelligente, ma non completa.
Il comportamento altrui, con la sua forma di giustizia, si può agire o subire.
La sofferenza nasce solo allorchè quella giustizia, invece di agirla, si subisce.
Se si agisce, anche in presenza di una giustizia non gradita, si può continuare il proprio percorso di vita, ignorandola fin dove è possibile.
Questa seconda veduta sarebbe quella ottimale, ma non da tutti è intravista come soluzione ... da qui, per molti, la sofferenza.

Vorrei ricordarti che anche nella convivenza a due (matrimonio), che è la più elementare forma associativa, si rende indispensabile un sistema di regole (gioco) condiviso, tanto più in una società di persone.

I sistemi condivisi di governo possono avere caratteristiche diverse, che vanno dalla dittatura alla democrazia.
Dice un proverbio che ogni popolo merita il governo che ha, nel senso che ogni popolo decide per chi lo governa.

Un governo può piacere o meno, ma tu cittadino devi condividerne le regole, oppure subirle, o anche ignorarle a tuo rischio e pericolo, ma sapendo che potresti essere chiamato a rendere conto delle tue azioni in quello Stato, non necessariamente in altri stati.

All'interno di uno Stato i cittadini sono PARI, CON PARI DIRITTI E DOVERI.
LE ASSOCIAZIONI SONO UN GRADINO AL DI SOTTO DEI DIRITTI/DOVERI CHE GODE IL COMUNE CITTADINO.
Questo perchè le associazioni sono persone giuridiche, che hanno senso e validità solo ed in quanto in funzione delle persone fisiche che le compongono.
Un'associazione è un sistema di gioco, con regole che non possono prevaricare le regole dello Stato.
In un'associazione supervisore principe resta lo Stato, ovvero la società civile.
Un socio dovrà, sì, rendere conto alla direzione dell'associazione, ma solo all'interno delle regole statutarie.
Lo Stato non delega le associazioni per l'amministrazione della giustizia civile e penale, nè le delega per discriminare o emarginare i propri associati.
Esse sono delegate solo per vigilare sull'osservanze delle regole, non per dirimire aspetti e questioni che sono di competenza della magistratura.
Quando questo accade è un abuso ed un sopruso da cui il libero cittadino deve tutelarsi facendo ricorso alla giustizia della sua società civile, cui anche le associazioni religiose sono similmente sottoposte.

L'incitazione alla discriminazione è considerata reato nella nostra società civile.


Intendo per incitazione alla discriminazione quella di un'associazione che propone al resto degli associati i comportamente da tenere con gli ex soci, come molti sanno.

Che i poteri vigenti disattendano le normative in fatto di discriminazione non significa che la avallino, ma semplicemente significa che sono ancora vassalli di un sistema di potere religioso millenario, da cui ottengono ancor oggi favori ed appoggio.
QUESTA E' UNA GRAVE FORMA DI INGIUSTA E SOPRUSO.
Per questo dappertutto ci sono movimenti religiosi e laici in lotta per far rispettare la costituzione.

E' vero che un'associazione qualunque può abusare dei propri poteri, ma è anche vero che non potrà impedire fermenti e proteste d'ogni dove e d'ogni specie, finchè giustizia non sarà ottenuta.

Per questo ritengo che ciascuno di noi debba ritenersi interessato all'affermazione dei diritti umani fondamentali.
Non sono una cosa automatica, tant'è che se prevalessero gli elementi religiosi mondiali potremmo dire addio ad ogni libertà di pensiero e di azione, di parola e di opinione.
Se è questo che la gente vuole si converta in massa alla religione ed il gioco è fatto ... i laici saranno ridotti a spezzatino e cotti in casseruola, come si è sempre fatto nei secoli passati.

Quella della giustizia divina religiosa in genere è una scusa ed un pretesto per affermare il potere dell'uomo sull'uomo.

Tanti saluti e grazie della tua interessante osservazione.

Pyccolo








pyccolo
00giovedì 23 aprile 2009 15:21
Re:

(Gladio), 22/04/2009 22.43

Se un giocatore di calcio viene espulso per somma di ammonizioni viene punito con l'espulsione e con un giorno di squalifica dal giudice sportivo.
Se un giocatore fà un fallo vigliacco ad un altro giocatore arrecandovi un serio danno viene espulso e resta fuori per diverse giornate,come stabilito dalla giustizia sportiva.



