Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 4/20/2009 11:34 AM:
Gli ebrei di solito evitavano di proposito di stare in compagnia degli esattori di tasse e li consideravano dei peccatori alla pari delle meretrici. (Mt 9:11; 11:19; 21:32; Mr 2:15; Lu 5:30; 7:34) Inoltre disprezzavano gli esattori di tasse perché erano al servizio di una potenza straniera, Roma, e in stretto contatto con gentili “impuri”. Quindi trattare un “fratello” che aveva mostrato d’essere un peccatore impenitente come un “esattore di tasse” significava evitarne volutamente la compagnia. — Mt 18:15-17.
(it-1 843)
Appunto Cristo andò contro corrente parlando con loro e cenandoci insieme, proprio per distruggere questo modo di pensare, ma a quanto pare non l'avete ancora compreso.
saluti
fai finta di non capire? A che motivo Gesù disse: "Se egli non ascolta neanche la congregazione,
ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse." se poi voleva distruggere quel modo di pensare?
ma perfavore siamo seri !
Quel passo di matteo è evidentemente posteriore allo scritto, la chiesa ancora non c'era, tutta la critica neotestasmetaria se ne è accorta tranne voi, ma non posso pretendere tanto, facendo finta che quelle parole le disse comunque Gesù, ti chiedo come va interpretato quel passo alla luce
del suo comportammento con gli esattori e i gentili.
Probabilmente Mario ha letto pochi commentari biblici. Girolamo, nel suo commento a Matteo 18:15-17 non dice affatto che non sia stato scritto dall'evangelista Matteo. In un suo commento dice queste testuali parole: "La frase: Sia per te come un gentile e un pubblicano, significa: Merita maggior disprezzo chi, sotto il nome di cristiano, agisce da non cristiano, di coloro che apertamente dichiarano di essere pagani. Questo, Mario non l'ha letto. 🙃
Anche Agostino nei "Discorsi" 82:4,7 fa riferimento ai gentili e i pagani senza affermare che lo scritto di Matteo non provenisse dalle sue mani.
[Modificato da F.Delemme 11/02/2023 00:01]