Il "Caso Oneda": Speculazioni vergognose.

csssstrinakria
00lunedì 14 luglio 2008 09:22
Tutta la verità
Tempo addietro, partecipai ad una discussione sul “Caso Oneda”, stimolato da un altro fatto di cronaca, quello di Piergiorgio Welby, 60enne malato di distrofia muscolare che da tempo aveva chiesto al presidente Napolitano il permesso di staccare la spina dal respiratore che lo teneva in vita da anni.

Questa volta, mi si impone parlarne, perché alcuni che fanno disinformazione e terrorismo religioso, scrivono cose non corrispondenti alla realtà.

Cosa è successo realmente? E’ vero che la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova non parlò mai del fatto che i coniugi Oneda furono condannati a 14 anni di reclusione? La risposta è falsa e chi specula su questo è non solo in malafede, ma anche un infido.

Vi spiego tutto quello che è successo, in due post.

Secondo la Costituzione italiana "nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". La nostra costituzione per il rispetto della persona umana ha incluso tra le libertà dell'individuo quella di sottoporsi o meno ad un trattamento sanitario. Ha ammesso, però, una sola eccezione, che è quella del trattamento sanitario obbligatorio previsto da una disposizione di legge, in quanto potrebbero entrare in gioco gli interessi della collettività. In nessun altro caso il superiore principio di libertà fondamentale dell'individuo può essere violato.
A titolo di informazione, ricordo a memoria d'uomo cosa è successo alla famiglia Oneda per aver scelto un trattamento sanitario non obbligatorio per la figlia (le trasfusioni di sangue rientrano nei trattamenti sanitari NON OBBLIGATORI).

Il Tribunale per i minorenni di Cagliari con una ordinanza...
"...dispone che la Direzione della II Clinica Pediatrica informi il Comune di Sarroch o il Comando della Stazione dei Carabinieri di Sarroch, anche per telefono, circa il giorno in cui la minore dovrà essere portata nella predetta clinica; che il Comune o il Comando della Stazione dei Carabinieri di Sarroch ricevuta l'indicazione della II Clinica ne diano immediatamente comunicazione ad Oneda Giuseppe e Costanzo Consiglia, dando incarico al Comune di provvedere per il trasporto della minore..."

Questo meccanismo che aveva funzionato per molti mesi, anche se a intervalli irregolari, inaspettatamente si inceppò. I sanitari non avvertirono i carabinieri né i vigili urbani perché effettuassero il trasporto dell'ammalata, nè i genitori si accorsero dell'aggravarsi della condizione della figlia.
Quest'ultima trasportata in clinica, muore NEL CORSO DI UNA TRASFUSIONE DI SANGUE praticata d'urgenza. Subito dopo i coniugi Oneda furono arrestati. I media non si schierarono a favore della famiglia Oneda (se si esclude qualche onesto giornalista), non si fecero manifestazioni o cortei per far valere il diritto ad un TRATTAMENTO SANITARIO NON OBBLIGATORIO - al contrario si fecero manifestazioni e si affissero manifesti discriminatori contro gli Oneda. Un'ultima considerazione. In Sardegna è documentato che molti genitori, cattolici o di altra fede o ideologia, dopo aver sottoposto a trasfusione di sangue i loro figli per un certo tempo, non li portavano più in clinica perché, dato il carattere palliativo delle cure, preferivano addirittura lasciarli morire in pace per non sottoporli alle inaudite torture causate dalle trasfusioni. Nessuno si è scandalizzato. - I documenti relativi sono riportati nel volume "Le malattie croniche e mortali dell'infanzia. L'angoscia di morte." Autori Di Cagno - Rovetto. Roma 1980.
Oltre a ciò si possono fornire centinaia di documenti dell'Istituto di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica, Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell'Università di Siena, Prof. Dott. Antonio Ritucci incaricato di medicina legale dell'Università di Milano, Scuola di specializzazione in Ematologia Generale dell'Università di Pavia, Prof. Angelo Fiore Direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma... -
Pregiudizio? Ogni commento è superfluo.



