I TESTIMONI DI GEOVA E LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA

Pagine: [1], 2
jwfelix
00giovedì 22 ottobre 2009 22:13
Una risposta alla critica di Valerio Polidori
PROSSIMAMENTE SU AZZURRA7

jwfelix
00giovedì 22 ottobre 2009 22:14
F.Delemme
00giovedì 22 ottobre 2009 23:21
Sei una penna fertile......
Se non sbaglio devo pagarti qualche libro [SM=g27995]

Ma Polidori chi è quello dei polli? [SM=g27987]

[SM=g7348]

F.Delemme
00giovedì 22 ottobre 2009 23:50

Ieri mi è arrivato il libro "Critica Biblica sotto Processo" - Come la critica accademica ha nascosto le evidenze su Ispirazione, Inerranza, e Canonicità delle Sacre Scritture -.

Un libro superlativo.

Faremo una recensione il più presto di alcuni nuovi libri distribuiti dal CSSSS e acquistabili anche attraverso il nostro Forum.

Interessante è il DVD con oltre 1050 foto del nome divino nelle sue diverse forme rilevato su edifici religiosi, privati e pubblici.

Anteprima:
jwfelix
00venerdì 23 ottobre 2009 00:21
Re:
F.Delemme, 22/10/2009 23.21:

Sei una penna fertile......
Se non sbaglio devo pagarti qualche libro [SM=g27995]

Ma Polidori chi è quello dei polli? [SM=g27987]

[SM=g7348]





Miiiiiii m'ha' dari i sordi annunca a schifio finisce [SM=g1876829]

jwfelix
00venerdì 23 ottobre 2009 00:24
Re:
F.Delemme, 22/10/2009 23.21:


Ma Polidori chi è quello dei polli? [SM=g27987]



POLLIDORI o POLLYMETIS?
Non ricordo bene [SM=g7258]
Gepy84
00venerdì 23 ottobre 2009 09:25
Re: Re:
jwfelix, 23/10/2009 0.24:



POLLIDORI o POLLYMETIS?
Non ricordo bene [SM=g7258]




Amadori... se si parla di Polli.

Gepy [SM=g8093]
F.Delemme
00giovedì 29 ottobre 2009 23:03
Da quello che ho capito, questo signore ha scritto un libro contro i testimoni di Geova?
Non è l'unico. Se questo l'ha fatto sentire meglio, perché non lasciarlo in pace? Ma di una pace senza rumori, senza il soffio del vento, senza il canto degli uccellini...

