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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 

Bibbie manipolate?

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2012 14:39
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19/02/2009 10:12


Io non voglio entrare nel merito della questione, ma mi chiedo fin dove arriva l'arroganza.
Alcuni non sanno scrivere due parole in lingua italiana e cercano di imporre concetti e frasi a persone che conoscono la lingua di origine degli scritti di cui si parla e la lingua di arrivo.
Credo ci voglia una gran bella faccia tosta e quel minimo di ipocrisia che sappiamo che hanno già.

La Bibbia dei testimoni di Geova riporta in appendice la spiegazione dell'uso di alcuni termini e del perché si è tradotto in quel modo. Arrogarsi il diritto di sindacare su cose che non si conoscono e su cose non lette, è da semplici sprovveduti.
Io entro nel merito se conosco il materiale, se ho letto le opinioni altrui e valutandole, con umiltà prendo parola.

Tutto il resto è una perdita di tempo ed un insulto all'intelligenza di chi si trova a dover rispondere a queste trollaggini.
"...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."
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19/02/2009 14:50

Caro Love,


Si ma è giusto perche di amici se ne ha piu di uno, mentre es di papa se ne ha uno e infatti si dice "io esco con papa" non dico "io esco con un papa"



A dire il vero è di mamme che ce né una sola! Scherzi a parte di "papà" non ce né uno solo, io potrei uscire con il papà di un mio amico... dovrei specificare "esco con mio papà" aggiungendo l'aggettivo possessivo.

Ma anche in questo caso la frase resterebbe ambigua, perché potrei usare "papà" per indicare mio suocero, oppure potrei usarlo per indicare una persona cara che mi ha fatto da padre.


bisogna capire anche il contesto e no la sola parola



Sono pienamente d'accordo, come vedi tutto dipende dallo spettro semantico di una parola e dal contesto nella quale viene usata.


il contesto dice che c'è uno solo, quindi "la parola era Dio" perche ne abbiamo uno di Dio



Questa è un'affermazione scorretta. Grammaticalmente "theos" non è certo un nome "monadico" (come ad esempio "sole") ma indica una categoria di individui: i falsi dei sono detti "theos", i rappresentanti divini sono detti "theos", esseri ed persino oggetti a cui è data (debita o indebita) venerazione sono detti "theos".

Non a caso Giovanni, nel contesto immediato, distingue l'Iddio Onnipotente (detto "ho theos" o "il Dio" come era abitudine nella LXX) dalla Parola che gli stava accanto, detta solo "theos" in posizione predicativa, dunque ad indicare un aspetto qualitativo o l'appartenenza ad una classe.


se si crede che c'e ne sono di piu allora puo rimanere in quel modo ed è corretto!



Non si deve credere nulla, si deve solo esaminare la grammatica, e grammaticalmente Giovanni distingue un "theos" chiamato "ho Logos" (la Parola) da "ho theos", tradizionalemente identificato come l'unico vero Dio, e dunque giustamente reso "Dio" con la maiuscola.

Ma, ti ripeto, se in greco vi è una differenza tra "ho theos" e "theos" essa va resa anche in italiano, cosa che la maggior parte di traduzioni non fanno.

Shalom
[Modificato da barnabino 19/02/2009 14:52]
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19/02/2009 23:50


C'è una bella considerazione su questo punto in una recente rivista:
"Per illustrare il punto, Hewett cita 1 Giovanni 1:5, che dice: Dio è luce. In greco, "Dio" è ho theòs e pertanto ha l'articolo determinativo. Ma il termine fos, "luce" non è preceduto dall'articolo. Hewett spiega: "Si può sempre...dire che Dio è caratterizzato dalla luce; ma non si può dire che la luce è Dio."

È interessante questa riflessione che ci fa capire che soggetto e predicato non sono intercambiabili.

[SM=g7444]
[Modificato da F.Delemme 10/06/2012 12:34]
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    21/02/2009 17:49

    Re:
    F.Delemme, 19/02/2009 23.50:


    C'è una bella considerazione su questo punto in una recente rivista:
    "Per illustrare il punto, Hewett cita 1 Giovanni 1:5, che dice: Dio è luce. In greco, "Dio" è ho theòs e pertanto ha l'articolo determinativo. Ma il termine fos, "luce" non è preceduto dall'articolo. Hewett spiega: "Si può sempre...dire che Dio è caratterizzato dalla luce; ma non si può dire che la luce è Dio."

    E' interessante questa riflessione che ci fa capire che soggetto e predicato non sono intercambiabili.