I coniugi Oneda chiesero un trattamento sanitario diverso e rifiutarono il trattamento sanitario proposto dall'ospedale. Questo secondo la legge. La figlia degli Oneda non è morta a causa di una trasfusione non fatta al momento opportuno: "Il quadro anatomopatologico riscontrato dai periti d'ufficio, per quanto concerne la ritenzione di ferro, non poteva costituire il risultato delle mancate trasfusioni degli ultimi tre mesi; la cospicua
epatomegalia e splenomegalia, la ipertrofia cardiaca, le alterazioni
riscontrate a carico dell'apparato scheletrico sicuramente esistevano anche all'epoca dell'ultima trasfusione del 28.3.'80 ed erano indicativi del non favorevole andamento della malattia, che rivestiva aspetti di indubbia gravità.” - Prof. Antonio Ritucci.

"...Quali furono i fattori che determinarono il cedimento acuto del cuore della piccola Oneda? La risposta a siffatto quesito discende logicamente proprio dall'equivoco nel quale, in perfetta buona fede, sono caduti i periti d'ufficio i quali, all'esame autoptico ed ai successivi controlli istologici, hanno rilevato alterazioni generali e dei singoli organi deponenti per una forma di talassemia di particolare gravità e tale da indurli a ricercarne - erroneamente - la causa nella mancata e costante e prolungata terapia trasfusionale." (Relazione di consulenza-medico-legale sulle cause di morte di Oneda Isabella - Dott. Giuseppe Dell'Osso dell'Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell'Università di Siena.)

Ho citato documenti di eminenti professori che hanno smentito le diagnosi che spesso presentano i diffamatori. Per amore della verità, la Procura di Cagliari emetteva comunicazioni giudiziarie a carico dei coniugi Oneda e del prof. Antonio Cao, direttore della 2° clinica pediatrica. Il giorno dopo la stessa Procura emetteva un'ordine di cattura, firmato dal dott. Ettore Angioni, a carico dei soli Oneda, questa volta imputati di omicidio volontario aggravato.
Al contrario, la comunicazione giudiziaria emessa a carico del suddetto sanitario veniva annullata.
Elementi o fatti nuovi per questo cambiamento? Nessuno. La perizia sulla bimba deceduta non era stata ancora fatta, altro non era accaduto. Gregorio Donato, giornalista della RAI così commentò i fatti: "Il 2 luglio del 1980, Isabella moriva. Il 4 luglio veniva emessa comunicazione giudiziaria per omicidio colposo a carico dei genitori e del direttore della II clinica pediatrica, prof. Cao. Il 5 luglio lo stesso giudice emette ordine di cattura. E' cambiata l'imputazione: non più omicidio colposo, bensì omicidio volontario aggravato. Inoltre non più tre nomi, ma due: i coniugi Oneda; è improvvisamente scomparso il nome del direttore della II clinica.

Cosa è avvenuto tra il 4 e il 5 luglio dell'80? Sono in grado di affermare che in quelle 24 ore le linee telefoniche di Cagliari che conta erano - per così dire - surriscaldate. Il prof. Cao, certamente un luminare, benemerito nella lotta contro il terribile male della anemia mediterranea, ha in cura 700 bambini microcitemici: figli di operai, di contadini, di pastori, di minatori,di disoccupati, ma anche: di professionisti, di magistrati, di politici, di giornalisti. Conclusione: hanno rapidamente depennato l'incriminazione e gli hanno anche chiesto scusa. Quest'ultima circostanza mi è stata confidata personalmente dal prof. Cao".

Se notate, da questo avvenimento, si evidenzia un fatto stranissimo, si vollero salvare le strutture pubbliche, i sanitari, i vigili urbani e i carabinieri, ognuno dei quali aveva una precisa responsabilità nell'attuare e nell'affiancare coattivamente la cura della bambina, e si volle soprattutto criminalizzare, più che gli Oneda, sventurati capri espiatori, il culto da essi praticato.
Da tutto ciò emerge solo un clima di diffuso pregiudizio.
Primo Pregiudizio: il reato ascritto;
Secondo: ignorata deliberatamente la responsabilità degli organismi pubblici;
Terzo: non dimostrato il nesso di causalità materiale;
Quarto: mancato esame dell'incidenza del "fatto bronchiale" e dell'ultima trasfusione;
Quinto: omissione di ogni testimonianza a favore degli imputati; ecc.

Lasciando da parte la medicina e gli aspetti giudiziari del caso Oneda, ricordo che l'aspetto principale è: I Testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni di sangue per non disubbidire a un comando divino, accettano peraltro possibili terapie alternative. I TdG interpretano il divieto biblico di nutrirsi di sangue, trasfusioni comprese perché esse non sarebbero che un metodo più diretto per nutrire l'organismo. Sia condivisa o meno questa interpretazione, il loro diritto a rifiutare la terapia emotrasfusionale è perfettamente lecito, fondato sul diritto, confermato dalla giurisprudenza e
dalla migliore e più recente dottrina e dall'etica medica.