[SM=g7405]
jwfelix
00venerdì 30 ottobre 2009 22:47
PREFAZIONE

Max Wörnhard, Berna (Svizzera)1

Non nascondo di aver provato sentimenti misti mentre dovevo decidere se accettare l'invito rivoltomi di scrivere alcune parole destinate ad accompagnare questo nuovo volume, ulteriore frutto dell'assiduità e dello zelo dell'autore che ho incontrato anni fa a Milano in occasione di un convegno più storico che linguistico. Questi sentimenti erano dovuti a varie cause. Primo, non ho il minimo merito di fronte al gran lavoro che l'autore ha coraggiosamente intrapreso. Per di più, non credo di essere in una posizione tale che una mia prefazione possa servire come "raccomandazione" dell'opera, né ritengo che una prefazione possa sostituire le recensioni che dovranno avvenire in seguito da lettori più competenti. E infine non amo quei dibattiti pubblici che rischiano di violare valori a me cari, tra cui il rispetto per la dignità di ogni persona e di ogni causa giusta nonché l'onestà nella (permanente) ricerca della verità. Preferisco la serena e modesta esposizione dei fatti che da sola farà appello al cuore e alla ragione di chi vorrà discernere tra giudizio e pregiudizio.
Allora, perché si è resa necessaria questa prefazione? Mi limito a tre riflessioni che illustrano perché l'autore gode della mia stima.
Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale. Ogni tanto rivela qualche piccola lacuna che potrebbe infastidire il professionista. Non sempre lavora sine ira et studio. Ma la sua pazienza nell'investigazione e il suo instancabile e sincero desiderio di andare a fondo degli argomenti trattati lo elevano spesse volte al di sopra del livello di certi professionisti, siano colleghi o antagonisti.
Secondo, Felice Buon Spirito vivendo in Italia, proviene da un ambiente religioso tuttora caratterizzato dalla mentalità ancora protocristiana, quindi soprattutto missionaria, piena dell'entusiasmo (nel vero senso della parola) di testimoniare il primo amore per le gemme spirituali trovate o riscoperte2. In un tale contesto non è assolutamente facile trovare e prendersi il tempo per dedicarsi al ritmo pacato di una ricerca che altre persone potrebbero considerare superflua. Ma l'autore ha accettato la sfida senza però rassegnarsi.
Terzo, si è notato, però, un fenomeno degno di una considerazione speciale. Felice Buon Spirito, pur essendo autodidatta, si è deciso a rispondere ad una pubblicazione scritta da un professionista, il dott. Valerio Polidori, che – senza essere l'unico, purtroppo – ha preferito ignorare certi risultati delle ricerche degli ultimi anni o anche decenni, risultati che dovrebbero, come minimo, portare ad una maggiore prudenza e cautela nel formulare o riesumare critiche ormai da tempo smascherate come pura e infondata polemica.
Durante i sessant'anni di diffusione della Traduzione del Nuovo Mondo edita dai Testimoni di Geova, il rimprovero che si tratti di una "manipolazione" del testo sacro è stato ed è ancora essenzialmente dovuto a diversi punti. In pratica, si critica questa traduzione della Bibbia perchè alcuni (ma in verità pochi!) versetti biblici considerati loci classici per una lettura trinitaria sono stati – senza però violare assolutamente la grammatica!3 – resi in modo che non si prestano alla solita interpretazione tradizionale. Questa critica, ignora però il fatto da tempo ammesso dai teologi (cattolici e protestanti) che il Cristo del Nuovo Testamento, nonché degli scrittori patristici preniceni, è sempre stato confessato in una posizione subordinata a quella del Padre suo e che il dogma trinitario è frutto di un'epoca posteriore4. È quindi obsoleta l'interpretazione trinitaria dei passi biblici che sono tradizionalmente usati (o dovrei dire: abusati?) per cercare di sostenere in maniera anacronistica la definizione altamente filosofica della trinità5. Buon Spirito ha raccolto molte informazioni su versetti biblici come Giovanni 1:1, 14; Romani 9:5; Filippesi 2:9-11; Colossesi 1:15; Tito 2:13 e tanti altri.
Il secondo bersaglio della critica, non indipendente però dal discorso cristologico-trinitario, riguarda l'uso del sacro Nome Divino, nella forma italianizzata di Geova, uso che è diventato un "marchio" tipico per il credo dei Testimoni di Geova. Anche questa critica ignora però i risultati delle ricerche degli studiosi. Non è senza buone ragioni che gli studiosi – cattolici e protestanti – usano traslitterazioni come JHWH, Yahvéh o simili. Comunque, proprio la recente lettera del Vaticano (Congregazione per il culto divino) alle conferenze episcopali di tutto il mondo cattolico6 sembra voler far "marcia indietro". Insiste – contro i risultati delle ricerche – di rispettare la tradizione del tardo giudaismo e di molte chiese di non pronunciare il Nome Divino, ma di sostituirlo con i titoli "Signore" o "Dio". Ma i nomi cosiddetti "teoforici" così frequenti nelle Sacre Scritture nonché tra gli ebrei di ogni epoca dimostrano ovviamente che c'è sempre stata una forte consapevolezza dell'importanza d'invocare il Nome Sacro del loro "unico Dio"7. Lo stesso nome di Gesù (in ebraico Yeho-shúa‛ "Yeho[vah è] salvezza") lo illustra benissimo. È interessante notare una riflessione espressa dal professore bernese Hans Bietenhard, co-autore del Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, sotto la voce "Signore"8. Parlando del fatto che la parola "Signore" ha oggigiorno perso il pieno vigore del Kyrios greco, diventando l'appellativo assai banale e corrente di ogni uomo, Bietenhard si chiede se con tale uso dell'odierna parola "Signore" in sostituzione del Nome Sacro non si corre il rischio di denominare "una deità neopagana per la quale ognuno s'immagina un'altra cosa e la maggioranza non capisce niente". Poi rammenta che tale sostituzione potrebbe avvicinare l'appellativo divino al culto di Baal dell'epoca dell'Antico Testamento, giacché anche la voce ebraica ba‛al significa "signore". Purtroppo questa riflessione è stata soppressa nell'edizione italiana9. Rimane, comunque, il fatto che Gesù insegnò ai suoi discepoli a pregare: Sia santificato il tuo nome. Tutte le interpretazioni di questa preghiera che intendono relativizzare l'importanza del Nome Sacro finiscono in qualche modo nel vuoto.
C'è dell'altro: A ragione i critici della Traduzione del Nuovo Mondo possono citare il fatto che fino a questo momento non esiste traccia di un manoscritto greco cristiano del Nuovo Testamento con il Nome Sacro al posto di Kyrios10. Tuttavia, è degno di nota il fatto che proprio coloro che in maniera più aspra criticano la scelta dei traduttori della Traduzione del Nuovo Mondo di inserire, in un numero di occorrenze limitato e ben meditato, il Nome Sacro per il greco Kyrios, sembrano non rendersi conto che alla base di questa posizione dei Testimoni ci sono soprattutto scritti ecclesiastici, cioè versioni ebraiche del Nuovo Testamento destinate alla missione tra gli ebrei. Così, secoli prima che la Traduzione del Nuovo Mondo fosse preparata, queste versioni avevano usato in numerosi versetti il tetragrammaton per Kyrios, volendo così aiutare gli ebrei a saper distinguere tra JHVH e il Signore Gesù. I Testimoni di Geova non hanno fatto altro che valutare questo impegno di precedenti generazioni di studiosi. Come si afferma nella Traduzione del Nuovo Mondo, edizione con riferimenti11, pp. 8-11, e nell'appendice 1D, pp. 1566-1568, il Nome Sacro si è usato o ripristinato con molta cautela e mai senza precedenti in altre fonti. Alla base della posizione della Traduzione del Nuovo Mondo sta dunque un profondo senso di responsabilità, oltre al sentito amore e rispetto per il Nome Sacro, quindi un atteggiamento non privo di nobiltà.
Ecco in breve perché infine in me è prevalso il piacere di offrire questa prefazione, augurandomi che questo volume sia accolto come contributo per chiarire malintesi, per superare pregiudizi usando il buon giudizio sostenuto da fatti comprovati e per promuovere un atteggiamento davvero rispettoso che corrisponda allo spirito dei traduttori biblici timorati di Dio.

