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Saluto ai disassociati?

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19/04/2009 23:06

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:



sono un padre cattivo quando disciplino mia figlia o sono amorevole e penso al suo benessere momentaneo e futuro?
L’apostolo Paolo disse: “Veramente, nessuna disciplina al presente sembra essere gioiosa, ma dolorosa”. (Ebrei 12:11)
Quindi si, mostriamo misericordia verso i disassociati con questa disciplina, sperando che produce quel frutto eccellente.



Il figlio si disciplina certamente ma non credo che un padre possa arrivare a non parlare più con lui non credi?
C'è un limite a tutto!



si vede che non hai capito il contesto. Siamo tutti peccatori, ma non tutti siamo peccatori che si pentono. Chi non si pente di un grave peccato, merita una disciplina.

"...ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse." (Matteo 18:15-17)



Sei tu che non hai capito il contesto i farisei accusavano Cristo proprio di questo egli mangiava e beveva con i peccatori e se li definivano tali erano evidentemente impenitenti, Cristo con questo modo di fare cerca di fargli capire che non è isolandoli che ottengono nulla e il mangiarci insieme era significativo.
Arrivare a fare "come uno delle nazioni o un esattore di tasse" cosa significava?
Non scelse Cristo proprio un esattore di tasse come apostolo?
Anche se egli avesse voluto intendere di limitare i rapporti con queste persone, credi che avesse voluto che i suoi discepoli non li dovevano neanche salutare?
I discepoli di Cristo non parlavano con i gentili o gli esattori?




imitiamo i primi cristiani che eliminavano "il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa," (1 Cor. 5:6-8) affinchè la congregazione non venisse cotrrotta da certi elementi paragonabili al "lievito"

seguiamo il comando di Cristo espresso in Matteo 18:15-17

seguiamo quanto detto dal apostolo Paolo a Timoteo per tenere pura la congregazione.



Stai rigirando la frittata, con me questi giochetti di parole non funzionano, sono stato il primo a dirti che la disassociazione di per se è normale, quello che contesto direttamente è il vostro comportamento verso di noi.




Non sarà certo una scrittura che parla di misericordia verso i peccatori che mette all'ombra tutte le altre. Misericordia ai peccatori si mostra, ma ci si aspetta anche che si pentanto, altrimenti che misericordia meritano se insistono nella loro condotta peccaminosa?



Cristo non la pensava così e il suo esempio e le sue parole lo dimostrano, oggi non c'è una sola chiesa cristiana come nel primo secolo, ce ne sono migliaia, anche se giudicate solo la vostra come la vera chiesa e tutte le altre false, se uno sceglie di appartenere ad un'altra chiesa cristiana è liberissimo di farlo e non vedo di cosa si debba pentire.
Non è più un testimone di Geova, ma non per questo non è più un cristiano.
Una volta che per voi egli è "come uno delle nazioni" (sei tu ad avermi citato questo passo) perchè dovete andare oltre e trattarlo peggio di uno che voi chiamate "del mondo"?
Facendo così non lo state di certo trattando come trattate chi non è un testimone di Geova e lo sappiamo bene entrambi, voi con "le persone del mondo" ci mangiate insieme e ci parlate.

saluti e buona notte


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Re: Re:
parliamonepino, 19/04/2009 22.50:



Non ci penso neanche, a risponderti punto per punto!

Di fronte ad un "fascista spirituale" del tuo rango, allargo le braccia.

Che Dio abbia misericordia della tua persona, o come direbbe il Maestro: "Perdona loro perchè non sanno quello che fanno", nel tuo caso quello che "dici".

Con simpatia
Mi chiamo Pino Lupo

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E pensare CHE QUANDO VOTAVO votavo PDS coi fascisti ci facevo a botte al liceo [SM=g7405]

certo nostro Signore SPERO che abbia misericordia verso di mè.......ma a differenza sua,sig Lupo, io non la pretendo


Ricambio simpaticamente Pietro
[Modificato da (Gladio) 19/04/2009 23:31]
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Re:
parliamonepino, 19/04/2009 13.29:

csssstrinakria scrive:


L'ostracismo non era altro che l' esilio comminato ai cittadini ritenuti pericolosi per la sicurezza dello stato senza la possibilità di offrirgli una chance. Nel caso dei testimoni di Geova, per il semplice fatto che gli espulsi vengono esortati ad assistere al culto delle comunità locali, non possono assolutamente essere tacciati di ostracismo.