I documenti relativi al caso Oneda e ad altre centinaia di casi, le cartelle cliniche e gli interventi di illustri uomini di medicina, hanno già detto tutto. La dottrina, la giurisprudenza, la medicina e le norme vigenti legali hanno esaurito l'argomento.

Oggi l'intolleranza si chiama Trasfusione (col tempo non se ne parlerà più, quando la medicina scoprirà che non saranno necessarie). Domani potrebbe essere qualche altra cosa. E’ un fatto incontrovertibile, perché non risulta da nessuna parte e non esistono informazioni sanitarie dove si afferma che la trasfusione di sangue certamente salva la vita! Non può essere scritto da nessuna parte.

Torniamo alla domanda iniziale rispondendo con sdegno agli speculatori senza scrupoli: "È vero che la Congregazione Centrale abbandonò al proprio destino i coniugi Oneda? È vero che non parlò della condanna?"
Il prossimo post risponderà a queste diffamazioni.

Christian E. Maccarone
csssstrinakria
00lunedì 14 luglio 2008 23:45
Come affermato da speculatori senza scrupoli, è vero che la Congregazione Centrale abbandonò al proprio destino i coniugi Oneda? E’ vero che non parlò della condanna a 14 anni di Giuseppe e Consiglia Oneda?
Anche questa è una vile speculazione.

Sulle nostre riviste, dal 1982 al 1984, uscirono degli articoli riguardanti il caso Oneda, per il semplice fatto che venivano calpestati i principi fondamentali della libertà degli individui, e dei diritti dei genitori in merito all’assistenza medica dei figli.
Naturalmente, oltre a questo è degno di nota che si stava colpendo una Confessione religiosa. L’ultima rivista, quella dell’8 maggio 1984, cita i coniugi Oneda, associando la loro triste vicenda ad un altro caso di violazione dei diritti, quelli di Sara Piarullo di tre anni.

Uno stralcio di un articolo precisava:
“È inoltre doveroso approfondire un altro aspetto della questione. È mai capitato in Italia che un magistrato ordinasse a un medico di somministrare una trasfusione di sangue non necessaria? Sì, è successo molte volte, ed è qualcosa che ha causato tante sofferenze.
Dai magistrati non si richiede una specifica competenza in campo sanitario. Per cui quando un medico si rivolge loro per chiedere l’autorizzazione a trasfondere, essi, quasi automaticamente, sono portati a rilasciare l’autorizzazione richiesta, invocando quello che la legge penale italiana (art. 54) definisce “stato di necessità”. Con quale risultato?
Ecco un esempio rappresentativo: Rosario e Rita Piarullo, di Foggia, avevano una bambina di tre anni, Sara, affetta da favismo, una anemia emolitica provocata dall’ingestione di fave. Quando i genitori portarono la piccola all’ospedale del posto, i medici prescrissero immediatamente una trasfusione di sangue. Ma non volendo che la loro bambina fosse sottoposta a tale terapia, i genitori la fecero dimettere dall’ospedale e l’affidarono immediatamente alle cure di un ematologo della zona. La bimba stava già bene quando un magistrato presso il tribunale di Foggia, a cui si erano rivolti i sanitari dell’ospedale, spiccò un mandato di cattura a seguito del quale i due genitori Testimoni venivano arrestati e portati in carcere. L’accusa era nientemeno che quella di tentato omicidio! La madre fu posta quasi subito in libertà provvisoria, ma il padre rimase in prigione per circa due mesi.
Intanto la bimba veniva ricoverata a seguito dell’ingiunzione giudiziaria e, poiché per i medici il sangue era indispensabile, veniva sottoposta a trasfusione. Ma, come vedremo, ciò non era assolutamente necessario!
I Piarullo vennero assolti in istruttoria. Perché? La sentenza istruttoria dichiara che “la bambina non versava in concreto ed immediato pericolo di vita”, e che “il presidio terapeutico della trasfusione sanguigna, se è quello più diffusamente praticato, non è l’unico”.
È evidente che la vita della piccola Sara non era mai stata in pericolo e che non c’era stato nessun conflitto fra due diritti che giustificasse l’intervento del tribunale. Dalla sentenza del tribunale si rileva comunque la soppressione di una delle più alte forme di libertà, quella di coscienza, garantita dalla Costituzione.
Altrettanto può dirsi del caso Oneda, e cioè che questo conflitto di diritti non esisteva e non è stato provato. Il professor Mauro Barni, medico legale di fama mondiale e presidente della Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni, ha dichiarato: “Ho accolto la sentenza della Cassazione con profonda soddisfazione, perché sul piano strettamente medico-legale esistono a mio avviso dei forti dubbi sull’esistenza del nesso di causalità tra la morte di Isabella e le mancate trasfusioni”. —
Corriere della Sera, 15 dicembre 1983.”