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1 Max Wörnhard si è laureato, dopo studi in Svizzera e Italia, all'Università di Berna in filologia classica e in filologia romanza con specializzazione italianistica. Dal 1980 al 2006 ha insegnato come professore di latino, greco e italiano al liceo classico Bern-Kirchenfeld, dal 1994 al 2006 come docente di latino, greco e cultura antica all'Università di Berna. Dopo la tesi su "Il significato di 'sanctus' nel latino antico" ha continuato le ricerche nel campo della storia del cristianesimo primitivo di fronte al paganesimo. I suoi legami con numerosi amici, come si capisce per un italianista, in Italia e nelle varie comunità italofone in Svizzera e altrove, hanno reciprocamente stimolato, favorito e arricchito le ricerche e pubblicazioni sue e degli amici nel campo linguistico nonché storico.

2 Confronta le parabole di Gesù nel Vangelo di Matteo 13:44-46.

3 È preziosa la raccolta di saggi edita da Anthony Byatt e Hal Flemings, "La tua Parola è Verità". 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, Vegagraph, Bergamo, 2007.

4 Cf. Il Cristo, opera in tre volumi, Fondazione Lorenzo Valla, Arnaldo Mondadori Editore, 1985 ssg., con l'introduzione al volume I di Antonio Orbe (della Compagnia di Gesù, per lunghi anni professore alla Pontificia Università Gregoriana) che delinea lo sviluppo della cristologia e mette in risalto (p. IX): "Attualmente la filologia guida le nostre ricerche, dentro e fuori le Scritture". Si veda anche Hans Küng, Essere cristiani, traduzione di Germano Re e Marco Beck, 1ª edizione Oscar Mondadori, Arnaldo Mondadori Editore, 1979, che di fronte al dogma trinitario esprime con queste parole l'imbarazzo causato dall'inerente speculazione filosofica greca (p. 536): "Si direbbe quasi che questa speculazione greca, allontanatasi dal suo terreno biblico e libratasi audacemente verso le vertiginose altezze del mistero di Dio, abbia rivissuto il dramma di Icaro, il figlio di Dedalo, le cui ali, fabbricate con penne e cera, non ressero il calore di un sole troppo vicino."

5 Per citare una sola voce recente, sia menzionato il professore statunitense Jason D. BeDuhn, Truth in Translation. Accuracy and Bias in English Translations of the New Testament, University Press of America, Inc., Lanham – New York – Oxford, 2003, ora anche disponibile in italiano: Verità nella Traduzione. Accuratezza e Pregiudizio nelle Traduzioni del Nuovo Testamento, Azzurra 7, Gardigiano di Scorzè, 2007, che è arrivato a questa conclusione (p. 327): "Mentre è difficile quantificare questa sorta di analisi, si può ben dire che la NW [sigla inglese per la Traduzione del Nuovo Mondo] emerge come la traduzione più accurata tra quelle comparate".