Scrivi per osteggiare che cosa?
Da come scrivi sembrerebbe che io sia per l'assenza di regole all'interno di sistemi di giochi condivisi.

Sei d'accordo che al di sopra della giustizia sociale associativa c'è la giustizia civile?
Un giocatore che viene espulso ha diritto o non ha diritto di difesa?
Ha diritto o non ha diritto, qualora non fosse d'accordo con i giudici sportivi, di appellarsi alla magistratura civile per ottenere giustizia ed ottenere che il processo si svolga a porte aperte?
La magistratura civile, indipendentemente dai giudici sportivi, può benissimo annulare i provvedimenti disciplinari se non li ritiene congrui.
O non è così?
Se dopo tutto il giocatore venisse radiato lo sarebbe anche per la giustizia ordinaria e lo sarebbe solo per aver infranto le regole di un gioco condiviso.
Se tu non accetti le regole condivise del gioco del poker ti poni fuori da quel gioco ... non ti sarà permesso giocare e violare le regole. Questo è ovvio, Ma fuori da quel gioco non ci sono ripercussioni.

Hai mai visto un giudice sportivo che sentenzia contro un giocatore e impone al resto dei suoi compagni e del mondo sportivo in genere di non salutarlo, riceverlo in casa, cenare con lui, festeggiare con lui, pena lo stesso provvedimento di espulsione?
Significherebbe divenire padroni dell'esistenza altrui.

Capisci o non capisci che un giudice siffatto sconfina in una questione che non riguarda più quel gioco?
Un magistrato non potrebbe mai avallare questa forma di discriminazione, che esula dalla questione espulsione.

In ambito religioso, l'espulsione associata a discriminazione, detta anche scomunica, si è coperta nei secoli di una tale infamia che risulta difficile oggi concepirla ed accettarla come semplice provvedimento antistaturio, anche perchè non si tratta di semplice espulsione, ma di provvedimento che potrebbe implicare questioni che esulano dalle competenze di un ordinamento religioso, oltre ad essere in aperto contrasto con la dichiarazione dei diritti universali dell'uomo.
Un ente religioso deve sempre e comunque dimostrare che l'espulsione è in linea con l'ordinamento delle leggi vigenti.
C'è un notevole movimento cattolico, ed anche un gran numero di laici, che sono in aperta discrepanza con il mondo cattolico e le sue ignobili scomuniche e chiedono a gran voce che il Vaticano si adegui alle normative sui diritti umani fondamentali.
Qualche cenno di inversione di tendenza c'è già, ma il potere religioso è ancora molto forte.


Spero d'aver chiarito, ma credo che tu troverai ogni appiglio contrario pur di tenere in piedi un concetto che tutto è meno che umano.

Cordialità
Pyccolo











(Gladio)
00giovedì 23 aprile 2009 17:06
Caro Enzo (o pyccolo per chi non ci avesse seguito.... [SM=g7307])

io sono una persona che semplifica parecchio perchè in frasi ampollose e in forme pompose dell'esposizione del pensiero si rischia di creare parecchia confusione a meno chè il pubblico a cui ti rivolgi non sia un "Tecnico"di tutto ciò che si espone....TANTO PER CHIARIERERISCHIAmO DI ANNOIARE E DI SCORAGGIARE PERFINO LA LETTURA DI POST se espressi con troppo tecnicismo.
Parole come amore(dalle molte sfaccettature)ad esempio è un termine di facile comprensione e se in un discorso la citiamo aiuta parecchio a dare un senso compiuto al nostro pensiero.....stessa cosa dicasi della parola modestia, giustizia,speranza e così via........

IL nostro problema principale (quello mio e tuo per intenderci )e che ci muoviamo su due piani differenti su quel che significa il termine Cittadinoall'interno di uno stato e sugli oblighi che questo dovrebbe avere verso lo stesso.

Il nostro modo di pensare differisce radicalmente perchè tù pensi che la collettività e le sue regole alla fine di ogni cosa abbiano l'ultima parole sulla minoranza o sulle associazioni e queste si devono adeguare.
Poi magari la minoranza diventa maggioranza e tutto si trasforma....

