Veramente dai post di Barnabino si evince la necessità di tradurre coerentemente ciò che ritiene grammatialmente indeterminato.
Dove sta il parallelo con "Ho theos fôs eimi"
Sta solo nel fatto che "fws" è chiaramente un predicato, indica non "chi" è Dio ma piuttosto quale "qualità" possiede o a quale "categoria" appartiene.
Come non ha senso dire che la "luce è Dio" ma piuttosto diciamo che Dio è "luminoso" così non ha senso dire che "Dio è il Logos", ma semmai il Logos è "divino".
Dunque chi traduce "Dio" facendo capire al lettore che Dio è il Logos stà andando oltre al testo.
Shalom