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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 
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Atti 20:11

Ultimo Aggiornamento: 08/09/2009 17:01
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05/09/2009 13:19

La TNM ha alterato il significato?

Ho letto una discussione che in parte riporto, dove Mario afferma che la i traduttori della TNM traducono in modo sbagliato e per convenienza, alcuni versetti. In particolar modo si fa riferimento ad Atti 20:11.
Non essendo molto esperta in materia, chiedo a qualcuno in grado di dare conferma o smentire questa accusa.

Questo è quello che scrive Mario:

"...qui invece è questione di interpretazione, la TNM è famosa per il suo modo di tradurre letteralmente, in questi casi invece traduce ciò che alla lettera è scritto "klasei tou artou" (spezzare il pane) traducendo con "prendere i pasti" togliendo ogni allusione alla messa per farla apparire come una cena normale, ma il contesto secondo me non gli da ragione, non vedo cosa ci sia di rilevante nel riunirsi per cenare oltre al fatto che è messo insieme alle preghiere, all'insegnamento e soprattutto lo spezzare il pane è preceduto dalla parola koinonia che tradotto vuol dire esattamente comunione.
Forse in questo caso essere letterali non gli conveniva."


Gepy [SM=g8093]
"...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."
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05/09/2009 15:05

Mario risponde come se fosse solo lui a ricevere le risposte.
Quello di criticare sempre e comunque la nostra traduzione della Bibbia è una sua abitudine.
Qual è la sua risposta? “…ma il contesto secondo me non gli da ragione”.
Quindi SECONDO LUI.
E lui chi è? Come interpretare questo secondo lui? Forse secondo la sua autorità?

Ma noi ci interessiamo di questioni bibliche e non di esaltazioni personali. Cosa dice la Bibbia?

Innanzitutto è giusto precisare (ma Mario non lo fa perché deve sostenere quel SECONDO LUI”) che la nota in calce al versetto riporta testualmente SPEZZARE IL PANE. Quindi la TNM è onesta e precisa il significato dei termini greci.
Ora passiamo all’avvenimento. Cosa dice il contesto? Che Paolo ed altri, dopo un viaggio, si fermarono a Troas per sette giorni. Il primo giorno a Troas consumano un pasto e si dilungano a discutere.
Iniziano il pasto "spezzando il pane".
L’azione del rendere grazia spezzando il pane, era comune prima di prendere un pasto. Lo si nota quando Gesù “Presi ora i cinque pani e i due pesci alzò gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezzò i pani e li dava ai discepoli, affinché questi li mettessero davanti a loro; e divise i due pesci per tutti.”.(Marco 6:41)
Quindi si trattava di un'azione comunissima prima di consumare un pasto. Secondo il pensiero di Mario, non si tratta di una cena normale. E di cosa si tratterebbe? Se come pensa lui, Cristo stava celebrando una “comunione”, dovrebbe indicarci dove starebbe il vino.
Forse per questo il prete offre solo l'ostia senza vino a chi partecipa alla comunione.

Perché la TNM traduce “Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all’alba, infine partì.”?
Perché l'azione di spezzare il pane era l'inizio del pasto. Pertanto traducendo in quel modo non altera il significato e dà l'immediatezza dell'azione. Naturalmente spiegando in calce il significato del termine letterale.
Io personalmente l'avrei lasciato così come è scritto, non cambia il senso.

La traduzione cattolica di mons. Garofalo così traduce: "Poi risalì, spezzò e consumò il pane, conversò ancora per parecchio, cioè fino all'aurora, e allora partì".

Il Garofalo spiega l'azione (senza pensare alla comunione): SPEZZO' E CONSUMO' IL PANE (dimenticandosi che stavano consumando un pasto).

I termini greci parlano del cibo ma il Garofalo soprassiede.

Pertanto, Mario, per onestà intellettuale non dovrebbe fare affermazioni di quel genere quando sa che non esistono certezze.

Stefania
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05/09/2009 16:51

Re:
Amministrazione Forum., 05/09/2009 15.05:

Mario risponde come se fosse solo lui a ricevere le risposte.
Quello di criticare sempre e comunque la nostra traduzione della Bibbia è una sua abitudine.
Qual è la sua risposta? “…ma il contesto secondo me non gli da ragione”.
Quindi SECONDO LUI.
E lui chi è? Come interpretare questo secondo lui? Forse secondo la sua autorità?

Ma noi ci interessiamo di questioni bibliche e non di esaltazioni personali. Cosa dice la Bibbia?

Innanzitutto è giusto precisare (ma Mario non lo fa perché deve sostenere quel SECONDO LUI”) che la nota in calce al versetto riporta testualmente SPEZZARE IL PANE. Quindi la TNM è onesta e precisa il significato dei termini greci.
Ora passiamo all’avvenimento. Cosa dice il contesto? Che Paolo ed altri, dopo un viaggio, si fermarono a Troas per sette giorni. Il primo giorno a Troas consumano un pasto e si dilungano a discutere.
Iniziano il pasto "spezzando il pane".
L’azione del rendere grazia spezzando il pane, era comune prima di prendere un pasto. Lo si nota quando Gesù “Presi ora i cinque pani e i due pesci alzò gli occhi al cielo e disse una benedizione, e spezzò i pani e li dava ai discepoli, affinché questi li mettessero davanti a loro; e divise i due pesci per tutti.”.(Marco 6:41)
Quindi si trattava di un'azione comunissima prima di consumare un pasto. Secondo il pensiero di Mario, non si tratta di una cena normale. E di cosa si tratterebbe? Se come pensa lui, Cristo stava celebrando una “comunione”, dovrebbe indicarci dove starebbe il vino.
Forse per questo il prete offre solo l'ostia senza vino a chi partecipa alla comunione.

Perché la TNM traduce “Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all’alba, infine partì.”?
Perché l'azione di spezzare il pane era l'inizio del pasto. Pertanto traducendo in quel modo non altera il significato e dà l'immediatezza dell'azione. Naturalmente spiegando in calce il significato del termine letterale.
Io personalmente l'avrei lasciato così come è scritto, non cambia il senso.

La traduzione cattolica di mons. Garofalo così traduce: "Poi risalì, spezzò e consumò il pane, conversò ancora per parecchio, cioè fino all'aurora, e allora partì".

Il Garofalo spiega l'azione (senza pensare alla comunione): SPEZZO' E CONSUMO' IL PANE (dimenticandosi che stavano consumando un pasto).

I termini greci parlano del cibo ma il Garofalo soprassiede.

Pertanto, Mario, per onestà intellettuale non dovrebbe fare affermazioni di quel genere quando sa che non esistono certezze.

Stefania




Diciamo che c'è stato un qui pro quo nel senso che io parlavo di atti 2:42:

Atti 2:42 "Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere."

Jepi pensava che io stessi parlando del 20:11 e tu hai argomentato sul 20:11, non che quel verso sia molto diverso, in entrambi si parla di spezzare il pane, ma nel contesto del 2 secondo me, ci si riferisce in particolar modo alla cena del Signore, per tutte le argomentazioni che ho portato.
Il modo di dire certe cose quando si è a "casa propria" è diverso rispetto a quando si va in casa di altri, qui mi sarei espresso diversamente.
ciao
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05/09/2009 19:09

Esaminiamo Atti 2:42: "E continuavano a dedicarsi all’insegnamento degli apostoli e a partecipare [l’uno con l’altro], a prendere i pasti e alle preghiere."

Luca è estremamente chiaro e scrive che i primi cristiani erano perseveranti nell' ascoltare l' insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane (prendere i pasti) e nelle preghiere.
Quì stiamo parlando di ospitalità. L’ospitalità sincera, che viene dal cuore, è un segno del vero cristianesimo.
Come ha evidenziato Stefania, lo spezzare il pane (il pane di quel tempo si poteva solo spezzare) non rende miracolosa l'occasione. Non possiamo vedere l'eucaristia (parola che è riportata in alcune traduzioni bibliche al posto di "spezzare o rompere il pane").