Pensi anche che lo stato dovrebbe interessarsi che una persona che viene isolata o emarginata da altre persone sia da tutelare e di contro perseguire chi pratica questa forma di isolamento.
Immaggima per un attimo se lo stato condanasse mè e tutti i miei parenti perchè un nostro parente(quindi un membro della famiglia) ha falsificato le firme del nonno e si è preso tutti gli averi dello stesso e noi come gruppo lo mandiamo a Cagare(perdonate il francesismo)togliendoli il saluto e facendo finta che non esiste +.

Pensi che lo stato debba esercitare una disciplina o una sanzione di natura morale sul mio atteggiamento e su tutti i miei parenti perchè è assodato che il poverino è stato isolato?

Nò, lo stato questo non lo farà mai.......perchè noi al parente non abbiamo tolto l'aria,il cibo,la capacità di relazionarsi e conoscere nuove persone,non lo abbiamo licenziato dal suo lavoro ,rinchiuso in 4 mura e picchiato a sangue..............lo abbiamo semplicemente lasciato andare abbiamo deciso liberamente di recidere un cordone che per noi adesso non è più valido,vincolante e nessuna legge dello stato potrà condannarmi per questo atteggiamento,possa durare pure in eterno altrimenti niente divorzi,separazioni,contese condominiali,conflitti politici e sociali.

POI è chiaro che ci vuole equilibrio anche in quello, bisogna mettere un limite a quello che io penso sia una disciplina o una lezione che credo di impartire con il mio comportamento,infatti più è stretta la parentela + i bisogni fondamentali dell'uomo ,se diamo ascolto a Maslow,NON VENGONO INTACCATI.
Partiamo dal basso della sua piramide e cioè i bisogni fisiologici.....bhe dobbiamo discuterne?? Mangiare,bere,dormire.....

Saliamo di un gradino il Bisogno di sicurezza

è innegabile che far parte di qualcosa,di un gruppo,di un movimento di un corpo aumenta la tua sicurezza ma non è questatua sicurezza fine ed ultimo baluardo di protezione morale,civile,etica,si unisce ad altre certezze che danno al tuo senso di sicurezza un certo grado di appagamento ma non in pienezza.


Saliamo ancora il bisogno di appartenenza:
Non credo che nessun persona espulsa da qualsiasi organismo perda la sua identitàunicità e specificitàfarà sempre parte di una Famiglia avrà relazioni sociali,lavorative che proseguono e ribadiscono la sua appartenenza a qualcosa indipendentemente da ciò che può capitarli se espulso da qualunque organismo.

sali ancora nella piramide e trovi il bisogno di stima.

Ma credi che la stima o la tua autostima te la danno i TDG, I MORMONI,GLI EVANGELICI,QUELLI DEL PDL E DI DEMOCRAZIA PROLETARIA?

lA STIMA NASCE DALLA CONSAPEVOLEZZA DI Sè,DEI PROPRI MEZZI,DELLE PROPIE CAPACITà,NASCE DAL SUCCESSO CHe HAI NEL FARE LE COSE NASCE DALL'ESSERE PIù CHE DALL'AVARENessun provvedimento di espulsione da qualunque organizzazzione religiosa o politica o sportiva ti potrà mai togliere la tua autostima e ove succedesse bhè penso che la persona forse non l'aveva già da prima.
La stima è frutto delle tue opere,del tuo modo di essere.Nessuno mai potrà togliertela.

Al vertice della piramide c'è il bisogno di autorealizzazzione.
C'è il bisogno di sentire una certa dose di successo di compiacimento in quello che facciamo,dove ci impegnamo vorremmo vederne giustamente i fruttisia un matrimonio o una Operazione commerciale o in una qualunque attività in cui speriamo di farcela.......e pensi ancora che l'espulsione da una chiesa o da un club o da un partito ti privi di questo?.