    [SM=g7444]



    Veramente dai post di Barnabino si evince la necessità di tradurre coerentemente ciò che ritiene grammatialmente indeterminato.
    Dove sta il parallelo con "Ho theos fôs eimi"


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    21/02/2009 18:13

    Re: Re:
    pavel43, 21/02/2009 17.49:



    Veramente dai post di Barnabino si evince la necessità di tradurre coerentemente ciò che ritiene grammatialmente indeterminato.
    Dove sta il parallelo con "Ho theos fôs eimi"





    Il padre è luce:

    1 John 1:5 5 ¶ Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre.

    NRV salmi 27:1 Di Davide. Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il SIGNORE è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?

    NRV salmi 36:9 Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce.

    Michea 7:8 8 Non ti rallegrare per me, o mia nemica! Se sono caduta, mi rialzerò; se sto seduta nelle tenebre, il SIGNORE è la mia luce.

    il figlio è luce:

    NRV Giovanni 1:4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini.

    NRV Giovanni 1:9 ¶ La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.

    NRV Giovanni 8:12 Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

    NRV Giovanni 9:5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».

    NRV Giovanni 12:35 Gesù dunque disse loro: «La luce è ancora per poco tempo tra di voi. Camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre, non sa dove va. 36 ¶ Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce». Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.


    il padre è il vero Dio:

    Geremia 10:10 10 Ma il SIGNORE è il vero Dio, egli è il Dio vivente, e il re eterno; per la sua ira trema la terra, e le nazioni non possono resistere davanti al suo sdegno.


    il figlio è il vero Dio

    1 Giovanni 5:20 20 "Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo, egli è il vero Dio e la vita eterna."

    saluti
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    22/02/2009 01:01


    Veramente dai post di Barnabino si evince la necessità di tradurre coerentemente ciò che ritiene grammatialmente indeterminato.
    Dove sta il parallelo con "Ho theos fôs eimi"



    Sta solo nel fatto che "fws" è chiaramente un predicato, indica non "chi" è Dio ma piuttosto quale "qualità" possiede o a quale "categoria" appartiene.

    Come non ha senso dire che la "luce è Dio" ma piuttosto diciamo che Dio è "luminoso" così non ha senso dire che "Dio è il Logos", ma semmai il Logos è "divino".

    Dunque chi traduce "Dio" facendo capire al lettore che Dio è il Logos stà andando oltre al testo.

    Shalom
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    22/02/2009 01:09


    Il padre è luce
    il figlio è luce



    Questo argomento è trattato diffusamente dal libro del grecista francese Didier Fontaine.

    Alcuni pensano che, poiché Geova è chiamato “luce”, e Gesù applica a se stesso questa qualità, entrambi formino una sola e stessa persona. Ma senza tener conto di questo passaggio:

    Voi [i discepoli di Gesù] siete la luce del mondo – Mt 5:14

    Inutile dire di più; bisogna semplicemente dedurre che attribuire un titolo o una qualità a due persone non porta certamente ad equipararle.

    Shalom
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    22/02/2009 11:57

    Re:
    barnabino, 22/02/2009 1.01:


    Veramente dai post di Barnabino si evince la necessità di tradurre coerentemente ciò che ritiene grammatialmente indeterminato.
    Dove sta il parallelo con "Ho theos fôs eimi"



    Sta solo nel fatto che "fws" è chiaramente un predicato, indica non "chi" è Dio ma piuttosto quale "qualità" possiede o a quale "categoria" appartiene.

    Come non ha senso dire che la "luce è Dio" ma piuttosto diciamo che Dio è "luminoso" così non ha senso dire che "Dio è il Logos", ma semmai il Logos è "divino".

    Dunque chi traduce "Dio" facendo capire al lettore che Dio è il Logos stà andando oltre al testo.

    Shalom


    Quindi per coerenza la TNM come non traduce "Dio è luminoso" ma "Dio è luce" dovrebbe analogamente tradurre "il Logos è divino" con il "Logos è Dio". Di fatto riscontriamo in un caso l'indeterminazione "un dio" e dall'altra una determinazione "la luce"

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    22/02/2009 14:06

    Caro Pavel,


    Quindi per coerenza la TNM come non traduce "Dio è luminoso" ma "Dio è luce" dovrebbe analogamente tradurre "il Logos è divino" con il "Logos è Dio"



    Infatti la TNM è assolutamente coerente. Semplicemente per la parola "luce" non è necessario specificare che si tratta di una qualità dell'essere, poiché evidentemente non vi è ambiguità, "luce" ovviamente non può essere un individuo.

