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24/08/2009 00:26

Come suggerito da Mario, non rispondo e me ne resto a leggere così non si confonde la discussione.

PS: non modifico il mio reply poichè non lo ritengo offensivo.

Notte!
Mauri.
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Re:
MauriF, 24/08/2009 0.26:

Come suggerito da Mario, non rispondo e me ne resto a leggere così non si confonde la discussione.

PS: non modifico il mio reply poichè non lo ritengo offensivo.

Notte!
Mauri.





I due post considerati fuori tema ed offensivi, sono sati cancellati.

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24/08/2009 12:44

Tanto sono arrivati ai destinatari...spero abbiano avuto il loro effetto a dispetto della censura. ;)
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Re:
amedeo.modigliani, 23/08/2009 23.54:

Quante premesse non dimostrate! Chiamare il Tempo una creatura suona alle mie orecchie come una bestemmia. Geova è "Colui che diviene e che fa divenire" e non quella bella statuina che ci propugnano i filosofi dell'età della pietra. Partecipare allo scorrere del tempo significa avere il privilegio di partecipare alla Divinità [SM=g7314] [SM=g27989]




"colui che diviene" non l'ho mai sentita, da dove l'hai presa?
"Egli fa divenire" o "colui che fa divenire" (ciò che è esterno a lui)è ortodosso.
Mettere il tempo al di sopra del creatore in modo tale da togliergli l'onnipotenza è una scelta discutibile, ma non è mia intenzione giudicare le scelte altrui, io sono qui per spiegare cosa insegna la trinità e se la scrittura la contraddice.

Ciao

[Modificato da (Mario70) 24/08/2009 13:16]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
csssstrinakria, 23/08/2009 23.34:

(Mario70)
dicendo "non pretendo che tu afferri subito questo tipo di ragionamenti" non intendevo assolutamente essere offensivo ne giudicarti, mi riferivo al fatto che per i trinitari questo genere di discorsi sono comuni, essendo tu non trinitaria (come lo ero io) magari non hai mai avuto modo di soppesarli, era necessario che mi spiegassi meglio onde evitare incomprensioni.
Se poi per te sono giochi di parole o cose non chiare ne prendo atto ma credimi che sono stato il più semplice possibile, del resto è mio dovere dire come stanno le cose da questa parte della "barricata" poi ognuno creda quel che vuole.
ciao


Noi testimoni di Geova amiamo i discorsi chiari esposti nei libri sacri.
C'è una massima giuridica che suona così: "Ad impossibilia nemo tenetur". Nessuno è tenuto a fare cose impossibili, ma i trinitari preferiscono farle.






i libri sacri non sempre parlano chiaramente e soprattutto sono essi a dar adito a certe logiche esposte ad esempio dai trinitari, come avrai notato non sono campate in aria, ma hanno una base riconducibile alle scritture, come ho mostrato fino ad ora.

ciao

24/08/2009 13:32

Re: Re:
(Mario70), 24/08/2009 13.16:




"colui che diviene" non l'ho mai sentita, da dove l'hai presa?
"Egli fa divenire" o "colui che fa divenire" (ciò che è esterno a lui)è ortodosso.
Mettere il tempo al di sopra del creatore in modo tale da togliergli l'onnipotenza è una scelta discutibile, ma non è mia intenzione giudicare le scelte altrui, io sono qui per spiegare cosa insegna la trinità e se la scrittura la contraddice.

Ciao




Non ho messo il tempo al di sopra di Dio, ho solo detto che il Tempo a parer mio potrebbe non essere una creatura.



*** cl cap. 1 pp. 8-9 “Ecco, questo è il nostro Dio”! ***

Il significato del nome di Dio

7 Geova scelse il proprio nome, un nome ricco di significato. “Geova” alla lettera significa “Egli fa divenire”. In effetti è lui che portò all’esistenza ogni cosa. Questo di per sé è un pensiero che incute timore reverenziale. Ma il nome di Dio significa solo questo? Mosè evidentemente voleva saperne di più. In realtà il nome divino non era nuovo. Veniva usato da secoli. Senz’altro, chiedendo il nome di Dio, Mosè chiedeva in merito alla persona rappresentata dal nome. In realtà era come se dicesse: ‘Cosa posso dire di te al tuo popolo, gli israeliti, che edifichi la loro fede in te, che li convinca che li libererai veramente?’

