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27/04/2009 23:47 | |
Caro Sonny, mi pare che sia stata complessivamente fatta una certa analisi dei versetti che citi da più di qualche forista.
Uno per tutti Jufelix, che trovo degna di considerazione.
Puoi salire sugli specchi, pregare da mane a sera, investigare dappertutto, leggere tutti i libri di esegesi e di filologia, di ermeneutica etc., quella dei versetti che citi resta un'analisi interpretativa, senza soluzione.
Tu parti da testi che già tradiscono da soli l'eventuale concetto originale, quello che frullava nella testa del presunto autore di quelle parole.
Se poi a tutto ciò aggiungi che la tua tesi può solo basarsi su quanto è disponibile, capirai che pretendere di dare un senso finito, ultimo, a quelle parole, è come tentare di capire dove inizia e dove finisce l'universo.
La mia opinione è che, facendo un ragionamento spicciolo e terra terra, parlando su basi conosciute e note, da persone concrete senza capricci trinitari per la testa, poichè gli ebrei avevano un certo concetto di Dio e, poichè Cristo, quello che conosciamo attraverso i testi di cui disponiamo, ancorchè non originali, era un ebreo di sana pianta, non è possibile che abbia detto ripetutamente di non essere Dio ed altrettanto ripetutamente di esserlo, come vorrebbero far credere i sognatori delle tre carte, i trinitari.
Se ci sono queste incongruenze è perchè, se non in tutti i casi, in diversi casi ci fu la mano esperta di monaci scribi affezionati e fedeli al concetto di "pia frode".
Questo è un'eventualità nota ed ormai data per certa, in molteplici casi, come attesta la stessa filologa e studiosa di cristianesimo, la prof. Mazzucco di Torino, le cui tesi sono riproposte nel sito dello studioso Andrea Nicolotti.
Io non sono nè contro nè a favore di nessuno, cerco semplicemente di stare ai fatti più o meno conosciuti.
Se tu tenti di scalzare dottrinalmente i TdG, dovresti attuare con ancora più ragione questa prassi, t'assicuro con risultati strabilianti, con le dottrine dei cattolici e poi dei protestanti.
Un salutone
Pyccolo
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