6 Santa Sede, Il Regno, Documenti, 2008, N. 17, pp. 532-533 (29 giugno 2008). Si puo' consultare anche il sito www.sidic.org/it/docOnLineView.asp?class=Doc00634.

7 Cf. Deuteronomio 6:4; Isaia 42:8; Proverbi 18:10.

8 Edizione originale in lingua tedesca: Theologisches Begriffslexikon zum Neuen Testament, R. Brockhaus Verlag, Wuppertal, 1971 sgg., vol. I, p. 666.

9 Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Edizioni Dehoniane Bologna, 1976, pp. 1764-1766.

10 BeDuhn, op. cit. (nota 4), edizione italiana, p. 337.

11 Pubblicata dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1987.

Amministrazione Forum.
00sabato 31 ottobre 2009 08:06

E se la critica venisse da invidiosi e pieni di bile?

A questo punto, proporrei di farti "santo subito".

"Santo" Felice Buon Spirito.

Ma sei parente di Pasquale Festa Campanile?
Messi insieme formate una confraternita.

[SM=g7405]

Sei grande. Auguri per questo tuo libro.
Come diceva un certo Paternostro [SM=g27988] di Corleone: a' facci de' cucchi .

Stefania
Amministrazione Forum.
00sabato 31 ottobre 2009 16:59

L'editore del libro di Felice Buon Spirito è disponibile a distribuire anche il libro di Polidori per un eventuale confronto.

Più onesti di così...


Stefania
jwfelix
00domenica 1 novembre 2009 14:03
Re:
Amministrazione Forum., 31/10/2009 16.59:


L'editore del libro di Felice Buon Spirito è disponibile a distribuire anche il libro di Polidori per un eventuale confronto.

Più onesti di così...


Stefania




Chissà se l'EDB Dehoniane potrà fare mai la stessa cosa.
F.Delemme
00martedì 3 novembre 2009 17:30

Ho letto in un altro forum, alcune “riflessioni” del dott. Polidori abbastanza critiche e secondo me, atte a denigrare Felice Buon Spirito.

Il dott. Polidori, non ne esce a testa alta, tutt’altro, ma fa la figura del ragazzino che trovato con le mani nella marmellata, giustifica il suo operato con le giustificazioni più banali.

Riporto brevemente i tre punti o riflessioni del prof. Max Wörnhard.


“Mi limito a tre riflessioni che illustrano perché l'autore gode della mia stima.

Il prof. Max Wörnhard mette in risalto un particolare degno di nota: “l'autore gode della mia stima”. Cosa aggiungere? Una persona stimata è fuor di dubbio una persona cara e apprezzata.
Le illazioni del Polidori sono frutto di una mente impegnata a fare tutt’altro che una critica serena.


Primo, Felice Buon Spirito è un autodidatta: lui stesso si è fatto la maggior parte della sua cultura personale. Ogni tanto rivela qualche piccola lacuna che potrebbe infastidire il professionista. Non sempre lavora sine ira et studio. Ma la sua pazienza nell'investigazione e il suo instancabile e sincero desiderio di andare a fondo degli argomenti trattati lo elevano spesse volte al di sopra del livello di certi professionisti, siano colleghi o antagonisti.

E’ chiaro, il prof Max Wörnhard, evidenzia che Felice Buon Spirito, pur non essendo un accademico (peraltro ha sempre detto di essere un autodidatta), per il lavoro certosino e di impegno, per certi versi ha superato coloro che amano anteporre al proprio nome un titolo accademico.


Secondo, Felice Buon Spirito vivendo in Italia, proviene da un ambiente religioso tuttora caratterizzato dalla mentalità ancora protocristiana, quindi soprattutto missionaria, piena dell'entusiasmo (nel vero senso della parola) di testimoniare il primo amore per le gemme spirituali trovate o riscoperte. In un tale contesto non è assolutamente facile trovare e prendersi il tempo per dedicarsi al ritmo pacato di una ricerca che altre persone potrebbero considerare superflua. Ma l'autore ha accettato la sfida senza però rassegnarsi.

L’accenno del prof. Max Wörnhard all’ambiente religioso, non ridicolizza Felice Buon Spirito, semmai è tutto l’opposto. Il prof. Max Wörnhard precisa che “in questo contesto”, Felice Buon Spirito si è dedicato senza fatica alla ricerca che altre persone (faceva riferimento sicuramente al Polidori) non avrebbero fatto per pigrizia e per ignoranza.


