Caro Pavel,
A parte il fatto che il problema della determinazione e dell’indeterminazione di theos ha implicazioni più complesse di quanto qui esponi
Certamente, tu hai ragione: è un problema
complesso. Per questo ritengo ridicole le critiche che vengono fatte alla traduzione "un dio" della TNM. Se il problema
è complesso come tu stesso ammetti
allora si deve lasciare da parte tutta la fanfara apologetica fatta ai danni dei traduttori della TNM, che invece sono stati reiteratamante accusati, anche e soprattutto da questi forum e siti pseudoreligiosi contro i TdG, di aver manipolato la grammatica.
Trovo assolutamente scorretto dire che il "problema e complesso" e poi risolvere questa complessità insultando chi non traduce seguendo la tradizione prevalente,
solo perché non orienta il lettore verso un'interpretazione, come ho già detto, equivocamente trinitaria del testo di Giovanni.
Perché questa considerazione deve necessariamente portare ad "un dio" inferiore al Padre
Guarda,
una traduzione non porta a nulla. Il traduttore si limita a rendere in italiano il testo greco, si limita a evidenziare che per Giovanni il Dio
presso cui era la Parola viene detto "ho theos", e correttamente lo traduce "Dio" anche secondo la consuetudine della LXX e del NT. D'altra parte lo stesso traduttore deve evidenziare anche il fatto che il Logos viene invece detto "theos" (privo di articolo) e lo traduce "un dio", come di consuetudine si fa per i nomi privi di articolo determinativo, per sottolineare
la differenza tra le due parola: con e senza articolo.
Ora, il traduttore da questo
non conclude nulla, non conclude che Gesù sia inferiore, superiore a "ho theos". Evidenzia solo che per l'autore si tratta di due entità distinte: "ho theos" viene distinto dal Logos, che appartiene alla categoria di coloro che hanno la qualità di essere "theos".
se Giovanni volesse presentare due esseri personali della stessa natura e contemporaneamente non identificare la persona della Parola con quella del Padre?
Tu puoi ipoteizzare quello che vuoi, ma a partire dal testo.
Non è compito del traduttore ipotizzare con i "se" cosa poteva voler dire Giovanni quando scrivava che Gesù era "un dio", ma dell'esegeta. Chi invece traduce "theos" e "ho theos" con la stessa parola ("Dio") elimina questa differenza e si sostituisce al teologo e all'esegeta, interpretando il testo per il lettore e orientando il lettore verso una lettura che non è esplicita nel testo.
L’unigento ,“l’immagine dell’invisibile Iddio” apparterrebbe ad una classe di individui?
Questo è un altro problema, che nulla ha a che vedere con la traduzione grammaticale di theos/ho theos. Semmai è un problema teologico, e come tale viene a valle e non a monte della discussione.
Shalom
[Modificato da barnabino 09/03/2009 15:55]
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