E' interessante il paragrafo 46 che ci dà la chiave di lettura del versetto 42:
"E di giorno in giorno erano con costanza assidui nel tempio, di comune accordo, e prendevano i loro pasti nelle case private e partecipavano al cibo con grande allegrezza e sincerità di cuore,
lodando Dio e trovando favore presso tutto il popolo.”
Questo versetto spiega chiaramente cosa succedeva quando si riunivano:
Erano assidui nel tempio, cioè si attenevano agli insegnamenti degli apostoli.
Prendevano i loro pasti, non si iniziava rompendo o spezzando il pane?
Partecipavano con sincerità di cuore, lodando Dio, cioè erano uomini di preghiera.

Io trovo un'armonia superlativa in questa descrizione della nascente congregazione cristiana.
[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.
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    06/09/2009 00:04

    Mi sembra strano che Mario che so essere in possesso del mio libro sulla TNM si sia dimenticato di questo [SM=g27989]

    42 dedicavano il loro tempo nell'apprendere dagli apostoli, prendendo parte nell'associazione, e partecipando ai pasti comuni e alle preghiere… 46 Di giorno in giorno si incontravano come un gruppo nel Tempio, e prendevano i loro pasti insieme nelle loro case, mangiando con cuori contenti ed umili,

    42 repas comuns 46 repas BFC

    ATTI 2:42

    "…frazione del pane…L'espressione di per sé richiama un pasto giudaico…". – BG – NJB

    "…Questo era il pasto comune…". – The Companion Bible

    "l'espressione frazione del pane può designare un pasto come quello che prendevano i Giudei…". – NBL
    ATTI 2:46

    "…sembra riferirsi all'agape fraterna…". – MAR

    "Più interpreti pensano che in questo versetto l'espressione rompere il pane dimostra che in questo punto, (in effetti la parola , pane, non è preceduta dall'articolo,) si deve intendere, non della santa Eucarestia, ma di un pasto comune.". – AC

    Dizionari biblici – Commentari

    "Il testo non intende parlare di uno <> eucaristico e quotidiano. (Atti 2:46)". – Commentario Teologico del Nuovo Testamento. Gli Atti degli Apostoli. G. Schneider (1985) Padeia.

    "…che i primi Giudei Messianici spezzavano il pane è dire né più né meno che allora mangiavano insieme.". – Jewish New Testament Com-mentary (1992) David H. Stern, JNTP Inc.

    Vocabolari – Lessici, ecc.

    ,…cibo…". – Dizionario base del Nuovo Testamento Greco – Italiano a cura di Carlo Buzzetti (1991)

    ,…food…". – Greek-English Dictionary of the New Testament (1985) Barclay M. Newman, Jr., United Bible Society

    …cibo…". – Vocabolario Greco – Italiano (1967) L. Rocci

    Altro

    "…non bisognerebbe ritrovare sempre l'eucaristia in questi pasti quotidiani, che i primi fratelli di Gerusalemme prendevano con esultanza spezzando il pane nelle loro case (Atti 2, 42. 46). Questa <> può anche essere soltanto un pasto ordinario…". – Enciclopedia Biblica Illustrata © Marietti Editori Ltd. 1976, Torino.

    Commento

    Per questi due versetti, si contesta la traduzione di "" (klasei tou artou) con "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane". Certo, la traduzione letterale è "spezzare il pane", però in questo caso la TNM, per eliminare ogni ambiguità traduce, "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane". È giustificata nel fare questo? Altri traduttori hanno scelto di operare in tale modo. Ad altri due passi simili si muove la medesima contestazione. Consideriamoli e verifichiamo quali versioni si comportano in maniera analoga.

    Atti 20:7 Il primo giorno della settimana, quando eravamo radunati per prendere un pasto, Paolo discorreva con loro, poiché sarebbe partito il giorno seguente; e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte.

    TEV – GNT – BECK – The New Testament, A Translation by Wil-liam Barclay © William Barclay 1968, 1969 – The Authentic New Testament (1955) Hugh J. Schonfield – BFC – KU – TPC

    Atti 20:11 Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all'alba, infine partì.

    New Life Study Testament (1978) G. H. Ledyard – The New Testa-ment, A Translation by William Barclay © William Barclay 1968, 1969. – An Understandable Version by William E. Paul

    Ricordiamo che "" è un atto dello spezzare. Spezzare il pane, rendendo grazie, era un modo usuale giudaico ed antico di iniziare il pasto. (Matteo 14:19, 20 e Atti 27:35, 36) Gesù Cristo, "spezzò il pane" in altre occasioni prima dell'ultima cena. Logicamente il pane, elemento primario, doveva essere diviso per essere distribuito. (Geremia 16:7) Il pane usato a quel tempo dagli ebrei non era come quello di oggi. Nel mangiarlo, spesso lo rompevano o ne spezzavano una parte e lo distribuivano. Inoltre, quando si riferiscono alla "Cena del Signore" o "Pasto serale", imitata nell'Eucarestia, le scritture parlano del "pane" e anche del "calice", non del solo pane come in questo e altri casi. (1 Corinti 10:16; 11:27, 28) Bere il vino dal calice, era altrettanto importante come mangiare il pane, e per questo le due azioni erano menzionate insieme, quando si trattava della "Cena del Signore".
    Inoltre, la stessa parola greca che la TNM rende con "mangiare o prendere un pasto" la troviamo in altri passi così tradotta:

    Matteo 15:2 "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli uomini dei tempi passati? Per esempio, non si lavano le mani quando si accingono a mangiare un pasto".

    cibo CEI – CEI 2008 – NVB – NR

    Marco 3:20 Ancora una volta si radunò la folla, tanto che non pote-vano neanche mangiare un pasto.

    cibo CEI – NVB – CON – Evangelo secondo Marco a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana
    Marco 7:2 E avendo visto alcuni dei suoi discepoli che mangiavano il loro pasto con mani contaminate, cioè non lavate —

    cibo CEI – CEI 2008
    pasti NVB – NR

    Marco 7:5 questi farisei e scribi dunque gli chiesero: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli uomini dei tempi passati, ma prendono il loro pasto con mani contaminate?"

    cibo CEI – CEI 2008 – NR – Evangelo secondo Marco a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana

    Luca 14:1 E in un'occasione in cui andò di sabato nella casa di uno dei capi dei farisei per mangiare un pasto, lo osservavano attentamente.

    colazione Evangelo secondo Luca a cura di G. Nolli (1988) Li-breria Editrice Vaticana, Città del Vaticano
    pranzare CEI – CEI 2008
    pranzo TILC
    cibo NR

    Cosa significava "spezzare il pane" al tempo di Gesù?