Terzo, si è notato, però, un fenomeno degno di una considerazione speciale. Felice Buon Spirito, pur essendo autodidatta, si è deciso a rispondere ad una pubblicazione scritta da un professionista, il dott. Valerio Polidori, che – senza essere l'unico, purtroppo – ha preferito ignorare certi risultati delle ricerche degli ultimi anni o anche decenni, risultati che dovrebbero, come minimo, portare ad una maggiore prudenza e cautela nel formulare o riesumare critiche ormai da tempo smascherate come pura e infondata polemica.

Questa è la ciliegina sulla torta. Il prof. Max Wörnhard loda Felice Buon Spirito e degrada a ragazzino di quinta elementare per “aver preferito ignorare certi risultati”, il dott. Valerio Polidori.

Quanto sopra solo ed esclusivamente per far sapere al dott. Polidori che esistono persone equilibrate che leggono le cose così come stanno scritte, senza edulcorarle.”

Saluti

Filippo Delemme
jwfelix
00martedì 3 novembre 2009 19:46
Grazie Delemme, aggiungo i miei estratti


di fronte al gran lavoro che l'autore ha coraggiosamente intrapreso

l'autore gode della mia stima

lo elevano spesse volte al di sopra del livello di certi professionisti, siano colleghi o antagonisti

pur essendo autodidatta, si è deciso a rispondere ad una pubblicazione scritta da un professionista, il dott. Valerio Polidori, che – senza essere l'unico, purtroppo – ha preferito ignorare certi risultati delle ricerche degli ultimi anni o anche decenni, risultati che dovrebbero, come minimo, portare ad una maggiore prudenza e cautela nel formulare o riesumare critiche ormai da tempo smascherate come pura e infondata polemica.

augurandomi che questo volume sia accolto come contributo per chiarire malintesi, per superare pregiudizi usando il buon giudizio sostenuto da fatti comprovati


[SM=g7422]
jwfelix
00mercoledì 4 novembre 2009 08:21
Amministrazione Forum.
00mercoledì 4 novembre 2009 08:58
Re:
jwfelix, 04/11/2009 8.21:





Volantini in B/N e a colori, non hai badato a spese per pubblicizzare il tuo libro.

Fammi sapere se già è disponibile che lo compro.

Stefania


[SM=g7444]
Amministrazione Forum.
00mercoledì 4 novembre 2009 09:01
Volevo dirti che mi interessa SOLO il tuo libro, quello del Polidori, leggendo i commentio di chi lo ha acquistato e dello stesso autore, è un concentrato di stupidità, pertanto NON MI INTERESSA.

Stefania

[SM=g7347]
jwfelix
00mercoledì 4 novembre 2009 20:17
Re: Re:
Amministrazione Forum., 04/11/2009 8.58:




Volantini in B/N e a colori, non hai badato a spese per pubblicizzare il tuo libro.

Fammi sapere se già è disponibile che lo compro.

Stefania


[SM=g7444]




Sì, è già disponibile [SM=g7433]
Amministrazione Forum.
00martedì 17 novembre 2009 09:09

Non meraviglia che il libro di Felice Buon Spirito crei prurigginose sensazioni.
Felice smaschera in modo semplice e corretto un giornaletto scritto da un certo Polidori. Scoperte tutte le false asserzioni, l'autore del libricciuolo ed i suoi sostenitori si giustifica facendo presente che era giovane e non sapeva quello che scriveva.
I suoi sostenitori, che conosciamo bene perché hanno dimostrato di non essere cristiani e giocano con la Bibbia, naturalmente oltre ad essere portatori di una dubbia moralità, non fanno altro che confermare l'ipocrisia e la malafede insita in questo genere di persone.
L'ultimo della classe, un arrogante che si mette in cattedra, dà giudizi su un personaggio che mai ha affermato di avere titoli accademici, mentre questo pusillanime non solo non ha titoli accademici e cultura religiosa, ma con la sua alterigia vorrebbe farsi passare per intellettuale.
Conosciamo i metodi di queste persone e della loro ipocrisia.
Il libro di Felice Buon Spirito emerge in questo contesto di critici senza scrupoli con un solo obiettivo, non nobile, per la sua chiarezza e l'informazione chiara ed onesta.

E' unanime il consenso al libro di Felice Buon Spirito come è unanime il commento sullo scritto del Polidori. Mentre di Felice Buon Spirito conosciamo la serietà, del Polidori, per sua stessa ammissione, sappiamo che ha scritto sciocche falsità. E queste falsità, come sappiamo sono apprezzate dagli ignoranti.


