parliamonepino, 20/04/2009 14.22:
Ciò che vorrei, invece, sottolineare, è il fenomeno sempre crescente di persone che vivono profondi disagi, dopo la loro fuoriuscita dai tdG, non dovuti ad una "maledizione divina" ma da "procedure", secondo me, rivedibili.
Evidenzio questo solo aspetto ai fini di un chiarimento necessario.
Tutto "gira" secondo delle regole ben precise. L'anarchia non ci appartiene e la combattiamo.
Non abbiamo mai affermato che l'ufficio della disassociazione sia perfetto, semmai abbiamo affermato, e gli studi in materia lo dimostrano, che possa essere migliorato o corretto senza stravolgere il pensiero cristiano.
Non siamo una confessione "chiusa", semmai, anche se qualcuno ci considera troppo legalisti ed ortodossi, è da considerarsi in cammino. La nostra pur breve storia moderna è costellata da ottimi risultati e ahimè anche da qualche aspettativa delusa e da qualche errore. Naturalmente, noi abbiamo deciso di non abbandonare questa Confessione per le poche cose negative, ma sostenerla per quelle molte cose positive.
Chi ha abbandonato la nostra religione, probabilmente cercava la perfezione (negli altri) e noi non potevamo offrirgliela.
Noi riconosciamo, come ho evidenziato nel precedente post, un direttivo e coerentemente, siamo ubbidienti alle scelte o indicazioni che esso ci fornisce.
Che ci siano persone insoddisfatte, dopo la fuoriuscita, è un fatto innegabile come lo è quello dell'esistenza di nuclei familiari felici che vivono la loro esperienza religiosa con soddisfazione e spiritualità. Non sono d'accordo con coloro che considerano TUTTI i testimoni di Geova dei decerebrati (in rete e perfino anche in questo forum si nota la presenza). Ognuno è libero di fare le proprie scelte e non abbiamo delegato nessuno a liberarci da catene e da profittatori presenti solo in un immaginario catastrofico e manifestamente intollerante.
Chi aderisce al nostro culto aderisce soprattutto per convinzione e non come è sostenuto da diversi fuoriusciti, per debolezza mentale o periodi di sfiducia nel prossimo o per la perdita di una persona cara. Il fatto che alcuni rientrano in questa categoria non è indicazione suprema.