| | | OFFLINE | Post: 1.101 Post: 1.040 | Sesso: Maschile | |
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16/06/2011 13:07 | |
Ho notato che tutti coloro che abbandonano la nostra religione, dissociati o disassociati, all'improvviso diventano critici letterari partecipando a molte discussioni esegetiche. Se i traduttori della Bibbia che dipendono dalla loro integrità intellettuale, spesso si lasciano influenzare da pregiudizi, immaginiamoci questa gente che mediamente non ha frequentato nemmeno la scuola dell'obbligo. Dalle persone ignoranti c'è da aspettarsi di tutto.
Coloro che denigrano la Bibbia, ediz. "Traduzione del Nuovo Mondo", ignoranti e intellettuali, ignorano che esistono molte e diverse traduzioni della Bibbia e non ne esistono due uguali. Così, all'interno dello stesso gruppo religioso troviamo molte traduzioni con evidenti schemi interpretativi che identificano la corrente religiosa all'interno della stessa denominazione religiosa.
Ora mi chiedo: se è così facile denigrare una traduzione senza che il denigratore abbia identificato il contenuto linguistico, il contesto letterario e l'ambiente storico-culturale, perché non eliminiamo il mondo accademico? Per poter emettere giudizi sull'accuratezza di una certa traduzione, se non erro bisogna almeno SAPER LEGGERE E SCRIVERE.
Ma ahimè, forse chiedo troppo. |
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