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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 

I TESTIMONI DI GEOVA E LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA

Ultimo Aggiornamento: 16/08/2013 10:59
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30/11/2009 11:32


Ancora su quest'argomento, allo scopo di denigrare Felice Buon Spirito e le sue opere, il solito intellettuale continua la sua povera analisi schierandosi col Polidori, autore di un trattato di scarabocchi sulla nostra Confessione e sulla nostra versione delle Sacre Scritture, comunemente indicata con l'acronimo TNM.

Ho estrapolato dalla discussione queste semplici parole che ci fanno capire lo spirito arrogante di questo signore, che per brevità chiamerò "tizio" (certo, Felix è più corto di Felice ed è più facile a scriverlo):

"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".
Il problema principale della TNM non è tanto quello di aver accettato il textus receptus o l'alessandrino al di sopra degli altri manoscritti più autorevoli, ma è l'aver disonestamente ignorato il Westcott e Hort sul quale in prefazione dice di basarsi, lo dimostrerò inserendo l'interlineare come mostrato in figura qui sotto, fate molta attenzione al testo greco e alla traduzione al lato:"


Innanzitutto è da precisare ONESTAMENTE che nella prefazione, la TNM non dice che si basa sulla Westcott e Hort, ma ONESTAMENTE dice:

Dalla prefazione:
“Una seconda revisione fu pubblicata nel 1970 e una terza, con note, seguì nel 1971. Nel 1969 il comitato pubblicò la Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures (Traduzione interlineare del Regno delle Scritture Greche), nella quale, sotto il testo greco riveduto da Westcott e Hort (ristampa 1948), compariva una traduzione letterale, parola per parola, in inglese.”

Dalla introduzione:
TESTO GRECO: Il testo greco usato come base per la stesura del testo italiano delle Scritture Greche Cristiane della Traduzione del Nuovo Mondo è The New Testament in the Original Greek, di Westcott e Hort (pubblicato originariamente nel 1881). Sono stati anche consultati i testi greci di Bover, Merk, UBS, Nestle-Aland e altri. Le traslitterazioni greche relative alle Scritture Greche Cristiane, precedute dall’abbreviazione “gr.”, sono tratte dal testo di Westcott e Hort com’è riprodotto nella Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures (1985). Nelle Scritture Ebraiche l’abbreviazione “gr.” si riferisce alle traslitterazioni dalla versione greca dei Settanta (LXX), a cura di A. Rahlfs, Deutsche Bibelgesellschaft, Stoccarda, 1935. Altre fonti greche sono state indicate mediante i rispettivi simboli.

E’ chiaro che ad essere disonesto è chi ha scritto quella parte di discussione. Non è affatto vero che la TNM si basa sulla W&H, ma più precisamente il testo di W&H è la base per la stesura ma sono stati consultati altri testi greci.


Ancora in una nostra pubblicazione c’è scritto al riguardo:
"Il testo di Westcott e Hort. Un testo critico greco che ottenne vasti consensi fu quello prodotto nel 1881 da due studiosi dell’Università di Cambridge, Brooke Foss Westcott e Fenton John Anthony Hort. Le bozze del testo greco di Westcott e Hort furono consultate dal Comitato di Revisione Britannico, di cui Westcott e Hort erano membri, per la loro revisione del “Nuovo Testamento” del 1881. Questo è il testo critico che fu prevalentemente usato per tradurre in inglese le Scritture Greche Cristiane nella Traduzione del Nuovo Mondo. Il Comitato di Traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo utilizzò a scopo comparativo anche il testo greco di Nestle (18a edizione, 1948). Consultò pure i testi di studiosi cattolici quali i gesuiti José M. Bover (1943) e Augustin Merk (1948). Il testo pubblicato nel 1975 dalle United Bible Societies e il Nestle-Aland del 1979 sono stati consultati nel lavoro di aggiornamento delle note dell’edizione con riferimenti pubblicata in inglese nel 1984 (in italiano nel 1987)".

E’ chiaro il nostro pensiero: il testo di W&H è quello prevalentemente usato e pertanto, FARE RICORSO, come nel “mi” ad altre traduzioni non è un’azione disonesta, come afferma il tizio intellettuale della domenica, ma un atteggiamento correttissimo. Il disonesto è lui che non chiarisce totalmente la cosa. Non può farlo perché cerca di demonizzare Felice (che per brevità chiamerà felix al solo scopo di denigrarlo) Buon Spirito il quale ha realizzato un libro di alto pregio.

Questo stesso tizio loda all’inverosimile lo studioso Metzger, (uno tra i più grandi studiosi del NT che siano mai esistiti, si usano i suoi testi come si usa la bibbia, questo per far capire la sua importanza a chi non lo conosce) ma questo accademico è veramento senza macchia? E' preso così tanto in considerazione dagli studiosi?