    Viceversa in Gv 1,1c viene usata la parola "dio" che si può riferire tanto a YHWH ("ho theos", il solo vero Dio) che ad eltri esseri che appartengono alla classe di "theos": falsi dei, individui che pretendono di essere come Dio, angeli, esseri umani portatori di un ufficio divino.


    Di fatto riscontriamo in un caso l'indeterminazione "un dio" e dall'altra una determinazione "la luce"



    Guarda che il passo non dice che Dio è "la luce" (determinato), altrimenti sarebbe vero anche il contrario, cioè che "la Luce è Dio". Piuttosto si dice che "Dio è luce" (senza articolo determinativo e senza maiuscola), cioè piuttosto che ha la qualità di essere luce, luminoso, dove la luce è ovviamente non un concetto fisico ma un simbolo.

    Così è vero che "il Logos è dio" ma non è vero che "dio sia il Logos".

    Shalom

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    22/02/2009 14:29

    Re:
    barnabino, 22/02/2009 14.06:

    Caro Pavel,

    Guarda che il passo non dice che Dio è "la luce" (determinato), altrimenti sarebbe vero anche il contrario, cioè che "la Luce è Dio". Piuttosto si dice che "Dio è luce" (senza articolo determinativo e senza maiuscola), cioè piuttosto che ha la qualità di essere luce, luminoso, dove la luce è ovviamente non un concetto fisico ma un simbolo.



    Mi scuso per l'errore.
    Comunque dici giustamente che qui luce è un simbolo è il simbolo della verità, della santità perfetta, della conoscenza e sapienza di Dio, intenderla come "luminoso" è la stessa operazione di "un dio" in Giovanni 1,1.
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    22/02/2009 14:45

    Caro Pavel,


    Comunque dici giustamente che qui luce è un simbolo è il simbolo della verità, della santità perfetta, della conoscenza e sapienza di Dio, intenderla come "luminoso" è la stessa operazione di "un dio" in Giovanni 1,1.



    Certamente, ma la TNM non traduce "luminoso" e non traduce neppure "divino" ma traduce "è luce" E "è un dio".

    Per quanto riguarda "luce" il senso è lasciato all'intelligenza del lettore, visto che non esistono esseri che sono definiti "la Luce", è dunque evidente che ci si riferisca ad una qualità appartentente a Dio come ad altri (Gesù, gli apostoli, il sole, le stelle possono essere dette "luce" in quanto posseggono quella qualità, in senso fisico e simbolico).

    Ma la questione è diversa per quanto riguarda "theos" poiché ci sono molteplici esseri che possono entrare in quella "classe" o "categoria" di individui. YHWH è distinto da Giovanni mediante l'uso dell'articolo ("ho theos") quasi a difinire quella di YHWH una categoria a sé, Egli è "il Dio". Ma Gesù entra in una categoria più ampia di cui è un rappresentante, il più grande, per Giovanni, al punto di essere "unico" in quel ruolo, come poi si trova costretto a specificare al 18, ma semanticamente pur sempre appartenente alla classe dei "theoi" e non in quella di "ho theos", il cui l'unico legittimo appartenente è YHWH.

    Shalom
    [Modificato da barnabino 22/02/2009 14:46]
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    22/02/2009 17:07

    Re:
    uuu quanto avete scritto!!! [SM=g27987]

    barnabino, 19/02/2009 14.50:


    A dire il vero è di mamme che ce né una sola! Scherzi a parte di "papà" non ce né uno solo, io potrei uscire con il papà di un mio amico... dovrei specificare "esco con mio papà" aggiungendo l'aggettivo possessivo.
    Ma anche in questo caso la frase resterebbe ambigua, perché potrei usare "papà" per indicare mio suocero, oppure potrei usarlo per indicare una persona cara che mi ha fatto da padre.

    penso che sei uscito un po fuori, l aggettivo adesso non centra! in piu fino a poko tempo fa le suocere si facevano chiamare anche mamme, quindi neanche qui se vogliamo c'e ne una! poi c'e una differenze, se parlo con un amico, dico "esco con mio padre"perche qui c'e ne sarebbero 2 di padri, se parlo con mio fratello, dico "esco con papa" perche c'e ne uno!

    ---------

    Questa è un'affermazione scorretta. Grammaticalmente "theos" non è certo un nome "monadico" (come ad esempio "sole") ma indica una categoria di individui: i falsi dei sono detti "theos", i rappresentanti divini sono detti "theos", esseri ed persino oggetti a cui è data (debita o indebita) venerazione sono detti "theos".

