La divinità di Gesù e la Trinità, alla luce del contesto biblico.

Pagine: [1], 2
F.Delemme
00giovedì 7 agosto 2008 17:31
immagini, citazioni e interessanti riflessioni .
L'autore parte dal presupposto che, per capire le Scritture, occorre analizzarne i brani alla luce del loro contesto.
Dopo uno sviluppo dell'evoluzione storico-teologica della dottrina trinitaria, il libro risponde a domande come: A chi si rivolgeva Dio, quando disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine"? Perchè Gesù usava spesso l'espressione "Ego eimi"? Aveva un legame con il nome divino: "Io Sono"? Se Gesù non fosse Dio, perchè le Scritture ne parlano come del "Dio potente", "Padre eterno" e "Vero Dio"?
Queste, e molte altre domande, sono analizzate dettagliatamente nel libro "A Sua immagine"!


Recensione:

“Cristo, la sua divinità e la Trinità. Analisi di una Dottrina” è il sottotitolo che disegna l’itinerario del libro che ho letto con grande interesse.

Da molti anni è diventato patrimonio acquisito di gran parte dell‘esegesi il fatto che nelle Scritture non esista traccia delle dottrine cristologiche e trinitarie oggi comunemente diffuse e predicate nel catechismo ufficiale delle chiese cristiane.

Il nostro Autore, sulla base di ricerche e di studi ben noti, documenta i “passaggi” che hanno permesso la elaborazione di dottrine così estranee alla Scrittura.

Condivido totalmente la tesi di Carlo Siracusa, che è ben consapevole di proporci uno studio riassuntivo che non ha alcuna presunzione di completezza. Qua e là, sul piano esegetico, solleverei più di una eccezione. Sulla interpretazione delle “tentazioni” e della “trasfigurazione” di Gesù mi sembra che l’Autore corra il rischio di considerarle quasi una cronaca. Ma, tutto sommato, si tratta di dettagli che non compromettono per nulla il valore dell’opera.

Aggiungerei quattro osservazioni critiche che presente all’Autore e ai lettori per un eventuale approfondimento.

Ho apprezzato il fatto che il nostro Autore citi e valorizzi l’opera di Martin Werner, uno studioso spesso volutamente e a torto ignorato. “Le origini del dogma cristiano” resta tuttora un “prodotto teologico” con cui fare seriamente i conti. Ma negli ultimi 50 anni sono state mosse alcune osservazioni critiche che vanno prese in considerazione.

Una seconda annotazione mi sembra necessaria sul terreno esegetico. Non so per quale motivo il nostro Autore non abbia preso in considerazione studi come quelli, preziosi e pertinenti, di Barbaglio, Ortensio da Spinetoli, Meier, Jersel, Crossan, Patterson, Rendtorff, Tamayo, Knitter, Scaccaglia, Pesce, Gianotto, Schillebeeckx, Elisabeth Johnson, Höll, Guerriero, Molari, Haight, Hopkins, Boismard e altri che avrebbero reso più ricco il panorama della ricerca contemporanea.

Ancora, in terzo luogo, una annotazione per ciò che riguarda il brano 1a Giovanni 5, 7-8. Questo brano della Prima Lettera di Giovanni, detto “comma giovanneo”, è sicuramente una aggiunta tardiva, come hanno documentato molto studiosi. A pagina 161 del libro di Siracusa manca questa argomentazione che fa di tale aggiunta una vera inserzione dottrinario-dogmatica nel testo biblico.

Da ultimo non sottovaluterei la proposta positiva di chi, rifiutata la dogmatica trinitaria, valorizza la simbolica trinitaria. Ne ho parlato diffusamente nel mio “Olio per la lampada” (Edizioni Viottoli, Pinerolo 2004).

Non posso concludere queste note senza invitare lettori e lettrici a comperare questo libro che ritengo prezioso per segnalare l’orizzonte di una ricerca che ci aiuti ad uscire dalle secche di una dogmatica estranea alle Scritture.

Si tratta di una libro scritto con intelligenza e passione, con l’intento di purificare e approfondire la nostra ricerca di fede. Di questo dobbiamo essere grati a Carlo Siracusa.

Il volume può essere richiesto scrivendo a: asuaimmagine@virgilio.it

Buona lettura. Diffondiamo questo libro:
CARLO SIRACUSA, A Sua immagine, Eidon Edizioni, Genova 2006, € 15,00.
[SM=g7348]
biblista
00mercoledì 14 gennaio 2009 12:25
Per ordinare il libro è possibile richiederlo all'indirizzo e-mail: asuaimmagine@virgilio.it
Il prezzo di copertina è €.15,00 ma sò che è possibile averlo al costo di €.12,00 (spese di spedizione comprese).
Amministrazione Forum.
00mercoledì 14 gennaio 2009 13:35

Ho cliccato sul link presente sul nostro forum, ma è stato rimosso il materiale riferito alla pubblicazione.

Non conoscendo il materiale sarebbe opportuno che avessimo almeno un "suntino" del contenuto del libro.

Grazie e auguri.

Stefania-Admin
[SM=g7348]
biblista
00mercoledì 14 gennaio 2009 19:17
A SUA IMMAGINE
Cristo, la sua divinità e la Trinità
Analisi di una Dottrina


PRESENTAZIONE:

Una peculiarità della Bibbia è l’armonia contenuta tra i libri che la compongono. Benché siano stati scritti in epoche diverse, da scrittori con cultura, istruzione e provenienza differenti, ciascun libro biblico, ciascun capitolo e ogni verso, fanno parte di un armonioso intreccio che forma quel tessuto che noi chiamiamo ‘Sacra Scrittura’.
Questo libro parte dal presupposto che, per capire le Scritture, occorre analizzarne i brani alla luce del loro contesto.
La teologia ha fatto i suoi sforzi per semplificare all’uomo la comprensione di Dio, spiegando e interpretando ciò che le Scritture dicono intorno a Lui, ma in questo suo lavoro ha speculato troppo su espressioni e parole, preferendo una chiave interpretativa basata sulla tradizione, piuttosto che sulla logica contestuale.
E' attraverso questo metodo di studio, scevro da indottrinamenti teologici, che l'autore ci presenta l'immagine del Gesù biblico, il Figlio di Dio.
Sulla base di questi elementi fondamentali, l'autore spiega che Gesù è 'Dio', proprio come "Dio" sono stati definiti anche Mosè, Paolo, gli angeli, ed altri ancora. 'Dio' è un titolo, comunemente usato nel linguaggio biblico, e riferito a esseri umani e spirituali; questo attributo non identifica necessariamente il solo vero Dio, l'Iddio di Israele: YHWH, anche se nel nostro linguaggio moderno, per 'Dio' di solito intendiamo il Creatore.
Il libro sviluppa l'evoluzione storico-teologica di quella che, in tempi successivi, divenne la dottrina della Trinità, dottrina sconosciuta e assente nel linguaggio degli apostoli e dei primi Padri della Chiesa.
Dal punto di vista esegetico, l'autore non isola le scritture Cristologiche, ma le accosta agli altri libri biblici, analizzandole secondo il pensiero e il linguaggio degli scrittori ispirati.
Diversi capitoli sono illuminanti, poichè mostrano l'incompatibilità del concetto trinitario, alla luce del significato del riscatto di Cristo, del suo ruolo soteriologico per l’uomo, e della sua equivalenza al primo uomo Adamo.
Ricco di interessanti riflessioni è poi il capitolo che spiega il ruolo di Cristo quale 'arcangelo' o capo degli angeli.
A chi si rivolgeva Dio, quando disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine”? Perchè Gesù usava spesso l'espressione "Ego eimi"? Aveva un legame con il nome divino: "Io Sono"? Se Gesù non è Dio, perchè le Scritture ne parlano come del “Dio potente”, “Padre eterno” e “unigenito Dio”? Queste, e molte altre domande, sono analizzate dettagliatamente nel libro “A Sua immagine”!

BIOGRAFIA DELL'AUTORE:

Carlo Siracusa: appassionato studioso di teologia biblica, ricercatore delle principali dottrine del cristianesimo primitivo. Scrive per conto della rivista online InStoria. Studi liceali; formazione in scienze biblico-teologiche.

PER INFORMAZIONI E/O ORDINAZIONI:

asuaimmagine@virgilio.it

Costo del libro: €.15,00 (prezzo attualmente scontato, compreso di spese di spedizione: €. 12,00 )
Amministrazione Forum.
00mercoledì 14 gennaio 2009 21:44
Re:
biblista, 14/01/2009 19.17:

A SUA IMMAGINE
Cristo, la sua divinità e la Trinità
Analisi di una Dottrina


PRESENTAZIONE:

Una peculiarità della Bibbia è l’armonia contenuta tra i libri che la compongono. Benché siano stati scritti in epoche diverse, da scrittori con cultura, istruzione e provenienza differenti, ciascun libro biblico, ciascun capitolo e ogni verso, fanno parte di un armonioso intreccio che forma quel tessuto che noi chiamiamo ‘Sacra Scrittura’.
Questo libro parte dal presupposto che, per capire le Scritture, occorre analizzarne i brani alla luce del loro contesto.
La teologia ha fatto i suoi sforzi per semplificare all’uomo la comprensione di Dio, spiegando e interpretando ciò che le Scritture dicono intorno a Lui, ma in questo suo lavoro ha speculato troppo su espressioni e parole, preferendo una chiave interpretativa basata sulla tradizione, piuttosto che sulla logica contestuale.
E' attraverso questo metodo di studio, scevro da indottrinamenti teologici, che l'autore ci presenta l'immagine del Gesù biblico, il Figlio di Dio.
Sulla base di questi elementi fondamentali, l'autore spiega che Gesù è 'Dio', proprio come "Dio" sono stati definiti anche Mosè, Paolo, gli angeli, ed altri ancora. 'Dio' è un titolo, comunemente usato nel linguaggio biblico, e riferito a esseri umani e spirituali; questo attributo non identifica necessariamente il solo vero Dio, l'Iddio di Israele: YHWH, anche se nel nostro linguaggio moderno, per 'Dio' di solito intendiamo il Creatore.
Il libro sviluppa l'evoluzione storico-teologica di quella che, in tempi successivi, divenne la dottrina della Trinità, dottrina sconosciuta e assente nel linguaggio degli apostoli e dei primi Padri della Chiesa.
Dal punto di vista esegetico, l'autore non isola le scritture Cristologiche, ma le accosta agli altri libri biblici, analizzandole secondo il pensiero e il linguaggio degli scrittori ispirati.
Diversi capitoli sono illuminanti, poichè mostrano l'incompatibilità del concetto trinitario, alla luce del significato del riscatto di Cristo, del suo ruolo soteriologico per l’uomo, e della sua equivalenza al primo uomo Adamo.
Ricco di interessanti riflessioni è poi il capitolo che spiega il ruolo di Cristo quale 'arcangelo' o capo degli angeli.
A chi si rivolgeva Dio, quando disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine”? Perchè Gesù usava spesso l'espressione "Ego eimi"? Aveva un legame con il nome divino: "Io Sono"? Se Gesù non è Dio, perchè le Scritture ne parlano come del “Dio potente”, “Padre eterno” e “unigenito Dio”? Queste, e molte altre domande, sono analizzate dettagliatamente nel libro “A Sua immagine”!

BIOGRAFIA DELL'AUTORE:

Carlo Siracusa: appassionato studioso di teologia biblica, ricercatore delle principali dottrine del cristianesimo primitivo. Scrive per conto della rivista online InStoria. Studi liceali; formazione in scienze biblico-teologiche.

PER INFORMAZIONI E/O ORDINAZIONI:

asuaimmagine@virgilio.it

Costo del libro: €.15,00 (prezzo attualmente scontato, compreso di spese di spedizione: €. 12,00 )




Ora ne sappiamo di più e quindi siamo in grado di consigliare la lettura del libro.
Già precisare che l'autore "analizza secondo il pensiero e il linguaggio degli scrittori ispirati", mi fa capire che si tratta di un lavoro serio.

Grazie Biblista e complimenti all'autore.
[SM=g7348]
(Mario70)
00giovedì 15 gennaio 2009 15:04
Re: Re:
Amministrazione Forum., 14/01/2009 21.44:




Ora ne sappiamo di più e quindi siamo in grado di consigliare la lettura del libro.
Già precisare che l'autore "analizza secondo il pensiero e il linguaggio degli scrittori ispirati", mi fa capire che si tratta di un lavoro serio.