Per chi non lo conoscesse, Metzger è lo studioso che applica la "Regola di Colwell" in Giovanni 1:1 in modo erroneo. Per uno studioso del suo calibro, è perlomeno incredibile.

Nella prossima discussione cominceremo a conoscerlo meglio analizzando appunto questo aspetto.

Stefania
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30/11/2009 12:21


E' abbastanza curioso l'atteggiamento di alcune persone. Il pregiudizio imperante annebbia ed acceca solo coloro che non sono onesti.

In merito alla "Regola di Colwell" è stato dimostrato da eminenti accademici che è imperfetta. Nel campo della ricerca, alcuni hanno radicato questo atteggiamento e metodo scorretto.
Metzger applica questa "Regola" perché conferma il suo punto di vista, cosa alquanto "poco professionale" per uno studioso.
Sui predicati nominali sono state fatte delle ipotesi, molte delle quali sono basate non sulla funzione basilare ma sull'opinione personale.

Resto in attesa della discussione preparata da Stefania.
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Re:
Amministrazione Forum., 30/11/2009 11.32:



"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".
Il problema principale della TNM non è tanto quello di aver accettato il textus receptus o l'alessandrino al di sopra degli altri manoscritti più autorevoli, ma è l'aver disonestamente ignorato il Westcott e Hort sul quale in prefazione dice di basarsi, lo dimostrerò inserendo l'interlineare come mostrato in figura qui sotto, fate molta attenzione al testo greco e alla traduzione al lato:"






Stefania, non conosco la persona a cui fai riferimento, ma da queste poche informazioni, si presenta da solo.

Il tizio scrive: "...tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali..."...
Certo, se avesse scritto LE QUALI, avremmo potuto prenderlo in considerazione.

[SM=g7405] [SM=g7405]

Gepy, docente di lingua italiana. [SM=g8093]
"...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."
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30/11/2009 22:56

Ciao Stefania, e grazie per la segnalazione che già conoscevo.

Già il fatto che dica In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) la dice lunga. Sai, una lettera in meno, è un gran risparmio.
A lui come dobbiamo chiamarlo allora: 69? [SM=g28000]

Quello che mi lascia perplesso è il fatto che incomincia da metà, sia del libro che di cio' che ho scritto su GV 14:14.

Su 5 citazioni salta le prime 3 e si concentra sulle ultime 2 [SM=g27993]
Come salta anche tutta la lista di traduzioni che cito che rendono come la TNM. Chissà perchè non parla della Jerusalem Bible o di altre simili.

Chissà perchè non parla dei giochetti che riporto dalla metà in avanti!

HO TROVATO UN PO' DI POLVERE IN UN ANGOLO: TUTTA LA CASA E' SPORCA. [SM=g27992] [SM=g8916]
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01/12/2009 12:07


E' un attacco sistematico alle persone. Non hanno più nulla da dire e sono di un'ipocrisia unica.
La moderazione è più ipocrita dei loro iscritti.
Quando permettono di aprire una discussione col titolo "Violentatore ricercato tdg" e i moderatori lasciano fare, senza chiedere se hanno le prove di quello che scrivono, sono solo dei criminali.
La discussione serve solo ed esclusivamente per diffamare o presentare pseudo-accuse.

E' il solito giochetto: butta l'esca e vedrai che degli ipocriti si sbizzarriranno a creare i soliti polveroni schifosi.

VERGOGNA.
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01/12/2009 19:17

Già gli sciacalli o gli avvoltoi stanno banchettando.
Naturalmente i moderatori non sentono e non vedono.


Naturalmente qualcuno dei moderatori a cui è stato dato spazio in questo forum, si giustificherà con le solite frasi: "non possiamoleggere tutte le discussioni, e poi ognuno è responsabile delle proprie azioni."

Squallido ricettacolo di "benpensanti".

Che schifo di gente esiste!

Stefania


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01/12/2009 21:39

Il nostro amico 69 dice


il libro di Felice mi ha lasciato sgomento, se tempo fa credevo che Felice fosse onesto nel riportare determinate citazioni, ho avuto la prova che onesto non è, basta vedere le citazioni che egli usa per difendere la tnm nel loro stesso contesto,



Il bello è che queste sono le stesse citazione che costui lesse qualche anno fa nel mio primo libro, solo che adesso applicate al Polidori lo fanno soffrire di allergia


per rendersi conto che non ha imparato nulla dalle critiche costruttive che ha ricevuto in passato, in quanto ha continuato a commettere gli stessi identici errori metodologici,



