Ancora con queste storie?
A me risulta che il Vaticano ha perfino azioni in aziende farmaceutiche che producono pillole per abortire e preservativi e persino in fabbriche di armi.
Jon non ha mai letto informazioni del genere?
E che dire di questo?
"Secondo il " Corriere della Sera ", l'immagine della Chiesa dedita agli aiuti umanitari è strumentalizzata e dell'otto per mille che gli italiani devolvono attraverso le tasse, solo il 46% degli introiti viene usato per opere di beneficenza, mentre il restante 54% viene usato per mantenere la fatiscente struttura pontificia. Per fortuna che Gesù predicò una vita in povertà. Ma non fatevi strane idee, loro sono in assoluta buona fede, è che purtroppo le orecchie sono organi così delicati e si danneggiano subito.
Ma l'incredibile in casa Vaticano è all'ordine del giorno, pensate che la "Santa Sede" ha fatto di tutto per proteggere Noriega (uomo usato dalla amministrazione Reagan/Bush nel traffico degli stupefacenti della CIA), il dittatore e narcotrafficante panamense ricercato dalla DEA (Drug Enforcement Administration) americana. A Panama c'erano parecchie finanziarie di Marcinkus, Calvi e Sindona e gentilmente Noriega le proteggeva dagli sguardi indiscreti. Lino Christ, l'abate della parrocchia di Rio de Janeiro e corriere della rete brasiliana del narcotraffico è stato arrestato in Svizzera, le sue valigie contenevano nove chili di cocaina pura per un valore superiore ad un miliardo di lire. E cosa dire dell'Opus Dei da molti criticata come una congrega finanziaria camuffata da opera religiosa. Purtroppo l'esecrabile esercito di corrotti e corruttori in seno alla Chiesa è un cancro dall'estensione mortale e unica del suo genere. Di certo il cristiano medio se non ha un buon prete nelle vicinanze (per fortuna ce ne sono ancora), farebbe meglio a pregare nel proprio tempio interiore e fare la carità di persona; evitando di interagire e colludere inconsapevolmente con una Chiesa (scusate l'eufemismo) che odora d'inganno e di morte. Ma le vie di questo dio-banconota, e di questi uomini senza religione e senza Dio, sono infinite ancora per quanto?
L’incontro. Francesco Pazienza e Paul Marcinkus
Da Vaticano arrivò la conferma: ero riuscito ad ottenere l’appuntamento con monsignor Marcinkus. Ero molto ansioso di conoscerlo e di vedere se e quanto corrispondevano la vero le descrizioni che mi erano state fatte di lui, a proposito dell’imponenza fisica, della brutalità delle maniere, del pragmatismo e del temperamento. Alto come una pertica, con un fisico da giocatore di football americano, e con una voce profonda, mi ricevette in un ufficio molto strano,lunghissimo e curiosamente stretto.
Marcinkus non conosceva il motivo per cui avevo chiesto di vederlo.
Mi accolse fumando una sigaretta senza filtro e continuò ad accenderne una dopo l’altra. Compresi al volo che il prelato che avevo di fronte era tutt’altra pasta rispetto al cardinale Silvestrini. La conferma arrivò non appena cominciò a parlarmi in un perfetto italiano. Io gli risposi in inglese- americano. Al che si bloccò e mi chiese brutalmente: << Who are you? Chi sei?>>
Come Silvestrini era raffinato nel modo di parlare e di muoversi, e le sue parole erano piene di prudenze, di mezzi toni, di sfumature, cosi Paul Marcinkus era roccioso, immediato, pragmatico, quasi aggressivo. Non poteva d’altra parte che essere così, dato che in quel periodo, oltre che dello IOR, si occupava della sicurezza personale del papa. Era la vera e propria guardia del corpo di Giovanni Paolo II durante i suoi viaggi in giro per il mondo. Insomma , era l’uomo disposto a mettere il proprio corpo davanti alla pallottola o alla lama di coltello che avesse tentato di raggiungere Sua Santità
Un monsignore mi aveva raccontato, ridacchiando, che un giorno, mentre scendeva dall’aereo ufficiale su cui viaggiava il pontefice, mentre lo precedeva sulla scaletta, fuori dal soprabito nero di Paul Marcinkus era scivolata a terra una mini-mitraglietta UZI di fabbricazione israeliana. Questo era il personaggio. Coraggioso, rude, lontano dallo stereotipo dei frequentatori della Curia romana e proprio per questo a loro inviso.
Visto che fumava come un turco , gli chiesi il permesso di farlo anche io. Mi offrì una delle sue sigarette, rifiutai cortesemente, estrassi dalla tasca interna della giacca il portasigari di cui e presi un<>. Poi, da una catena d’oro che portavo appesa alla cintura, tirai fuori una piccola cesoia d’oro massiccio per troncare la punta del sigaro e me lo accesi. Mi guardò incuriosito e mi chiese: << Are true cubans?>> << Of course>> risposi. Allora schiacciò la sigaretta che aveva appena accesa nel portacenere e mi chiese: << Ne ha uno per me?>>.
Estrassi nuovamente il portasigari di cuoio e gli porsi aperto l’astuccio con i quattro sigari rimasti, gli allungai la cesoia e lo aiutai ad accenderlo. Dopo aver tirato e gustato la prima boccata esclamò un<< Great>> pieno di soddisfazione. Cominciammo a parlare di ciò che mi stava a cuore."
Gepy
"...poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai tu morirò io, e là sarò sepolta."