Stefania
F.Delemme
00martedì 17 novembre 2009 13:18

Ho letto anch'io l'attacco strumentale contro Felice. Mi dispiace che alcune persone, non avendo null'altro da presentare, scivolano sulla classica buccia di banana.
Non è affatto vero che Felice, citando frasi, commenti ed interventi di scrittori ed accademici ne stravolga il pensiero.
Felice riporta le espressioni di questi letterati o studiosi così come sono presentate nelle loro pubblicazioni.
Citare espressioni d'altri a conferma del proprio Credo o delle proprie convinzioni è cosa comune e non ne altera tutta l'opera.

Per gli ignoranti faccio un semplice esempio. Se un libro afferma che la parola "stauros" ha anche il significato di legno o pezzo di legno, non sono obbligato ad evidenziare tutti i significati della parola. Io sto parlando di "legno o pezzo di legno" ed evidenzio il particolare. Questo non vuol dire che il pensiero di quello scrittore si stravolge, assolutamente, ma non possiamo negare che la citazione di quel particolare esista.

Questo ha fatto Felice nel suo libro e l'ha fatto bene.

[SM=g7348]
Amministrazione Forum.
00lunedì 30 novembre 2009 11:32

Ancora su quest'argomento, allo scopo di denigrare Felice Buon Spirito e le sue opere, il solito intellettuale continua la sua povera analisi schierandosi col Polidori, autore di un trattato di scarabocchi sulla nostra Confessione e sulla nostra versione delle Sacre Scritture, comunemente indicata con l'acronimo TNM.

Ho estrapolato dalla discussione queste semplici parole che ci fanno capire lo spirito arrogante di questo signore, che per brevità chiamerò "tizio" (certo, Felix è più corto di Felice ed è più facile a scriverlo):

"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".
Il problema principale della TNM non è tanto quello di aver accettato il textus receptus o l'alessandrino al di sopra degli altri manoscritti più autorevoli, ma è l'aver disonestamente ignorato il Westcott e Hort sul quale in prefazione dice di basarsi, lo dimostrerò inserendo l'interlineare come mostrato in figura qui sotto, fate molta attenzione al testo greco e alla traduzione al lato:"


Innanzitutto è da precisare ONESTAMENTE che nella prefazione, la TNM non dice che si basa sulla Westcott e Hort, ma ONESTAMENTE dice:

Dalla prefazione:
“Una seconda revisione fu pubblicata nel 1970 e una terza, con note, seguì nel 1971. Nel 1969 il comitato pubblicò la Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures (Traduzione interlineare del Regno delle Scritture Greche), nella quale, sotto il testo greco riveduto da Westcott e Hort (ristampa 1948), compariva una traduzione letterale, parola per parola, in inglese.”

Dalla introduzione:
TESTO GRECO: Il testo greco usato come base per la stesura del testo italiano delle Scritture Greche Cristiane della Traduzione del Nuovo Mondo è The New Testament in the Original Greek, di Westcott e Hort (pubblicato originariamente nel 1881). Sono stati anche consultati i testi greci di Bover, Merk, UBS, Nestle-Aland e altri. Le traslitterazioni greche relative alle Scritture Greche Cristiane, precedute dall’abbreviazione “gr.”, sono tratte dal testo di Westcott e Hort com’è riprodotto nella Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures (1985). Nelle Scritture Ebraiche l’abbreviazione “gr.” si riferisce alle traslitterazioni dalla versione greca dei Settanta (LXX), a cura di A. Rahlfs, Deutsche Bibelgesellschaft, Stoccarda, 1935. Altre fonti greche sono state indicate mediante i rispettivi simboli.

E’ chiaro che ad essere disonesto è chi ha scritto quella parte di discussione. Non è affatto vero che la TNM si basa sulla W&H, ma più precisamente il testo di W&H è la base per la stesura ma sono stati consultati altri testi greci.


Ancora in una nostra pubblicazione c’è scritto al riguardo:
"Il testo di Westcott e Hort. Un testo critico greco che ottenne vasti consensi fu quello prodotto nel 1881 da due studiosi dell’Università di Cambridge, Brooke Foss Westcott e Fenton John Anthony Hort. Le bozze del testo greco di Westcott e Hort furono consultate dal Comitato di Revisione Britannico, di cui Westcott e Hort erano membri, per la loro revisione del “Nuovo Testamento” del 1881. Questo è il testo critico che fu prevalentemente usato per tradurre in inglese le Scritture Greche Cristiane nella Traduzione del Nuovo Mondo. Il Comitato di Traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo utilizzò a scopo comparativo anche il testo greco di Nestle (18a edizione, 1948). Consultò pure i testi di studiosi cattolici quali i gesuiti José M. Bover (1943) e Augustin Merk (1948). Il testo pubblicato nel 1975 dalle United Bible Societies e il Nestle-Aland del 1979 sono stati consultati nel lavoro di aggiornamento delle note dell’edizione con riferimenti pubblicata in inglese nel 1984 (in italiano nel 1987)".

