"I testimoni di Geova non hanno coscienza".
"I testimoni di Geova non sanno prendere decisioni".
Il trinitario afferma che la coscienza dei genitori è delegata ad altri. Naturalmente queste affermazioni sono condivise e supportate dal cartone animato.
Cosa incredibile, partorisce questo obbrobrio dopo aver letto una lettera postata dal direttore della sala da ballo che di fatto è d'accordo con la nostra interpretazione.
Non sanno nemmeno leggere, anzi estrapolano alcuni passaggi per far dire all'estensore dello scritto cose non dette.
Vi aiuto io, gente di poco spirito.
Lo scritto evidenzia:
"Comunque, anche dopo una esclusione dalla piena comunità di fede dalla comunità, la persona coinvolta è invitata a partecipare agli incontri e a mantenere un rapporto di amicizia, se l'atteggiamento è improntato a correttezza e simpatia. Diverso è il caso in cui una persona assuma un atteggiamento ostile e polemico, chiaramente teso a creare difficoltà alla vita della comunità."
Avete letto bene? Se l'individuo si esclude, cioè se è una persona che NON PARTECIPA (nel nostro caso può essere un inattivo) è invitata a partecipare. I testimoni di Geova INVITANO A PARTECIPARE ANCHE I DISASSOCIATI.
La lettera dice pure: "Diverso è il caso in cui una persona assume atteggiamenti ostili....".
Cosa fanno?
"In questi casi, pochi ma tragici, sarà la comunità stessa a studiare il modo migliore per risolvere il problema, e una tale persona potrebbe essere invitata a non frequentare più la comunità".
Noi permettiamo la frequenza alle nostre adunanze, chi scrive la lettera, probabilmente un evangelico, afferma che POTREBBE ESSERE INVITATA A NON FREQUENTARE PIU' LA COMUNITA'".
E lo chiamano rispetto?
Conclusione:
"Sarà la sensibilità di ogni singolo membro a decidere il tipo di rapporto da avere con una persona "difficile"."
La schietta e disarmante affermazione di questo avventista ci fa capire che esempio ci propongono:
"Quanto all'apostolo Paolo, non so a quale testo ti riferisci. Forse pensavi al testo di 1 Corinzi 5:9-11: "Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi con i fornicatori; non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare."
È evidentemente un testo molto forte, che bisogna prendere sul serio,
e forse come Avventisti tendiamo a sottovalutarlo. Vi sono situazioni in cui il rifiuto del male deve esprimersi in modo chiaro e deciso, anche troncando un rapporto personale.
Ora ha un sapore diverso.
Naturalmente la Bibbia l'hanno chiusa nel cassetto.
Stefania
[Modificato da Amministrazione Forum. 13/04/2010 17:09]
Stop à la désinformation