    Ogni giudeo che si accingeva ad usare del pane durante un pasto doveva inevitabilmente – sia per ragioni pratiche che per una forma di abi-tudine – spezzarlo per potersi cibare ed offrirne ad altri, questo era in sintesi ciò che si faceva solitamente durante una cena o un pranzo.
    Che questa fosse una prassi comune presso gli Ebrei, è testimoniato nel Talmud (raccolta di tradizioni giudaiche). Ecco per esempio cosa ricorda accadere nel corso di uno "zimmùn" (un invito): "…Quando si giunse alla frazione del pane, Rabbi Abbahu disse a Rabbi Zerà: Vorrebbe il maestro compiere la frazione?…E così Rabbi Abbahu spezzò il pane". (B. Berakhot 46a) In un altro testo si legge: "Rabbi Jehudàh, figlio di Rabbi Shemuèl…disse a nome di Rab: I commensali non devono mangiare fino al momento in cui colui che ha compiuto la frazione del pane ha assaggiato il cibo". (B. b. 47a) E si potrebbero portare tanti altri esempi come questi. Da ciò si evince che lo "spezzare il pane" presso gli antichi che dava inizio al pasto e che, quindi, per assimilazione, questo termine nel linguaggio comune dell'epoca finì per indicare l'intero pasto consumato. Inevitabilmen-te qualsiasi riunione cristiana dove si "frazionava il pane" poteva essere in-tesa semplicemente come "prendere i pasti"; questi erano i famosi conviti cristiani. Questo non esclude che nello spezzare il pane non ci fosse nulla di cultuale, perché sappiamo con certezza che l'operazione era accompa-gnata da una preghiera di ringraziamento a Dio per il cibo ricevuto, chiama-ta in ebraico "beràka" e che di solito iniziava così: "Benedetto sei tu Signore che ci doni il pane dalla terra…". Tale preghiera avviava ufficialmente il banchetto, dopo di che il padrone di casa, o chi per lui, distribuiva il pane spezzato precedentemente.
    Ma in tutto questo non c'è niente che ci autorizzi a parlare di Eucari-stia. Anzi proprio la preghiera ebraica sottolinea ulteriormente che nel lin-guaggio dell'epoca il termine "pane" indicava il pasto completo. Gesù dirà: "Dacci oggi il nostro pane per questo giorno" (Matteo 6:11) volendo indicare la razione giornaliera di cibo. Anche se nel greco classico sembra che "Ê" abbia il senso ristretto di "pane" questo non accade con il greco del Nuovo Testamento (koinè) che ricalca in molti punti l'ebraico "lèhem" che non indicava semplicemente "il pane" ma l'intero sostentamento e quindi anche un intero pasto: "Tu mangerai pane alla mia tavola di continuo" disse Davide a Mefiboset, dove quasi tutti in italiano rendono "tu mangerai per sempre alla mia tavola (mensa; ND)" (2 Samuele 9:7; CEI), facendoci comprendere il senso ultimo della frase. (Cfr. 2 Re 4:8 e 2 Tessalonicesi 3:8). Bisogna tenere presenti questi elementi del linguaggio semita se si vuole comprendere rettamente il testo preso in esame, infatti, quale serio studioso del Nuovo Testamento che conosce il retroterra ebraico dello stesso, può affermare che il versetto considerato non nasconde un semiti-smo, e che in quanto tale può slittare dalla traduzione letterale di "spezzare il pane" in quella finale di "prendere un pasto"?
    Basterebbe conoscere un po' meglio le usanze coeve a Gesù, un po' di filologia e semantica della lingua greca e soprattutto ebraica per risolvere definitivamente quella che apparentemente sembra una traduzione inesatta.

    Conclusione

    Concludiamo chiedendo: "se la TNM è infedele, dato che traduce l'espressione greca  (klasei tou artou) con "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane", per negare il valore eucaristico, perché non si sice nulla della traduzione GA che al versetto 42 traduce con "eucarestia", parola che non compare nel testo greco, per affermarla"?


    [SM=g1876835]
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    06/09/2009 09:22


    Quindi da quello che sto leggendo si capisce che spesso sono i traduttori delle altre Bibbie ad alterare i testi Sacri.

    Se come afferma Felix, la versione GA traduce "EUCARISTIA" e nel testo originale non esiste, tutti coloro che puntano l'indice contro la Traduzione del Nuovo Mondo, perlomeno sono degli ipocriti.
    Se, come affermano alcuni, sono usciti dall'Organizzazione perché la Bibbia è stata manipolata, ora cosa fanno? Se scoprissero che le altre traduzioni sono manomesse e riportano frasi che nella mente degli autori non esistevano?
    Certo che il loro comportamento è da ipocriti.
    O allora, cosa peggiore, attaccano la Bibbia dei testimoni di Geova per semplice malvagità.

    Per Felix: Hai citato del materiale di un tuo libro, potresti indicarcene il titolo, il prezzo e dove poterlo acquistare?
    I riferimenti al versetto di Atti si trovano in quale pagine?
    Grazie

    Gepy [SM=g8093]
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    06/09/2009 09:59

    Re:
    jwfelix, 06/09/2009 0.04:

    Mi sembra strano che Mario che so essere in possesso del mio libro sulla TNM si sia dimenticato di questo [SM=g27989]

    42 dedicavano il loro tempo nell'apprendere dagli apostoli, prendendo parte nell'associazione, e partecipando ai pasti comuni e alle preghiere… 46 Di giorno in giorno si incontravano come un gruppo nel Tempio, e prendevano i loro pasti insieme nelle loro case, mangiando con cuori contenti ed umili,

    42 repas comuns 46 repas BFC

    ATTI 2:42

    "…frazione del pane…L'espressione di per sé richiama un pasto giudaico…". – BG – NJB

    "…Questo era il pasto comune…". – The Companion Bible

    "l'espressione frazione del pane può designare un pasto come quello che prendevano i Giudei…". – NBL
    ATTI 2:46

    "…sembra riferirsi all'agape fraterna…". – MAR

    "Più interpreti pensano che in questo versetto l'espressione rompere il pane dimostra che in questo punto, (in effetti la parola , pane, non è preceduta dall'articolo,) si deve intendere, non della santa Eucarestia, ma di un pasto comune.". – AC

    Dizionari biblici – Commentari

    "Il testo non intende parlare di uno <> eucaristico e quotidiano. (Atti 2:46)". – Commentario Teologico del Nuovo Testamento. Gli Atti degli Apostoli. G. Schneider (1985) Padeia.

    "…che i primi Giudei Messianici spezzavano il pane è dire né più né meno che allora mangiavano insieme.". – Jewish New Testament Com-mentary (1992) David H. Stern, JNTP Inc.

    Vocabolari – Lessici, ecc.

    ,…cibo…". – Dizionario base del Nuovo Testamento Greco – Italiano a cura di Carlo Buzzetti (1991)

    ,…food…". – Greek-English Dictionary of the New Testament (1985) Barclay M. Newman, Jr., United Bible Society

    …cibo…". – Vocabolario Greco – Italiano (1967) L. Rocci

    Altro

    "…non bisognerebbe ritrovare sempre l'eucaristia in questi pasti quotidiani, che i primi fratelli di Gerusalemme prendevano con esultanza spezzando il pane nelle loro case (Atti 2, 42. 46). Questa <> può anche essere soltanto un pasto ordinario…". – Enciclopedia Biblica Illustrata © Marietti Editori Ltd. 1976, Torino.

    Commento

    Per questi due versetti, si contesta la traduzione di "" (klasei tou artou) con "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane". Certo, la traduzione letterale è "spezzare il pane", però in questo caso la TNM, per eliminare ogni ambiguità traduce, "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane". È giustificata nel fare questo? Altri traduttori hanno scelto di operare in tale modo. Ad altri due passi simili si muove la medesima contestazione. Consideriamoli e verifichiamo quali versioni si comportano in maniera analoga.

    Atti 20:7 Il primo giorno della settimana, quando eravamo radunati per prendere un pasto, Paolo discorreva con loro, poiché sarebbe partito il giorno seguente; e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte.

    TEV – GNT – BECK – The New Testament, A Translation by Wil-liam Barclay © William Barclay 1968, 1969 – The Authentic New Testament (1955) Hugh J. Schonfield – BFC – KU – TPC

    Atti 20:11 Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all'alba, infine partì.