Solo una precisazione:


Nell'uso corrente, ostracizzare significa escludere qualcuno dalla società o da una comunità, evitando di comunicare o addirittura di notare la persona.



paperando.forumfree.net/?t=30689550

Saluti
Pino Lupo




Nell'uso corrente, ostracizzare significa escludere qualcuno dalla società o da una comunità, evitando di comunicare o addirittura di notare la persona.

È più corretto dire che questa definizione trova riscontro in certi ambienti liberali.

Riprendendo il filo della matassa, che nel frattempo si è ingrossata, e prendendo a prestito il vecchio arcolaio o come amava chiamarlo mia nonna "'u Filaturi", è necessaria una riflessione che riporti ad una più attenta moderazione, smussando quegli spigoli che prevedibilmente sono venuti fuori.
Capisco che l'ora è tarda e la stanchezza ha già offuscato la mente di alcuni, la mia in particolar modo. Pertando, su queste tracce, mi auguro che Morfeo ci regali la serenità necessaria ad affrontare le "litis".

Buona notte.
[Modificato da csssstrinakria 23/08/2012 09:33]
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Re: Re:
csssstrinakria, 20/04/2009 0.19:



Nell'uso corrente, ostracizzare significa escludere qualcuno dalla società o da una comunità, evitando di comunicare o addirittura di notare la persona.

E' più corretto dire che questa definizione trova riscontro in certi ambienti liberali.

Riprendendo il filo della matassa, che nel frattempo si è ingrossata, e prendendo a prestito il vecchio arcolaio o come amava chiamarlo mia nonna "'u Filaturi", è necessaria una riflessione che riporti ad una più attenta moderazione, smussando quegli spigoli che prevedibilmente sono venuti fuori.
Capisco che l'ora è tarda e la stanchezza ha già offuscato la mente di alcuni, la mia in particolar modo. Pertando, su queste tracce, mi auguro che Morfeo ci regali la serenità necessaria ad affrontare le "litis".

Buona notte.



Solo con il dialogo basato su un confronto di interscambio di significati si può ottenere la possibiltà di trattare un tema che, forse, può far riflettere sulle proprie posizioni, senza per questo minare la propria fede.

E' inevitale dover rivedere "certi atteggiamenti" senza per forza giustificarli con Scritture che rivelano "forzature" nella loro interpretazione.

Questo può portare ad un vantaggio "reciproco", certamente più vicino ad uno spirito cristiano.

La non disponibilità e l'assoluto "monologo" è perdente su tutti i "fronti".

Buongiorno
Pino Lupo



[Modificato da parliamonepino 20/04/2009 07:34]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Sei tu che non hai capito il contesto i farisei accusavano Cristo proprio di questo egli mangiava e beveva con i peccatori e se li definivano tali erano evidentemente impenitenti, Cristo con questo modo di fare cerca di fargli capire che non è isolandoli che ottengono nulla e il mangiarci insieme era significativo.
Arrivare a fare "come uno delle nazioni o un esattore di tasse" cosa significava?




"...Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”." (1.Cor. 5:12,13)
Anche noi TdG mangiamo con i peccatori delle nazioni. Come ho già detto, tutti siamo peccatori, ma stiamo parlando di peccatori impenitenti nella congregazione.


Non scelse Cristo proprio un esattore di tasse come apostolo??


non continuò ad esserlo


Anche se egli avesse voluto intendere di limitare i rapporti con queste persone, credi che avesse voluto che i suoi discepoli non li dovevano neanche salutare?
I discepoli di Cristo non parlavano con i gentili o gli esattori?



Gli ebrei di solito evitavano di proposito di stare in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Mt 9:11; 11:19; 21:32; Mr 2:15; Lu 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” che aveva mostrato d’essere un peccatore impenitente come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Mt 18:15-17.
(it-1 843)



[Modificato da Seabiscuit 20/04/2009 10:54]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:


stiamo parlando di peccatori impenitenti nella congregazione.
"...Non giudicate voi quelli di dentro, 13 mentre Dio giudica quelli di fuori? “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”." (1.Cor. 5:12,13)
Anche noi TdG mangiamo con i peccatori delle nazioni. Come ho già detto, tutti siamo peccatori.



