Il libro "La Traduzione del Nuovo Mondo: Manipolata o Tradotta Fedelmente?" analizza e confronta più di 300 passi biblici, fra questi c'é Giovanni 17:5.
Il versetto si presenta così nella TNM: "E ora, Padre, glorificami
presso te stesso con la gloria che avevo
presso di te prima che il mondo fosse."
L'accusa di presunta manipolazione è la seguente: "
Nella tua propria presenza con la gloria che avevo con te è stato cambiato in presso te stesso con la gloria che avevo presso di te. Il testo originale riflette la deità in comune di Dio Padre e di Gesù prima della creazione, ma la TNM suggerisce differenza di glorie".
La parola greca usata per ben due volte in questo passo è "
Παρά" (parà), la quale appunto significa "presso", "a fianco", "vicino", non dentro.
Il Nuovo Testamento Greco-Latino-Italiano a cura di Piergiorgio Beretta (San Paolo 2000)" traduce nel testo interlineare con "presso". La Vulgata latina usa "
apud", cioé "
presso".
Quì Gesù usò questo termine per indicare l'eccelsa posizione che aveva in cielo "presso il Padre" prima di venire sulla terra. Questo passo dichiara apertamente che Gesù perse la gloria quando divenne uomo".
Pertanto l'accusa di manipolazione è priva di fondamento e di logica.