Grazie Biblista e complimenti all'autore.
[SM=g7348]




Possibile che ogni volta che uno su migliaia di seri studiosi spara corbellerie sensazionalistiche alla Dan Brown, riceva il vostro plauso mentre studiosi laureati che hanno passato la loro vita a studiare teologia seriamente non li prendiate in considerazione?
A volte vi perdete in un bicchier d'acqua, dovreste essere più critici e mettervci seriamente in discussione vi assicuro che è salutare.
Un pensiero positivo va a Biblista e Barnabino, l'uno per essersi soffermato sul concetto di eternità prima del "principio" di GV 1:1 e l'altro per le domande che si sta ponendo sulla continuità della persona morta prima della resurrezione, spero che le vostre ricerche non si interrompano per paura o altro, per qualsiasi cosa se volete un confronto che non sia a senso unico come avviene in alcuni forum sono a disposizione.
Ciao
MArio
NewWorldOne
00giovedì 15 gennaio 2009 15:15
Re: Re: Re:
(Mario70), 15/01/2009 15.04:




Possibile che ogni volta che uno su migliaia di seri studiosi spara corbellerie sensazionalistiche alla Dan Brown, riceva il vostro plauso mentre studiosi laureati che hanno passato la loro vita a studiare teologia seriamente non li prendiate in considerazione?
A volte vi perdete in un bicchier d'acqua, dovreste essere più critici e mettervci seriamente in discussione vi assicuro che è salutare.
Un pensiero positivo va a Biblista e Barnabino, l'uno per essersi soffermato sul concetto di eternità prima del "principio" di GV 1:1 e l'altro per le domande che si sta ponendo sulla continuità della persona morta prima della resurrezione, spero che le vostre ricerche non si interrompano per paura o altro, per qualsiasi cosa se volete un confronto che non sia a senso unico come avviene in alcuni forum sono a disposizione.
Ciao
MArio




Non so a cosa tu faccia riferimento quando parli di eternità prima del "principio", ma la continuità di cui io e barnabino stavamo parlando nell'altro forum è lontana mille miglia da qualunque considerazione sull'anima immortale, questo almeno nelle intenzioni.
(Mario70)
00giovedì 15 gennaio 2009 15:31
Re: Re: Re: Re:
NewWorldOne, 15/01/2009 15.15:




Non so a cosa tu faccia riferimento quando parli di eternità prima del "principio", ma la continuità di cui io e barnabino stavamo parlando nell'altro forum è lontana mille miglia da qualunque considerazione sull'anima immortale, questo almeno nelle intenzioni.



Vedi caro mio il solo supporre che la possiate pensare in maniera diversa ti fa correre ai ripari precisando che non è come penso, ma io non sono stupido, so bene a che livello è arrivato Barnabino e che per ora non ammetterebbe mai una concezione dell'anima simile alla nostra , ma lo sforzo che sta compiendo è notevole considerando il suo background.
Ciao
Mario
P.S. per il concetto di eternità di biblista c'è un tread nel suo forum, anche lui non è giunto alla stessa concezione dei trinitari riguardo l'eterna generazione del verbo, ma (secondo me) c'è molto vicino, basta solo non aver paura e te lo dice uno che ci è passato non è facile ammetterlo con se stessi, figuriamoci con gli altri.
Auguri.
Amministrazione Forum.
00giovedì 15 gennaio 2009 15:34
Re: Re: Re:
(Mario70), 15/01/2009 15.04:




Possibile che ogni volta che uno su migliaia di seri studiosi spara corbellerie sensazionalistiche alla Dan Brown, riceva il vostro plauso mentre studiosi laureati che hanno passato la loro vita a studiare teologia seriamente non li prendiate in considerazione?

Mi pare abbastanza caustico il tuo commento. "Ogni volta" non sta nè in cielo, nè in terra. Ho fatto una semplice considerazione su un semplice passaggio del prefatore. Ravviso una certa insofferenza nel tuo post. Se poi sono corbellerie, espressione abbastanza offensiva verso l'autore, mi fa capire che sei prevenuto. Chi è prevenuto, carissimo, non è in grado di dare lezioni.

A volte vi perdete in un bicchier d'acqua, dovreste essere più critici e mettervci seriamente in discussione vi assicuro che è salutare.

Cosa avrei dovuto dire, il libro è un insieme di accozzaglie? O forse ho detto che tutti gli altri libri sull'argomento non valgono un fico secco? Ma che tipo di critica costruttiva ci si può aspettare da te?

Un pensiero positivo va a Biblista e Barnabino, l'uno per essersi soffermato sul concetto di eternità prima del "principio" di GV 1:1 e l'altro per le domande che si sta ponendo sulla continuità della persona morta prima della resurrezione, spero che le vostre ricerche non si interrompano per paura o altro, per qualsiasi cosa se volete un confronto che non sia a senso unico come avviene in alcuni forum sono a disposizione.
Ciao
MArio


Alex69rm
00giovedì 15 gennaio 2009 18:19
scusami, amministrazione-forum, ma non riesci a "quotare" punto per punto? Si leggerebbe meglio..
NewWorldOne
00giovedì 15 gennaio 2009 18:25
Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 15/01/2009 15.31:



Vedi caro mio il solo supporre che la possiate pensare in maniera diversa ti fa correre ai ripari precisando che non è come penso, ma io non sono stupido, so bene a che livello è arrivato Barnabino e che per ora non ammetterebbe mai una concezione dell'anima simile alla nostra , ma lo sforzo che sta compiendo è notevole considerando il suo background.
Ciao
Mario



Dato che non ho il dono della telepatia non posso certo fare le veci di Barnabino, devo dire che per quanto mi riguarda la continuità di cui parlavo in quella discussione è la medesima che viene creduta da sempre dai testimoni di Geova, cioè che quando una persona muore smette di esistere e scompare nel nulla, ma che poi l'individuo venga conservato nella memoria di Dio in modo da poter essere risorto non implica nessuna immortalità dell'anima, così come non ha alcun fondamento la discussione sulla clonazione. Quando l'individuo viene risorto non viene creata dal nulla una copia identica che ne può semplicemente scimmiottare le sembianze, ma è sempre lo stesso individuo che ad un certo punto scompare e poi riappare.