8 In risposta Geova spiegò il significato del suo nome. Disse a Mosè: “Io mostrerò d’essere ciò che mostrerò d’essere”. (Esodo 3:14) Molte traduzioni della Bibbia dicono: “Io sono colui che sono”. Tuttavia l’accurata versione della Traduzione del Nuovo Mondo indica che Dio non stava semplicemente affermando la propria esistenza. Piuttosto stava insegnando a Mosè, e per estensione a tutti noi, ciò che comporta questo nome. Geova avrebbe ‘mostrato di essere’, o avrebbe deciso di divenire, qualunque cosa occorresse per adempiere le sue promesse. Una traduzione rende appropriatamente questo versetto: “Io diventerò tutto ciò che vorrò”. Un esperto di ebraico biblico spiega la frase in questo modo: “Qualunque sia la situazione o la necessità . . . , Dio ‘diventerà’ la soluzione di questa necessità”.

[Modificato da amedeo.modigliani 24/08/2009 13:35]
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Re:
MauriF, 24/08/2009 12.44:

Tanto sono arrivati ai destinatari...spero abbiano avuto il loro effetto a dispetto della censura. ;)




Probabilmente hai sbagliato forum. Quì non si raccontano barzellette.
I tuoi subdoli messaggi sono arrivati ai destinatari? Pensavi di salire su un tram? Pensavo fossi una persona seria.

Una cosa è certa, sei arrivato al capolinea, e non dire cose false, nessuno ti ha censurato, ma come è stato fatto con Gladio, sono stati cancellati i post non attinenti. Nel tuo caso c'è l'aggravante della malafede.

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Re: Re:
(Mario70)
...io sono qui per spiegare cosa insegna la trinità e se la scrittura la contraddice.

Ciao




Probabilmente non cambia il significato (o no?), ma sarebbe più corretto dire: "...io sono quì per spiegare cosa insegna la trinità e se è in armonia agli insegnamenti della Sacra Scrittura".

Stefania


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Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 24/08/2009 15.03:

(Mario70)
...io sono qui per spiegare cosa insegna la trinità e se la scrittura la contraddice.

Ciao




Probabilmente non cambia il significato (o no?), ma sarebbe più corretto dire: "...io sono quì per spiegare cosa insegna la trinità e se è in armonia agli insegnamenti della Sacra Scrittura".

Stefania


[SM=g7434]



Intelligente osservazione!
Devi sapere che a forza di essere bacchettato dai miei "maestri", alla fine ho imparato a misurare ogni parola quando scrivo su questo argomento (nei limiti che la mia cultura mi consente ovviamente) ed infatti non l'ho usate a caso.
Come ho gia sritto non è un mistero che la dottrina trinitaria nella sua completezza, venne formulata secoli dopo che il NT fu scritto, quindi coloro che scrissero le formulazioni, fecero un lavoro a ritroso, ovvero esaminando le scritture che parlavano delle persone divine e delle relazioni che intercorrono tra loro, hanno trovato una teoria che riuscisse ad armonizzarle tutte senza che queste potessero in qualche modo contraddirla.
Ecco perchè sono convinto che non si potrà mai provare che la trinità contraddica la scrittura, essendo stata formulata proprio per evitare che ciò accadesse, lo scopo primario era infatti combattere le eresie cristologiche, ecco perchè fecero di tutto per evitare fraintendimenti nell'uso delle parole.
Ovviamente per chi crede che lo Spirito Santo guidasse quelle persone quando esse formularono la dottrina trinitaria, tutto questo ha un senso, per chi non ci crede tutto è relativo.
Personalmente prendo atto che è l'unica che è riuscita in questo intento, le altre teorie, dal mio punto di vista, non riescono ad essere così complete.

ciao
Mario



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Re: Re: Re:
amedeo.modigliani, 24/08/2009 13.32:



Non ho messo il tempo al di sopra di Dio, ho solo detto che il Tempo a parer mio potrebbe non essere una creatura.