Ed infatti all'epoca i fratelli di Cristo erano gli ebrei, non avendo costituito ancora alcuna chiesa, il suo modo di comportarsi con loro è l'esempio che la ftura congregazuione avrebbe dovuto seguire.



non continuò ad esserlo.



Dove è scritto che Matteo non fu mai più un esattore?




Gli ebrei di solito evitavano di proposito di stare in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Mt 9:11; 11:19; 21:32; Mr 2:15; Lu 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” che aveva mostrato d’essere un peccatore impenitente come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Mt 18:15-17.
(it-1 843)



Appunto Cristo andò contro corrente parlando con loro e cenandoci insieme, proprio per distruggere questo modo di pensare, ma a quanto pare non l'avete ancora compreso.

saluti

[Modificato da (Mario70) 20/04/2009 10:58]
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Re: Re: Re:
93185879=parliamonepino, 20/04/2009 7.33

Solo con il dialogo basato su un confronto di interscambio di significati si può ottenere la possibiltà di trattare un tema che, forse, può far riflettere sulle proprie posizioni, senza per questo minare la propria fede.

Dando vita a questa discussione, Filippo non ha chiesto altro. Ha dato l'imput affinché si aprisse un tavolo di discussione.

E' inevitale dover rivedere "certi atteggiamenti" senza per forza giustificarli con Scritture che rivelano "forzature" nella loro interpretazione.

Noi, come forum, non possiamo rivedere le dottrine o le scelte religiose che competono al nostro direttivo (At 15:22, 28, 29; 1 Tim. 3:1-10, 12, 13; 5:22; Tito 1:5-9). Stiamo solo confrontandoci.
Da una parte noi e le nostre scelte che riteniamo saldamente ancorate alle Sacre Scritture e dall'altra parte persone con idee diverse.
La forzatura non la vedo, come non vedo nessun motivo logico a fare polemica. Se i versetti su cui basiamo le nostre scelte odierne si prestano all'interpretazione, allora ognuno è libero di scegliere quella che ritiene più vicina all'insegnamento cristiano. Salvo poi, ricredersi e fare una scelta diversa, alla luce di nuove prove e studi approfonditi sull'argomento.


Questo può portare ad un vantaggio "reciproco", certamente più vicino ad uno spirito cristiano.

Siccome la "Pietra di Paragone" è Cristo, tutte le nostre scelte confrontiamole con i suoi insegnamenti e non con un semplice episodio.
Il pericolo di una scelta così fragile, ci farà vedere un Dio assassino perché in un'occasione mise a morte alcune persone; Cristo un intollerante perché buttò fuori dal tempio i cambia monete; Pietro un reazionario perché tagliò l'orecchio a Malco.
Non si può disquisire sulla costruzione di un appartamento avendo in mano solo un interruttore della luce elettrica. Più elementi ci aiuteranno a determinare singoli avvenimenti in un contesto generale e far luce, ontologicamente parlando sui personaggi implicati.


La non disponibilità e l'assoluto "monologo" è perdente su tutti i "fronti".

Rispondere a delle affermazioni "diverse dalle nostre" non può considerarsi un monologo. Qui, semmai, stiamo presentando le nostre idee e tutti hanno lo spazio che vogliono nel farlo.
Non stiamo obbligando nessuno a fare le nostre scelte, ma credo che in un dialogo costruttivo sia doveroso dare spazio anche alle nostre scelte.







[Modificato da csssstrinakria 26/10/2010 16:52]
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Si presume da quanto scritto nella Bibbia che Matteo abbandonasse il suo lavoro:

"Or dopo queste cose egli uscì e, visto un esattore di tasse di nome Levi che sedeva nell’ufficio delle tasse, gli disse: “Sii mio seguace”. Ed egli, lasciandosi dietro ogni cosa, si alzò e lo seguì."

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20/04/2009 11:34

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:


Gli ebrei di solito evitavano di proposito di stare in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Mt 9:11; 11:19; 21:32; Mr 2:15; Lu 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” che aveva mostrato d’essere un peccatore impenitente come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Mt 18:15-17.
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Appunto Cristo andò contro corrente parlando con loro e cenandoci insieme, proprio per distruggere questo modo di pensare, ma a quanto pare non l'avete ancora compreso.

saluti



fai finta di non capire? A che motivo Gesù disse: "Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse." se poi voleva distruggere quel modo di pensare?

ma perfavore siamo seri !


