F.Delemme, 12/05/2010 16.01:
Questo mi sembra il solito post per non dire niente.
Le prove abbondano? Fai l'eroe e denuncia la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
La Legge è chiara? Non so se sei "uomo di Legge", da quello che scrivi si capisce che sconosci le basi più elementari del nostro ordinamento giuridico. Affermare che l'individuo che sceglie di abbandonare una fede e ne segue un'altra non debba essere sanzionato, è giusto se vuoi trasmettere un messaggio comodo a te stesso e a quelli che la pensano come te.
Per chiarire le cose, è giusto rispondere ad una domanda diretta: "Il provvedimento dell'espulsione da una confessione religiosa, secondo il nostro ordinamento giuridico, è vietato?
Dici di conoscere la Legge ed affermi che le prove abbondano.
L'art. 5 dello statuto della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova prevede l'espulsione dei dissidenti che CERCANO CONCRETAMENTE DI DANNEGGIARE LA CONFESSIONE E I SUOI MEMBRI. Oltre a ciò la stessa direttiva è applicata a chi causa grave turbamento o ha un comportamento gravemente in contrasto con gli insegnamenti delle Sacre Scritture in campo morale.
Tutte le organizzazioni o aggregazioni, religiose, sportive, politiche, sindacali, ecc., prevedono l'espulsione.
Pertanto, il provvedimento dell'espulsione è pienamente legittimo.
Se sei d'accordo su questo, continuo il mio post.
A differenza di quanto affermi, benché io abbia scelto un altro settore che non è la giurisprudenza, ho il mio migliore amico che è un penalista e quando abbiamo più volte parlato di questo caso particolare non mi ha mai detto che siete nello specifico dei fuorilegge!
Innanzi tutto la legge specifica chiaramente che la libertà religiosa si esplica in più punti:
Primo, il soggetto deve essere libero di abbracciare qualsiasi fede senza per questo essere perseguito, ostracizzato o punito.
Secondo, fra gli atti discriminatori vi sono anche atteggiamenti atti a punire la diversità religiosa. E un atto discriminatorio per essere tale deve avere delle peculiarità:
Offensivo nei confronti della dignità dell'individuo.
Deve mostrare parzialità nel dispensare atti comuini agli esseri umani.
Non concede i medesimi meriri e privilegi che vengono forniti normalmente.
Ora siccome la legge dice inoltre che non può essa intromettersi nell'ordinamento interno a quello di una società, vi è un ostacolo procedurale.
Ma è anche vero che, per essere dichiarata legale, una società deve rispettare o essere conforme alle leggi di uno stato.
E per questo motivo che, come dichiari tu, si cambia il termine disassociazione in certi casi con dissociazione.
Come mai? Non è forse l'evidenza che allora ad una legge dovere sottomettervi?