*** cl cap. 1 pp. 8-9 “Ecco, questo è il nostro Dio”! ***

Il significato del nome di Dio

7 Geova scelse il proprio nome, un nome ricco di significato. “Geova” alla lettera significa “Egli fa divenire”. In effetti è lui che portò all’esistenza ogni cosa. Questo di per sé è un pensiero che incute timore reverenziale. Ma il nome di Dio significa solo questo? Mosè evidentemente voleva saperne di più. In realtà il nome divino non era nuovo. Veniva usato da secoli. Senz’altro, chiedendo il nome di Dio, Mosè chiedeva in merito alla persona rappresentata dal nome. In realtà era come se dicesse: ‘Cosa posso dire di te al tuo popolo, gli israeliti, che edifichi la loro fede in te, che li convinca che li libererai veramente?’

8 In risposta Geova spiegò il significato del suo nome. Disse a Mosè: “Io mostrerò d’essere ciò che mostrerò d’essere”. (Esodo 3:14) Molte traduzioni della Bibbia dicono: “Io sono colui che sono”. Tuttavia l’accurata versione della Traduzione del Nuovo Mondo indica che Dio non stava semplicemente affermando la propria esistenza. Piuttosto stava insegnando a Mosè, e per estensione a tutti noi, ciò che comporta questo nome. Geova avrebbe ‘mostrato di essere’, o avrebbe deciso di divenire, qualunque cosa occorresse per adempiere le sue promesse. Una traduzione rende appropriatamente questo versetto: “Io diventerò tutto ciò che vorrò”. Un esperto di ebraico biblico spiega la frase in questo modo: “Qualunque sia la situazione o la necessità . . . , Dio ‘diventerà’ la soluzione di questa necessità”.




Ho chiesto agli addetti ai lavori (gli ebrei) se il nome divino può essere tradotto nel modo da te suggerito, mi è stato risposto come immaginavo:

«" Io sono colui che sono" secondo il midrash (Berakot 9b), il Santo (che Egli sia sempre Benedetto) disse a Mosè: dì loro, io sono colui che io ero ed ora io sono lo stesso e io sarò lo stesso nel futuro; i rabbini di venerabile memoria dicevano: io sarò con loro in questa sofferenza così come io sono con loro nella schiavitù sotto altri regni. Essi volevano dire che il passato e il futuro sono nel presente del creatore, vedendo che il tempo per lui non è mutevole né fissato (Gb 10,17) e che nessuno dei suoi giorni si esaurisce. Per lui tutti i tempi sono chiamati con lo stesso nome e con una sola espressione che include passato, presente e futuro».

Come vedi gli ebrei ci hanno preceduto di secoli nella conoscenza dell'immutabilità di Dio.
Comunque ho chiesto anche ad un'altra mia amica esperta studiosa di ebraismo, vediamo come mi risponderà... ti farò sapere.
ciao

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24/08/2009 18:13

Re: Re:
Amministrazione Forum., 24/08/2009 14.57:




Probabilmente hai sbagliato forum. Quì non si raccontano barzellette.
I tuoi subdoli messaggi sono arrivati ai destinatari? Pensavi di salire su un tram? Pensavo fossi una persona seria.

Una cosa è certa, sei arrivato al capolinea, e non dire cose false, nessuno ti ha censurato, ma come è stato fatto con Gladio, sono stati cancellati i post non attinenti. Nel tuo caso c'è l'aggravante della malafede.

Admin-Stefania



No, non ho sbagliato forum.
Si stava parlando del mio intervento su un altro forum.

Non credo di essere io quello che racconta le "barzellette", cara Stefania...
I miei messaggi non sono affatto subdoli, sono chiarissimi e credo di averli espressi bene.

Non c'è "malafede" nei miei post, c'è invece schiettezza.
Ho detto quello che penso spiegando bene i motivi per i quali ho aperto quel famoso 3d che viene ripreso su questo vostro forum.

Adesso me ne sto in silenzio, a meno che non mi stuzzichiate perchè io non sono una persona che se ne sta chiusa nell'angolo a ricevere pugni...e me ne sto qui a guardare che cosa rispondete a Mario.

Ciao
Mauri.




