Chi afferma il vero?
Nel 553, 150 vescovi, riuniti a Costantinopoli per la seconda volta, sotto la guida di Etozio di Costantinopoli, rappresentante di papa Silvestro, danno vita al quinto Concilio ecumenico della storia della chiesa cattolica.
Il Concilio ha come motivazione principale la lotta al monofisismo (l'idea che nel Messia vi fosse solo una natura, quella divina e che, di conseguenza, non fosse completamente uomo), ma nella dichiarazione finale firmata dal papa, il cosiddetto
Constitutum, trova posto anche una affermazione dogmatica piuttosto inquietante: Maria fu “prima, durante e dopo il parto vergine e lo rimase per tutta la vita”.
La verginità postparto di Maria è in netto contrasto con i Vangeli, che, in più punti, parlano di “fratelli di Gesù”.
Chi erano questi “fratelli” di Gesù?
Alcuni hanno scritto che si tratta di cugini o di parenti. I testimoni di Geova affermano che si tratta di fratelli carnali.
Sostenere che si tratta di cugini o parenti è un'argomentazione debolissima.
I Vangeli sono stati scritti in greco (forse solo Matteo con una precedente versione aramaica), una lingua che ha ben chiara la distinzione tra fratelli e cugini.
Se si può obiettare che anche il termine
“adelfos” (fratello) può assumere significato di parente o cugino, va però rilevato che si tratta di eventualità molto rare, dal momento che la parentela non germana viene nel 98% dei casi resa con il termine
“anepsios” (cugino).
Ciò è tanto più vero dal momento che, proprio nel Vangelo,
troviamo una netta distinzione tra i due termini, laddove Paolo parla di fratello (adelfos) di Gesù nei brani citati e di cugino (anepsios) di Barnaba nella Lettera ai Colossesi.
Stefania