Le nostre riviste non sono dei mensili di cronaca nera e giudiziaria. Pertanto era giusto che i testimoni di Geova si tutelassero e si facesse di tutto per non far violare la legge.
Dopo la condanna in cassazione dei coniugi Oneda, ci dimenticammo di loro, come ha scritto un vile personaggio? (non trovo altro aggettivo)

La campagna organizzata con le riviste servì a far conoscere all’opinione pubblica il clima di diffuso pregiudizio e di intolleranza che si era creato in Italia. La stessa procedura fu usata anche per le orribili morti nel Malawi, della spietata persecuzione in Russia e Grecia; ecc.

Fu fatta una campagna di informazione capillare in un modo diverso e più incisivo. Furono date disposizioni ben precise su come preparare la campagna di informazione e come aiutare i coniugi Oneda.
Periodicamente, prima e dopo la condanna, le congregazioni furono invitate a mandare lettere e a non far mancare il sostegno spirituale e morale a questi cari fratelli.

Per sensibilizzare ancor di più l’opinione pubblica, dopo la condanna, furono fatte delle conferenze e delle tavole rotonde. Oltre a ciò, primo caso assoluto in Italia, sotto l’egida della Congregazione Centrale, fu formata l’”Associazione europea dei Testimoni di Geova per la tutela della libertà religiosa” e fu pubblicato, nel 1990, il libro “INTOLLERANZA RELIGIOSA alle soglie del Duemila”.
Questo “libro bianco sull'intolleranza” comprendeva non solo il dossier “Oneda”, ma anche altri fatti discriminatori (di cui le nostre riviste non parlarono, per il semplice fatto che, per scelta editoriale, da sempre le riviste hanno uno scopo ben diverso dall’essere pubblicazioni di cronaca giudiziaria), vedi i casi Anastasi; Cappa; Petroni; ecc..
Il nostro ufficio centrale, pensò bene di mettere insieme questi fatti di forte intolleranza e di discriminazione e presentarli pubblicamente.
Pertanto, Il “Caso Oneda”, non solo non fu dimenticato, ma furono evidenziati tutti gli aspetti medico-giudiziari per far capire a tutti come si svolsero i fatti. Si fece molto di più di quello che si era fatto in casi simili.

Così si legge a pag. 136 del dossier riportato nel succitato libro:

"Consiglia Oneda fu arrestata quando la secondogenita Ester aveva poco più di un mese. Questa, sebbene non affetta dalla forma major mortale, era nata come portatrice sana e quindi anemica. La domanda per ottenere la sostituzione della detenzione con gli arresti domiciliari venne respinta. La madre ha potuto riabbracciare la figlia soltanto tre anni e mezzo dopo la prima sentenza della Corte Suprema di Cassazione. Trattamento discriminatorio di una crudeltà e insensibilità senza pari, tenuto conto anche della facilità con cui si concedono gli arresti domiciliari a certi malavitosi.
Giuseppe Oneda, dopo tre anni di detenzione che lo avevano reso una larva umana per una reale, non mascherata, forma di esaurimento psichico, ottenne infine, dopo più richieste, la libertà provvisoria."


Chi oggi dice il contrario, è in malafede e scrive pagine più infamanti e vergognose di quelle scritte in quegli anni in Italia.

Christian E. Maccarone
F.Delemme
00martedì 15 luglio 2008 08:37

Quello di riportare in "vita" fatti avvenuti venti o trenta anni addietro, e il caso Oneda ne è una dimostrazione, è un'abitudine di alcuni forumisti. L'argomento è preparato a tavolino.

Si presenta un tizio che dice "ma di questo fatto che ne sapete?, Io non ne so nulla" e subito scatta automaticamente la molla dell'ipocrisia.
C'è quello che "non ricorda", quello che "ricorda vagamente", c'è l'altro che "ricorda tutto" come se fosse successo ieri.

