parliamonepino, 30/05/2009 11.00:
“Ecco, l’uomo è divenuto simile a uno di noi conoscendo il bene e il male”. (Ge 3:22)
Credo di aver letto e riflettuto centinaia di volte questo passaggio della Bibbia.
Una delle spiegazioni più intuitive che mi hanno permesso di capirne il senso è che si tratti di una esclamazione ironica da parte di Dio.
Se l'uomo, creatura di Dio, ha il senso dell'umorismo e dell'ironia, non vedo perchè Dio non possa utilizzarla in un simile contesto.
Penso che questo semplifichi parecchio altre interpretazioni che mi sembrano un po' "frastagliate".
Mia opinione personale e discutibilissima!
Saluti
Il contesto mi pare chiaro: più che di ironia, io parlerei di stizza e di delusione.
Forse se parlassimo di ironia-psicologica, allora potremmo anche esserci.
Il testo aramaico che traduce "uno di noi", ha una somiglianza di linguaggio rimarchevole con le espressioni di Genesi 1:26 e 3:22. Forse potremmo parlare di indizi. In Genesi 1:26 leggiamo che Geova disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”.
Da ciò deduco che Dio parlasse o stesse con qualcuno.
Ripeto, non c'è certezza ma qualche indizio che mi porta a questa riflessione, c'è.