Troppo facile poi.......dopo.........accusare che i propi mali,dolori fallimenti derivino o siano da ricondurre in maniera esclusiva alla tua religione,al tuo partito al tuo colleggio.........forse propio perchè un gioco e un insieme di regole(come tù dici) forse.....hai giocato male le tue carte..le tue possibilità di avere all'interno di questa struttura soddisfatti tutti questi requisiti che fuori continui a desiderare ,perseguire e realizzare quindi che non mi si dia o ci si dia dell'intollerante e dell'ostracista perchè fuori da quelle regole c'è un mondo che ti offre 1000 opportunità,1000 situazioni,di realizzarti,di compiacerti di rasserenarti.....smettiamola di cercare carnefici che non esistono ma che esistono solo nella mente di persone che credono ora per convenzione che dove prima stavano erano tutti brutti e cattivi che hanno sofferto sopprusi indicibili e torture psicologiche........persone che asseriscono che la loro vità non ha più senso e che le è stata tolta l'autostima,il senso di sicurezza,l'appartenenza,la realizzazzione e che ci ha guadagato coliti ulcerose e peste bubbonica.

Siamo liberi dal sangue di tutti gli uomini disse qualcuno.......aggiungo io....siamo liberi anche dalle menti di tutti gli uomini.

Enzo con tè scrivo più adesso che all'università ,come minimo dovresti pagarmi da bere........ [SM=g7256]

SALUTI.
pyccolo
00giovedì 23 aprile 2009 21:25
Re:


Come volevasi dimostrare, è evidente che tu voglia svicolare dal problema, che non è quello che tu poni della piramide e della cerchia familiare che decide di privare del saluto un familiare farabutto.

Una cerchia familiare non è rapportabile ad una religione mondiale.
Hai ridotto tutto per rendere comprensibile, ma ti sfugge l'entità vera del problema, che non è quello della moglie che decide di prendere le distanze dal marito o da un figlio mascalzone.
Quest'atteggiamento rientra nelle facoltà della moglie o di alcuni parenti che prendono le distanze da un estorsore.
Io sono libero di salutare o meno chi voglio.

Qui stiamo parlando di associazioni religiose, nemmeno di religioni.
Perchè è possibile espellere da un'associazione, mentre è illegale espellere da una religione se non costituita in ente e riconosciuta legalmente (sarebbe un atto criminoso, che avverrebbe abusivamente e al riparo della giustizia, una forma di potere occulto parallelo, come avviene nelle organizzazioni criminali, che agiscono all'ombra, sentenziano all'ombra, eseguono all'ombra, discriminano all'ombra -non per questo voglio paragonare una org. religiosa ad una criminale, se non sul solo fatto dell'abuso di potere- non vorrei perciò che si usi il paragone per dire ciò che non ho detto).

STIAMO PARLANDO DI PERSONE GIURIDICHE, NON FISICHE.

Ad una persona giuridica (ente) non è concesso di sentenziare ed emettere provvedimenti discriminatori di emarginazione e quant'altro.
In quel momento entrano prepotentemente nella sfera del privato appropriandosi di diritti che appartengono solo ed esclusivamente ad ogni essere umano.

Il discorso che fai sulla stima e sulle altre caratteristiche, mentre sono comprensibili da un lato, sono fuori luogo dall'altro ... denota un'insensibilità della personalità umana che varca i limiti dell'umanamente comprensibile ... che poi accada che ci siano persone indurite e calcificate nella loro insensibilità non rende più comprensibili ed accettabili certi comportamenti discriminatori.

Per fare un esempio sulla piramide di cui riferisci, ma che non centro con il fatto religioso:
Se da un lato è stato stupido da parte di alcuni disagiati essersi prestati al condizionamento di Vanna Marchi, dall'altro è comprensibile e giusto che le autorità siano intervenute per far cessare un abuso da parte di chi era senza scrupoli, rendendo, in pratica, le sue vittime incapaci di intendere e volere, vittime della superstizione e, quindi, per alcuni versi, psicologicamente labili, ma nessun italiano è stato incitato o invitato a discriminare Vanna Marchi. Certo, le sue vittime, singolarmente, decidono di fare ciò che vogliono con lei (e questo è anche il messaggio che offre la Bibbia), ma il resto dei cittadini non deve sottostare a norme che vietano il saluto e quant'altro, con l'avviso che se fossero sorpresi più volte in compagnia della signora subirebbero la stessa sorte.

Solo per questo il tuo discorso sulla piramide crolla come un castello di sabbia.
Che ci sia chi sappia reagire bene all'ostracismo non ne giustifica la praticabilità e l'impunibilità.
Chi è vittima della discriminazione ha ogni diritto per far valere le sue ragioni dinanzi alla società civile.
Non stiamo parlando di discriminazione del parente nei confronti di un altro parente, singole persone, MA DI ENTI MORALI, RELIGIOSI, POLITICI ETC. SONO QUESTI CHE NON HANNO DIRITTO DI INCITARE I SOCI A DISCRIMINARE IL SOCIO ESPULSO NELLA VITA AL DI FUORI DELL'ENTE.

E' tanto difficile da capire?

Non vado oltre, altrimenti, come tu dici, si diventa prolissi.

Un saluto e ... chiedi a tua moglie un altro the caldo. [SM=g7348]

Saluti

Pyccolo





dom@
00giovedì 23 aprile 2009 21:33
Re: Re:
pyccolo, 4/23/2009 11:36 AM:




Ciao...
La tua è una risposta coerente ed intelligente, ma non completa.
Il comportamento altrui, con la sua forma di giustizia, si può agire o subire.
La sofferenza nasce solo allorchè quella giustizia, invece di agirla, si subisce.
Se si agisce, anche in presenza di una giustizia non gradita, si può continuare il proprio percorso di vita, ignorandola fin dove è possibile.
Questa seconda veduta sarebbe quella ottimale, ma non da tutti è intravista come soluzione ... da qui, per molti, la sofferenza.

Vorrei ricordarti che anche nella convivenza a due (matrimonio), che è la più elementare forma associativa, si rende indispensabile un sistema di regole (gioco) condiviso, tanto più in una società di persone.

I sistemi condivisi di governo possono avere caratteristiche diverse, che vanno dalla dittatura alla democrazia.
Dice un proverbio che ogni popolo merita il governo che ha, nel senso che ogni popolo decide per chi lo governa.

Un governo può piacere o meno, ma tu cittadino devi condividerne le regole, oppure subirle, o anche ignorarle a tuo rischio e pericolo, ma sapendo che potresti essere chiamato a rendere conto delle tue azioni in quello Stato, non necessariamente in altri stati.

All'interno di uno Stato i cittadini sono PARI, CON PARI DIRITTI E DOVERI.
LE ASSOCIAZIONI SONO UN GRADINO AL DI SOTTO DEI DIRITTI/DOVERI CHE GODE IL COMUNE CITTADINO.
Questo perchè le associazioni sono persone giuridiche, che hanno senso e validità solo ed in quanto in funzione delle persone fisiche che le compongono.
Un'associazione è un sistema di gioco, con regole che non possono prevaricare le regole dello Stato.
In un'associazione supervisore principe resta lo Stato, ovvero la società civile.
Un socio dovrà, sì, rendere conto alla direzione dell'associazione, ma solo all'interno delle regole statutarie.
Lo Stato non delega le associazioni per l'amministrazione della giustizia civile e penale, nè le delega per discriminare o emarginare i propri associati.
Esse sono delegate solo per vigilare sull'osservanze delle regole, non per dirimire aspetti e questioni che sono di competenza della magistratura.
Quando questo accade è un abuso ed un sopruso da cui il libero cittadino deve tutelarsi facendo ricorso alla giustizia della sua società civile, cui anche le associazioni religiose sono similmente sottoposte.

L'incitazione alla discriminazione è considerata reato nella nostra società civile.


Intendo per incitazione alla discriminazione quella di un'associazione che propone al resto degli associati i comportamente da tenere con gli ex soci, come molti sanno.

Che i poteri vigenti disattendano le normative in fatto di discriminazione non significa che la avallino, ma semplicemente significa che sono ancora vassalli di un sistema di potere religioso millenario, da cui ottengono ancor oggi favori ed appoggio.
QUESTA E' UNA GRAVE FORMA DI INGIUSTA E SOPRUSO.
Per questo dappertutto ci sono movimenti religiosi e laici in lotta per far rispettare la costituzione.

E' vero che un'associazione qualunque può abusare dei propri poteri, ma è anche vero che non potrà impedire fermenti e proteste d'ogni dove e d'ogni specie, finchè giustizia non sarà ottenuta.

Per questo ritengo che ciascuno di noi debba ritenersi interessato all'affermazione dei diritti umani fondamentali.
Non sono una cosa automatica, tant'è che se prevalessero gli elementi religiosi mondiali potremmo dire addio ad ogni libertà di pensiero e di azione, di parola e di opinione.
Se è questo che la gente vuole si converta in massa alla religione ed il gioco è fatto ... i laici saranno ridotti a spezzatino e cotti in casseruola, come si è sempre fatto nei secoli passati.

