Malore fatale, addio ad Angelo Palego l’ingegnere sempre alla ricerca dell’Arca perduta.
Non ha avuto la possibilità di realizzare filmati con telecamere digitali, come avrebbe voluto, ma l’aver individuato il punto preciso in cui si sarebbe arenata l’Arca di Noè, quasi sulla cima del monte Ararat, a circa 4.300 metri di altezza, resta di per sé un’impresa di enorme valenza sia sul piano storico sia sotto l’aspetto simbolico.
Un attacco cardiaco ha impedito ad Angelo Palego, ingegnere chimico e studioso di archeologia, di compiere l’ennesima spedizione sul monte Ararat (sarebbe stata la ventitreesima) per dimostrare in maniera definitiva quanto sosteneva dal lontano 1989, allorché aveva scoperto la zona in cui sarebbero ben evidenti i resti dell’Arca di Noè.
Palego, che aveva 86 anni, si trovava in Turchia, precisamente a Dogubeyazit, non distante dal confine con l’Iran, proprio per prepararsi alla nuova avventura, quando un malore, nei giorni scorsi, l’ha costretto a un ricovero immediato all’ospedale di Erzurum, nell’Anatolia orientale, per poi portarlo alla morte, affossando così il sogno di una vita. In effetti, Angelo Palego portava avanti ricerche sull’Arca di Noè da ben oltre 35 anni, se solo si pensa che la passione per questa vicenda l’aveva catturato praticamente in concomitanza con la sua adesione alla congregazione dei testimoni di Geova, avvenuta nel 1984.
Approfondimenti su questo argomento:
"Il Diluvio Universale"
[Modificato da F.Delemme 17/12/2022 17:01]