    New Life Study Testament (1978) G. H. Ledyard – The New Testa-ment, A Translation by William Barclay © William Barclay 1968, 1969. – An Understandable Version by William E. Paul

    Ricordiamo che "" è un atto dello spezzare. Spezzare il pane, rendendo grazie, era un modo usuale giudaico ed antico di iniziare il pasto. (Matteo 14:19, 20 e Atti 27:35, 36) Gesù Cristo, "spezzò il pane" in altre occasioni prima dell'ultima cena. Logicamente il pane, elemento primario, doveva essere diviso per essere distribuito. (Geremia 16:7) Il pane usato a quel tempo dagli ebrei non era come quello di oggi. Nel mangiarlo, spesso lo rompevano o ne spezzavano una parte e lo distribuivano. Inoltre, quando si riferiscono alla "Cena del Signore" o "Pasto serale", imitata nell'Eucarestia, le scritture parlano del "pane" e anche del "calice", non del solo pane come in questo e altri casi. (1 Corinti 10:16; 11:27, 28) Bere il vino dal calice, era altrettanto importante come mangiare il pane, e per questo le due azioni erano menzionate insieme, quando si trattava della "Cena del Signore".
    Inoltre, la stessa parola greca che la TNM rende con "mangiare o prendere un pasto" la troviamo in altri passi così tradotta:

    Matteo 15:2 "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli uomini dei tempi passati? Per esempio, non si lavano le mani quando si accingono a mangiare un pasto".

    cibo CEI – CEI 2008 – NVB – NR

    Marco 3:20 Ancora una volta si radunò la folla, tanto che non pote-vano neanche mangiare un pasto.

    cibo CEI – NVB – CON – Evangelo secondo Marco a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana
    Marco 7:2 E avendo visto alcuni dei suoi discepoli che mangiavano il loro pasto con mani contaminate, cioè non lavate —

    cibo CEI – CEI 2008
    pasti NVB – NR

    Marco 7:5 questi farisei e scribi dunque gli chiesero: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli uomini dei tempi passati, ma prendono il loro pasto con mani contaminate?"

    cibo CEI – CEI 2008 – NR – Evangelo secondo Marco a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana

    Luca 14:1 E in un'occasione in cui andò di sabato nella casa di uno dei capi dei farisei per mangiare un pasto, lo osservavano attentamente.

    colazione Evangelo secondo Luca a cura di G. Nolli (1988) Li-breria Editrice Vaticana, Città del Vaticano
    pranzare CEI – CEI 2008
    pranzo TILC
    cibo NR

    Cosa significava "spezzare il pane" al tempo di Gesù?

    Ogni giudeo che si accingeva ad usare del pane durante un pasto doveva inevitabilmente – sia per ragioni pratiche che per una forma di abi-tudine – spezzarlo per potersi cibare ed offrirne ad altri, questo era in sintesi ciò che si faceva solitamente durante una cena o un pranzo.
    Che questa fosse una prassi comune presso gli Ebrei, è testimoniato nel Talmud (raccolta di tradizioni giudaiche). Ecco per esempio cosa ricorda accadere nel corso di uno "zimmùn" (un invito): "…Quando si giunse alla frazione del pane, Rabbi Abbahu disse a Rabbi Zerà: Vorrebbe il maestro compiere la frazione?…E così Rabbi Abbahu spezzò il pane". (B. Berakhot 46a) In un altro testo si legge: "Rabbi Jehudàh, figlio di Rabbi Shemuèl…disse a nome di Rab: I commensali non devono mangiare fino al momento in cui colui che ha compiuto la frazione del pane ha assaggiato il cibo". (B. b. 47a) E si potrebbero portare tanti altri esempi come questi. Da ciò si evince che lo "spezzare il pane" presso gli antichi che dava inizio al pasto e che, quindi, per assimilazione, questo termine nel linguaggio comune dell'epoca finì per indicare l'intero pasto consumato. Inevitabilmen-te qualsiasi riunione cristiana dove si "frazionava il pane" poteva essere in-tesa semplicemente come "prendere i pasti"; questi erano i famosi conviti cristiani. Questo non esclude che nello spezzare il pane non ci fosse nulla di cultuale, perché sappiamo con certezza che l'operazione era accompa-gnata da una preghiera di ringraziamento a Dio per il cibo ricevuto, chiama-ta in ebraico "beràka" e che di solito iniziava così: "Benedetto sei tu Signore che ci doni il pane dalla terra…". Tale preghiera avviava ufficialmente il banchetto, dopo di che il padrone di casa, o chi per lui, distribuiva il pane spezzato precedentemente.
    Ma in tutto questo non c'è niente che ci autorizzi a parlare di Eucari-stia. Anzi proprio la preghiera ebraica sottolinea ulteriormente che nel lin-guaggio dell'epoca il termine "pane" indicava il pasto completo. Gesù dirà: "Dacci oggi il nostro pane per questo giorno" (Matteo 6:11) volendo indicare la razione giornaliera di cibo. Anche se nel greco classico sembra che "Ê" abbia il senso ristretto di "pane" questo non accade con il greco del Nuovo Testamento (koinè) che ricalca in molti punti l'ebraico "lèhem" che non indicava semplicemente "il pane" ma l'intero sostentamento e quindi anche un intero pasto: "Tu mangerai pane alla mia tavola di continuo" disse Davide a Mefiboset, dove quasi tutti in italiano rendono "tu mangerai per sempre alla mia tavola (mensa; ND)" (2 Samuele 9:7; CEI), facendoci comprendere il senso ultimo della frase. (Cfr. 2 Re 4:8 e 2 Tessalonicesi 3:8). Bisogna tenere presenti questi elementi del linguaggio semita se si vuole comprendere rettamente il testo preso in esame, infatti, quale serio studioso del Nuovo Testamento che conosce il retroterra ebraico dello stesso, può affermare che il versetto considerato non nasconde un semiti-smo, e che in quanto tale può slittare dalla traduzione letterale di "spezzare il pane" in quella finale di "prendere un pasto"?
    Basterebbe conoscere un po' meglio le usanze coeve a Gesù, un po' di filologia e semantica della lingua greca e soprattutto ebraica per risolvere definitivamente quella che apparentemente sembra una traduzione inesatta.

    Conclusione

    Concludiamo chiedendo: "se la TNM è infedele, dato che traduce l'espressione greca  (klasei tou artou) con "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane", per negare il valore eucaristico, perché non si sice nulla della traduzione GA che al versetto 42 traduce con "eucarestia", parola che non compare nel testo greco, per affermarla"?


    [SM=g1876835]




    Il problema principale è che gli autori della TNM stessi hanno definito la loro traduzione "letterale", molto spesso infatti essa viene criticata perchè evita di tradurre idiomi che alla lettera fanno sorridere tipo "le case dell'anima" che gli altri traducono "profumi" o hanno lasciato frasi come "il mio letto nuota" "la mia mano bacia la bocca" ecc... per centinaia di esempi.
    Quello che mi infastidisce in questo caso è che fanno un eccezione proprio quando vi è di mezzo un interpretazione alternativa.
    Felice sa benissimo che la stragrande maggioranza delle traduzioni ha lasciato intatto il significato originale e una minoranza ha fatto come la tnm, con un'altra minoranza che ha tradotto con eucarestia.
    Ora io giudico male anche queste altre traduzioni che hanno fatto lo stesso errore della tnm all'opposto (anche se nessuna di queste si è definita una traduzione letterale ma dinamica).
    Perchè non lasciare al lettore decidere cosa quel passo volesse significare invece di indirizzarlo verso una dottrina precostituita o evitando proprio che si ponesse il problema come fa la tnm?
    Il discorso della nota in calce regge poco perchè si sa benissimo che i tdg normalmente usano la versione senza note e quindi molte cose sfuggono.
    Felice giustamente ha mostrato tutte le prove che vanno in difesa della traduzione della tnm perchè è questo il suo scopo, esistono altrettante prove che vanno nella direzione opposta ed un serio studioso le dovrebbe esaminare entrambi per poter decidere.
    Personalmente nel caso specifico di atti 2 propendo per la messa o se preferite per la cena del Signore, ma come ho specificato è il mio punto di vista che vale per me stesso.
    Comunque personalmente questo discorso non mi interessa particolarmente, sono intervenuto solo perchè tirato in ballo.
    ciao
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    Re: Re:
    (Mario70), 06/09/2009 9.59:




    Il problema principale è che gli autori della TNM stessi hanno definito la loro traduzione "letterale", molto spesso infatti essa viene criticata perchè evita di tradurre idiomi che alla lettera fanno sorridere tipo "le case dell'anima" che gli altri traducono "profumi" o hanno lasciato frasi come "il mio letto nuota" "la mia mano bacia la bocca" ecc... per centinaia di esempi.
    Quello che mi infastidisce in questo caso è che fanno un eccezione proprio quando vi è di mezzo un interpretazione alternativa.
    Felice sa benissimo che la stragrande maggioranza delle traduzioni ha lasciato intatto il significato originale e una minoranza ha fatto come la tnm, con un'altra minoranza che ha tradotto con eucarestia.
    Ora io giudico male anche queste altre traduzioni che hanno fatto lo stesso errore della tnm all'opposto (anche se nessuna di queste si è definita una traduzione letterale ma dinamica).
    Perchè non lasciare al lettore decidere cosa quel passo volesse significare invece di indirizzarlo verso una dottrina precostituita o evitando proprio che si ponesse il problema come fa la tnm?
    Il discorso della nota in calce regge poco perchè si sa benissimo che i tdg normalmente usano la versione senza note e quindi molte cose sfuggono.
    Felice giustamente ha mostrato tutte le prove che vanno in difesa della traduzione della tnm perchè è questo il suo scopo, esistono altrettante prove che vanno nella direzione opposta ed un serio studioso le dovrebbe esaminare entrambi per poter decidere.
    Personalmente nel caso specifico di atti 2 propendo per la messa o se preferite per la cena del Signore, ma come ho specificato è il mio punto di vista che vale per me stesso.
    Comunque personalmente questo discorso non mi interessa particolarmente, sono intervenuto solo perchè tirato in ballo.
    ciao




    E' giusto confrontare anche altre traduzioni e quello che dicono gli studiosi. Però per confermare una data cosa è necessario avere tutti gli elementi, nello specifico, non si parla mai del vino, elemento necessario per l'eucaristia.

    E' stata aperta la discussione perché Mario è intervenuto nel forum di "casa sua" EVIDENZIANDO la presunta manipolazione della TNM.

    Un particolare vorrei segnalare a Mario che lui non cita. Quando gli editori della TNM affermano che si tratta di una "traduzione letterale, continuano con queste altre parole: "Benché sia una traduzione letterale, essa pone la CHIAREZZA DEL PENSIERO AL DI SOPRA DELLA LETTERA".

    Se Mario, in coscienza scrivesse senza pregiudizio, allora sarebbe più credibile.
    Poi, se è interessato o meno alla discussione, è tutto un altro discorso.

    PS. Mi chiamo Giuseppina (GEPY) e non Jepi.

    Gepy [SM=g8093]
    "...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."
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    Re: Re: Re:
    Gepy84, 06/09/2009 10.18:




    E' giusto confrontare anche altre traduzioni e quello che dicono gli studiosi. Però per confermare una data cosa è necessario avere tutti gli elementi, nello specifico, non si parla mai del vino, elemento necessario per l'eucaristia.

    E' stata aperta la discussione perché Mario è intervenuto nel forum di "casa sua" EVIDENZIANDO la presunta manipolazione della TNM.

    Un particolare vorrei segnalare a Mario che lui non cita. Quando gli editori della TNM affermano che si tratta di una "traduzione letterale, continuano con queste altre parole: "Benché sia una traduzione letterale, essa pone la CHIAREZZA DEL PENSIERO AL DI SOPRA DELLA LETTERA".

    Se Mario, in coscienza scrivesse senza pregiudizio
    , allora sarebbe più credibile.
    Poi, se è interessato o meno alla discussione, è tutto un altro discorso.

    PS. Mi chiamo Giuseppina (GEPY) e non Jepi.

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    Vedi cara io ho detto esplicitamente che sia la tnm sia le altre traduzioni che hanno reso con "eucarestia" sono parziali, questo significa che sono io ad avere pregiudizi? Oppure sono le persone che difendono uno di questi due estremi ad avere pregiudizi verso la parte opposta?
    I traduttori della tnm di solito sono letterali, cadendo anche nel ridicolo per chi legge in italiano per difendere questa letteralità, come i casi che ho menzionato sopra e poi guarda caso quando non c'è niente di male a rimanere letterali, traducono!
    Allora mi chiedo:
    Era davvero necessaria la "CHIAREZZA DEL PENSIERO AL DI SOPRA DELLA LETTERA" in questo caso?
    Il lettore non è forse in grado di decidere da solo cosa legge in questo caso specifico? ha bisogno che qualcuno interpreti in base al suo punto di vista "spezzare il pane " con prendere i pasti?
    Perchè non lasciare il verso in maniera letterale e poi caso mai inserire in nota il commento?

    Forse perchè se avessero lasciato la frase come è scritta nel testo originale ovvero:

    "Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere."

    Qualche lettore avrebbe potuto capire che celebravano la messa?

    Queste domande sono lecite e se permetti lo sono anche i dubbi che ho evidenziato.

    Ciao
    [Modificato da (Mario70) 06/09/2009 12:28]
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    06/09/2009 14:13

    Caro Mario,


    I traduttori della tnm di solito sono letterali, cadendo anche nel ridicolo per chi legge in italiano per difendere questa letteralità



    Questo è, come al solito, uno dei tanti miti messi in giro da Nicolotti, Polidori, Sconocchini e tanti altri che si guardano bene da confrontarsi con noi.

    La TNM è spesso molto letterale, quali interlineare, per quanto riguarda l'AT ma non mi pare che lo sia per il NT dove la lingua greca consente di essere più precisi. Ti prego di mostrarmi dove la TNM nel tradurre il NT, dunque il testo greco e non ebraico, due lingue ed epoche estremamente diverse da tradurre, la TNM abbia usato termini "interlineari", a me pare invece il contrario, ovvero che nel NT spesso la TNM sia molto "idiomatica", visto che il testo lo permette.

    Qui l'espressione "prendere un pasto" è quella più ovvia e aderente al significato dell'espressione, visto che non c'è alcuna indicazione che indichi un rito che semmai venne in seguito chiamato con il termine "eucaristia" e mai "spezzare i pani".


    Forse perchè se avessero lasciato la frase come è scritta nel testo originale ovvero: "Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere"



    Forse non ti è chiaro chi sono i Tdg: noi vogliamo imparare dalla Bibbia e non il contrario. Se dalla Bibbia evincessimo che si deve celebrare la messa non vedo perché dovremmo avere dei pregiudizi, non è che dobbiamo essere "fedeli" a qualche tradizione, noi non siamo cattolici.

    Semplicemente quella della TNM è la traduzione più letterale, cioè più conforme al significato del testo.

    Shalom
    [Modificato da barnabino 06/09/2009 14:20]
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    Re:
    barnabino, 06/09/2009 14.13:

    Caro Mario,


    I traduttori della tnm di solito sono letterali, cadendo anche nel ridicolo per chi legge in italiano per difendere questa letteralità



    Questo è, come al solito, uno dei tanti miti messi in giro da Nicolotti, Polidori, Sconocchini e tanti altri che si guardano bene da confrontarsi con noi.

    La TNM è spesso molto letterale, quali interlineare, per quanto riguarda l'AT ma non mi pare che lo sia per il NT dove la lingua greca consente di essere più precisi. Ti prego di mostrarmi dove la TNM nel tradurre il NT, dunque il testo greco e non ebraico, due lingue ed epoche estremamente diverse da tradurre, la TNM abbia usato termini "interlineari", a me pare invece il contrario, ovvero che nel NT spesso la TNM sia molto "idiomatica", visto che il testo lo permette.

    Qui l'espressione "prendere un pasto" è quella più ovvia e aderente al significato dell'espressione, visto che non c'è alcuna indicazione che indichi un rito che semmai venne in seguito chiamato con il termine "eucaristia" e mai "spezzare i pani".


    Forse perchè se avessero lasciato la frase come è scritta nel testo originale ovvero: "Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere"



    Forse non ti è chiaro chi sono i Tdg: noi vogliamo imparare dalla Bibbia e non il contrario. Se dalla Bibbia evincessimo che si deve celebrare la messa non vedo perché dovremmo avere dei pregiudizi, non è che dobbiamo essere "fedeli" a qualche tradizione, noi non siamo cattolici.

    Semplicemente quella della TNM è la traduzione più letterale, cioè più conforme al significato del testo.