E’ chiaro il nostro pensiero: il testo di W&H è quello prevalentemente usato e pertanto, FARE RICORSO, come nel “mi” ad altre traduzioni non è un’azione disonesta, come afferma il tizio intellettuale della domenica, ma un atteggiamento correttissimo. Il disonesto è lui che non chiarisce totalmente la cosa. Non può farlo perché cerca di demonizzare Felice (che per brevità chiamerà felix al solo scopo di denigrarlo) Buon Spirito il quale ha realizzato un libro di alto pregio.

Questo stesso tizio loda all’inverosimile lo studioso Metzger, (uno tra i più grandi studiosi del NT che siano mai esistiti, si usano i suoi testi come si usa la bibbia, questo per far capire la sua importanza a chi non lo conosce) ma questo accademico è veramento senza macchia? E' preso così tanto in considerazione dagli studiosi?

Per chi non lo conoscesse, Metzger è lo studioso che applica la "Regola di Colwell" in Giovanni 1:1 in modo erroneo. Per uno studioso del suo calibro, è perlomeno incredibile.

Nella prossima discussione cominceremo a conoscerlo meglio analizzando appunto questo aspetto.

Stefania
csssstrinakria
00lunedì 30 novembre 2009 12:21

E' abbastanza curioso l'atteggiamento di alcune persone. Il pregiudizio imperante annebbia ed acceca solo coloro che non sono onesti.

In merito alla "Regola di Colwell" è stato dimostrato da eminenti accademici che è imperfetta. Nel campo della ricerca, alcuni hanno radicato questo atteggiamento e metodo scorretto.
Metzger applica questa "Regola" perché conferma il suo punto di vista, cosa alquanto "poco professionale" per uno studioso.
Sui predicati nominali sono state fatte delle ipotesi, molte delle quali sono basate non sulla funzione basilare ma sull'opinione personale.

Resto in attesa della discussione preparata da Stefania.
Gepy84
00lunedì 30 novembre 2009 19:37
Re:
Amministrazione Forum., 30/11/2009 11.32:



"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".
Il problema principale della TNM non è tanto quello di aver accettato il textus receptus o l'alessandrino al di sopra degli altri manoscritti più autorevoli, ma è l'aver disonestamente ignorato il Westcott e Hort sul quale in prefazione dice di basarsi, lo dimostrerò inserendo l'interlineare come mostrato in figura qui sotto, fate molta attenzione al testo greco e alla traduzione al lato:"






Stefania, non conosco la persona a cui fai riferimento, ma da queste poche informazioni, si presenta da solo.

Il tizio scrive: "...tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali..."...
Certo, se avesse scritto LE QUALI, avremmo potuto prenderlo in considerazione.

[SM=g7405] [SM=g7405]

Gepy, docente di lingua italiana. [SM=g8093]
jwfelix
00lunedì 30 novembre 2009 22:56
Ciao Stefania, e grazie per la segnalazione che già conoscevo.

Già il fatto che dica In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) la dice lunga. Sai, una lettera in meno, è un gran risparmio.
A lui come dobbiamo chiamarlo allora: 69? [SM=g28000]

Quello che mi lascia perplesso è il fatto che incomincia da metà, sia del libro che di cio' che ho scritto su GV 14:14.

Su 5 citazioni salta le prime 3 e si concentra sulle ultime 2 [SM=g27993]
Come salta anche tutta la lista di traduzioni che cito che rendono come la TNM. Chissà perchè non parla della Jerusalem Bible o di altre simili.

Chissà perchè non parla dei giochetti che riporto dalla metà in avanti!

HO TROVATO UN PO' DI POLVERE IN UN ANGOLO: TUTTA LA CASA E' SPORCA. [SM=g27992] [SM=g8916]
F.Delemme
00martedì 1 dicembre 2009 12:07

E' un attacco sistematico alle persone. Non hanno più nulla da dire e sono di un'ipocrisia unica.
La moderazione è più ipocrita dei loro iscritti.
Quando permettono di aprire una discussione col titolo "Violentatore ricercato tdg" e i moderatori lasciano fare, senza chiedere se hanno le prove di quello che scrivono, sono solo dei criminali.
La discussione serve solo ed esclusivamente per diffamare o presentare pseudo-accuse.

