X Delemme
Uno di noi rispetto a chi parla non può essere in senso morale, ne vi è alcuna cosa che lo faccia pensare, quindi l'espressione può far risalire solo alla categoria o famiglia a cui appartiene costui come spirito.
Questo non toglie la somiglianza che ha tale spirito con Adamo rispetto alla condizione di autodeterminare e applicare per se cosa e bene e cosa e male.
Aspetto che toccherebbe solo al vero Dio deciderlo per le sue creature come per se stesso..e a nessun altro.
Quindi anche volendo venire incontro alla tua idea, nel senso che quel noi rappresenti Dio e Gesù e i suoi angeli, questo sarebbe improprio
Questo perchè Gesù Cristo in quanto a conoscere il bene e il male,era simile con Adamo solo fino a quando quest'ultimo non aveva ancora peccato.
Cristo non si era mai preso l'autodeterminazione di ciò che era bene o male per lui, non conobbe mai questo bene e male gestito indipendentemente dalla volontà di Dio, e che divenne invece poi la condizione dell'Adamo ribelle, e ladro, e di sua moglie, e degli angeli ribelli.
Solo nel caso che credessimo a un Dio trino potresti avere ragione, nel senso che il Figlio come il Padre determinano per se il male e il bene...ciò giustificando la espressione al plurale.
Però "uno di noi" è scritto minuscolo...
Ringrazio per aver messo la discussione in un altra posizione.
[Modificato da dispensa. 29/05/2009 17:42]