(Mario70), 28/04/2009 12.31]
A parte il fatto che non capisco la motivazione della tua ironia
Ehehehe...ma quale ironia!
Soprattutto in teologia le distinzioni sono inutili ... giacciono tutti sullo stesso piano. Non darti pensiero, vali come gli altri, se non meglio.
Ecchè mai può dare in più Ravasi?
" Ho grande stima di Westcott e del suo punto di vista, quindi non posso che risponderti dicendoti che è possibile tradurre in quel modo, la grammatica lo permette..."
.
Questo lo dovresti spiegare bene a Sonny.
Ricorda che il pensiero umano, una volta espresso, diventa molto difficile da decifrare (analisi) e darne un senso finito.
Chi dà un senso finito, ultimo, alle cose, non può che avviare battaglie religiose, che finiscono in dichiarazioni di eresia ed in discriminazioni inesorabili...nel passato in roghi, genocidi, caccia alle streghe, piombi, totalitarismi etc. etc.
"...ma come ho detto molte volte "plausibile non è sinonimo di certezza" "
Questo vale per qualunque tipo di traduzione, anche per quella che sembra la più plausibile.
Non lasciarti sfuggire questa conclusione.
"... ci sono molte altre cose da considerare come il contesto, la teologia dell'autore ecc..."
Queste "altre cose" non possono che ulteriormente confondere e portare fuori strada, se cerchi certezze, se invece tenti ti farti un'idea sommaria, ma mai certa, che vale tanto quanto una sua contraria, allora ok!. Inoltre, dato che appena dopo dici che Paolo non sia stato l'autore, di quale autore parli? Di quale teologia?
Ci fu uno che disse:...
!!!!
ciao
Pyccolo