Mi rendo conto invece che chi mi legge ancora non ha imparato nulla


facendo credere al lettore ignorante (il quale non ha la possibilità di verificare da se le citazioni che legge) di credere che l'autore della citazione, veramente creda in quello che è riportato dalle citazioni mozzate di Felice.



facendo credere di credere ... che veramente creda
Non c'è male, la trinità credente


Per quanto riguarda Valerio invece, avendolo conosciuto bene (avendo fatto insieme a lui sei mesi di studi sulla divinità di Cristo dal primo secolo ai grandi concili ecumenici), posso affermare tranquillamente che la cultura di Valerio che emerge in quel libro, non è neanche la metà rispetto a quanto egli ha raggiunto oggi,



Infatti in quel libro emerge una cultura fantastica

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01/12/2009 21:43


Premetto che quanto sto per esporre non vuole essere un attacco alla persona di Felice Buon Spirito, che tra l'altro mi è anche simpatico, ma egli ha fatto l'errore di toccare una persona alla quale tengo particolarmente



Ecco qual è il problema.
Gli ho toccato l'amichetto

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01/12/2009 21:47

Poi arriva il genio:


Buonspirito a quanto pare ha imparato così bene la "lezione" dai suoi maestri (la WTS) che li ha perfino superati, con una sfrontatezza e mancanza di pudore incredibile.



Premetto che nessuno mi ha dato lezione alcuna e non scrivo per nessuno se non per me stesso.


Ma di "citazioni" del genere, in cui si fa dire all'autore citato il contrario di quello che ha scritto, sono pieni zeppi i libri di questo signore.



Anche qui non si è capito ancora il senso delle citazioni.
NESSUNO fa dire il contrario.
E' come se un autore volesse descrivere il grigio e scrivesse che "nel grigio c'è del bianco e del nero".
Se io devo dimostrare che c'è del bianco mi basta citare "nel grigio c'è del bianco...". A che mi servirebbe dire che c'è anche il nero?
Non dico il contrario così facendo. Specifico solo una parte della cosa, la cosa che a me interessava dire.

Se non altro mi sono preso del "signore". [SM=g7405]
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02/12/2009 14:35

Re: Re:
Gepy84, 30/11/2009 19.37:




Stefania, non conosco la persona a cui fai riferimento, ma da queste poche informazioni, si presenta da solo.

Il tizio scrive: "...tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali..."...
Certo, se avesse scritto LE QUALI, avremmo potuto prenderlo in considerazione.

[SM=g7405] [SM=g7405]

Gepy, docente di lingua italiana. [SM=g8093]



mah..
Sicura di poterti permettere di fare la maestrina?

la frase è questa:
"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".

I quali è riferito al textus receptus e all'alessandrino, ed è grammaticalmente ineccepibile.

Quindi puoi benissimo prenderlo in considerazione.



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Re: Re: Re:
(helzapoppin), 02/12/2009 14.35:



mah..
Sicura di poterti permettere di fare la maestrina?

la frase è questa:
"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".

I quali è riferito al textus receptus e all'alessandrino, ed è grammaticalmente ineccepibile.

Quindi puoi benissimo prenderlo in considerazione.






Non voglio difendere nessuno, Gepy è impegnata col bambino e ha tempi biblici per dare una risposta in merito.
Per correttezza, non credo sia così.
Chi ha scritto quella frase, faceva riferimento a DELLE TRADUZIONI.
Il Textus Receptus e l'Alessandrino sono DELLE TRADUZIONI.

L'autore di quel passaggio non poteva che riferirsi a DELLE TRADUZIONI. Basta fare l'analisi logica della frase per capire che "i quali" fa riferimento al soggetto.

Certo, l'estensore della suddetta frase, avrebbe potuto pensare a dei "libri", a dei "volumi", ma non trasuda nessuna di queste ipotesi da far pensare all'uso di "i quali".

Cordialmente

Stefania
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02/12/2009 20:34

Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 02/12/2009 18.23:




Non voglio difendere nessuno, Gepy è impegnata col bambino e ha tempi biblici per dare una risposta in merito.
Per correttezza, non credo sia così.
Chi ha scritto quella frase, faceva riferimento a DELLE TRADUZIONI.
Il Textus Receptus e l'Alessandrino sono DELLE TRADUZIONI.

L'autore di quel passaggio non poteva che riferirsi a DELLE TRADUZIONI. Basta fare l'analisi logica della frase per capire che "i quali" fa riferimento al soggetto.

Certo, l'estensore della suddetta frase, avrebbe potuto pensare a dei "libri", a dei "volumi", ma non trasuda nessuna di queste ipotesi da far pensare all'uso di "i quali".

Cordialmente

Stefania



Per la cronaca l'alessandrino è un manoscritto e non traducendo un bel nulla, non è una traduzione, il textus receptus anche se può essere annoverato tra i manoscritti (ed è a questi che mi riferivo quando ho usato il maschile) è nello specifico un edizione critica del nuovo testamento e non certo una traduzione.
Comunque sia immagino che gepy abbia voluto fare dell'ironia, se dovessimo soffermarci sugli errori grammaticali o di sintassi che tutti noi facciamo nessuno ne uscirebbe vincente, badiamo al contenuto quindi e non alla forma.
Tanto dovevo,
saluti.
[Modificato da (Mario70) 02/12/2009 20:35]
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02/12/2009 22:14

Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 02/12/2009 20.34:



Per la cronaca l'alessandrino è un manoscritto e non traducendo un bel nulla, non è una traduzione, il textus receptus anche se può essere annoverato tra i manoscritti (ed è a questi che mi riferivo quando ho usato il maschile) è nello specifico un edizione critica del nuovo testamento e non certo una traduzione.
Comunque sia immagino che gepy abbia voluto fare dell'ironia, se dovessimo soffermarci sugli errori grammaticali o di sintassi che tutti noi facciamo nessuno ne uscirebbe vincente, badiamo al contenuto quindi e non alla forma.
Tanto dovevo,
saluti.




Certo che i suddetti non sono DELLE TRADUZIONI. Non sono certa però dell'ironia di Gepy.
Non abbiamo aperto questo forum per fare l'analisi logica alle frasi o espressioni presenti altrove.
Ma non dovrebbe sfuggire a nessuno l'abuso di termini ed espressioni che continuamente usi per denigrare.
Mi dice sempre mio padre:
Un ignorante resta sempre un ignorante e te ne accorgi da quello che scrive. Dice mio padre, la prima domanda da porre a chiunque sostiene di avere le credenziali per giudicare una traduzione del nuovo testamento è questa: “sai come si legge il greco koinè? Se la risposta è negativa, allora quella persona non possiede alcuna base per esprimere un opinione se non quella di affidarsi ad altre persone che sono in grado di leggere il greco koinè.
Ecco, questa è la risposta a tutto il degrado presente nei vari forum.
Mi dice ancora mio padre, che tradurre è importante, non solo perché la cultura di coloro che sanno è frutto, per nove decimi, di traduzioni, ma anche perché chi traduce instaura col testo un rapporto privilegiato: un rapporto più intimo, che gli consente di giungere più direttamente al cuore di chi scrive.
Tutte cose che fanno parte del genotesto e chi traduce deve conoscerle, e non superficialmente, altrimenti è meglio che non traduca.
Se questo è vero per chi traduce, pensa un pò per coloro che vorrebbero dare lezioni e sindacare sulla nostra Traduzione (TNM).

Stefania
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02/12/2009 22:28

Colgo l'occasione, per evitare che si continui ad affermare cose non vere sulla nostra TNM e sull'Interlineare, precisare ancora una volta cosa (Filippo, Christian, Felice ecc. l'hanno spiegato chiaramente in vari post) è la nostra Interlineare, perché mi accorgo che alcuni la presentano come il concetto trinitario.
Se a qualcuno non è chiaro cosa è questa nostra pubblicazione, si astenga dal dare commenti al riguardo.

La Traduzione Interlineare del Regno (KIT) è uno strumento molto utile per gli studiosi della Bibbia interessati alle lingue originali. Essa contiene il testo greco di Westcott e Hort insieme ad una traduzione letterale inglese a sinistra della pagina e la TNM delle Sacre Scritture (da Matteo a Rivelazione) a destra. Grazie a questa struttura, si è in grado di confrontare la versione di Westcott e Hort con quella offerta dalla TNM. Ma alcune persone hanno accusato i traduttori della TNM di essere stati imprecisi o disonesti (per brevità identifico il tizio semplicemente con un "M70") rispetto al testo di Westcott e Hort indicando, a mo’ d’esempio, Giovanni 14:14.

Secondo la TNM, in Giov. 14:14 Gesù dice: “Se voi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò”. Ma il testo greco e la traduzione letterale della KIT riportano una differenza significativa: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.
Ma non è questo l’unico caso in cui la TNM ha optato per una versione diversa da Westcott e Hort. . Perché la TNM non segue Westcott e Hort in questi casi Atti 10:19 e 27:37)?

