IL NOME DI DIO NEL NUOVO TESTAMENTO

F.Delemme
00mercoledì 18 agosto 2010 08:22
Perché è scomparso dai testi greci del I e II secolo?

Il nome di Dio non finisce mai di suscitare delle reazioni, positive o negative. Per esempio, alla fine del mese di agosto del 2008 il Vaticano ha raccomandato al suo gregge di non far più uso del tetragramma "YHWH" nei canti liturgici, ma di conformarsi alla tradizione “storica” dei Giudei e dei Cristiani di non pronunciare il nome divino ad alta voce.
Numerosi canti dovranno così essere modificati per cancellare ogni menzione del Nome (Yahvé o Geova).
Questa notizia illustra molto efficacemente l'avversione che la cristianità manifesta nei confronti del nome di Dio, un'avversione che non è recente ma che percorre tutta la sua storia, fin dai primi secoli. Tale avversione, come dimostra Didier Fontaine in questo saggio, porterà i copisti cristiani perfino ad emendare il testo del Nuovo Testamento e della Settanta, sostituendo il nome divino, che vi compariva in caratteri ebraici, con Kyrios, un termine greco più universale e quindi più gradito ai cristiani d'origine pagana rispetto a Geova, un nome considerato barbarico e che identificava il Dio cristiano con quello dei disprezzati giudei.

Al contrario, le Sacre Scritture non contengono nessuna ambiguità nei confronti del Nome.
Esse insistono con l'importanza di invocare il nome di Dio, di lodarlo, di rifugiarvisi in tempo di sconforto. Contrariamente alle affermazioni del Magistero, né gli Israeliti, né i cristiani si sono astenuti dell'usare il Nome.
Gérard Gertoux lo ha dimostrato molto bene in un volume pubblicato da queste stesse edizioni, “Storia del Nome di Dio”.
In effetti, è solo a partire dal momento in cui il culto cristiano si è progressivamente corrotto che la riluttanza ad usare il nome divino si è fatta via via sempre più forte, fino al punto che, scomparso dalle traduzioni, l'Occidente lo ha completamente dimenticato.
Per comprendere in quali circostanze storiche e culturali il cristianesimo si è allontanato dalle sue origini ed ha cessato di far menzione del Nome, il presente studio si concentra sul periodo apostolico e post-apostolico.

Quale era l'eredità culturale dei primi cristiani? Conoscevano il Nome? Lo usavano? Come sono arrivati a non pronunciare più il nome divino e addirittura ad eliminarlo dai loro scritti, al punto che oggi non vi si trova più?
Questo studio, che concilia il rigore scientifico con l'accessibilità di lettura, permetterà di sensibilizzare il pubblico italiano al problema della presenza originale del Nome divino nel Nuovo Testamento e darà un senso alla dichiarazione di Gesù: “Sia santificato il tuo nome”.


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