| | | OFFLINE | Post: 7.191 Post: 4.407 | Età: 68 | Sesso: Maschile | |
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06/05/2009 15:35 | |
(Mario70), 05/05/2009 23.56:
Ma hai letto bene gli altri verbi che usa e soprattutto l'antropomorfismo di Dio che pone i luminari nel firmamento come un uomo mette le lampade in un tavolo?
Possibile che non ti risulta evidente che è un mito? il linguaggio c'è tutto!
"16 Dio fece le due lampade maggiori, la lampada grande per il governo del giorno, e la lampada piccola per il governo della notte, e le stelle. 17 Poi Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra,"
Nota bene che dopo le lampade del sole e della luna, si mette a posizionare pure le stelle...
mah!
Ciao
Ho letto benissimo. Una cosa è usare un linguaggio comprensibile, ricorda che chi scrive è un essere umano, un'altra cosa è considerare la creazione un mito.
Tu scambi il "porre" col "supporre". Mosè "pone", scrive agli uomini del suo tempo usando il linguaggio che più si adatta agli interlocutori. Tu "supponi" per il semplice fatto che confondi la realtà col mito.
Chistian E. Maccarone, nel suo libro "Il sentimento religioso...", usa un'espressione a mio dire, illuminante: "Il pensiero umano è mitico e logico insieme. Né la religione è puro pensiero razionale, estraneo al mito. Come la magia, così il mito è già religione."
Questa espressione, la considero profonda e determinante nello stabilire quello che è riportato nella Genesi.
Per tale motivo alcuni studiosi pensano che il libro della Genesi costituisca una “transizione” tra la storia delle origini vera e propria (Gen. 1:9,19) e la storia patriarcale (Gen. 12:50). È storia, non mitologia.[Modificato da F.Delemme 18/06/2013 16:08] |
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