24/08/2009 18:15

Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 24/08/2009 18.03:



Ho chiesto agli addetti ai lavori (gli ebrei) se il nome divino può essere tradotto nel modo da te suggerito, mi è stato risposto come immaginavo:

«" Io sono colui che sono" secondo il midrash (Berakot 9b), il Santo (che Egli sia sempre Benedetto) disse a Mosè: dì loro, io sono colui che io ero ed ora io sono lo stesso e io sarò lo stesso nel futuro; i rabbini di venerabile memoria dicevano: io sarò con loro in questa sofferenza così come io sono con loro nella schiavitù sotto altri regni. Essi volevano dire che il passato e il futuro sono nel presente del creatore, vedendo che il tempo per lui non è mutevole né fissato (Gb 10,17) e che nessuno dei suoi giorni si esaurisce. Per lui tutti i tempi sono chiamati con lo stesso nome e con una sola espressione che include passato, presente e futuro».

Come vedi gli ebrei ci hanno preceduto di secoli nella conoscenza dell'immutabilità di Dio.
Comunque ho chiesto anche ad un'altra mia amica esperta studiosa di ebraismo, vediamo come mi risponderà... ti farò sapere.
ciao




Onestamente la cosa non mi tocca, sono un Testimone mica un ebreo, se volessi potrei credere anche nella fata turchina, mica ho bisogno della tua autorizzazione.
[Modificato da amedeo.modigliani 24/08/2009 18:15]
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Re: Re: Re: Re: Re:
amedeo.modigliani, 24/08/2009 18.15:



Onestamente la cosa non mi tocca, sono un Testimone mica un ebreo, se volessi potrei credere anche nella fata turchina, mica ho bisogno della tua autorizzazione.




Questo tuo sarcasmo lo trovo fuori luogo (oltre ad andare contro i patti stabiliti per questo tread), ho semplicemente risposto in maniera pacata e rispettosa ad una tua obiezione, la scrittura di esodo 3:14 in originale è scritta in ebraico ed io sono abituato a chiedere ai diretti interessati come può essere tradotto un lemma che riguarda proprio la loro lingua.

Mah...
[Modificato da (Mario70) 24/08/2009 18:22]
24/08/2009 18:24

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 24/08/2009 18.18:




Questo tuo sarcasmo lo trovo fuori luogo, ho semplicemente risposto in maniera pacata e rispettosa ad una tua obiezione, la scrittura di esodo 3:14 in originale è scritta in ebraico ed io sono abituato a chiedere ai diretti interessati come può essere tradotto un lemma che riguarda proprio la loro lingua.

Mah...




Non era sarcasmo. E non stiamo nemmeno parlando di credenze ebraiche. Io in qualità di TdG ho il pieno diritto di non credere nell'immutabilità di Dio, non esiste alcun "dogma" del genere al quale io per regolamento debba a tutti i costi aderire al fine di dichiararmi tale.

Per quanto riguarda la nostra esegesi del Nome non capisco cosa c'entri a riguardo l'opinione ebraica, mi va benissimo che tu sia ben educato ma dovremmo anche cercare di restare in tema e il tema è la Trinità (con tutto ciò che ne consegue).

Hai elencato una serie di premesse che appartengono ad una "cosmogonia" che non condivido, nel caso specifico sto parlando della tua concezione di tempo che sta alla base dei sillogismi che proponi. Mi avvalgo semplicemente del diritto di pensarla diversamente.

ps. per quanto riguarda il Nome e la sua etimologia ti invito a leggere cosa dice l'enciclopedia Encarta.



Geova

Forma italianizzata del nome del Dio del popolo ebraico, Jehovah. Nelle Scritture il nome della divinità veniva rappresentato col tetragramma JHVH, senza le vocali, che vennero introdotte solo in epoca postbiblica nell’ebraico scritto. Col tempo gli ebrei smisero di pronunciare il nome divino in base a un’interpretazione di testi come Esodo (20:7) e Levitico (24:15). Con vocalizzazione scritta ebbero origine varie forme del nome divino, tra cui Geova e, più recentemente, Yahweh. Etimologicamente, si ritiene si tratti della terza persona singolare del verbo hawah, che significa 'essere, divenire, manifestarsi'. In questo senso il nome di Dio andrebbe tradotto con una di queste espressioni “Egli è”, “Egli diviene” o “Egli si manifesta”.



it.encarta.msn.com/encyclopedia_761552990/Geova.html
[Modificato da amedeo.modigliani 24/08/2009 18:59]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
amedeo.modigliani, 24/08/2009 18.24:




Non era sarcasmo. E non stiamo nemmeno parlando di credenze ebraiche. Io in qualità di TdG ho il pieno diritto di non credere nell'immutabilità di Dio, non esiste alcun "dogma" del genere al quale io per regolamento debba a tutti i costi aderire al fine di dichiararmi tale.