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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 4/20/2009 11:34 AM:



Gli ebrei di solito evitavano di proposito di stare in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Mt 9:11; 11:19; 21:32; Mr 2:15; Lu 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” che aveva mostrato d’essere un peccatore impenitente come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Mt 18:15-17.
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Appunto Cristo andò contro corrente parlando con loro e cenandoci insieme, proprio per distruggere questo modo di pensare, ma a quanto pare non l'avete ancora compreso.

saluti



fai finta di non capire? A che motivo Gesù disse: "Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse." se poi voleva distruggere quel modo di pensare?

ma perfavore siamo seri !





Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto, facendo finta che quelle parole le disse comunque Gesù, ti chiedo come va interpretato quel passo alla luce del suo comportammento con gli esattori e i gentili.


Probabilmente Mario ha letto pochi commentari biblici. Girolamo, nel suo commento a Matteo 18:15-17 non dice affatto che non sia stato scritto dall'evangelista Matteo. In un suo commento dice queste testuali parole: "La frase: Sia per te come un gentile e un pubblicano, significa: Merita maggior disprezzo chi, sotto il nome di cristiano, agisce da non cristiano, di coloro che apertamente dichiarano di essere pagani. Questo, Mario non l'ha letto. 🙃
Anche Agostino nei "Discorsi" 82:4,7 fa riferimento ai gentili e i pagani senza affermare che lo scritto di Matteo non provenisse dalle sue mani.
[Modificato da F.Delemme 11/02/2023 00:01]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 20/04/2009 11.55:




Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto, facendo finta che quelle parole le disse comunque Gesù, ti chiedo come va interpretato quel passo alla luce del suo comportammento con gli esattori e i gentili.





Ho la vaga impressione che Pino Lupo aveva ragione nell'affermare che quì si fanno solo mologhi.
Ora abbiamo TUTTA LA CRITICA NEOTESTAMENTARIA che stabilisce e detta legge. Sarebbe interessante sapere a quale religione appartengano questi neotestamentari.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 20.04.2009 11:55:




Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto, facendo finta che quelle parole le disse comunque Gesù, ti chiedo come va interpretato quel passo alla luce del suo comportammento con gli esattori e i gentili.





ma in sala riscaldavi solo la sedia?

ti ripeto che anche noi oggi mangiamo e beviamo con persone del mondo, con peccatori, così come lo fece Gesù. Gesù sta dicendo come trattare chi non ascolta la congregazione, cioè di trattarli come loro a quel tempo trattavano gli esattori. Non sta dicendo che sia giusto trattare gli esattori così, infatti Gesù come noi oggi non li trattiamo così (i peccatori in generale), ma che sia giusto trattare chi non ascolta la congregazione allo stesso modo come trattavano gli esattori.



[Modificato da Seabiscuit 20/04/2009 12:08]

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 4/20/2009 12:07 PM:



ma in sala riscaldavi solo la sedia?

ti ripeto che anche noi oggi mangiamo e beviamo con persone del mondo, con peccatori, così come lo fece Gesù. Gesù sta dicendo come trattare chi non ascolta la congregazione, cioè di trattarli come loro a quel tempo trattavano gli esattori. Non sta dicendo che sia giusto trattare gli esattori così, infatti Gesù come noi oggi non li trattiamo così (i peccatori in generale), ma che sia giusto trattare chi non ascolta la congregazione allo stesso modo come trattavano gli esattori.







I commenti personali te li puoi pure risparmiare, vedo che non arrivi a comprendere dove ti voglio far arrivare, spero che qualcun altro sia più perspicace di te.

saluti
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20/04/2009 12:38

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 20.04.2009 12:31:




I commenti personali te li puoi pure risparmiare, vedo che non arrivi a comprendere dove ti voglio far arrivare, spero che qualcun altro sia più perspicace di te.

saluti




adios [SM=g27988]

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20/04/2009 12:52

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 20/04/2009 12.31:




I commenti personali te li puoi pure risparmiare, vedo che non arrivi a comprendere dove ti voglio far arrivare, spero che qualcun altro sia più perspicace di te.

saluti




E' giusto, i commenti personali non servono al dialogo sereno. Purtroppo Mario è sempre pronto a bacchettare gli altri ma lui si permette di fare commenti personalissimi come questo:

Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto.

Non pretendere, noi siamo duri di comprendonio, o come forse pensi, SENZA CERVELLO.