Tutto organizzato per speculare, in questo caso VERGOGNOSAMENTE, su avvenimenti e fatti che vedono coinvolti testimoni di Geova e la Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova.

Chi ha aperto il thread lo dice apertamente "Confermo inoltre che ho aperto questa discussione appunto perche' sapevo da Tdg...".
Quanto sono ipocriti e falsi.

Chi amministra quel forum, ora si para il colpo e dice ipocritamente: "le riviste non parlano di questa condanna", solo DIVERSI ANNI DOPO, (che ipocrita e falso) - per la cronaca passarono solo due anni, tempo fisiologico per preparare tutto il materiale e pubblicare il libro - sul libro "INTOLLERANZA RELIGIOSA alle soglie del Duemila", edito da una ormai defunta casa editrice (anche disprezzare la casa editrice fa parte del loro teatrino) ne hanno parlato.
Poi accenna alla morte della piccola Isabella. Anche in questo caso, azzarda conclusioni di parte e senza il benchè minimo riscontro, trascurando un fatto importantissimo, Isabella morì nel corso di una trasfusione di sangue praticata d'urgenza. E' stato anche dimostrato, con i pareri di esperti l'impossibilità di stabilire con ragionevole certezza il nesso di casualità materiale tra le mancate trasfusioni di sangue e il decesso della piccola Isabella Oneda.

Io personalmente, mi ricordo che quasi tutte le settimane si parlava in "Sala" di questo argomento e di come ci si organizzava per far conoscere all'opinione pubblica questa ingiustizia perpetrata a danno di una coppia di testimoni di Geova.
Avevamo fotocopiato i giornali dell'epoca sulla intolleranza e le incitazioni del sacerdote cattolico, con tanto di megafono a spingere i suoi parrocchiani alla violenza e alcuni testimoni di Geova rischiarono il linciaggio.

Che schifo di gente. Dovrebbero vergognarsi.

Naturalmente, la mattina, quando si alzano dal letto si guardano allo specchio e con soddisfazione dicono: "buongiorno, oggi sarò più schifoso degli altri giorni? Certamente, sono pronto ad infangare...e danno il bacio del buongiorno a moglie e figli".

Anche Pinochet faceva la stessa cosa...
parliamonepino
00martedì 15 luglio 2008 08:47
Ricordo molto bene il caso dei coniugi Oneda.
Ricordo gli articoli delle riviste.
In tutte le congregazioni, una circolare nazionale, suggerì di scrivere alle Autorità per esprimere disappunto sull'arresto dei due genitori.
Le istituzioni ricevettero un "mare" di lettere, persino mio suocero scrisse a Spadolini, ricordo che nel foglio di brutta riportò questa frase: "Caro Spazzolini", naturalmente gliela corressi.
La moglie del Sorvegliante di Circoscrizione, che seguiva il caso, era di Torino e con le sue sorelle frequentavamo la stessa congregazione (Torino Nord). Per cui, conoscevo molti particolari.
Scrissi anche a Giuseppe Oneda, in seguito alla moglie Consiglia.
Mi rispose solo Giuseppe.
Mi raccontava che in carcere fu persino aggredito, ma grazie alla conoscenza delle arti marziali fu in grado di difendersi.
E' stata una pagina tristissima per il popolo di Geova. Fu anche strumentalizzata. Infatti giravano voci contrastanti.
Una pagina drammatica che per rispetto verso quei due genitori non si dovrebbe più usare a proprio "consumo".
Non mi riferisco ai commenti qui sopra, anzi, li trovo conformi alla vera storia. Potrei aggiungere altri particolari ma non è il caso.
Saluti



PIno Lupo
@nounou@
00martedì 15 luglio 2008 12:40
Tutta la verità
Grazie Christian per queste informazioni molto importanti, se permetti, inserisco il link su Soccorso Spirituale.

nounou
csssstrinakria
00martedì 15 luglio 2008 14:38
Re: Tutta la verità
@nounou@, 15/07/2008 12.40:

Grazie Christian per queste informazioni molto importanti, se permetti, inserisco il link su Soccorso Spirituale.

nounou




Con piacere. E' un mio obbligo morale, contro tutte le discriminazioni e a difesa dei più deboli.

