Tradurre la Bibbia nella lingua degli eschimesi dell'Artico, che ha trenta diverse parole per la neve ma nessuna per agnello, tempio o albero è stato un compito che ha messo a dura prova l'ingegno e la duttilità di chi si è accinto nell'impresa.
Un gruppo di intellettuali eschimesi si è deciso a tale compito per rimediare ai gravi inconvenienti prodotti dalla traduzione esistente, che risale a un secola fa, opera di missionari della Moravia che utilizzarono un'antica Bibbia in tedesco.
"
Agnello di Dio" ad esempio, veniva reso nel vecchio testo, con un giro dei parole: "
Quella cosa speciale di Dio che assomiglia ad un cucciolo di caribù". Per dire asino non si è riusciti a fare meglio, l'umile animale cavalcato da Gesù entrando a Gerusalemme è reso con le parole: "
La cosa con grandi orecchie". Quanto al tempio si è optato per un "
grande igloo per il culto" e regina è diventata "
la donna del grande capo".