Naturalmente i tuoi non sono commenti personali ma perle di saggezza....
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 4/20/2009 12:52 PM:




E' giusto, i commenti personali non servono al dialogo sereno. Purtroppo Mario è sempre pronto a bacchettare gli altri ma lui si permette di fare commenti personalissimi come questo:

Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto.

Non pretendere, noi siamo duri di comprendonio, o come forse pensi, SENZA CERVELLO.

Naturalmente i tuoi non sono commenti personali ma perle di saggezza....




Quel commento è realistico in quanto so bene che non accettate un certo tipo di critica neotestamentaria, più che una critica è un dato di fatto, a meno che in questi 10 anni da che non sono piu con voi avete cambiato intendimento al riguardo, ma non mi risulta.
saluti

P.S. per quanto mi riguarda non ho mai detto che siete senza cervello, ricordati che tra voi c'è mia madre, quindi non mettermi in bocca parole che non ho mai usato.
[Modificato da (Mario70) 20/04/2009 13:03]
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20/04/2009 13:13

(Mario70), 20/04/2009 11.55:




Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto, facendo finta che quelle parole le disse comunque Gesù, ti chiedo come va interpretato quel passo alla luce del suo comportammento con gli esattori e i gentili.






Considero interessante questa affermazione.
Un esegeta di fama mondiale, sui suoi scritti si sono preparati molti studenti universitari presentando tesi eccellenti, Wolfang Schrage, è spesso criticato dagli studiosi e teologi cattolici più per partito preso che per gli studi approfonditi.
Questo ne è un esempio su uno studio sul significato di Ekklêsia nel I secolo:
"Nella LXX il termine ha circa cento ricorrenze e nella maggior parte dei casi ha un senso piuttosto preciso, di assemblea con carattere liturgico e istituzionale, convocata da Dio, con poteri decisionali. Ekklêsia ha il suo corrispondente ebraico in qahal, anche se talvolta
qahal viene tradotto anche con synagôgê che, di per sé, rende però un altro termine ebraico che significa adunanza: il termine ‘edah. Sia qahal che ‘edah hanno comunque una sufficiente compattezza semantica, nel senso che ambedue hanno per lo più un significato religioso-cultuale (un testo significativo è 1 Re 8,14.22.55.65). Si tratta dell’ekklesia kyriou, definizione che corrisponde all’ebraico qehal Jhwh, la comunità di Jahwh. Pertanto, la tesi di Schrage che il termine ekklesia derivi dall’ellenismo - e non dalla coscienza della comunità cristiana primitiva di essere in rapporto con il popolo di Dio testimoniato nel Primo Testamento - non è accettabile.

Il neretto evidenziato è mio.

Prima di citare i critici a sostegno di una tesi e gli studiosi di fama mondiale, io ci penserei due volte.

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(Mario70), 20/04/2009 13.03:




Quel commento è realistico in quanto so bene che non accettate un certo tipo di critica neotestamentaria, più che una critica è un dato di fatto, a meno che in questi 10 anni da che non sono piu con voi avete cambiato intendimento al riguardo, ma non mi risulta.
saluti

P.S. per quanto mi riguarda non ho mai detto che siete senza cervello, ricordati che tra voi c'è mia madre, quindi non mettermi in bocca parole che non ho mai usato.




Questo dimostra quanto sei prevenuto. Se fai l'analisi anche al pelo, leggi bene che ho scritto "Non pretendere, noi siamo duri di comprendonio, o come forse pensi, SENZA CERVELLO."

Se pensi che SIAMO SENZA CERVELLO, lo ripeto, fai l'analisi a tutte le tue affermazioni contro non solo le nostre scelte ma al fatto che siamo condizionati dal CD (quindi si deduce che non pensiamo col nostro cervello).
Facendo l'analisi al pelo, ti dimostro che tu lo scrivi continuamente (naturalmente con altre parole) che siamo senza cervello.