    Shalom




    Quindi è la traduzione più letterale in quanto traduce!
    Ma guarda che sei proprio un tipo strano.
    Esisterà mai una sola volta che tu riesca ad uscire dal tuo ruolo per dire cosa ne pensi veramente? Esiste un barnabino uomo staccato dalla WTS?
    Sembri un automa, mai una sola volta che fai una critica, mai!
    A questo punto immagino che per te la tnm è stata scritta sotto ispirazione altrimenti non si capisce proprio perchè la devi difendere sempre e ad ogni costo negando anche l'evidenza.
    Almeno Stefania ha preso posizione dicendo che avrebbe preferito che non traducesse così, ma che rimanesse letterale e per questo la stimo, ma tu non sia MAI!
    Comunque io non celebro messa, ne vi partecipo quindi come gia detto l'argomento non mi interessa, specie poi approfondirlo con chi non reputo capace di essere veramente obiettivo, e non fai che ricordarmelo in ogni commento che fai.

    saluti
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    06/09/2009 23:27

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    07/09/2009 00:05


    Dalla lettura dei vari post di Mario si deduce che non è interessato all'argomento.
    Non voglio essere maligna, ma non gli interessa perché non può sostenere la sua tesi. Sa che non può essere riferita a nessuna eucarestia e i suoi dubbi sono "ballerini".

    Ma stranamente, dove nessuno contrappone ipotesi diverse e logiche, Mario continua ad interessarsi della discussione, ricevendo anche dei complimenti (per che cosa?).

    Allora, complimenti Mario. Il tuo dire si ARMONIZZA bene con la discussione aperta nel forum dove sei di casa.

    Forse è arrivato il tempo di abbandonare il forum. Ormai mi sono resa conto che l'ipocrisia e il pregiudizio sono le cose più importanti in tutte le discussioni.

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    07/09/2009 00:34

    Re:
    Gepy84, 07/09/2009 0.05:


    Forse è arrivato il tempo di abbandonare il forum. Ormai mi sono resa conto che l'ipocrisia e il pregiudizio sono le cose più importanti in tutte le discussioni.

    Gepy [SM=g8093]



    Anche tu? Restano solo i maschietti?

    Ciao
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    07/09/2009 01:18

    Caro Mario,


    Quindi è la traduzione più letterale in quanto traduce! Ma guarda che sei proprio un tipo strano.



    Mi pare che ti confondi letterale con lessicale. Non è che una traduzione lessicale, parola per parola, è più letterale di una un'altra. Letterale è ciò che rende alla lettera il testo, e in questo caso l'espressione "spezzere i pani" indicava solo prendere un pasto, senza alcuna allusione a "spezzare" davvero il pane.


    Esisterà mai una sola volta che tu riesca ad uscire dal tuo ruolo per dire cosa ne pensi veramente? Esiste un barnabino uomo staccato dalla WTS?



    Io non ho nessun ruolo, semplicemente osservo la gratuità di certe obiezioni.


    Sembri un automa, mai una sola volta che fai una critica, mai!



    Chi conosce sa bene che non ho alcun problema a criticare la TNM dove non sono d'accordo con le scelte fatte, ma questo è ben diverso dall'atteggiamento di chi fa delle critiche pretestuose.


    Almeno Stefania ha preso posizione dicendo che avrebbe preferito che non traducesse così, ma che rimanesse letterale e per questo la stimo, ma tu non sia MAI!



    Stefania qui dice una sciocchezza. Un conto è tradurre l'ebraico dell'AT e un conto è il greco del NT. Così come dice una sciocchezza chi paragona il metodo usato dalla TNM per l'AT ed il NT.

    Shalom
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    07/09/2009 08:18

    Re:
    Gepy84, 07/09/2009 0.05:


    Dalla lettura dei vari post di Mario si deduce che non è interessato all'argomento.
    Non voglio essere maligna, ma non gli interessa perché non può sostenere la sua tesi. Sa che non può essere riferita a nessuna eucarestia e i suoi dubbi sono "ballerini".

    Ma stranamente, dove nessuno contrappone ipotesi diverse e logiche, Mario continua ad interessarsi della discussione, ricevendo anche dei complimenti (per che cosa?).

    Allora, complimenti Mario. Il tuo dire si ARMONIZZA bene con la discussione aperta nel forum dove sei di casa.

    Forse è arrivato il tempo di abbandonare il forum. Ormai mi sono resa conto che l'ipocrisia e il pregiudizio sono le cose più importanti in tutte le discussioni.

    Gepy [SM=g8093]




    Guarda che sono il primo a condannare entrambe le posizioni estreme, quella della tnm che traduce con pasti e le altre che rendono con eucarestia, ed ho specificato entrambe le cose.
    Sarei stato ipocrita se avessi taciuto in un senso ma non l'ho fatto.

    ciao
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    07/09/2009 08:20

    Re:
    barnabino, 07/09/2009 1.18:

    Caro Mario,


    Quindi è la traduzione più letterale in quanto traduce! Ma guarda che sei proprio un tipo strano.



    Mi pare che ti confondi letterale con lessicale. Non è che una traduzione lessicale, parola per parola, è più letterale di una un'altra. Letterale è ciò che rende alla lettera il testo, e in questo caso l'espressione "spezzere i pani" indicava solo prendere un pasto, senza alcuna allusione a "spezzare" davvero il pane.


    Esisterà mai una sola volta che tu riesca ad uscire dal tuo ruolo per dire cosa ne pensi veramente? Esiste un barnabino uomo staccato dalla WTS?



    Io non ho nessun ruolo, semplicemente osservo la gratuità di certe obiezioni.


    Sembri un automa, mai una sola volta che fai una critica, mai!



    Chi conosce sa bene che non ho alcun problema a criticare la TNM dove non sono d'accordo con le scelte fatte, ma questo è ben diverso dall'atteggiamento di chi fa delle critiche pretestuose.


    Almeno Stefania ha preso posizione dicendo che avrebbe preferito che non traducesse così, ma che rimanesse letterale e per questo la stimo, ma tu non sia MAI!



    Stefania qui dice una sciocchezza. Un conto è tradurre l'ebraico dell'AT e un conto è il greco del NT. Così come dice una sciocchezza chi paragona il metodo usato dalla TNM per l'AT ed il NT.

    Shalom



    Capito Stefania? il 90 % delle traduzioni che rendono in maniera letterale il passo, hanno sbagliato tutte e tu hai sbagliato a prendere posizione e a giudicare la tnm!
    Meno male che San Barnabino ci ha illuminato sull'unica maniera di rendere il passo.

    ciao

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    07/09/2009 08:37


    Io non ho preso posizione e non ho giudicato la TNM. Vi rinfresco la meroria in modo che si capisca il mio pensiero:

    "Perché la TNM traduce “Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all’alba, infine partì.”?
    Perché l'azione di spezzare il pane era l'inizio del pasto. Pertanto traducendo in quel modo non altera il significato e dà l'immediatezza dell'azione. Naturalmente spiegando in calce il significato del termine letterale.
    Io personalmente l'avrei lasciato così come è scritto, non cambia il senso.


    Ho premesso che lo spezzare il pane indicava l'iniziare un pasto. Quindi il mio pensiero è stato chiaro.
    Sapendo che l'espressione, chiamiamola FIGURATIVA, non si presta ad interpretazione diversa da quella da me esposta, IO PERSONALMENTE L'AVREI LASCIATA COSI' COME E' SCRITTA.
    Se Barnabino pensa che ho detto una sciocchezza, probabilmente non ha colto a sufficienza il mio pensiero.

    C'è poco d'aggiungere, ormai si è detto tutto.
    [SM=x1061966] Stop à la désinformation
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    Re:
    jwfelix, 06/09/2009 0.04:

    Mi sembra strano che Mario che so essere in possesso del mio libro sulla TNM si sia dimenticato di questo [SM=g27989]

    42 dedicavano il loro tempo nell'apprendere dagli apostoli, prendendo parte nell'associazione, e partecipando ai pasti comuni e alle preghiere… 46 Di giorno in giorno si incontravano come un gruppo nel Tempio, e prendevano i loro pasti insieme nelle loro case, mangiando con cuori contenti ed umili,

    42 repas comuns 46 repas BFC

    ATTI 2:42

    "…frazione del pane…L'espressione di per sé richiama un pasto giudaico…". – BG – NJB

    "…Questo era il pasto comune…". – The Companion Bible

    "l'espressione frazione del pane può designare un pasto come quello che prendevano i Giudei…". – NBL
    ATTI 2:46

    "…sembra riferirsi all'agape fraterna…". – MAR

    "Più interpreti pensano che in questo versetto l'espressione rompere il pane dimostra che in questo punto, (in effetti la parola , pane, non è preceduta dall'articolo,) si deve intendere, non della santa Eucarestia, ma di un pasto comune.". – AC

    Dizionari biblici – Commentari

    "Il testo non intende parlare di uno <> eucaristico e quotidiano. (Atti 2:46)". – Commentario Teologico del Nuovo Testamento. Gli Atti degli Apostoli. G. Schneider (1985) Padeia.