Si deve notare che, sebbene la porzione del Nuovo testamento della TNM si basi principalmente sul testo Greco di Westcott e Hort, il Comitato utilizzò anche altri antichi manoscritti e versioni, nonché altri testi critici moderni del Nuovo Testamento (li riporto sopra alcuni).
Quando si trovava di fronte ad una variante testuale, il Comitato soppesava le prove interne ed esterne a sostegno di ciascuna versione. Tuttavia dal momento che, nella KIT, riprodussero il testo greco di W&H nella pagina di sinistra, furono obbligati a presentare il testo così come veniva da essi fornito. Certamente, questo prevedeva che si ponesse una traduzione letterale sotto il testo greco, ed ecco perché nel testo interlineare della KIT troviamo “me” (mi) in Giovanni 14:14. Ciònonostante, per la TNM, il Comitato scelse una diversa versione. La TNM con riferimenti (1987) fornisce, nelle note in calce, dati autorevoli tratti da vari manoscritti a sostegno di ciascuna versione. Ma la domanda rimane: quale versione è da preferirsi? Forse quella di coloro che non conoscono i metodi di traduzioni e si improvvisano critici ad oltranza?


Questi sono alcuni riferimenti riportati in calce a Giov. 14:14:

P66= Papiro Bodmer II, gr., ca 200 E.V., Ginevra, Scr. Gr.
Codice Sinaitico, gr., IV sec. E.V., British Museum.
B= Manoscritto Vaticano 1209 gr. IV sec. E.V., Città del Vativano.
W= Codice di freer, V sec. E.V. Washington.
Vg= Vulgata Latina di Girolamo, circa 400 E.V.
Sy= Pescitta siriaca, V sec. E.V.

Stefania
[Modificato da Amministrazione Forum. 02/12/2009 22:29]
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Re:
Amministrazione Forum., 12/2/2009 10:28 PM:

Colgo l'occasione, per evitare che si continui ad affermare cose non vere sulla nostra TNM e sull'Interlineare, precisare ancora una volta cosa (Filippo, Christian, Felice ecc. l'hanno spiegato chiaramente in vari post) è la nostra Interlineare, perché mi accorgo che alcuni la presentano come il concetto trinitario.
Se a qualcuno non è chiaro cosa è questa nostra pubblicazione, si astenga dal dare commenti al riguardo.

La Traduzione Interlineare del Regno (KIT) è uno strumento molto utile per gli studiosi della Bibbia interessati alle lingue originali. Essa contiene il testo greco di Westcott e Hort insieme ad una traduzione letterale inglese a sinistra della pagina e la TNM delle Sacre Scritture (da Matteo a Rivelazione) a destra. Grazie a questa struttura, si è in grado di confrontare la versione di Westcott e Hort con quella offerta dalla TNM. Ma alcune persone hanno accusato i traduttori della TNM di essere stati imprecisi o disonesti (per brevità identifico il tizio semplicemente con un "M70") rispetto al testo di Westcott e Hort indicando, a mo’ d’esempio, Giovanni 14:14.

Secondo la TNM, in Giov. 14:14 Gesù dice: “Se voi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò”. Ma il testo greco e la traduzione letterale della KIT riportano una differenza significativa: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.
Ma non è questo l’unico caso in cui la TNM ha optato per una versione diversa da Westcott e Hort. . Perché la TNM non segue Westcott e Hort in questi casi Atti 10:19 e 27:37)?

Si deve notare che, sebbene la porzione del Nuovo testamento della TNM si basi principalmente sul testo Greco di Westcott e Hort, il Comitato utilizzò anche altri antichi manoscritti e versioni, nonché altri testi critici moderni del Nuovo Testamento (li riporto sopra alcuni).
Quando si trovava di fronte ad una variante testuale, il Comitato soppesava le prove interne ed esterne a sostegno di ciascuna versione. Tuttavia dal momento che, nella KIT, riprodussero il testo greco di W&H nella pagina di sinistra, furono obbligati a presentare il testo così come veniva da essi fornito. Certamente, questo prevedeva che si ponesse una traduzione letterale sotto il testo greco, ed ecco perché nel testo interlineare della KIT troviamo “me” (mi) in Giovanni 14:14. Ciònonostante, per la TNM, il Comitato scelse una diversa versione. La TNM con riferimenti (1987) fornisce, nelle note in calce, dati autorevoli tratti da vari manoscritti a sostegno di ciascuna versione. Ma la domanda rimane: quale versione è da preferirsi? Forse quella di coloro che non conoscono i metodi di traduzioni e si improvvisano critici ad oltranza?


Questi sono alcuni riferimenti riportati in calce a Giov. 14:14:

P66= Papiro Bodmer II, gr., ca 200 E.V., Ginevra, Scr. Gr.
Codice Sinaitico, gr., IV sec. E.V., British Museum.
B= Manoscritto Vaticano 1209 gr. IV sec. E.V., Città del Vativano.
W= Codice di freer, V sec. E.V. Washington.
Vg= Vulgata Latina di Girolamo, circa 400 E.V.
Sy= Pescitta siriaca, V sec. E.V.

