Dal linguaggio dei segni agli imbecilli arroganti

Un altro sapientone, uno dei tanti imbecilli, partoriti dal nulla, finita "l'epoca" della masturbazione nel linguaggio dei segni, apre un'altra discussione su come veniva considerata la masturbazione dalle pubblicazioni WT.
Questo imbecille dimentica che le nostre riviste riportano il pensiero della medicina, della sociologia, della psicologia e tutte le parole che finiscono con ...ia.

Il pensiero di quel tempo, questo imbecille non ha avuto tempo d'andarlo a cercare su internet perché voleva fare il sapientone.

"Per molti secoli la si è ritenuta una malattia e piuttosto pericolosa. Teologi, filosofi e scienziati pensavano fosse una delle cause della follia, poiché erano convinti che lo sperma fosse prodotto dal midollo spinale e che quindi fosse collegato al cervello. La masturbazione quindi lo indeboliva.
Oggi si è arrivati a dire che la masturbazione non è una malattia, né un vizio, né una perversione, anche se può diventarlo oltre certi limiti. Infatti quando si eccede si possono avere indebolimenti fisici e mentali (miopia, memoria labile ecc.), infiammazioni della prostata e delle vescicole seminali.
La masturbazione reciproca, praticata nel corso dell'adolescenza fra ragazzi dello stesso sesso, non porta necessariamente all'omosessualità.
Certamente diventa un fatto anomalo quando la si mette in alternativa al coito. Nelle carceri, nei manicomi, nei conventi o nei collegi che proibiscono i rapporti sessuali, la masturbazione è alquanto diffusa, spesso viene considerata un'alternativa alla omosessualità."

Io non perderei più tempo con questa gente. A leggere i loro disturbi neurologici privi di senso logico, non si ristora certamente il nostro spirito. Sono in malafede e questo dovrebbe obbligarci a non prenderli in considerazione.
Sono tutti teologi, medici, psicologi che appartengono alla categoria degli arroganti ed ipocriti. Io li lascerei perdere nell'asfissia del loro stesso incelofanato senso del pudore. I loro figli saranno il futuro prossimo di una società di ipocriti.