    "…che i primi Giudei Messianici spezzavano il pane è dire né più né meno che allora mangiavano insieme.". – Jewish New Testament Com-mentary (1992) David H. Stern, JNTP Inc.

    Vocabolari – Lessici, ecc.

    ,…cibo…". – Dizionario base del Nuovo Testamento Greco – Italiano a cura di Carlo Buzzetti (1991)

    ,…food…". – Greek-English Dictionary of the New Testament (1985) Barclay M. Newman, Jr., United Bible Society

    …cibo…". – Vocabolario Greco – Italiano (1967) L. Rocci

    Altro

    "…non bisognerebbe ritrovare sempre l'eucaristia in questi pasti quotidiani, che i primi fratelli di Gerusalemme prendevano con esultanza spezzando il pane nelle loro case (Atti 2, 42. 46). Questa <> può anche essere soltanto un pasto ordinario…". – Enciclopedia Biblica Illustrata © Marietti Editori Ltd. 1976, Torino.

    Commento

    Per questi due versetti, si contesta la traduzione di "" (klasei tou artou) con "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane". Certo, la traduzione letterale è "spezzare il pane", però in questo caso la TNM, per eliminare ogni ambiguità traduce, "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane". È giustificata nel fare questo? Altri traduttori hanno scelto di operare in tale modo. Ad altri due passi simili si muove la medesima contestazione. Consideriamoli e verifichiamo quali versioni si comportano in maniera analoga.

    Atti 20:7 Il primo giorno della settimana, quando eravamo radunati per prendere un pasto, Paolo discorreva con loro, poiché sarebbe partito il giorno seguente; e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte.

    TEV – GNT – BECK – The New Testament, A Translation by Wil-liam Barclay © William Barclay 1968, 1969 – The Authentic New Testament (1955) Hugh J. Schonfield – BFC – KU – TPC

    Atti 20:11 Quindi andò sopra e cominciò il pasto e prendeva cibo, e dopo aver conversato per parecchio tempo, fino all'alba, infine partì.

    New Life Study Testament (1978) G. H. Ledyard – The New Testa-ment, A Translation by William Barclay © William Barclay 1968, 1969. – An Understandable Version by William E. Paul

    Ricordiamo che "" è un atto dello spezzare. Spezzare il pane, rendendo grazie, era un modo usuale giudaico ed antico di iniziare il pasto. (Matteo 14:19, 20 e Atti 27:35, 36) Gesù Cristo, "spezzò il pane" in altre occasioni prima dell'ultima cena. Logicamente il pane, elemento primario, doveva essere diviso per essere distribuito. (Geremia 16:7) Il pane usato a quel tempo dagli ebrei non era come quello di oggi. Nel mangiarlo, spesso lo rompevano o ne spezzavano una parte e lo distribuivano. Inoltre, quando si riferiscono alla "Cena del Signore" o "Pasto serale", imitata nell'Eucarestia, le scritture parlano del "pane" e anche del "calice", non del solo pane come in questo e altri casi. (1 Corinti 10:16; 11:27, 28) Bere il vino dal calice, era altrettanto importante come mangiare il pane, e per questo le due azioni erano menzionate insieme, quando si trattava della "Cena del Signore".
    Inoltre, la stessa parola greca che la TNM rende con "mangiare o prendere un pasto" la troviamo in altri passi così tradotta:

    Matteo 15:2 "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli uomini dei tempi passati? Per esempio, non si lavano le mani quando si accingono a mangiare un pasto".

    cibo CEI – CEI 2008 – NVB – NR

    Marco 3:20 Ancora una volta si radunò la folla, tanto che non pote-vano neanche mangiare un pasto.

    cibo CEI – NVB – CON – Evangelo secondo Marco a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana
    Marco 7:2 E avendo visto alcuni dei suoi discepoli che mangiavano il loro pasto con mani contaminate, cioè non lavate —

    cibo CEI – CEI 2008
    pasti NVB – NR

    Marco 7:5 questi farisei e scribi dunque gli chiesero: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli uomini dei tempi passati, ma prendono il loro pasto con mani contaminate?"

    cibo CEI – CEI 2008 – NR – Evangelo secondo Marco a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana

    Luca 14:1 E in un'occasione in cui andò di sabato nella casa di uno dei capi dei farisei per mangiare un pasto, lo osservavano attentamente.

    colazione Evangelo secondo Luca a cura di G. Nolli (1988) Li-breria Editrice Vaticana, Città del Vaticano
    pranzare CEI – CEI 2008
    pranzo TILC
    cibo NR

    Cosa significava "spezzare il pane" al tempo di Gesù?

    Ogni giudeo che si accingeva ad usare del pane durante un pasto doveva inevitabilmente – sia per ragioni pratiche che per una forma di abi-tudine – spezzarlo per potersi cibare ed offrirne ad altri, questo era in sintesi ciò che si faceva solitamente durante una cena o un pranzo.
    Che questa fosse una prassi comune presso gli Ebrei, è testimoniato nel Talmud (raccolta di tradizioni giudaiche). Ecco per esempio cosa ricorda accadere nel corso di uno "zimmùn" (un invito): "…Quando si giunse alla frazione del pane, Rabbi Abbahu disse a Rabbi Zerà: Vorrebbe il maestro compiere la frazione?…E così Rabbi Abbahu spezzò il pane". (B. Berakhot 46a) In un altro testo si legge: "Rabbi Jehudàh, figlio di Rabbi Shemuèl…disse a nome di Rab: I commensali non devono mangiare fino al momento in cui colui che ha compiuto la frazione del pane ha assaggiato il cibo". (B. b. 47a) E si potrebbero portare tanti altri esempi come questi. Da ciò si evince che lo "spezzare il pane" presso gli antichi che dava inizio al pasto e che, quindi, per assimilazione, questo termine nel linguaggio comune dell'epoca finì per indicare l'intero pasto consumato. Inevitabilmen-te qualsiasi riunione cristiana dove si "frazionava il pane" poteva essere in-tesa semplicemente come "prendere i pasti"; questi erano i famosi conviti cristiani. Questo non esclude che nello spezzare il pane non ci fosse nulla di cultuale, perché sappiamo con certezza che l'operazione era accompa-gnata da una preghiera di ringraziamento a Dio per il cibo ricevuto, chiama-ta in ebraico "beràka" e che di solito iniziava così: "Benedetto sei tu Signore che ci doni il pane dalla terra…". Tale preghiera avviava ufficialmente il banchetto, dopo di che il padrone di casa, o chi per lui, distribuiva il pane spezzato precedentemente.
    Ma in tutto questo non c'è niente che ci autorizzi a parlare di Eucari-stia. Anzi proprio la preghiera ebraica sottolinea ulteriormente che nel lin-guaggio dell'epoca il termine "pane" indicava il pasto completo. Gesù dirà: "Dacci oggi il nostro pane per questo giorno" (Matteo 6:11) volendo indicare la razione giornaliera di cibo. Anche se nel greco classico sembra che "Ê" abbia il senso ristretto di "pane" questo non accade con il greco del Nuovo Testamento (koinè) che ricalca in molti punti l'ebraico "lèhem" che non indicava semplicemente "il pane" ma l'intero sostentamento e quindi anche un intero pasto: "Tu mangerai pane alla mia tavola di continuo" disse Davide a Mefiboset, dove quasi tutti in italiano rendono "tu mangerai per sempre alla mia tavola (mensa; ND)" (2 Samuele 9:7; CEI), facendoci comprendere il senso ultimo della frase. (Cfr. 2 Re 4:8 e 2 Tessalonicesi 3:8). Bisogna tenere presenti questi elementi del linguaggio semita se si vuole comprendere rettamente il testo preso in esame, infatti, quale serio studioso del Nuovo Testamento che conosce il retroterra ebraico dello stesso, può affermare che il versetto considerato non nasconde un semiti-smo, e che in quanto tale può slittare dalla traduzione letterale di "spezzare il pane" in quella finale di "prendere un pasto"?
    Basterebbe conoscere un po' meglio le usanze coeve a Gesù, un po' di filologia e semantica della lingua greca e soprattutto ebraica per risolvere definitivamente quella che apparentemente sembra una traduzione inesatta.

