Interpretazione o armonizzazione?
Certi trinitari affermano che per sostenere le nostre posizioni abbiamo bisogno di interpretare le scritture.
Noi trinitari, affermano, non interpretiamo ma armonizziamo.
Non mi soffermo sul significato del termine "armonizzare" e dell'uso spregiudicato che ne fa qualcuno cercando di giustificare il mistero trinitario. Come si faccia ad armonizzare un mistero, è
UN MISTERO.
Tutte le nostre, e non solo nostre, ricerche sulle Sacre Scritture e la storia della dottrina stessa ci hanno portato alla ferma convinzione che il mistero della Trinità poggia su discutibili interpretazioni dei documenti biblici. Ecco il vero significato di "armonizzazione".
I trinitari ignorano la massiccia evidenza del monoteismo unitario e poggia pesantemente su inferenze deduttive tratte da alcuni versi scelti.
Per "armonizzare" il tutto, isola certi passi e dimentica che il loro contesto è tutta la Sacra Scrittura. In sintesi è un modo alquanto curioso di fare esegesi; però, si sa, pur di sostenere una tesi insostenibile, si fanno accordi perfino col diavolo.
Un esempio di questa "
armonizzazione" o subdola interpretazione a proprio uso e conseguente purgazione è il termine “Figlio di Dio,” che i trinitari traducono OGGI, inconsciamente e consciamente “Dio Figlio,” un significato che non è riscontrabile in nessun passo biblico. “Figlio di Dio” è il titolo che identifica il più grande uomo che sia mai esistito, Gesù, il Messia.
“Figlio di Dio” è un nome che è dato, nella Bibbia, a tutti coloro che fanno le veci di Dio sulla terra, e principalmente identifica il re prescelto, Gesù.