93185879=parliamonepino, 20/04/2009 7.33
Solo con il dialogo basato su un confronto di interscambio di significati si può ottenere la possibiltà di trattare un tema che, forse, può far riflettere sulle proprie posizioni, senza per questo minare la propria fede.
Dando vita a questa discussione, Filippo non ha chiesto altro. Ha dato l'imput affinché si aprisse un tavolo di discussione.
E' inevitale dover rivedere "certi atteggiamenti" senza per forza giustificarli con Scritture che rivelano "forzature" nella loro interpretazione.
Noi, come forum, non possiamo rivedere le dottrine o le scelte religiose che competono al nostro direttivo (At 15:22, 28, 29; 1 Tim. 3:1-10, 12, 13; 5:22; Tito 1:5-9). Stiamo solo confrontandoci.
Da una parte noi e le nostre scelte che riteniamo saldamente ancorate alle Sacre Scritture e dall'altra parte persone con idee diverse.
La forzatura non la vedo, come non vedo nessun motivo logico a fare polemica. Se i versetti su cui basiamo le nostre scelte odierne si prestano all'interpretazione, allora ognuno è libero di scegliere quella che ritiene più vicina all'insegnamento cristiano. Salvo poi, ricredersi e fare una scelta diversa, alla luce di nuove prove e studi approfonditi sull'argomento.
Questo può portare ad un vantaggio "reciproco", certamente più vicino ad uno spirito cristiano.
Siccome la "Pietra di Paragone" è Cristo, tutte le nostre scelte confrontiamole con i suoi insegnamenti e non con un semplice episodio.
Il pericolo di una scelta così fragile, ci farà vedere un Dio assassino perché in un'occasione mise a morte alcune persone; Cristo un intollerante perché buttò fuori dal tempio i cambia monete; Pietro un reazionario perché tagliò l'orecchio a Malco.
Non si può disquisire sulla costruzione di un appartamento avendo in mano solo un interruttore della luce elettrica. Più elementi ci aiuteranno a determinare singoli avvenimenti in un contesto generale e far luce, ontologicamente parlando sui personaggi implicati.
La non disponibilità e l'assoluto "monologo" è perdente su tutti i "fronti".
Rispondere a delle affermazioni "diverse dalle nostre" non può considerarsi un monologo. Qui, semmai, stiamo presentando le nostre idee e tutti hanno lo spazio che vogliono nel farlo.
Non stiamo obbligando nessuno a fare le nostre scelte, ma credo che in un dialogo costruttivo sia doveroso dare spazio anche alle nostre scelte.
[Modificato da csssstrinakria 26/10/2010 16:52]