    Non a caso Giovanni, nel contesto immediato, distingue l'Iddio Onnipotente (detto "ho theos" o "il Dio" come era abitudine nella LXX) dalla Parola che gli stava accanto, detta solo "theos" in posizione predicativa, dunque ad indicare un aspetto qualitativo o l'appartenenza ad una classe.


    Non si deve credere nulla, si deve solo esaminare la grammatica, e grammaticalmente Giovanni distingue un "theos" chiamato "ho Logos" (la Parola) da "ho theos", tradizionalemente identificato come l'unico vero Dio, e dunque giustamente reso "Dio" con la maiuscola.

    Ma, ti ripeto, se in greco vi è una differenza tra "ho theos" e "theos" essa va resa anche in italiano, cosa che la maggior parte di traduzioni non fanno.

    allora, qua non capisco una cosa, non so se fondamentale o no, ma sto ò(ho) davanti a Theos io non lo vedo nei testi originali, lo vedo solo davanti "parola" come mai è possibile??ho fatto solo 2 anni di greco, lo ammetto che non so una mazza,(anzi se sapevo che dovevo finir a studiare la bibbia per vedere se i tdg traducono bene, lo studiavo) ma un po anche ad occhio intuisco qualcosa che non va!Shalom



    [SM=g7473]

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    22/02/2009 17:12

    p.s penso che si sta uscendo dalla discusione, l argomento è far vedere che alcune parole aggiunte posson far cambiare/alterare il significato del verso

    chiedo scusa ma non ho voluto prendere il posto dei moderatori

    [SM=g7288]
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    22/02/2009 18:14

    Re:
    Caro Barnabino
    barnabino, 22/02/2009 14.45:



    "unico" in quel ruolo, come poi si trova costretto a specificare al 18, ma semanticamente pur sempre appartenente alla classe dei "theoi"


    “Unico nel ruolo” attivo della creazione delle cose visibili e invisibili, ma pur sempre appartenente alla “classe dei theoi” che lui stesso crea.
    Un’incongruenza


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    23/02/2009 23:30

    Cara Love,


    dico "esco con papa" perche c'e ne uno!



    Dunque mi stai dando ragione, quando parli del "solo papà" stai parlando de "il papà" e non di "un papà" qualsiasi, viso che ciascuno ha il proprio papà.

    Giovanni fa lo stesso: chiama il vero Dio, Geova per gli ebrei, con "ho theos" (IL Dio) con l'articolo, distinguendolo da Gesù, "un Dio" senza articolo.

    Dunque per Giovanni c'è il solo vero Dio (il papà nel tuo esempio) da Gesù (un papà).


    allora, qua non capisco una cosa, non so se fondamentale o no, ma sto ò(ho) davanti a Theos io non lo vedo nei testi originali, lo vedo solo davanti "parola" come mai è possibile?



    Poiché theos è declinato all'accusativo anche l'articolo è all'accusativo cioè "ton".


    anzi se sapevo che dovevo finir a studiare la bibbia per vedere se i tdg traducono bene, lo studiavo



    Penso ci possano essere fini più nobili per studiare il greco!


    ma un po anche ad occhio intuisco qualcosa che non va!



    Certo, che un traduttore traduca nello stesso modo una parola con l'articolo (ton theon) e l'altra senza articolo (theos). Non ti sembra che ci sia qualcosa che non va? La TNM si limita a distinguera la presenza/assenza dell'articolo, dove sbaglierebbe?

    Shalom
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    23/02/2009 23:31

    Cara Love,


    p.s penso che si sta uscendo dalla discusione, l argomento è far vedere che alcune parole aggiunte posson far cambiare/alterare il significato del verso



    Siete voi che avete sostenuto che la TNM "aggiungerebbe" l'articolo "un" in Giovanni 1,1c alterando il significato del testo. Io mi limitavo a osservare l'inconsistenza di questa obiezione.

