QUOTE:100193426=ffi, 05/01/2010 2.41
Il dissenso, che deve essere manifestato attraverso forme codificate, può portare alla dissociazione con conseguente distacco dalla congregazione.[8] Il dissenso è oggetto di biasimo sia che concerna questioni dottrinali sia che concerna l'organizzazione o l'estabilishment organizzativo, questo poiché fin dal battesimo (nella formula adottata nel 1985)[9] il battezzando dichiara pubblicamente di riconoscere l'Organizzazione diretta dallo spirito di cui Geova si serve, equivalendo ad un implicito riconoscimento "legale" dell'Organizzazione e del potere esercitabile sui membri della congregazione.[10] Inoltre è vietato ai Testimoni di Geova leggere pubblicazioni critiche verso le dottrine della Società.[11]
Se uno dissente vuol dire che non è d'accordo. Chi non è d'accordo non condivide.
Gesù disse: "Chi non è con me è contro di me".
Spesse volte chi non condivide le nostre scelte, cerca di denigrarci. Sfido chiunque ad accettare all'interno della propria comunità coloro che vorrebbero demolirla. Ognuno è libero di dissentire, ma la stessa libertà si deve dare a chi sceglie di non volere nel proprio gruppo i disfattisti.
Fare parte di un'organizzazione significa condividerne i principi e le regole. Se questo all'estensore dello scritto sembra strano, libero di crederlo. Noi la pensiamo in modo diverso.
Sul divieto di leggere le critiche verso le dottrine dei testimoni di Geova, avrei delle riserve.