La continuità non è simulata o emulata, è concreta, perché l'individuo è tale in quanto insieme delle parti, sciogliendo il legame di queste parti l'individuo cessa di esistere, riunendole l'individuo torna ad esistere, non una copia ma il medesimo individuo.

Si potrebbe fare un paragone con i numeri. Immagina di avere davanti un enorme pacco di fogli bianchi, hai in mano una penna e il tuo compito consiste nel prendere un foglio alla volta e scrivere in ordine crescente tutti i numeri da 1 in poi, fino all'esaurimento della carta.

Cominci con il primo foglio e scrivi "1", poi passi al secondo e scrivi "2" ... 3,4,etc.etc. arrivi magari fino a 100.

Incidentalmente una folata di vento spalanca la finestra e la metà del tuo lavoro finisce dritta nel camino, 50 fogli andati in fiamme, ... c'è forse da pensare che per questo motivo il tuo lavoro sia andato definitivamente a rotoli? No, perché puoi sempre prendere altri fogli e riscrivere i numeri che mancavano.

Decidi di riscrivere i fogli andati persi, quindi siccome il foglio numero 1 è andato a fuoco prendi un altro foglio bianco e ci riscrivi sopra "1".
Domanda: Esiste una qualche forma di continuità tra il primo foglio (quello andato a fuoco) ed il secondo?

Nulla è uguale materialmente. La carta è altra, l'inchiostro magari è della stessa penna ma non lo stesso, quindi non possiamo parlare affatto di copia, semmai in questo caso potremmo parlare di somiglianza ma non di copia, tanto meno di copia identica.

Immagino già la tua obiezione "è proprio questo il problema della vostra risurrezione, non c'è alcuna continuità tra i due fogli, che anche se fossero identici in tutto e per tutto sarebbero comunque distinti. Quindi a che titolo identificare il primo foglio con il secondo?

La continuità è data ovviamente dall'informazione, cioè dal numero, ma il numero non è il foglio, il numero è nella mente di Dio o in questo caso di chi scrive sul foglio.

Il numero è sempre lo stesso, se scrivo il numero 1 sulla carta, se lo scolpisco nel legno, se calco in rilievo nella calce, se lo fondo in oro, sarà sempre la stessa informazione, cioè sempre lo stesso numero.

L'informazione è spirituale, non ha sostanza, è memoria di Dio o se vogliamo la conoscenza stessa di Dio.

Immagina che ad ogni numero corrisponda uno specifica persona e forse l'esempio ti sarà chiaro.

Non voglio certo approfondire la speculazione, decidendo cos'è e cosa non è la mente di Dio, tuttavia con questo esempio ti ho spiegato in che modo viene garantita la continuità dell'individuo e soprattutto l'ho fatto in termini perfettamente consoni all'insegnamento di noi testimoni, senza variazione alcuna sul tema.

La bibbia ci dice cosa succede da Dio in giù, ma da Dio in poi tutto è affidato alla sua onnipotenza.

Inoltre tutto questo discorso sulla continuità parte da presupposti indimostrabili.
(Mario70)
00giovedì 15 gennaio 2009 19:44
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
NewWorldOne, 15/01/2009 18.25:



Dato che non ho il dono della telepatia non posso certo fare le veci di Barnabino, devo dire che per quanto mi riguarda la continuità di cui parlavo in quella discussione è la medesima che viene creduta da sempre dai testimoni di Geova, cioè che quando una persona muore smette di esistere e scompare nel nulla, ma che poi l'individuo venga conservato nella memoria di Dio in modo da poter essere risorto non implica nessuna immortalità dell'anima, così come non ha alcun fondamento la discussione sulla clonazione. Quando l'individuo viene risorto non viene creata dal nulla una copia identica che ne può semplicemente scimmiottare le sembianze, ma è sempre lo stesso individuo che ad un certo punto scompare e poi riappare.

La continuità non è simulata o emulata, è concreta, perché l'individuo è tale in quanto insieme delle parti, sciogliendo il legame di queste parti l'individuo cessa di esistere, riunendole l'individuo torna ad esistere, non una copia ma il medesimo individuo.

Si potrebbe fare un paragone con i numeri. Immagina di avere davanti un enorme pacco di fogli bianchi, hai in mano una penna e il tuo compito consiste nel prendere un foglio alla volta e scrivere in ordine crescente tutti i numeri da 1 in poi, fino all'esaurimento della carta.

Cominci con il primo foglio e scrivi "1", poi passi al secondo e scrivi "2" ... 3,4,etc.etc. arrivi magari fino a 100.

Incidentalmente una folata di vento spalanca la finestra e la metà del tuo lavoro finisce dritta nel camino, 50 fogli andati in fiamme, ... c'è forse da pensare che per questo motivo il tuo lavoro sia andato definitivamente a rotoli? No, perché puoi sempre prendere altri fogli e riscrivere i numeri che mancavano.

Decidi di riscrivere i fogli andati persi, quindi siccome il foglio numero 1 è andato a fuoco prendi un altro foglio bianco e ci riscrivi sopra "1".
Domanda: Esiste una qualche forma di continuità tra il primo foglio (quello andato a fuoco) ed il secondo?

Nulla è uguale materialmente. La carta è altra, l'inchiostro magari è della stessa penna ma non lo stesso, quindi non possiamo parlare affatto di copia, semmai in questo caso potremmo parlare di somiglianza ma non di copia, tanto meno di copia identica.

Immagino già la tua obiezione "è proprio questo il problema della vostra risurrezione, non c'è alcuna continuità tra i due fogli, che anche se fossero identici in tutto e per tutto sarebbero comunque distinti. Quindi a che titolo identificare il primo foglio con il secondo?

La continuità è data ovviamente dall'informazione, cioè dal numero, ma il numero non è il foglio, il numero è nella mente di Dio o in questo caso di chi scrive sul foglio.

Il numero è sempre lo stesso, se scrivo il numero 1 sulla carta, se lo scolpisco nel legno, se calco in rilievo nella calce, se lo fondo in oro, sarà sempre la stessa informazione, cioè sempre lo stesso numero.

L'informazione è spirituale, non ha sostanza, è memoria di Dio o se vogliamo la conoscenza stessa di Dio.

Immagina che ad ogni numero corrisponda uno specifica persona e forse l'esempio ti sarà chiaro.