[SM=g7261]
Christian E. Maccarone
@nounou@
00martedì 15 luglio 2008 14:48
Grazie [SM=g7261]
csssstrinakria
00martedì 15 luglio 2008 15:28
Re:
parliamonepino, 15/07/2008 8.47:

Ricordo molto bene il caso dei coniugi Oneda.
Ricordo gli articoli delle riviste.
In tutte le congregazioni, una circolare nazionale, suggerì di scrivere alle Autorità per esprimere disappunto sull'arresto dei due genitori.
Le istituzioni ricevettero un "mare" di lettere, persino mio suocero scrisse a Spadolini, ricordo che nel foglio di brutta riportò questa frase: "Caro Spazzolini", naturalmente gliela corressi.
La moglie del Sorvegliante di Circoscrizione, che seguiva il caso, era di Torino e con le sue sorelle frequentavamo la stessa congregazione (Torino Nord). Per cui, conoscevo molti particolari.
Scrissi anche a Giuseppe Oneda, in seguito alla moglie Consiglia.
Mi rispose solo Giuseppe.
Mi raccontava che in carcere fu persino aggredito, ma grazie alla conoscenza delle arti marziali fu in grado di difendersi.
E' stata una pagina tristissima per il popolo di Geova. Fu anche strumentalizzata. Infatti giravano voci contrastanti.
Una pagina drammatica che per rispetto verso quei due genitori non si dovrebbe più usare a proprio "consumo".
Non mi riferisco ai commenti qui sopra, anzi, li trovo conformi alla vera storia. Potrei aggiungere altri particolari ma non è il caso.
Saluti


PIno Lupo




Grazie! Queste parole mi riportano indietro di 25 anni circa.
Oggi, come allora, facendo uso di metafore, dedicai questo scritto ai coniugi Oneda. Oggi come allora, nulla è cambiato.


Basta chiudiri l'occhi
e jirisinni n-cima a la Muntagna
addinucchiati a prjiari
albi di paci e nuttati
senza canti di pìjula.

Pi seculi, li to figghi
si jinchèru di suduri e sangu
e la manu di l'omu
jìu chiantannu macchi d'alivu
ca li timpesti sdirradicàru.

Pi seculi lacrimi di matri
abbiviràru jardini di turmenti
e la terra assuppò carni di figghi
macinata
e si mpastò ccu li sonni e li spiranzi.

E li palummi,
a un palmu di lu so cannizzu,
addumannaru civu a lu furettu.

Caminammu jorna longhi,
limusinannu raggi di suli
pi ristari a vìviri
e agghiurnari trazzeri di libirtà.
Ma lu nostru distinu
è mpintu a la pastura
e non avemu ugna
pi scavari la fossa
a li miserii.

(Basta chiudere gli occhi... Solo con la mente acquisti la libertà e visualizzi le utopie, le pacifiche albe e le notti senza i lamenti delle cornacchie.
Da secoli... da sempre l'uomo è costretto a soffrire, col sudore e col sangue. Alcuni hanno piantato alberi di ulivo, alberi di vita e di pace, ma altri uomini, li hanno sradicati. Da sempre le lagrime di tutte le madri hanno innaffiato giardini di tormenti e la terra, ultima dimora degli uomini, ha mischiato sogni e speranze.
E le colombe, da sempre simbolo di buone notizie e di pace, pur vicine al loro nido, chiedono da mangiare al furettu -animale simile alla donnola che caccia i conigli-.
Abbiamo camminato in lungo e in largo, abbiamo elemosinato anche i raggi del sole per sopravvivere e vedere una libertà maltrattata e calpestata.
Ma il nostro destino è legato ad una corda (pastura) e non abbiamo neppure le unghie per scavare la fossa alle nostre miserie.)

Il mio caro amico e compianto poeta Ignazio Buttitta, 'U zu Gnaziu, soleva ripetere spesso...
"Io non dormo sonni sereni, tu non dormi sonni sereni..."

Grazie.

parliamonepino
00martedì 15 luglio 2008 16:53
Credo, senza smentita, che Ignazio Buttitta fu il più grande poeta dialettale d'Europa.
Conservo gelosamente un libro ereditato dal pittore e poeta Saro Leone, dal titolo "Io faccio il poeta".
L'ho comprammo a Torino, nel 1972.
Non ho mai conosciuto un uomo capace di interpretare le poesie di Ignazio Buttitta, come Saro. Era unico. Conservo una vecchia cassetta che spero di trasformare in CD, per poter far ascoltare la voce tuonante di Saro.
Conservo una decina di diari, dove sono riportate delle poesie di Saro, a mio avviso, degli autentici capolavori.
Si è sempre rifiutato di pubblicarle.
Prima di morire, mi disse: "fanne quello che vuoi".
Quando aveva 73 anni gli chiesi: "perchè non vuoi più dipingere?", mi rispose prontamente:"nel cesso dell'immondizia di questa società, non trovo più nessuna fonte d'ispirazione".