    Conclusione

    Concludiamo chiedendo: "se la TNM è infedele, dato che traduce l'espressione greca  (klasei tou artou) con "prendere i pasti" anziché "spezzare il pane", per negare il valore eucaristico, perché non si sice nulla della traduzione GA che al versetto 42 traduce con "eucarestia", parola che non compare nel testo greco, per affermarla"?


    [SM=g1876835]




    Giusto per completezza è interessante notare cosa dicono per intero le note postate da felice:

    1) “… frazione del pane… L’espressione di per sé richiama un pasto giudaico…”. – BG – NJB
    «frazione del pane: vedere v 46; 20,7.11; 27,35; Lc 24,30.35. L’espressione per sé richiama un pasto giudaico, nel quale chi presiede, prima di dividere il pane, pronunzia una benedizione. Ma nel linguaggio cristiano si intende il rito eucaristico (1Cor 10,16; 11,24; Lc 22,19p; 24,35+).
    Questo (v 46) non veniva celebrato nel tempio, ma in qualche casa e non era disgiunto da un vero pasto (
    cf.
    1Cor 11,20-34).»

    «spezzare il pane: è la frase tipica per designare il rito
    versione siriaca)» 646

    «spezzare del pane: con tutta probabilità sia vuole indicare
    durante i pasti in comune. Cfr. At 20,7 e 1Co 10,16» 647

    «La “cena del Signore” (così è detta in 1Corinzi
    “ringraziamento”) è il cuore della celebrazione della fede
    luogo c’è la convinzione che il pane e il vino del pasto
    presenza reale di Gesù in mezzo ai suoi discepoli» 648




    646 RI, 42, 1542
    647 Atti degli Apostoli 37, Paoline, Roma 1982, 79
    648 Romano Penna, Il DNA del Cristianesimo…, 284


    Vediamo ancora qualche citazione:
    Dizionario base C. Buzzetti:

    1) artos, ou… cibo…” – «artos, ou… pane; cibo»

    klasis, (Lc 24,35; At 2,42) lo spezzare, frazione (del pane; idiom. per indicare la Cena del Signore

    Lo stesso Rocci citato come il Buzzetti, riporta:
    klasis, ewj con rottura, frangivento; spezzamento,
    il frangere…NT, e rimanda anche al verbo klaw e dice: tÕ sîma tÕ Úpžr Úmîn klèmenon,
    corpus quod pro vobis (in speciebus panis) frangitur, NT, con chiaro riferimento alla Cena del Signore, cioè all’Eucarestia.

    Ciao
    [Modificato da (Mario70) 07/09/2009 09:15]
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    Re: Re:
    (Mario70), 07/09/2009 9.13:




    Giusto per completezza è interessante notare cosa dicono per intero le note postate da felice:

    1) “… frazione del pane… L’espressione di per sé richiama un pasto giudaico…”. – BG – NJB
    «frazione del pane: vedere v 46; 20,7.11; 27,35; Lc 24,30.35. L’espressione per sé richiama un pasto giudaico, nel quale chi presiede, prima di dividere il pane, pronunzia una benedizione. Ma nel linguaggio cristiano si intende il rito eucaristico (1Cor 10,16; 11,24; Lc 22,19p; 24,35+).
    Questo (v 46) non veniva celebrato nel tempio, ma in qualche casa e non era disgiunto da un vero pasto (
    cf.
    1Cor 11,20-34).»

    «spezzare il pane: è la frase tipica per designare il rito
    versione siriaca)» 646

    «spezzare del pane: con tutta probabilità sia vuole indicare
    durante i pasti in comune. Cfr. At 20,7 e 1Co 10,16» 647

    «La “cena del Signore” (così è detta in 1Corinzi
    “ringraziamento”) è il cuore della celebrazione della fede
    luogo c’è la convinzione che il pane e il vino del pasto
    presenza reale di Gesù in mezzo ai suoi discepoli» 648




    646 RI, 42, 1542
    647 Atti degli Apostoli 37, Paoline, Roma 1982, 79
    648 Romano Penna, Il DNA del Cristianesimo…, 284


    Vediamo ancora qualche citazione:
    Dizionario base C. Buzzetti:

    1) artos, ou… cibo…” – «artos, ou… pane; cibo»

    klasis, (Lc 24,35; At 2,42) lo spezzare, frazione (del pane; idiom. per indicare la Cena del Signore

    Lo stesso Rocci citato come il Buzzetti, riporta:
    klasis, ewj con rottura, frangivento; spezzamento,
    il frangere…NT, e rimanda anche al verbo klaw e dice: tÕ sîma tÕ Úpžr Úmîn klèmenon,
    corpus quod pro vobis (in speciebus panis) frangitur, NT, con chiaro riferimento alla Cena del Signore, cioè all’Eucarestia.

    Ciao



    Il pc mi ha copiato male i punti riportati sopra, li riporto qui esatti:

    «spezzare il pane: è la frase tipica per designare il rito dell’Eucarestia (col quale nome traduce la
    versione siriaca)» 646

    «spezzare del pane: con tutta probabilità si vuole indicare l’Eucarestia, che veniva celebrata durante i pasti in comune. Cfr. At 20,7 e 1Co 10,16» 647

    «La “cena del Signore” (così è detta in 1Corinzi 11,20; in seguito “eucaristia”, cioè “ringraziamento”) è il cuore della celebrazione della fede cristiana a livello comunitario… In primo luogo c’è la convinzione che il pane e il vino del pasto comune racchiudano una vera forma di presenza reale di Gesù in mezzo ai suoi discepoli» 648

    «In At 2,42 abbiamo la descrizione della liturgia di un’assemblea cultuale della comunità primitiva…: alla didachê (che poteva essere sostituita anche dalla lettura di una lettera) e al pasto comune (koinwn…v, koinōnìa) seguiva immediatamente la cena del Signore (kl£sij toà ¥rtou, klasis tou artou, lo spezzare del pane) che finiva con salmi e preghiere»649

    «E’ il primo dei cosiddetti sommari, cioè brevi ricapitolazioni della vita della prima comunità cristiana. Qui sono notate quattro cose: predicazione degli apostoli; vita comune o koinonia, che significa unione di animi e comunicazione di beni; spezzare il pane, e cioè partecipare all’Eucarestia; la preghiera in comune, guidata dagli apostoli, cf 4,32-35»650

    « - per la celebrazione della Cena del Signore: il testo originale dice per spezzare il pane (vedi 2,42). Sono espressioni equivalenti, ed esprimono il riferimento ad un momento essenziale dell’iniziazione cristiana»651



    646 RI, 42, 1542
    647 Atti degli Apostoli 37, Paoline, Roma 1982, 79
    648 Romano Penna, Il DNA del Cristianesimo…, 284
    649 DCBNT, 232-233
    650 NVP, 42-47, 1678
    651 TILC, 20,7, 1547
    ciao

    P.S. da notare che secondo Ricciotti la versione siriaca inserisce "eucarestia" al posto di "spezzare il pane" quindi tutto sommato chi inserisce "eucarestia" ha almeno un riscontro importante in una versione molto antica (anche se non la condivido)
    [Modificato da (Mario70) 07/09/2009 11:25]
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