pyccolo, 4/28/2009 12:21 PM:
Carissimo teologo,
hai appena detto: "io credo che lo scrittore di ebrei giocando sull'ambiguità traduttiva che il salmo permetteva (specie nella LXX) applicasse il termine "Dio" al figlio...", ed ora che difficoltà avresti ad applicare il giochetto delle virgole?
Strano, vero, che certe dottrine fondamentali si giochino sulla punteggiatura.
Anche lo scrittore di Ebrei (per caso Paolo? - o ti è dubbio chi sia lo scrittore? ... magnifico, vero?), come tu stesso dici, ha giocato sul significato da rendere, SEMPRE AMMESSO CHE SIA STATO L'AUTOGRAFO AD EVER GIOCATO, PIUTTOSTO CHE UN COMPIACENTE SCRIBACCHINO MANIACALE DELLA "PIA FRODE".
Dimmi con un chiaro sì o un chiaro no:
La traduzione di quei versetti, così come è resa dalla TNM, è consentita o è platealmente un errore traduttivo?
Ciao
Pyccolo
A parte il fatto che non capisco la motivazione della tua ironia, non ho problemi a risponderti, Ho grande stima di Westcott e del suo punto di vista, quindi non posso che risponderti dicendoti che è possibile tradurre in quel modo, la grammatica lo permette, ma come ho detto molte volte "plausibile non è sinonimo di certezza" ci sono molte altre cose da considerare come il contesto, la teologia dell'autore ecc...
Che Ebrei non sia stato scritto da Paolo è cosa certa, basta studiarne il contenuto e la forma, sono solo alcuni fondamentalisti senza studi adeguati a crederlo...
ciao