Stefania



Perchè ho forse messo in dubbio quanto da te riportato?
La mia critica verteva sul fatto che tutti i testi critici sui quali la tnm si è basata per la sua traduzione, contengono il "mi" non solo il testo base di WH, ma il NA, il GNT, il Merk e devo ancora vedere il Bover, ma mi ci giocherei qualsiasi cosa che anche esso lo contenga, tutto questo proprio grazie ai riferimenti che tu stessa hai riportato (senza specificare quale lezione essi appoggino, ma lo dico io: tutti contengono il "mi") in questo caso non solo concordano il manoscritto vaticano e il sinaitico, ma c'è pure la testimonianza del papiro 66 che, come sappiamo è di pochi anni successivo al testo autografo di Giovanni stesso.

Questi sono i fatti, per il resto come gia detto, i manoscritti che non lo contengono sono 4 di cui 3 totalmente inaffidabili e uno l'alessandrino è poco affidabile proprio per quanto riguarda i vangeli e questo non lo dico io, ma il più grande esegeta del NT Metzger (che poi si cerchi di sminuire un autore del genere, contro il totale consensus accademico, la dice lunga sull'obiettività che si mostra quando è in gioco quello in cui si crede.)
Saluti

[Modificato da (Mario70) 03/12/2009 07:32]
04/12/2009 12:15


Secondo la TNM, in Giov. 14:14 Gesù dice: “Se voi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò”. Ma il testo greco e la traduzione letterale della KIT riportano una differenza significativa: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.



Se mi chiederete qualcosa nel mio nome io la farò.

Una frase del genere è di una sciocchezza abissale.


In pratica è come se io dicessi a un mio amico,: che se mi chiederai qualcosa nel mio nome io la farò.

Quindi il mio amico dovrebbe recitare la formula, pronunciando il mio nome per evitare il rischio che mi chiami con un altro nome e io perciò non potrei ascoltarlo. [SM=g7405]

( Così diventa Strano che Dio ascolti anche chi non lo conosce, ma lo cerca).

se il mio amico mi chiamasse Giuseppe...dimostrerebbe perfino di non conoscermi, e se non mi conosce, non sa della mia esistenza, e quindi come fa a chiamarmi o chiedermi qualcosa? [SM=g7405]


va da se che il termine logico sensato,corretto; e non vuoto come tutte le contraddizioni, come scritto dall'apostolo Paolo, sarebbe:

Se chiedi qualcosa a mio Padre nel mio nome, io con il suo permesso lo farò. Perchè io non faccio nulla senza il suo consenso, senza ascoltare sua volontà.

Se mi chiederete qualcosa io la farò è una insubordinazione alla volontà del Padre, farsi uguale in quanto a volere, o anteporsi al Padre, come fece il figlio di Dio, Satana.

Questo rispecchia anche l'animo volontario o inconsapevole di chi traduce, o di chi si sottomette ai poteri umani, se privo di una capacità di farsi una propria convinzione..

Oppure: se ( Mi ??? [SM=g7304] )chiedi qualcosa nel mio nome al Padre mio Egli la farà----A questo punto non sarebbero nemmeno due persone ma una sola.

Ma questa traduzione la escluderei, perchè il Padre agisce sempre per mezzo del Figlio, questo fino alla fine del terzo giorno di espiazione, o terzo millennio, poi successivamente prima ancora di chiedere Dio risponderà senza più necessità di intermediazione da parte del sommo sacerdote Cristo.

Il signor Mario lo conosco, capisco la sua tendenza a voler usare gli altri, facendoli fessi anche senza averne consapevolezza razionale del suo stato emotivo impuro che lo porta a tanto; e quindi volendo strumentalizzare il quadro, come voleva strumentalizzare la realtà dei testimoni al loro interno, a fin di bene ovviamente, come pretenderebbero fare per amore ( quale tipo di amore?) diversi ex tg; che a fin di bene, prevaricano stuprano la dimensione degli stolti e di quelli che a loro giudizio sono solo dei poveracci ignoranti, mentre loro sarebbero i sapienti..sotto sotto pure infallibili nei loro giudizi e modi di intendere..degni figli dei loro padri bene male sul trono di Dio.

Questo giudicando la ricchezza di una persona, più per il suo sapere, che per il suo stato emotivo, e le motivazioni che nobilitano l'uomo mansueto e umile.

poichè in quanto a conoscenza non sta a l'uomo sedersi sul trono di Dio.

Comunque prima ancora che l'uomo sia razionalmente egli è emotivamente.


E sotto questo aspetto, vale più l'ignorante come stato di cuore che il presunto sapiente, che nella sua sapienza risalta il suo essere dittatore di sodoma ..in bene; He, He;..che nel 70% dei casi per la fallibilità in essere diventa un male.

