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30/10/2008 08:58 | |
csssstrinakria, 25/10/2008 13.07:
In relazione al Canone biblico, mi permetta dissentire dal suo discorso. Il Canone relativo alle Scritture Ebraiche fu accettato da Gesù e dalla primitiva congregazione cristiana. E tutte le citazioni nelle scritture greche dimostrano che gli scritti delle Scritture Ebraiche terminano con Malachia (cosa c'entra la chiesa cattolica?).
La chiesa cattolica si arroga il diritto di decidere quali libri debbano essere inclusi nel canone biblico? Naturalmente da decisioni prese nel corso di un Concilio?
Ma molti, prima del Concilio di Cartagine (397 E.V.) avevano accettato i cataloghi o indicata la canonicità di molti scritti della Bibbia.
Il "frammento muratoriano" dà indicazioni sul Vangelo di Luca indicandolo il terzo (quindi erano a conoscenza ed avevano accettato Matteo e Marco) prima ancora del Concilio.
Ritengo perciò una "appropriazione millantata" quella della chiesa cattolica.
In relazione al nome divino abbiamo già detto tutto.
Noi siamo convinti che il nome, (anche se non scritto) era in uso nel primo secolo e tutte le citazioni delle scritture ebraiche, presenti nelle Scritture Greche sono alterate senza un giustificato motivo.
Oggi, nel XXI secolo non si scandalizza nessuno dell'uso del nome divino. Se lo usavano, anche solo verbalmente per i motivi più disparati, oggi, non esistendo più il problema, sarebbe giusto usarlo in una delle frme più conosciute (e non solo nelle note in calce o nei commenti).
Cordiali saluti
PS. Nessun warning mi risulta a suo nome.
Il manoscritto si riferisce al pontificato di Papa Pio I (142 - 157) come a evento recente , tra le varie opere non canoniche vi è, in quanto per l'autore del testo troppo recente e non risalente all'epoca apostolica - il Pastor di Hermas, che il testo dice fratello di Papa Pio I! Questo frammento muratoriano è del ‘185 e il papa di allora, Vittore I (189-199) nel primo sinodo celebrato a Roma esige ed ottiene che le chiese dell’Asia (che celebravano la Pasqua il 14 di Nisan) si conformino a Roma circa la data della Pasqua (che Papa Sotero -pare- aveva spostato alla Domenica successiva al 14 di Nisan) minacciandoli di scomunica. Si tratta di una delle prime e ferme manifestazioni del primato di Roma.
Come vede il manoscritto da lei citato dimostra l’esistente papato originario, del resto basta leggere le testimonianze dei padri apostolici per sapere dell’esistenza già a quel tempo della chiesa cattolica, che se non si era ancora formata ufficialmente e ciò era dovuto alla sua persecuzione. Se fosse vero ciò che affermate voi che dal I secolo iniziò la grande apostasia, dov’eravate voi? dov’era lo Spirito Santo ad agire che Gesù promise che sarebbe stato con noi fino ai nostri giorni? Se erano tutti apostati su chi avrebbe operato lo Spirito Santo? Quando si formò la bibbia intera che voi avete? Per tutto il I secolo d. C., fino al II sec. inoltrato, era considerata Scrittura Sacra solo la Bibbia degli Ebrei. Quando, a poco a poco, vennero a formarsi e ad essere accettati come libri sacri anche gli scritti del Nuovo Testamento, i libri della Bibbia ebraica non vennero sostituiti, ma riconosciuti dalla chiesa delle origini come libri «canonici», e dunque normativi anche per la fede dei credenti in Cristo. Lei non si domanda dunque il motivo dell’assenza del nome divino e ammette che non era scritto. Come potete allora continuare a sostenere che fu cancellato quando non esiste alcuna prova che quel nome veniva pronunciato e invece vi sono prove del contrario, come ad esempio che non abbiamo la pronuncia corretta del nome ma le vocali ibride di Geova, in quanto si diceva Edonah, Signore?
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