Come testimone di Geova, era una forza della natura, lo ascoltavano anche i gatti.
Quando dava testimonianza, faceva fermare gli orologi.
Volle battezzarsi, nel 1969, nel fiume Dora a Torino, davanti a una folla di passanti.
Poi, anche lui, come si mise in "sonno" come massone (era un numero 29), si mise in "sonno" come testimone di Geova, ma sempre predicando la Parola Di Dio e solo quella.
Mi manca molto, morì a 79 anni, tre anni fa.
Scusate la divagazione con l'argomento trattato.
Posso solo dire che Saro, per il caso Oneda pianse vere lacrime.

Riporto uno stralcio di poesia, di Buttitta, davvero molto significativa.


Un populu
mittìtilu a catina
spugghiàtilu
attuppàtici a vucca,
è ancora riccu.

(traduzione)
Un popolo
mettetelo in catene
spogliatelo
tappategli la bocca,
è ancora libero.

Con sentimento
Pino Lupo





Gepy84
00martedì 15 luglio 2008 17:20

Io non ero ancora nata. Pertanto non posso esprimermi al riguardo.
Non è giusto che un fatto così grave si strumentalizzi per scopi poco nobili. Una cosa delicata che diventa "carne da macello" solo per parlare male dei testimoni di Geova, permettetemi l'espressione, è più che vergognosa, direi imperdonabile.

Ho apprezzato gli interventi equilibrati e "passionali" di Pino Lupo e di Christian Maccarone che mi hanno commosso.

Grazie, cari amici. Per coloro che hanno approfittato di questa tragedia, non vale la pena spendere altre parole.

Saluti
Gepy
Asgardiano
00martedì 15 luglio 2008 18:06
E' davvero triste che si debba ricorrere a queste forme di intolleranza estrema pur di calunniare i TdG.
Come si fa a non provare compassione per una famiglia come gli Oneda che ha tanto sofferto e sicuramente tutt'ora continua a soffrire.
Come si può approfittare di un talmente triste fatto di cronaca pur di gettare fango sui TdG.
Direi che è semplicemente disumano.
Asgardiano
00martedì 15 luglio 2008 18:13
Purtroppo, come allora venne strumentalizzato il caso Oneda, anche di recente c'è stato qualcuno che ha voluto strumentalizzare il tragico caso dell'omicidio di Desirè Piovanelli pur di fare propaganda contro i TdG.

Si noti come l'ex TdG Sergio Pollina abbia spietatamente, senza pietà alcuna, inveito contro un giornalista TdG e contro la famiglia Piovanelli, pur di infangare i TdG. E come il Lorenzi abbia favorevolmente accolto tale iniziativa dedicando addirittura una pagina del suo sito:

www.infotdgeova.it/steno.htm
F.Delemme
00mercoledì 16 luglio 2008 08:26

Il sig. Lorenzi ha paura di perdere adepti. Risponde trasversalmente alle nostre esposizioni (non manipolate e non edulcorate).

I nostri post sono così considerati:

"...messaggi trasudano un odio ed un’ostilità incredibile. E trovo per lo meno strano poi che tu ritenga addirittura "interessante" certa "prosa" insultante, in cui si attaccano le persone con espressioni del tipo “speculatori senza scrupoli”, “vile personaggio”, "che schifo di gente", “autori di pagine infamanti e vergognose”, “ipocriti e falsi”, ecc.
Mi dici cosa ci trovi di “interessante” in questi messaggi? Togliendo cioè gli insulti e gli attacchi personali, puoi semplicemente riassumere che cosa ci sarebbe di interessante nei contenuti della discussione che tu hai segnalato?"


Dal suo Luna Park ci informa che abbiamo "odio ed ostilità incredibile". E non si vergogna!
Additarlo come "Speculatore senza scrupoli" vuol dire odiarlo?
Ormai conosciamo gli atteggiamenti del suo "circo".
Non può smentire minimamente quello che abbiamo scritto e si lascia andare a queste "libere considerazioni". Perchè non ci smentisce? Per lui è più importante badare al suo orticello.