Per quanto riguarda la nostra esegesi del Nome non capisco cosa c'entri a riguardo l'opinione ebraica, mi va benissimo che tu sia ben educato ma dovremmo anche cercare di restare in tema e il tema è la Trinità (con tutto ciò che ne consegue).

Hai elencato una serie di premesse che appartengono ad una "cosmogonia" che non condivido, nel caso specifico sto parlando della tua concezione di tempo che sta alla base dei sillogismi che proponi. Mi avvalgo semplicemente del diritto di pensarla diversamente.

ps. per quanto riguarda il Nome e la sua etimologia ti invito a leggere cosa dice l'enciclopedia Encarta.



Geova

Forma italianizzata del nome del Dio del popolo ebraico, Jehovah. Nelle Scritture il nome della divinità veniva rappresentato col tetragramma JHVH, senza le vocali, che vennero introdotte solo in epoca postbiblica nell’ebraico scritto. Col tempo gli ebrei smisero di pronunciare il nome divino in base a un’interpretazione di testi come Esodo (20:7) e Levitico (24:15). Con vocalizzazione scritta ebbero origine varie forme del nome divino, tra cui Geova e, più recentemente, Yahweh. Etimologicamente, si ritiene si tratti della terza persona singolare del verbo hawah, che significa 'essere, divenire, manifestarsi'. In questo senso il nome di Dio andrebbe tradotto con una di queste espressioni “Egli è”, “Egli diviene” o “Egli si manifesta”.



it.encarta.msn.com/encyclopedia_761552990/Geova.html



Non commento questa tua ricerca, perchè a quanto pare abbiamo due modi diversi di affrontare il problema, io vado al significato etimologico e chiedo spiegazioni a chi la lingua ebraica la mastica, tu ti fidi di encarta... comunque quando riceverò il commento della professoressa di ebraico mia amica, per chi interesserà lo posterò con piacere.
Credo che se non si hanno ulteriori obiezioni sia il caso di andare avanti.

Saluti
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Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 24/08/2009 17.39:



Intelligente osservazione!
Devi sapere che a forza di essere bacchettato dai miei "maestri", alla fine ho imparato a misurare ogni parola quando scrivo su questo argomento (nei limiti che la mia cultura mi consente ovviamente) ed infatti non l'ho usate a caso.
Come ho gia sritto non è un mistero che la dottrina trinitaria nella sua completezza, venne formulata secoli dopo che il NT fu scritto, quindi coloro che scrissero le formulazioni, fecero un lavoro a ritroso, ovvero esaminando le scritture che parlavano delle persone divine e delle relazioni che intercorrono tra loro, hanno trovato una teoria che riuscisse ad armonizzarle tutte senza che queste potessero in qualche modo contraddirla.
Ecco perchè sono convinto che non si potrà mai provare che la trinità contraddica la scrittura, essendo stata formulata proprio per evitare che ciò accadesse, lo scopo primario era infatti combattere le eresie cristologiche, ecco perchè fecero di tutto per evitare fraintendimenti nell'uso delle parole.
Ovviamente per chi crede che lo Spirito Santo guidasse quelle persone quando esse formularono la dottrina trinitaria, tutto questo ha un senso, per chi non ci crede tutto è relativo.
Personalmente prendo atto che è l'unica che è riuscita in questo intento, le altre teorie, dal mio punto di vista, non riescono ad essere così complete.

ciao
Mario





Mio padre mi diceva sempre: "Le parole sono parole che vanno vestite e colorate".
Pensavo che scherzasse, poi quando ho familiarizzato con le parole, ho visto che ognuno le vestiva e le colorava a piacimento.

Secondo quello che tu dici, è stata coniata la parola "Trinità" e in un modo o un altro bisognava "vestirla e colorarla".
La Bibbia già esisteva, ed aveva i suoi colori. Quando i colori della trinità non compaciavano con i colori della trinità...

Stefania
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24/08/2009 19:47

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Mario70), 24/08/2009 19.36:



Non commento questa tua ricerca, perchè a quanto pare abbiamo due modi diversi di affrontare il problema, io vado al significato etimologico e chiedo spiegazioni a chi la lingua ebraica la mastica, tu ti fidi di encarta... comunque quando riceverò il commento della professoressa di ebraico mia amica, per chi interesserà lo posterò con piacere.
Credo che se non si hanno ulteriori obiezioni sia il caso di andare avanti.