Non voglio certo approfondire la speculazione, decidendo cos'è e cosa non è la mente di Dio, tuttavia con questo esempio ti ho spiegato in che modo viene garantita la continuità dell'individuo e soprattutto l'ho fatto in termini perfettamente consoni all'insegnamento di noi testimoni, senza variazione alcuna sul tema.

La bibbia ci dice cosa succede da Dio in giù, ma da Dio in poi tutto è affidato alla sua onnipotenza.

Inoltre tutto questo discorso sulla continuità parte da presupposti indimostrabili.




La cosa bizzarra (direi ottusa ma mi automodero) è il non considerare l'evoluzione che l'ebraismo ha avuto nel tempo e l'evoluzione che i termini nefesh ruah ecc... hanno subito nel corso dei secoli.
Inoltre il secondo sbaglio è il considerare la bibbia comne un'opera uniforme come se quello che pensavano gli ebrei all'epoca della quolet che voi citate, fosse uguale a quello che pensavano nei periodi successivi.
La teologia ebraica e cristiana hanno avuto delle evoluzioni inimmaginabili e se si studiassero le scritture da un'altra angolazione oltre quella derivante dalla cieca fede e dalla lettura fondamentalista si scoprirebbe moltissimo riguardo la stesura dei singoli libri che compongono la scrittura e delle acquisizioni teologiche che il popolo di Dio ha fatto sue dai popoli circostanti.

Detto questo spesso nelle scritture si parla di una continuità dopo la morte, lo sheol era la sede delle ombre ovvero delle anime dei morti le quali rimanevano in uno stato larvale, le scritture che ne parlano sono diverse:

IEP salmi 88:11 Forse tu compi prodigi per i morti? O sorgono le ombre a celebrare le tue lodi?


IEP Proverbi 9:18 E lui non sa che là ci sono le ombre, che agli antri degli inferi scendono i suoi invitati.


IEP Proverbi 21:16 L'uomo che devia dal sentiero della prudenza dimorerà nell'assemblea delle Ombre.

IEP Ezekiele 32:21 Gli eroi più gagliardi gli parleranno di mezzo agl'inferi, dicendo a lui e ai suoi ausiliari: "Vieni, scendi tra gl'incirconcisi, con i trafitti da spada!". 22 Là c'è Assur e tutta la sua schiera attorno al suo sepolcro: tutti uccisi, trafitti da spada: 23 ne misero i sepolcri nel fondo della fossa e la sua schiera è attorno alla sua tomba; tutti uccisi, traffitti da spada. Eppure incuterono spavento nella terra dei vivi! 24 Là c'è Elam e tutte le sue truppe attorno alla sua tomba, sono tutti uccisi, trafitti da spada, scesi incirconcisi sotto terra, essi che incuterono spavento nella terra dei vivi! Portano la loro vergogna come gli altri che scendono nella fossa! 25 In mezzo agli uccisi gli diedero un giaciglio, con tutta la sua gente attorno al suo sepolcro, tutti incirconcisi, trafitti da spada, essi che avevano sparso lo spavento nella terra dei vivi! Portarono la loro vergogna con i discesi nella fossa; in mezzo agli uccisi è il loro posto. 26 Là c'è Mesech, Tubal e tutta la sua truppa attorno al suo sepolcro: tutti incirconcisi, trafitti dalla spada; eppure incuterono lo spavento nella terra dei vivi! 27 Essi però non dormono con gli eroi caduti da tempo, che scesero negli inferi con le loro armi da guerra, ai quali posero le spade sotto la testa e lo scudo sopra le loro ossa, poiché lo spavento di tali eroi pesava sulla terra dei vivi. 28 Tu dunque giacerai tra gl'incirconcisi, assieme ai trafitti da spada. 29 Là c'è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi, che sono posti con i trafitti da spada, nonostante il loro valore. Essi pure giacciono con gl'incirconcisi, con quelli che scendono nella fossa. 30 Là ci sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti i Sidoni, che scesero con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla loro potenza: giacciono incirconcisi insieme ai trafitti da spada e porteranno la loro vergogna con quelli che scendono nella fossa. 31 Il faraone li vedrà, e si consolerà alla vista di quella moltitudine di uccisi con la spada. Il faraone e tutto il suo esercito sono tra i trafitti da spada, oracolo del Signore Dio. 32 Egli aveva sparso il suo terrore sulla terra dei vivi: ecco, giace tra gl'incirconcisi, assieme ai colpiti da spada, il faraone e tutta la sua moltitudine! Oracolo del Signore Dio».

Giobbe 19:25-27 25 Io so che il mio Vendicatore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! 26 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, già senza la mia carne vedrò Dio. 27 Io lo vedrò, io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro. Le mie viscere si disfanno dentro di me.


In seguito si cominciò a credere alla resurrezione dai morti e le scritture le conosciamo, si parla di sonno e chi dorme è certo diverso da chi non esiste più.
Cristo continuò su questa linea parlando di sonno e di risveglio ed anche quì le scritture le conosciamo.

Ora quello che non capisco è come si può pensare che un semplice ricordo nella mente di Dio mantenga una continuazione dell'Io.
L'unica alternativa sensata è che la nostra coscienza, la nostra essenza, quella cosa che ci differenzia dagli animali, che oggi chiamiamo "anima", quella cosa che ha permesso ad una scimmia di essere autocosciente, sopravviva al corpo in attesa di ricongiungersi con un nuovo corpo spiritualizzato come è stato promesso da Paolo più volte, con tale unione si avrà il completamento totale della persona, ma sarà sempre lei, non una copia in quanto la sua essenza è rimasta intatta in attesa di ricongiungersi con un nuovo corpo.