Non è da tutti riuscire a trovare l'equilibrio in tema di fede, perchè emotivamente non ne hanno i requisiti, anche se fossero razionalmente dei geni.





[Modificato da dispensa. 04/12/2009 12:21]
04/12/2009 14:07

Dimenticavo di aggiungere a quanto scritto, accennato prima;
( ma più che dimenticare faccio l'errore di dare per scontato l'intendimento corretto, che vi vedo nelle cose).

Si dice di chiedere qualcosa a proprio nome solo quando l'uditore deve rivolgersi a un altro, e quindi il riferire il nome dell'amico serve da garante, o garanzia di ascolto .

In questo caso io nel chiedere qualcosa al proprio Padre creatore, non potendo farlo direttamente, perchè come impuri non si è graditi, Allora ci serviamo della persona di Cristo, figlio dell'uomo gradito al Padre, per essere accetti al Supremo giudice.

la formula invece di dovere recitare il suo nome al suo cospetto, cioè al cospetto dell'amico, mi sa tanto di formule magiche, sciocche e inutili, formalismi di divinità il cui rapporto di comunione è solo una forma di sottomissione e subordinazione meccanica, oggettiva.



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Re:
dispensa., 12/4/2009 12:15 PM:


Secondo la TNM, in Giov. 14:14 Gesù dice: “Se voi chiederete qualcosa nel mio nome, io la farò”. Ma il testo greco e la traduzione letterale della KIT riportano una differenza significativa: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.



Se mi chiederete qualcosa nel mio nome io la farò.

Una frase del genere è di una sciocchezza abissale.


In pratica è come se io dicessi a un mio amico,: che se mi chiederai qualcosa nel mio nome io la farò.

Quindi il mio amico dovrebbe recitare la formula, pronunciando il mio nome per evitare il rischio che mi chiami con un altro nome e io perciò non potrei ascoltarlo. [SM=g7405]

( Così diventa Strano che Dio ascolti anche chi non lo conosce, ma lo cerca).

se il mio amico mi chiamasse Giuseppe...dimostrerebbe perfino di non conoscermi, e se non mi conosce, non sa della mia esistenza, e quindi come fa a chiamarmi o chiedermi qualcosa? [SM=g7405]


va da se che il termine logico sensato,corretto; e non vuoto come tutte le contraddizioni, come scritto dall'apostolo Paolo, sarebbe:

Se chiedi qualcosa a mio Padre nel mio nome, io con il suo permesso lo farò. Perchè io non faccio nulla senza il suo consenso, senza ascoltare sua volontà.

Se mi chiederete qualcosa io la farò è una insubordinazione alla volontà del Padre, farsi uguale in quanto a volere, o anteporsi al Padre, come fece il figlio di Dio, Satana.

Questo rispecchia anche l'animo volontario o inconsapevole di chi traduce, o di chi si sottomette ai poteri umani, se privo di una capacità di farsi una propria convinzione..

Oppure: se ( Mi ??? [SM=g7304] )chiedi qualcosa nel mio nome al Padre mio Egli la farà----A questo punto non sarebbero nemmeno due persone ma una sola.

Ma questa traduzione la escluderei, perchè il Padre agisce sempre per mezzo del Figlio, questo fino alla fine del terzo giorno di espiazione, o terzo millennio, poi successivamente prima ancora di chiedere Dio risponderà senza più necessità di intermediazione da parte del sommo sacerdote Cristo.

Il signor Mario lo conosco, capisco la sua tendenza a voler usare gli altri, facendoli fessi anche senza averne consapevolezza razionale del suo stato emotivo impuro che lo porta a tanto; e quindi volendo strumentalizzare il quadro, come voleva strumentalizzare la realtà dei testimoni al loro interno, a fin di bene ovviamente, come pretenderebbero fare per amore ( quale tipo di amore?) diversi ex tg; che a fin di bene, prevaricano stuprano la dimensione degli stolti e di quelli che a loro giudizio sono solo dei poveracci ignoranti, mentre loro sarebbero i sapienti..sotto sotto pure infallibili nei loro giudizi e modi di intendere..degni figli dei loro padri bene male sul trono di Dio.

Questo giudicando la ricchezza di una persona, più per il suo sapere, che per il suo stato emotivo, e le motivazioni che nobilitano l'uomo mansueto e umile.

poichè in quanto a conoscenza non sta a l'uomo sedersi sul trono di Dio.

Comunque prima ancora che l'uomo sia razionalmente egli è emotivamente.