Detto fra noi... credo che ti farebbe bene una buona dose di autocritica.
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20/04/2009 13:32

Re:
csssstrinakria, 4/20/2009 1:13 PM:




Considero interessante questa affermazione.
Un esegeta di fama mondiale, sui suoi scritti si sono preparati molti studenti universitari presentando tesi eccellenti, Wolfang Schrage, è spesso criticato dagli studiosi e teologi cattolici più per partito preso che per gli studi approfonditi.
Questo ne è un esempio su uno studio sul significato di Ekklêsia nel I secolo:
"Nella LXX il termine ha circa cento ricorrenze e nella maggior parte dei casi ha un senso piuttosto preciso, di assemblea con carattere liturgico e istituzionale, convocata da Dio, con poteri decisionali. Ekklêsia ha il suo corrispondente ebraico in qahal, anche se talvolta
qahal viene tradotto anche con synagôgê che, di per sé, rende però un altro termine ebraico che significa adunanza: il termine ‘edah. Sia qahal che ‘edah hanno comunque una sufficiente compattezza semantica, nel senso che ambedue hanno per lo più un significato religioso-cultuale (un testo significativo è 1 Re 8,14.22.55.65). Si tratta dell’ekklesia kyriou, definizione che corrisponde all’ebraico qehal Jhwh, la comunità di Jahwh. Pertanto, la tesi di Schrage che il termine ekklesia derivi dall’ellenismo - e non dalla coscienza della comunità cristiana primitiva di essere in rapporto con il popolo di Dio testimoniato nel Primo Testamento - non è accettabile.

Il neretto evidenziato è mio.

Prima di citare i critici a sostegno di una tesi e gli studiosi di fama mondiale, io ci penserei due volte.




Guarda che stiamo parlando di due cose differenti io non ho parlato del significato del termine "chiesa" in generale, ma nello specifico di quell'unico passo che si trova in matteo, non esistendo ancora la chiesa cristiana è ovvio (secondo il parere di ogni teologo che ho studiato) che il versetto in questione è un'aggiunta da parte di uno scrittore vissuto molto tempo dopo la morte di Cristo e con Matteo non c'entrava nulla, quando la chiesa di Cristo era gia bella che formata.
Questo modo di fare non è nuovo e non dovrebbe scandalizzarci più di tanto, i loghia di Cristo reputati autentici si contano sulle punta delle dita, il resto degli scritti è opera di scrittori posteriori il cui intento era quello di scrivere la storia della salvezza in maniera apologetico dottrinale e non propriamente storica.
Comunque siamo andati fuori tema, facciamo finta che non vi ho detto nulla riguardo la critica e prendendo per oro colato le dichiarazioni di Cristo citate in matteo, gradirei che qualcuno completasse il puzzle tra le parole di Cristo che ho riportato io e quelle di sea.

saluti
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20/04/2009 13:40

Re: Re:
(Mario70), 20/04/2009 13.32:



Guarda che stiamo parlando di due cose differenti io non ho parlato del significato del termine "chiesa" in generale, ma nello specifico di quell'unico passo che si trova in matteo, non esistendo ancora la chiesa cristiana è ovvio (secondo il parere di ogni teologo che ho studiato) che il versetto in questione è un'aggiunta da parte di uno scrittore vissuto molto tempo dopo la morte di Cristo e con Matteo non c'entrava nulla, quando la chiesa di Cristo era gia bella che formata.
Questo modo di fare non è nuovo e non dovrebbe scandalizzarci più di tanto, i loghia di Cristo reputati autentici si contano sulle punta delle dita, il resto degli scritti è opera di scrittori posteriori il cui intento era quello di scrivere la storia della salvezza in maniera apologetico dottrinale e non propriamente storica.
Comunque siamo andati fuori tema, facciamo finta che non vi ho detto nulla riguardo la critica e prendendo per oro colato le dichiarazioni di Cristo citate in matteo, gradirei che qualcuno completasse il puzzle tra le parole di Cristo che ho riportato io e quelle di sea.

saluti




Non stavo parlando del significato di chiesa, ma stavo mettendo in risalto che spesso l'atteggiamento dei critici è di parte.

Non siamo andati fuori tema, non hai colto appieno quello che volevo intendere.

In un altro post ho evidenziato che non basta un avvenimento o una semplice citazione per stabilire una cosa.
L'equazione: Dio punisce allora Dio è crudele, non funziona. Armonizziamo le varie situazioni ed avvenimenti alla luce di tutta la Bibbia.

La cosa ti viene difficile perché tu non credi che la Bibbia sia Parola di Dio o per essere più precisi, molte cose le consideri delle favole (vedi creazione di Adamo ed Eva, il Diluvio ecc.).
[Modificato da csssstrinakria 20/04/2009 13:46]
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