1 Corinti 15:20-58 20 Ma invece Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono. 21 Poiché, se per un uomo venne la morte, per un uomo c'è anche la risurrezione dei morti; 22 e come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo. 23 Ma ciascuno al suo posto. Prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli di Cristo; ...
29 Se così non fosse, che cosa farebbero quelli che si battezzano per i morti? Se assolutamente i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? ...
35 Ma qualcuno dirà: «Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?». 36 Stolto, ciò che tu semini non prende vita se prima non muore; 37 e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere: 38 Dio gli darà un corpo come vuole, a ciascun seme il proprio corpo. 39 Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di un uomo e altra quella di un animale; altra quella di un uccello e altra quella di un pesce. 40 Vi sono corpi celesti e corpi terrestri; altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro quello della luna, altro quello delle stelle: ogni astro differisce dall'altro nello splendore. 42 Così anche la risurrezione dei morti: si semina nella corruzione, si risorge nell'incorruttibilità; 43 si semina nello squallore, si risorge nello splendore; si semina nell'infermità, si risorge nella potenza; 44 si semina un corpo naturale, risorge un corpo spirituale. 45 Sta scritto: il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito vivificante. 46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma il naturale, poi lo spirituale. 47 Il primo uomo tratto dalla terra è di polvere, ma il secondo uomo viene dal cielo. 48 Qual è l'uomo di polvere, così sono quelli di polvere, ma qual è il celeste, così saranno i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di polvere, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. 50 Vi dico, o fratelli, che la carne e il sangue, non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile eredita l'incorruttibilità. 51 Ecco, vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati: 52 in un istante, in un batter d'occhio, all'ultima tromba; suonerà infatti la tromba, i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53 Questo corpo corruttibile deve rivestire l'incorruttibilità e questo corpo mortale rivestire l'immortalità. 54 Quando questo corpo corruttibile sarà rivestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si realizzerà la parola che sta scritta: La morte è stata ingoiata nella vittoria. 55 Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? 56 Il pungiglione della morte è il peccato e la potenza del peccato è la legge.

2 Corinti 12:2-5 2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa -- non so se col corpo o se fuori del corpo, lo sa Dio -- fu rapito fino al terzo cielo. 3 E so che quest'uomo -- non so se col corpo o senza corpo, lo sa Dio -- 4 fu rapito in Paradiso e udì parole ineffabili che non è possibile ad un uomo proferire. 5 Di lui mi vanterò, di me invece non mi darò vanto, se non delle mie debolezze.

Il fatto che per Dio "tutti i morti sono ancora viventi" vi dovrebbe far riflettere ed indirizzarvi verso la giusta veduta delle cose.
Comunque se malgrado tutto ancora pensate che alla morte tutto finisce e che "la persona semplicemente non esiste più" allora dovete accettare la storia del clone, quello ricreato non potete essere voi e non ci sono arrampicate sugli specchi che tengano, un ricordo non è la persona.
Ciao
Mario

NewWorldOne
00giovedì 15 gennaio 2009 19:54
Scritture a parte, ti faccio solo notare che quando una torre di guardia parla di "ricordo di Dio" non scende mai nei dettagli. Sai perché? Perché è impossibile. Nessuno ha la minima idea di cosa sia un "ricordo di Dio". Noi ci atteniamo alla speranza del cristianesimo primitivo, la risurrezione, e riteniamo che fino a quando una persona non è dotata di un corpo allora semplicemente non esiste, o se esiste esiste solo in quanto "progetto" o "intenzione di progetto". Ovviamente in queste parole c'è l'infinito, progetto e intenzione di progetto non di un semplice uomo ma di Geova.



allora dovete accettare la storia del clone



No. La continuità è data da Dio stesso e non ha bisogno di sostanza, ne spazio e nemmeno tempo. Anzi, il bisogno di continuità è puramente psicologico, infatti se ti chiedessi di descrivermi cos'è la continuità nemmeno tu potresti dare delle risposte certe. Cos'è la continuità? Esiste la continuità? Lo sai che risposte a queste domande semplicemente non esistono?
(Mario70)
00venerdì 16 gennaio 2009 11:55
Re:
NewWorldOne, 15/01/2009 19.54:

Scritture a parte, ti faccio solo notare che quando una torre di guardia parla di "ricordo di Dio" non scende mai nei dettagli. Sai perché? Perché è impossibile. Nessuno ha la minima idea di cosa sia un "ricordo di Dio". Noi ci atteniamo alla speranza del cristianesimo primitivo, la risurrezione, e riteniamo che fino a quando una persona non è dotata di un corpo allora semplicemente non esiste, o se esiste esiste solo in quanto "progetto" o "intenzione di progetto". Ovviamente in queste parole c'è l'infinito, progetto e intenzione di progetto non di un semplice uomo ma di Geova.



allora dovete accettare la storia del clone



No. La continuità è data da Dio stesso e non ha bisogno di sostanza, ne spazio e nemmeno tempo. Anzi, il bisogno di continuità è puramente psicologico, infatti se ti chiedessi di descrivermi cos'è la continuità nemmeno tu potresti dare delle risposte certe. Cos'è la continuità? Esiste la continuità? Lo sai che risposte a queste domande semplicemente non esistono?



A me sembrano risposte scontate, la continuità è mantenuta se la mia coscienza è altro rispetto al corpo materiale, solo in questo modo io rimango veramente io, sia dopo la morte che quando Dio mi farà risorgere in un nuovo corpo spiritualizzato, non mi interessano i corpi con i quali l'anima interagisce, la cosa che mi importa è che il vero Mario la mia essenza è intatta in quell'anima "che nessuno può distruggere quando si distrugge il corpo" questa è logica, i vostri dubbi (lo so che questa parola vi da fastidio ma lasciatemela usare) nascono ovviamente perchè cominciate a fare 1+1 esaminando nel dettaglio la credenza della distruzione della persona alla morte, se essa come scrive il vostro CD "semplicemente non esiste più" qualsiasi persona che riesca a capire bene cosa questo implichi, raggiungerebbe l'ovvia conclusione che non essendoci continuità tra la persona morta e quella resuscitata, allora quella che risorgerà sarà un semplice clone, vi può dar fastidio questo termine, ma è l'unico che rende bene l'idea, a meno che quel "ricordo in Dio" non sia qualcosa di più di un ricordo come lo intendiamo noi, ma a questo punto vi dareste la zappa sui piedi, perchè se "quello spirito che torna a Dio" non fosse un semplice ricordo ma la mia vera coscienza, il mio vero Io, allora vi trovereste anche voi a credere nell'anima, perchè è questo che universalmente i cristiani credono da millenni.
Ciao
Mario


Luteranamanier
00venerdì 16 gennaio 2009 13:01
neworldone scrive
Luteranamanier
00venerdì 16 gennaio 2009 13:07
Re: neworldone scrive
Luteranamanier, 16/01/2009 13.01:




"Quando l'individuo viene risorto non viene creata dal nulla una copia identica che ne può semplicemente scimmiottare le sembianze, ma è sempre lo stesso individuo che ad un certo punto scompare e poi riappare."