Quella della giustizia divina religiosa in genere è una scusa ed un pretesto per affermare il potere dell'uomo sull'uomo.

Tanti saluti e grazie della tua interessante osservazione.

Pyccolo











MA, chi e' il governo?? Il governo, e della maggioranza! puo penzarla come, o contra di me!

Una cosa ho capito io nella vita! Il publico, in generale, non e mai felice! Le nostre donne lottavano per avere il voto. E lanno avuto. A desso vanno pure in guerra [SM=g7347] [SM=g7258] I comunisti al mio tenpo volevano pane e lavoro? Alcuni anni dopo volevano Agnelli F,I,A.T. Adesso le nostre donne non vanni piu' alla fondana, pozzo, o fiume, all'avare i panni. Pre il buttone, tutto fatto. Il problema e', nessune vede il progresso.

Non si e'mai felici [SM=g7446]




Amministrazione Forum.
00lunedì 27 aprile 2009 15:58
Comunicazione del direttivo del nostro Osservatorio.


Il 16 ottobre del 2007, 19 mesi fa, da una consolidata esperienza in terra francese, abbiamo aperto questo forum. “Testimoni di Geova: Risposte a domande".
Assumendo come base fondamentale i principi religiosi e socio culturali, ci ponemmo l’obiettivo di studiare in che modo i forum possano essere utilizzati come elementi di informazione corretta, sostenendo la condivisione di principi fondamentali acquisiti e la costruzione di nuove conoscenze.
Sin dall'inizio abbiamo manifestato il nostro pensiero e la determinazione ad andare avanti e continuare a fare informazione corretta.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo iniziato dalle discussione o thread e dai suoi contenuti.
E’ stato così possibile fare un’analisi delle varie discussioni, catalogandole secondo il contenuto dei post e in base ai concetti presentati e alla posizione manifestata (di accordo o di disaccordo) rispetto ai contenuti altrui.

Abbiamo dedicato molto tempo al forum e non è stato sprecato. Il lavoro di ricerca e di informazione del nostro gruppo si inserisce nel filone di indagini sulle interazioni tra testimoni di Geova e persone bisognose di spiritualità e confronto diretto con ricercatori e studiosi.
Questa esperienza, escludendo casi sporadici di cui parleremo in seguito, ci induce a considerare i forum di discussione on-line, non degli spazi di informazione corretta ma di disinformazione ed abuso della libertà e della democrazia. Spazi usati ed utilizzati perlopiù per sostenere non un confronto sereno e leale secondo un’esigenza epistemica ma una sorta di fiera della depravazione mentale e morale dove chi la spara più grossa si aspetta il plauso, che immancabilmente in un processo di stupidità e incoscienza collettiva, non si lascia attendere.
Come Sisifo, molti di questi esseri sono condannati a spingere un masso dalla base alla cima di un monte e una volta raggiunta la cima, il masso rotola nuovamente alla base del monte. Una condanna perenne per gli stupidi e gli arroganti costretti a ricominciare daccapo la scalata.

Emergono anche alcuni risultati interessanti dalla esperienza di questi 19 mesi. Innanzitutto la constatazione che le discussioni possono evolversi da una non densità ad una densità concettuale se è palese il disaccordo. Risulta evidente che le discussioni originano prevalentemente da affermazioni generiche e prive di senso logico o per semplice provocazione quando si tratta di scelte o problematiche religiose non condivise.
Dalla superficialità di certe discussioni e dei vari commenti di supporto è nato un concetto ben chiaro nella nostra mente che esula dal disaccordo ideologico che definiremmo pleonastico.
Questo forum, che raccoglie al suo interno testimoni di Geova esperti e di lunga militanza, è stato caratterizzato da molte discussioni apologetiche e pertanto prettamente legate alla nostra Confessione religiosa. I risultati ottenuti quindi, confermano la nostra lungimiranza e ci offrono indicazioni interessanti sull’orientamento futuro che è poi quello originario, cioè: Risposte a Domande.

