2 Corinti 4:6

F.Delemme
00martedì 11 febbraio 2020 20:34
Sul volto di Gesù o mediante la faccia di Cristo?

Esaminiamo il versetto in questione sul quale alcuni gruppi evangelici ci contestano la traduzione.

2 Cor. 4:6, perché fu Dio a dire: “Rifulga la luce nelle tenebre”, ed egli ha rifulso nei nostri cuori per illuminarli con la gloriosa conoscenza di Dio mediante il volto di Cristo.

La confutazione è rivolta a "mediante" in relazione alla "gloria di Dio" o alla "gloriosa conoscenza di Dio". Secondo le traduzioni trinitarie significa che la gloria di Dio è nel volto di Cristo e di conseguenza egli è Dio. Non è esatto procedere così perché "έν" si può tradurre anche con "mediante". Questo lo possiamo notare nelle seguenti traduzioni di Ebrei 1:3 "Lui è il riflesso della gloria di Dio" (Luzzi, CEI, Garofalo, Nardoni, ecc.); Leggendo il versetto si evince che non forma un tutt'uno con ciò che viene riflesso. Si tratta di una semplice forma metaforica per affermare che Cristo è un personaggio eccelso, fornito di una particolare grazia. Questo non lo è associabile ad una consustanzialità con Dio.
Oltre a ciò non è da trascurare il contesto, 2 cor. 3:7, 11-13 e 15, dove si riscontra la gloria di Dio che fu sulla faccia di Mosè. Non crediamo si possa affermare che Mosè fosse Dio; anche 2 cor. 3:18 ci fa capire che la gloria di Dio è sulle facce di uomini senza che questi ultimi fossero Dio. Pertanto, anche la gloria sulla faccia di Gesù (cor. 4:4)non lo identifica come Dio.
Come sottolinea il traduttore David H. Stern, la preposizione "έν" che regge il dativo (come nel nostro caso) può avere valenza strumentale. Tale uso - anche se raro - non è sconosciuto nel greco classico e nel Nuovo Testamento viene usato spesso per l'influenza della preposizione ebraica "be" da cui "έν" ricalca il senso.
Vediamo ad esempio, per ben due volte nello stesso versetto come è resa questa preposizione nella Nuova Diodati (ND) in Atti 13:39: "e che, mediante (έν) lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose di cui non avete potuto essere giustificati mediante (έν) la legge di Mosé". Sempre la Nuova Diodati (ND) in Galati 5:4 traduce "...mediante (έν) la legge…" oppure la Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (TILC) traduce Romani 5:9 "... ora Dio per mezzo (έν) della morte di Cristo…". Pertanto, la traduzione di (έν) con mediante o per mezzo di è possibile. Le traduzioni esaminate sono legittime, pertanto, che traduce seriamente si chiede quali sono gli indizi che fanno propendere per l'una o per l'altra. Inoltre, perché è preferibile una al posto di un'altra. Nessun serio studioso di greco direbbe il contrario.
Però in Rete c'è qualche buontempone che pensa si possa tradurre la Bibbia aprendo un vocabolario. Oggi la Rete presenta pseudo biblisti e poveracci che criticano chi ha tradotto secondo le regole della grammatica e la lingua del tempo. Come intesero le parole gli agiografi? Secondo alcuni si può sapere aprendo un vocabolario.
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