Il tuo dire è una totale contraddizione o la persona risorge oppure la persona viene ricreata.

Il risorgere della persona implica che è sempre lei e questo è possibile solo attraverso di una continuità.

La ricreazione invece è semplicemente la clonazione della persona anche se questo dovesse avere le stesse caratteristiche non sarebbe più lei.


Ma vedi il problema non c'è io ho fede nella mia risurrezione mentre tu hai fede nella tua ricreazione (clonazione).
Pazienza va bene cosi.

Che il Nostro SIGNORE prima o puoi Vi possa illuminare lo spero ma non mi illudo.



Bye
Veronika



F.Delemme
00venerdì 16 gennaio 2009 13:23
Re: Re: neworldone scrive
Luteranamanier, 16/01/2009 13.07:



"Quando l'individuo viene risorto non viene creata dal nulla una copia identica che ne può semplicemente scimmiottare le sembianze, ma è sempre lo stesso individuo che ad un certo punto scompare e poi riappare."


Il tuo dire è una totale contraddizione o la persona risorge oppure la persona viene ricreata.

Il risorgere della persona implica che è sempre lei e questo è possibile solo attraverso di una continuità.

La ricreazione invece è semplicemente la clonazione della persona anche se questo dovesse avere le stesse caratteristiche non sarebbe più lei.


Ma vedi il problema non c'è io ho fede nella mia risurrezione mentre tu hai fede nella tua ricreazione (clonazione).
Pazienza va bene cosi.

Che il Nostro SIGNORE prima o puoi Vi possa illuminare lo spero ma non mi illudo.



Bye
Veronika





L'importante che tu ti senta illuminata.
Ti illudi che ciò possa accadere a noi? Anche noi ci illudiamo che tu possa convertirti.


[SM=g7256]
NewWorldOne
00venerdì 16 gennaio 2009 13:54
Re: Re: neworldone scrive
Luteranamanier, 16/01/2009 13.07:



"Quando l'individuo viene risorto non viene creata dal nulla una copia identica che ne può semplicemente scimmiottare le sembianze, ma è sempre lo stesso individuo che ad un certo punto scompare e poi riappare."


Il tuo dire è una totale contraddizione o la persona risorge oppure la persona viene ricreata.

Il risorgere della persona implica che è sempre lei e questo è possibile solo attraverso di una continuità.

La ricreazione invece è semplicemente la clonazione della persona anche se questo dovesse avere le stesse caratteristiche non sarebbe più lei.


Ma vedi il problema non c'è io ho fede nella mia risurrezione mentre tu hai fede nella tua ricreazione (clonazione).
Pazienza va bene cosi.

Che il Nostro SIGNORE prima o puoi Vi possa illuminare lo spero ma non mi illudo.



Bye
Veronika






Forse il concetto è difficile da afferrare, tuttavia questa concezione della morte e della risurrezione ha il pregio di essere estremamente nobile e spirituale nel vero senso del termine. Perché oltre ad essere slegati dalla materia siamo anche slegati da qualunque sostanza ed essenza sovrannaturale. Che bello essere venuti a conoscenza di questa profonda verità!
NewWorldOne
00venerdì 16 gennaio 2009 14:09
Re: Re:
(Mario70), 16/01/2009 11.55:



A me sembrano risposte scontate, la continuità è mantenuta se la mia coscienza è altro rispetto al corpo materiale, solo in questo modo io rimango veramente io



Non sono per nulla scontate. Sono scontate psicologicamente ma non filosoficamente, e il tuo approccio è filosofico quindi non puoi continuare a considerarle scontate.

Le nostre pubblicazioni dicono chiaramente che la coscienza è legata al corpo (materiale o spirituale che sia). Proprio per questa ragione la coscienza sparisce nel nulla al momento della disgregazione del corpo, o dell'interruzione delle sue funzionalità. Tu affermi che se una coscienza sparisce nel nulla diventa impossibile ripristinarla attraverso un nuovo corpo ma che al massimo si può solo ricreare ma non sarebbe la stessa. Ti ho dimostrato che non è vero con l'esempio dei numeri scritti sui fogli. Benché il supporto possa materialmente cambiare il numero rimane sempre lo stesso, non una copia, proprio lo stesso. Cosa lo rende identico a se stesso? La mente dello scrittore. Nel caso della risurrezione dell'uomo avviene la stessa cosa solo che la mente in questo caso è quella di Dio.

Infatti non è vero che noi TDG crediamo che quando l'uomo muore non rimane nulla. Questa è una leggenda metropolitana. Noi crediamo che quando l'uomo muore il corpo si disgrega ma tutte le molecole che lo componevano continuano ad esistere in eterno. Alla stessa maniera quando l'uomo muore cessa di esistere in quanto persona ed in quanto essere cosciente ma "rimane" ugualmente nella memoria di Dio (così come i numeri dell'esempio) in attesa della risurrezione.
biblista
00venerdì 16 gennaio 2009 15:00
Ma cosa c'entrano in questo thread che parla di un libro sulla trinità e divinità, questi interventi sul corpo e sull'anima?
Credo sia meglio vi spostiate su un'altro thread, non credete?
Luteranamanier
00venerdì 16 gennaio 2009 18:59
Re: Re: Re: neworldone scrive
F.Delemme, 16/01/2009 13.23:




L'importante che tu ti senta illuminata.
Ti illudi che ciò possa accadere a noi? Anche noi ci illudiamo che tu possa convertirti.


[SM=g7256]



Convertirmi?
E a che cosa?


Luteranamanier
00venerdì 16 gennaio 2009 19:03
Re: Re: Re: neworldone scrive
NewWorldOne, 16/01/2009 13.54:



Forse il concetto è difficile da afferrare, tuttavia questa concezione della morte e della risurrezione ha il pregio di essere estremamente nobile e spirituale nel vero senso del termine. Perché oltre ad essere slegati dalla materia siamo anche slegati da qualunque sostanza ed essenza sovrannaturale. Che bello essere venuti a conoscenza di questa profonda verità!




C'è una bella differenza tra risurrezione e ricreazione, e io credo che lo sappiate anche voi.

E bella che siete venuti a questa profonda verità?
Beh forse è bello che ognuno è libero di crearsi la propria, in questo di do pienamente ragione.


Bye
Veronika


NewWorldOne
00venerdì 16 gennaio 2009 19:06
Re: Re: Re: Re: neworldone scrive
Luteranamanier, 16/01/2009 19.03:




C'è una bella differenza tra risurrezione e ricreazione, e io credo che lo sappiate anche voi.

E bella che siete venuti a questa profonda verità?
Beh forse è bello che ognuno è libero di crearsi la propria, in questo di do pienamente ragione.

Bye
Veronika



Ci atteniamo alle Scritture.
F.Delemme
00venerdì 16 gennaio 2009 19:48
Re: Re: Re: Re: neworldone scrive
Luteranamanier, 16/01/2009 18.59:



Convertirmi?
E a che cosa?






Tu hai scritto: "Che il Nostro SIGNORE prima o puoi Vi possa illuminare lo spero ma non mi illudo."

Chi sei tu che dai giudizi? Tu sicuramente hai bisogno di una bella "ILLUMINAZIONE", anche al neon, non fa differenza.

Ivi compresa una bidonata di umiltà. [SM=g7304]
Luteranamanier
00sabato 17 gennaio 2009 20:16
Re: Re: Re: Re: Re: neworldone scrive
F.Delemme, 16/01/2009 19.48:




Tu hai scritto: "Che il Nostro SIGNORE prima o puoi Vi possa illuminare lo spero ma non mi illudo."

Chi sei tu che dai giudizi? Tu sicuramente hai bisogno di una bella "ILLUMINAZIONE", anche al neon, non fa differenza.

Ivi compresa una bidonata di umiltà. [SM=g7304]



L'umiltà?
Mi fai ridere il bue dice cornuto all'asino.

Voi forse non credete ad essere gli unici ad avere "la verità" dispensato dal corpo direttivo (schiavo fedele e segreto) mentre tutto il resto del mondo è accecato da satana le sue assurde dottrine che egli propone attraverso l'impero della falsa religione cioè TUTTE le religioni al di fuori della cctdg?
E non sperate che molti di quelli che sono accecati da queste dottrine possino essere illuminati da Geova?
Allora cosa andate fare quando predicate?

Sempre la stessa cosa se lo sperate voi bene, se lo sperano gli altri è mancanza di umiltà e necessità di esere illuminati dal neon.

Non so che dirvi.

[SM=g28001]


Luteranamanier
00sabato 17 gennaio 2009 20:19
Re: Re: Re: Re: Re: neworldone scrive
NewWorldOne, 16/01/2009 19.06:



Ci atteniamo alle Scritture.



Un tuo parere.


Amministrazione Forum.
00sabato 17 gennaio 2009 23:14
Re: Re: Re: Re: Re: Re: neworldone scrive
Luteranamanier, 17/01/2009 20.16:



L'umiltà?
Mi fai ridere il bue dice cornuto all'asino.

Voi forse non credete ad essere gli unici ad avere "la verità" dispensato dal corpo direttivo (schiavo fedele e segreto) mentre tutto il resto del mondo è accecato da satana le sue assurde dottrine che egli propone attraverso l'impero della falsa religione cioè TUTTE le religioni al di fuori della cctdg?
E non sperate che molti di quelli che sono accecati da queste dottrine possino essere illuminati da Geova?
Allora cosa andate fare quando predicate?

Sempre la stessa cosa se lo sperate voi bene, se lo sperano gli altri è mancanza di umiltà e necessità di esere illuminati dal neon.

Non so che dirvi.

[SM=g28001]





Innanzitutto ti preghiamo il rispetto per le persone e per la nostra Confessione in generale. Non è schiavo fedele e segreto, ma discreto. Le assurde dottrine dovresti dimostrarle. Se sei in vena di dire sciocchezze, vai a letto e domani ne parliamo.

E poi si stava parlando della tua arroganza, dovresti giustificare questo, e non sparare al buio.
Luteranamanier
00sabato 17 gennaio 2009 23:23
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: neworldone scrive
Amministrazione Forum., 17/01/2009 23.14:




Innanzitutto ti preghiamo il rispetto per le persone e per la nostra Confessione in generale. Non è schiavo fedele e segreto, ma discreto. Le assurde dottrine dovresti dimostrarle. Se sei in vena di dire sciocchezze, vai a letto e domani ne parliamo.

E poi si stava parlando della tua arroganza, dovresti giustificare questo, e non sparare al buio.




Mi scuso per l'errore che ho fatto ma sarò stata distratta.
Se io mi sono mostrata arrogante allora lo sei stata/o ( non so sei maschio o femmina) anche tu.

Io ho soltanto detto che spero che il SIGNORE vi possa illuminare ( in quel specifico caso riguarda la risurrezione e ricreazione), tu non speri la stessa cosa per tutti coloro che secondo te sono nelle tenebri spirituali cioè accecati da falsi insegnamenti?

Mi dici dove si trova l'arroganza?
La mia è una sincera speranza come lo è la tua.
Non ho proprio capito cosa c'è da contestare.


Bye


F.Delemme
00domenica 18 gennaio 2009 00:09

Vi ricordo che la discussione ha questo titolo: "La divinità di Gesù e la Trinità, alla luce del contesto biblico."
Amministrazione Forum.
00venerdì 14 agosto 2009 13:56
Il Padre e il Figlio sono "persone"?

C'è una falsa dicotomia tra la natura umana di Cristo e la sua natura divina, che si suppone siano entrambe da egli possedute con attributi in conflitto tra loro (vale a dire, nella sua natura divina Gesù conosce ogni cosa, ma la sua conoscenza è limitata nella sua natura umana), pur restando una "sola persona".
L'uso trinitario del termine "persona" per la duplice natura di Cristo è ancora più interessante se si considera il fatto che gli altri membri della divinità non condividono la natura umana di Cristo.
L'idea di Dio dei trinitari non è pienamente comprensibile.
I principi del dogma trinitario non vengono espressi nella Bibbia, ma anzi, ciò che essa insegna contraddice quello che la Trinità dice riguardo a Dio.

Il libro "A sua immagine" fa luce su questo aspetto?

Admin-Stefania
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