Gepy84
00venerdì 25 settembre 2009 19:29

Questa discussione che ritengo molto interessante, si è arenata. E' possibile continuarla entrando nel merito della questione?
Cioé: La disassociazione ostracizza l'individuo?
Come intendere i passi biblici che invitano ad applicarla?
Il confronto fra i pensieri "umani" e quelli "divini" perché sono così distanti?

Gepy [SM=g8093]
emiliano.78
00domenica 15 novembre 2009 11:26
Misericordia!
A tutti i testimoni di questo forum,dov'è la misericordia e l'amore che tanto andate predicando se poi allontanate anche coloro che sono pentiti al quale il vostro comitato di giudizio non rende conto ne anche che è stata l'unica volta in cui si è cascati nel peccato? Gesù avvicinava peccattori e prostitute non le allontanava rimettendo a loro il perdono dei peccati. i vostri "anziani"?disassociano e per rientrare altro che travaglio. saluti ed esercitate la misericordia del figlio Divino di Dio!l'amore.
Amministrazione Forum.
00domenica 15 novembre 2009 12:36
Re: Misericordia!
emiliano.78, 15/11/2009 11.26:

A tutti i testimoni di questo forum,dov'è la misericordia e l'amore che tanto andate predicando se poi allontanate anche coloro che sono pentiti al quale il vostro comitato di giudizio non rende conto ne anche che è stata l'unica volta in cui si è cascati nel peccato? Gesù avvicinava peccattori e prostitute non le allontanava rimettendo a loro il perdono dei peccati. i vostri "anziani"?disassociano e per rientrare altro che travaglio. saluti ed esercitate la misericordia del figlio Divino di Dio!l'amore.




Benvenuto Emiliano. Questo è il tuo primo post.
Credo tu abbia bisogno di riflettere un pò su questo argomento che conosci superficialmente.
Innanzitutto non è educato entrare in casa altrui e inveire contro chi in questa casa è presente.

Per essere più chiari, sai cos'é la disassociazione o espulsione per i testimoni di Geova?
Perché si arriva a tanto?
E' mancanza di misericordia applicarla?
Quando si arriva a questa estrema decisione?

Queste ed altre domande sono necessarie per capire perché la BIBBIA CONTEMPLA QUESTA DISCIPLINA.

Ora hai del materiale che ti aiuterà a riflettere e porgerti in modo dovuto.

Grazie e spero di rileggerti più sereno.

Admin-Stefania
jwfelix
00domenica 15 novembre 2009 16:26
Re: Misericordia!
emiliano.78, 15/11/2009 11.26:

A tutti i testimoni di questo forum,dov'è la misericordia e l'amore che tanto andate predicando se poi allontanate anche coloro che sono pentiti al quale il vostro comitato di giudizio non rende conto ne anche che è stata l'unica volta in cui si è cascati nel peccato? Gesù avvicinava peccattori e prostitute non le allontanava rimettendo a loro il perdono dei peccati. i vostri "anziani"?disassociano e per rientrare altro che travaglio. saluti ed esercitate la misericordia del figlio Divino di Dio!l'amore.




Invece di parlare senza sapere sarebbe buono se tu leggessi la torrediguardia che abbiamo appena studiato.
Se leggi sei ancora in tempo per andare questa sera in una sala del regno a sentire con le tue orecchie.
Lì parla della misericordia che bisogna avere verso chi commette un GRAVE peccato e il comitato che gli si fa serve a RISTABILIRE tale persona e non a buttarla fuori.
Chi ha condotto tale rivista da me ieri sera ha detto a chiare lettere che la disassociazione è L'ULTIMA cosa da fare e che è quella a cui NON CI SI VUOLE ARRIVARE.
Spero ti sia chiaro questo.

emiliano.78
00lunedì 16 novembre 2009 10:49
per jwfelix
Sai parlo perchè sò.....il comitato nel caso che conosco non ha fatto nulla per non come dici tu buttare fuori,anzi dopo la seduta anno subito espresso che sarebbe stata annuciato in sala la disassociazionee.potevano ammonire,correggerlo,no espulsione immediata. il bello che il peccatoe era veramente pentito era stato lui stesso a chiedere aiuto agli anziani confessando il suo primo peccato. risultato un bel calcio nel di dietro e tante grazie...non li ha più visti ne anche una visita per sapere come stà. questo non è amore! firmato da Testimone di Geova.
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