E sotto questo aspetto, vale più l'ignorante come stato di cuore che il presunto sapiente, che nella sua sapienza risalta il suo essere dittatore di sodoma ..in bene; He, He;..che nel 70% dei casi per la fallibilità in essere diventa un male.

Non è da tutti riuscire a trovare l'equilibrio in tema di fede, perchè emotivamente non ne hanno i requisiti, anche se fossero razionalmente dei geni.









Allora tempo fa sono stato etichettato come "fornicatore impenitente" un altro mi ha detto che mi sarei dovuto masturbare a vita in attesa della fine, nella quale costui avrebbe goduto della mia morte, ora ho "uno stato emotivo impuro" e volevo strumentalizzare le verità degli altri quando ero tdg (cosa che non mi sarei mai sognato di fare ma "tu mi conosci"), immagino che applichi a me anche il resto di quanto scrivi dal momento che parli di ex tdg vero?
Dovrei essere contento di questo vostro accanimento contro la mia persona, perchè di solito quando si attacca l'atro personalmente vuol dire che non si hanno argomenti sufficienti per smontare l'avversario e di questo ne prendo atto.
Detto questo, vedo che hai sottovalutato alla grande quanto ho esposto, perchè io ero stato il primo a dire che proprio perchè il passo è filologicamente difficile -si chiama per questo lectio difficilor- (e lo dimostrano gli esempi ironici che hai fatto) si è arrivati a cambiare il testo togliendo appunto il "mi" come hanno fatto l'alessandrino, il beza e la vetus, quindi caro il mio tdg senza macchia e senza peccato, quanto da te esposto non fa altro che avvalorare la mia tesi, a questo punto dovresti prendertela con Giovanni stesso, perchè a quanto pare secondo il tuo punto di vista è lui ad essersi sbagliato.
saluti amorevoli
Mario
P.S. guarda che emotivamente sono tranquillissimo, tu piuttosto mi sembri alquanto turbato...
[Modificato da (Mario70) 04/12/2009 14:13]
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04/12/2009 17:26


Mario spesse volte non si rende conto (?) della sua arroganza. In altri lidi non fa altro che beffeggiare i testimoni di Geova. Non di rado, quando parla della loro cultura, con soddisfazione evidenzia che "in maggioranza sono persone ignoranti".

Ora scrive: "Dovrei essere contento di questo vostro accanimento contro la mia persona, perchè di solito quando si attacca l'atro personalmente vuol dire che non si hanno argomenti sufficienti per smontare l'avversario e di questo ne prendo atto."

Da notare che sta parlando con "Dispensa". Poi passa al pronome "vostro".
E' una forma di vittimismo presente nelle persone poco sincere. La sua azione è mirata.
Non è aperto a nessun dialogo, lo dimostrano le sue discussioni. E' una persona poco equilibrata.
Per avvalorare la tesi trinitaria si appella a Tizio e a Caio, agli scritti apocrifici, alla cabala e al gioco dell'oca. Per il "mi", gli basta Metzger. Dimentica che oltre agli antichi manoscritti esistono le prove interne, e sarebbe giusto che si confrontassero col versetto giovanneo, e altri studiosi che non sono tentati dal sostenere il "mi".

Evidenzio le qualità negative di Mario, sicuramente ne ha di buone, al solo scopo di far capire con chi stiamo dialogando.

Tutte le discussioni dottrinali, tutte le presunte manipolazioni della TNM, tutte le scelte dei nostri traduttori, sistematicamente sono additate come delle azioni disoneste per poi concludere che "è possibile tradurre come fa la TNM". Lo stesso atteggiamento non lo si riscontra quando facciamo presente che molte Bibbie, cattoliche o protestanti, risultano "accomodate" o presentano manipolazioni evidenti.
La stessa cosa è successo con "Veramente ti dico oggi...". Nel caso di Giov. 14:14, chi sostiene il "mi" deve rendersi conto che ci si trova davanti ad una frase, priva di rigore logico, dal momento che è impensabile affermare di pregare qualcuno nel proprio nome.
Chi ci "offende" dovrebbe essere in grado di dimostrare quale versione è da preferirsi. Se per dimostrarlo è costretto a "lodare" uno studioso anziché un altro, allora è meglio che stia zitto.
[Modificato da F.Delemme 29/01/2012 22:54]
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04/12/2009 17:35


Mario, se non sbaglio è uno dei moderatori di un forum dove sistematicamente si attaccano i testimoni di Geova.

Forse non si è accorto che è stata aperta una discussione con un'accusa ben precisa dove si parla di un "violentatore ricercato tdg".
Naturalmente la cosa non è dimostrata però il titolo fa pensare questo.
Se questo non è squallore....
Mario è persona seria e...si fa i fatti suoi.

Ma fammi il piacere.

Stefania

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