Re: Re: Re:
MatriXRevolution, 14/07/2008 12.30
E' giusto poter scegliere per se stessi. Non lo è scegliere per altri.
Concordo ... è esattamente quello che intendevo.
Non è consentito scegliere per gli altri in materia di trasfusioni ... è l'interessato che s'assume, sottoscrivendola, la responsabilità.
E comunque l'alternativa deve essere valida.
E' una condizione che viola i diritti umani fondamentali.
E' come dire che posso segliere, ma che la scelta che farò sarà sottoposta alla scelta altrui.
Ciò semplicemente vuol dire che non posso scegliere.
I Tdg non propongono un'alternativa VALIDA al rifiuto.
I TdG interessati a ricevere o rifiutare una trasfusione proporranno le loro alternative, valide o meno che siano, assumendosene la responsabilità. Se i medici raccolgono la sfida, come fai tu a dire che non siano alternative valide? Sarà il medico a pronunciarsi sulla validità o meno. Per me rientra tutto nella sfera del personale ed a decidere dovranno essere gli interessati coadiuvati dai medici.
Ritieni che io possa in libertà anche scegliere di correre rischi estremi?
Sì hai diritto, se hai un motivo VALIDO. Le credenze religiose non sono motivi validi.
Questa è la tua seconda affermazione che è la negazione dei diritti umani fondamentali.
Vale lo stesso discorso di cui sopra.
Le libertà di scelta in tema di terapie non possono essere condizionate dai motivi, religiosi o meno che siano.
Ritieni che i medici o un tribunale abbia il diritto di obbligarmi ad accettare o rifiutare una trasfusione?
Sì, se la tua opposizione è chiaramente derivante da un condizionamento mentale.
Se tutti pensassero così faremmo la felicità degli oppressori, di quelli che, per un moitvo o per l'altro, vorrebbero condizionarci nelle scelte, fino al punto di privarcene.
Il tuo è un pensiero totalitarista.
Viene prima la mia volontà o la volontà del medico?
La tua, se sei in grado di intendere e di volere al 100%.
Quando non sarò in grado di intendere e volere - sarà desumibile in qualche modo (da perizie, da certificati etc.)- allora sarà il tutore a decidere per me, o una commissione di esperti, forse in accordo con i medici - non saprei ... fortunatamente.
Se invece l'incapacità di intendere e volere fosse conseguenza di un improvviso incidente, la scelta rientrerebbe nella responsabilità del chirurgo e dei o parenti stretti. Su ciò non sono proprio sicuro, perchè pare che il medico abbia qualche credenziale in più rispetto ai parenti, in quanto è lui che dovrà decidere tenendo conto anche della sua coscienza.
Farò qualche ricerca.
Saluti
Pyccolo