Io credo che il libero pensiero debba essere sostenuto. Coloro che hanno scelto di abbandonare la nostra Organizzazione, per un motivo o per un altro, sono stati liberi di farlo.
Chi è stato espulso è naturale che ha infranto delle regole ed ha continuato a perseguire atti contrari alla Bibbia o all'Organizzazione.
Quando parliamo di "Bibbia" parliamo della Legge di Dio, è fuor di dubbio.
Quando parliamo di Organizzazione, indichiamo quelle azioni atte a creare divisione all'interno della stessa.
L'azione di espulsione, con tutte le conseguenze che ne derivano, è riconosciuta dal Diritto. È una salvaguardia della libertà individuale e di gruppo.
Ognuno è libero di socializzare con chi vuole e con chi
NON ATTENTA ALL'UNITÀ DEL PROPRIO GRUPPO.
Diffidate di chi scrive il contrario.
In uno Stato di Diritto,
ognuno è libero delle proprie scelte e questa libertà è garantita anche alle organizzazioni, politiche, sociali, culturali, religiose ecc.
L'organizzazione statuale di ogni singola entità giuridica non si discute e deve essere tutelata.
Chi parla di ostracismo dice solo bugie e vorrebbe scaricare sugli altri le proprie responsabilità.
Se vieni espulso (loro riconoscono questo esercizio) vieni allontanato con LA POSSIBILITÀ DI RIENTRARE.
Allontanato non vuol dire ostracizzato. Ad esempio, l'espulso è libero di frequentare le nostre adunanze. Non può partecipare alle considerazioni di studio collettivo perché i rapporti spirituali sono stati interrotti dalla sua espullsione.
Questi stessi
vogliono svuotare l'espulsione e la disassociazione dal loro originario significato con una semplice "pacca sulle spalle". Questa è ipocrisia.
Questo è un falso argomentare, è un prendere per i fondelli ignari lettori di forum che si fidano di questi "giuristi e maestri del Diritto" improvvisati.
Rispettare è un obbligo.
[Modificato da csssstrinakria 11/06/2014 08:51]