    Shalom
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    24/02/2009 00:04

    Re:
    lovelove84, 16/02/2009 23.58:

    penso allora che anche agli articoli determinativi e indeterminativi si dovevano mettere le parentesi perche gli scrittoli non li usavano e sono stati aggiunti... ma non è questo il significato di manipolare...
    manipolare puo essere es:
    tmn 1colossesi 16
    Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione; 16 perché per mezzo di lui tutte le [altre] cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano essi troni o signorie o governi o autorità. Tutte le [altre] cose sono state create per mezzo di lui e per lui.

    cosa che nelle altre bibbie non ho visto e questo si che è alterano il significato!

    e poi cosa strana che in gv 1:3 dice un po diversamente!
    In principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio. 2 Questi era in principio con Dio. 3 Tutte le cose son venute all’esistenza per mezzo di lui, e senza di lui neppure una cosa è venuta all’esistenza....

    vi lascio riflettere



    Su panta ho trovato questa riflessione:"Tutto il mondo l'ha cercato". Ha tutto il mondo cercato Cristo? "Tutto il paese della Giudea andò, e fu battezzato da lui nel Giordano". Fu tutta la Giudea, o tutta Gerusalemme, battezzata nel Giordano? "Siete di Dio, piccoli bambini, e tutto il mondo giace sotto il potere del maligno". 'Tutto il mondo'qui significa tutti? Le parole "mondo "e "tutto" sono usate in sette o otto sensi nelle Scritture, ed è molto raro che "tutto" significhi tutte le persone in senso totale. Le parole sono usate generalmente per significare che Cristo ha riscattato ALCUNI di ogni genere di persone - alcuni ebrei, alcuni gentili, alcuni ricchi, alcuni poveri, e che non ha ristretto la sua redenzione solo agli ebrei o solo ai gentili "(C.H. Spurgeon da un sermone sulla Redenzione Particolare)
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    24/02/2009 15:05

    Interessante osservazione quella di Spurgeon, in effetti quando si parla di persone "tutte" indica persone di "ogni sorta", come rende la TNM.

    Shalom
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    24/02/2009 17:12

    Re: Re:
    jwfelix, 24/02/2009 0.04:



    Su panta ho trovato questa riflessione:"Tutto il mondo l'ha cercato". Ha tutto il mondo cercato Cristo? "Tutto il paese della Giudea andò, e fu battezzato da lui nel Giordano". Fu tutta la Giudea, o tutta Gerusalemme, battezzata nel Giordano? "Siete di Dio, piccoli bambini, e tutto il mondo giace sotto il potere del maligno". 'Tutto il mondo'qui significa tutti? Le parole "mondo "e "tutto" sono usate in sette o otto sensi nelle Scritture, ed è molto raro che "tutto" significhi tutte le persone in senso totale. Le parole sono usate generalmente per significare che Cristo ha riscattato ALCUNI di ogni genere di persone - alcuni ebrei, alcuni gentili, alcuni ricchi, alcuni poveri, e che non ha ristretto la sua redenzione solo agli ebrei o solo ai gentili "(C.H. Spurgeon da un sermone sulla Redenzione Particolare)



    Nella stessa pagina ho trovato questa nota
    3) con l'articolo: intero, totale, complessivo, completo
    Colossesi 1:16 Audio (Westcott-Hort) 1 2
    ὅτι ἐν αὐτῷ ἐκτίσθη [τὰ πάντα] ἐν τοῖς οὐρανοῖς καὶ ἐπὶ τῆς γῆς, τὰ ὁρατὰ καὶ τὰ ἀόρατα, εἴτε θρόνοι εἴτε κυριότητες εἴτε ἀρχαὶ εἴτε ἐξουσίαι· τὰ πάντα δι' αὐτοῦ καὶ εἰς αὐτὸν ἔκτισται,
    è una contraddizione?
    Mi spieghi il nesso fra la riflessione di Spurgeon e Colossesi 1,16 e Giovanni 1,3
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    24/02/2009 17:32

    Ti ho risposto sull'altro forum, secondo me quanto dice Spurgeon non ha nulla a che vedere con Colossesi 1,16. Si tratta di due problemi differenti. In Colossesi si tratta semplicemente del concetto di "altre" che spesso è omesso perché implicito in greco, nel caso ricordato da Felix del concetto di "ogni sorta" di esseri o cose.

    In entrambi i casi è l'intelligenza del lettore e il contesto che aiuatano a chiarire il senso, e non vi è nulla di errato ed esprimere il senso nella lingua di arrivo "aggiungendo" delle parole.

    Shalom
    [Modificato da barnabino 24/02/2009 17:42]
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    Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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    - - - - . . . . . . . . . . . . . - - -Rispetta i bambini. No alla pedopornografia. - - - . . . . . . . . . . . . . - - - -



    Il libro "La Tua Parola è Verità", 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è possibile acquistarlo scrivendo una mail al Centro Studi Storico-Sociali Siciliani.
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