Cosa succede allora? Un suo sottoposto, Brunodb2, già conosciuto per altre sue "performance" a difesa del suo degno padrone, cerca di salvargli la faccia. Ma come volevasi dimostrare, cosa presenta per smentirci? Fa dell'ironia sui medici contattati dalla famiglia Oneda, andando a pescare informazioni sempre da siti ostili.
Si vergogni quest'altro traghettatore delle anime perse. Dove sta la certezza dell'inesistenza di questi medici? Forse nelle farneticazioni del dott. Sergio Pollina? Che poveracci che sono.
Cosa ci ha presentato questo Brunodb2?
Dove sono gli interrogatori del prof. Cao? Non ha la possibilità di presentarli? E dove sono le cartelle cliniche che smentiscono questa "allegra" ricostruzione?

Ancora continuano vergognosamente a speculare su questo disgraziato dramma, del quale non gli frega il classico "FICO SECCO".

Diciamocelo chiaro, frequentatori di questo parco dei divertimenti, le cartelle cliniche e le testimonianze sono tutte riportate nel libro "INTOLLERANZA RELIGIOSA alle soglie del Duemila", quel libro che smentisce fragorosamente il Lorenzi e dimostra che i TESTIMONI DI GEOVA non dimenticarono e fecero più di quello che si poteva fare per il caso Oneda. Perché di questo stiamo parlando, di questa strumentalizzazione.
Il Lorenzi afferma, MENTENDO SAPENDO DI MENTIRE che i coniugi Oneda furono abbandonati e calò il silenzio sul loro dramma. Mentre, come abbiamo spiegato e dimostrato, i TESTIMONI DI GEOVA fecero di tutto con mezzi diversi per far conoscere questo dramma ai media.

Ma vi dico di più, il dott. Sergio Pollina, col quale ho condiviso lustri di militanza in questa Confessione, e fatto curioso, il suo ultimo discorso ad una assemblea a Cassibile (SR) aveva come argomento le trasfusioni di sangue, ebbe il barbaro coraggio di scrivere, quando pubblicammo il libro "INTOLLERANZA", che: "...con questa pubblicazione avevano fatto una buona speculazione commerciale guadagnando lucrosamente sul ricavato, essendo il libro pubblicato da una casa editrice commerciale e venduto nelle congregazioni ad un prezzo più alto delle solite pubblicazioni della WT".

Questi sono i personaggi. Cambiano i nomi, Aveta, Pollina, Lorenzi, Brunodb2 ecc. Il circo è abbastanza grande...

PS. Ricordi bene il sig. Lorenzi e i suoi compagni di girotondo che non sarà mai preso in considerazione. Fino a quando i discorsi resteranno circoscritti al "cortile", ci facciamo quattro risate.
Ma se all'interno di questo cortile circoleranno false informazioni relative alla nostra Confessione e saranno manipolati i fatti, allora faremo di tutto per smascherarvi e svergognarvi.

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pcerini
00sabato 19 luglio 2008 01:57
Anche io ho letto il post dedicato a questo tema su infotdg....

Non so che opinione esprimere,conosco poco i fatti,dal paragone che ho fatto tra i contenuti dei vari posts tra infotdg e questo Forum di Filippo,mi sembra che l'informazione contenuta qui su questo Forum di Filippo in merti al Caso Oneda sia equilibrata e obiettiva,poi,evidentemente,ciascuno si forma una opinione e la pensa come gli pare,io ovviamente mi esprimo in base a cio' che leggo non conoscendo dettagliatamente tutta la vicenda potendomi anche sbagliare o prendere un granchio,ma esprimo questa opinione senza avere nessu fine secondario,e,se potessi,la esprimerei anche su infotdg solo che da li' sono escluso.

Paolo
F.Delemme
00martedì 1 febbraio 2011 09:53
Sul caso Oneda ha speculato a suo tempo il dott. Pollina a cui ho dedicato un po' di spazio in un'altra discussione. Il nonnononsa come sempre fa la solita disinformazione e quello che fa ridere è la presentazione di alcuni trafiletti che parlano di immoralità sessuale.
Queste informazioni dovrebbe farle leggere ad una "pioniera", mi riferisco ai tempi dello "strappo siracusano" che seguì Pollina. O in ultima analisi alla sua ex moglie (si sono separati?) del medesimo.
Il nonnononsa scrive quello che gli fa comodo per infangare la nostra Organizzazione NON RACCONTANDO I FATTI COME VERAMENTE SI SONO SVOLTI.
Se trovo la discussione la rispolvero per svergognare questo tizio e coloro che come sempre sulla scia delle sue "bravate", nel truogolo bivaccano.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=155258&f=155258&idd...
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