E' il solito giochetto: butta l'esca e vedrai che degli ipocriti si sbizzarriranno a creare i soliti polveroni schifosi.

VERGOGNA.
Amministrazione Forum.
00martedì 1 dicembre 2009 19:17
Già gli sciacalli o gli avvoltoi stanno banchettando.
Naturalmente i moderatori non sentono e non vedono.


Naturalmente qualcuno dei moderatori a cui è stato dato spazio in questo forum, si giustificherà con le solite frasi: "non possiamoleggere tutte le discussioni, e poi ognuno è responsabile delle proprie azioni."

Squallido ricettacolo di "benpensanti".

Che schifo di gente esiste!

Stefania


[SM=g7364] [SM=g7347]
jwfelix
00martedì 1 dicembre 2009 21:39
Il nostro amico 69 dice


il libro di Felice mi ha lasciato sgomento, se tempo fa credevo che Felice fosse onesto nel riportare determinate citazioni, ho avuto la prova che onesto non è, basta vedere le citazioni che egli usa per difendere la tnm nel loro stesso contesto,



Il bello è che queste sono le stesse citazione che costui lesse qualche anno fa nel mio primo libro, solo che adesso applicate al Polidori lo fanno soffrire di allergia


per rendersi conto che non ha imparato nulla dalle critiche costruttive che ha ricevuto in passato, in quanto ha continuato a commettere gli stessi identici errori metodologici,



Mi rendo conto invece che chi mi legge ancora non ha imparato nulla


facendo credere al lettore ignorante (il quale non ha la possibilità di verificare da se le citazioni che legge) di credere che l'autore della citazione, veramente creda in quello che è riportato dalle citazioni mozzate di Felice.



facendo credere di credere ... che veramente creda
Non c'è male, la trinità credente


Per quanto riguarda Valerio invece, avendolo conosciuto bene (avendo fatto insieme a lui sei mesi di studi sulla divinità di Cristo dal primo secolo ai grandi concili ecumenici), posso affermare tranquillamente che la cultura di Valerio che emerge in quel libro, non è neanche la metà rispetto a quanto egli ha raggiunto oggi,



Infatti in quel libro emerge una cultura fantastica

jwfelix
00martedì 1 dicembre 2009 21:43

Premetto che quanto sto per esporre non vuole essere un attacco alla persona di Felice Buon Spirito, che tra l'altro mi è anche simpatico, ma egli ha fatto l'errore di toccare una persona alla quale tengo particolarmente



Ecco qual è il problema.
Gli ho toccato l'amichetto

[SM=g7432]
jwfelix
00martedì 1 dicembre 2009 21:47
Poi arriva il genio:


Buonspirito a quanto pare ha imparato così bene la "lezione" dai suoi maestri (la WTS) che li ha perfino superati, con una sfrontatezza e mancanza di pudore incredibile.



Premetto che nessuno mi ha dato lezione alcuna e non scrivo per nessuno se non per me stesso.


Ma di "citazioni" del genere, in cui si fa dire all'autore citato il contrario di quello che ha scritto, sono pieni zeppi i libri di questo signore.



Anche qui non si è capito ancora il senso delle citazioni.
NESSUNO fa dire il contrario.
E' come se un autore volesse descrivere il grigio e scrivesse che "nel grigio c'è del bianco e del nero".
Se io devo dimostrare che c'è del bianco mi basta citare "nel grigio c'è del bianco...". A che mi servirebbe dire che c'è anche il nero?
Non dico il contrario così facendo. Specifico solo una parte della cosa, la cosa che a me interessava dire.

Se non altro mi sono preso del "signore". [SM=g7405]
(helzapoppin)
00mercoledì 2 dicembre 2009 14:35
Re: Re:
Gepy84, 30/11/2009 19.37:




Stefania, non conosco la persona a cui fai riferimento, ma da queste poche informazioni, si presenta da solo.

Il tizio scrive: "...tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali..."...
Certo, se avesse scritto LE QUALI, avremmo potuto prenderlo in considerazione.

[SM=g7405] [SM=g7405]

Gepy, docente di lingua italiana. [SM=g8093]



mah..
Sicura di poterti permettere di fare la maestrina?

la frase è questa:
"In risposta Felice (che per brevità chiamerò felix) cita le traduzioni che hanno fatto come la tnm e sono tutte quelle che si rifanno al textus receptus e all'alessandrino, i quali non contengono il "mi".

I quali è riferito al textus receptus e all'alessandrino, ed è grammaticalmente ineccepibile.

Quindi puoi benissimo prenderlo in considerazione.



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