Saluti



Io non mi fido né di Encarta né della tua amica, non sono un credulone, io non credo a nessuno, riporto solo pareri e le verità assolute le riservo all'Onnipotente.
[Modificato da amedeo.modigliani 24/08/2009 19:48]
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Re: Re: Re: Re: Re:
Amministrazione Forum., 24/08/2009 19.41:



Mio padre mi diceva sempre: "Le parole sono parole che vanno vestite e colorate".
Pensavo che scherzasse, poi quando ho familiarizzato con le parole, ho visto che ognuno le vestiva e le colorava a piacimento.

Secondo quello che tu dici, è stata coniata la parola "Trinità" e in un modo o un altro bisognava "vestirla e colorarla".
La Bibbia già esisteva, ed aveva i suoi colori. Quando i colori della trinità non compaciavano con i colori della trinità...

Stefania



Il problema è che i colori che la bibbia offriva hanno permesso il diffondersi di cristologie diverse, questo a testimonianza del fatto che non esisteva questa coerenza che molti vorrebbero vedere.
Era necessario quindi dare una risposta a queste persone che vedevano solo una serie di questi colori, ma non l'altra, oppure filtravano questi colori con "occhiali particolari" che gli facevano vedere solo i colori che volevano vedere loro.
Nei concili si cercò di far capire a queste persone che esistevano anche gli altri colori e che bisognava trovare un filo conduttore capace di tenerli tutti nella giusta considerazione, senza filtri, così nacquero le formulazioni trinitarie.

Scusami se mi sono permesso di usare il tuo esempio in maniera alternativa.
Ciao

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Mario70
Ovviamente non dirò io quello in cui crediamo, ma mi servirò dei credi ufficiali dei simboli che nel corso dei secoli sono stati creati.

Testo italiano
del Simbolo niceno-costantinopolitano:


[...]

[Dio da Dio],
Luce da Luce,


[...]
-.-.-.-.-..-..-..-..-.

Cosa insegna la Bibbia:

Non c'è nessun riferimento nella Bibbia che giustifica questa affermazione.

Colossesi 1:15 "Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione"

Ebrei 1:3 "Egli è il riflesso della [sua] gloria e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere"

La Bibbia presenta Cristo sotto un'altra forma e non dice che è Dio da Dio nè tantomeno Luce da Luce. La Bibbia presenta Cristo come il riflesso dell'immagine di Dio.

Gepy [SM=g8093]




"...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."
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Re:
Gepy84, 8/25/2009 7:52 AM:

Mario70
Ovviamente non dirò io quello in cui crediamo, ma mi servirò dei credi ufficiali dei simboli che nel corso dei secoli sono stati creati.

Testo italiano
del Simbolo niceno-costantinopolitano:


[...]

[Dio da Dio],
Luce da Luce,


[...]
-.-.-.-.-..-..-..-..-.

Cosa insegna la Bibbia:

Non c'è nessun riferimento nella Bibbia che giustifica questa affermazione.

Colossesi 1:15 "Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione"

Ebrei 1:3 "Egli è il riflesso della [sua] gloria e l’esatta rappresentazione del suo stesso essere"

La Bibbia presenta Cristo sotto un'altra forma e non dice che è Dio da Dio nè tantomeno Luce da Luce. La Bibbia presenta Cristo come il riflesso dell'immagine di Dio.

Gepy [SM=g8093]








Ne sei proprio sicura? [SM=g27988]
Mi ci vorrà un pò di tempo per articolare il tutto come merita, stasera risponderò alla tua obiezione.
Nel frattempo se qualcuno vuole articolare meglio le tue affermazioni prima che io risponda è il benvenuto.
a dopo
Mario
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- - - - . . . . . . . . . . . . . - - -Rispetta i bambini. No alla pedopornografia. - - - . . . . . . . . . . . . . - - - -



Il libro "La Tua Parola è Verità", 50° anniversario della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture è possibile acquistarlo scrivendo una mail al Centro Studi Storico-Sociali Siciliani.
Mail: info@csssstrinakria.eu


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