Il voto di povertà cos'è e chi lo fa?
Dalle nostre pubblicazioni:
"Anziché usare l’attività religiosa per arricchirsi, il fratello Russell spese tutte le sue risorse nell’opera del Signore. Dopo la sua morte La Torre di Guardia inglese riferì: “Ha dedicato il suo patrimonio privato interamente alla causa per cui ha dato la vita. Riceveva la somma nominale di 11 dollari al mese per le spese personali. È morto senza lasciare nessuna proprietà a nessuno”.
Pensando a coloro che avrebbero continuato l’opera, il fratello Russell stipulò quanto segue nel suo testamento: “In quanto al compenso, reputo che sia saggio mantenere la linea di condotta seguita in passato dalla Società riguardo ai salari: che nessuno sia pagato; che solo un ragionevole rimborso spese sia accordato a chi serve la Società o la sua opera in qualsiasi modo”. A coloro che servono nelle case Betel, negli uffici e negli stabilimenti tipografici della Società, come pure ai suoi rappresentanti viaggianti, si dovevano provvedere solo vitto, alloggio e un piccolo sussidio per le immediate necessità, ma “nessun provvedimento . . . per far soldi”. La stessa norma vige oggi.
Quelli che vengono accettati per il servizio speciale a tempo pieno alla sede centrale dei testimoni di Geova fanno tutti voto di povertà, come hanno fatto tutti i membri del Corpo Direttivo e tutti gli altri membri di quella famiglia Betel. Ciò non significa che la loro sia una vita priva di gioia e di qualunque comodità. Ma significa che tutti quelli che svolgono questo servizio ricevono senza parzialità lo stesso vitto, alloggio e sussidio".
NB. L'espressione "società" indicava l'organizzazione religiosa e le tipografie ad essa legate. Il termine "società" nella nostra lingua ha un significato diverso da quello in uso negli Stati Uniti d'America.
In Italia sono usati i termini "organizzazione religiosa", "Confessione religiosa", "Ente di culto" e più propriamente "Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova".