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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 
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NEUTRALITÀ DEI PRIMI CRISTIANI

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2012 18:17
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19/05/2009 11:25


La storia secolare offre ampie prove che i primi cristiani rimanevano politicamente neutrali e non andavano in guerra. il libro "The Beginnings of Christianity" dice: “I fondatori del cristianesimo evitavano con estrema cura di coltivare qualsiasi tendenza a interferire direttamente nell’ordinamento politico vigente”.

On the Road to Civilization osserva: “Il cristianesimo primitivo fu poco compreso e fu considerato con scarso favore da quelli che governavano il mondo pagano. . . . I cristiani si rifiutavano di assolvere certi doveri dei cittadini romani. . . . Non ricoprivano cariche politiche”.

Parlando dei primi cristiani e del servizio militare, il teologo tedesco Peter Meinhold disse: “Essere cristiano e soldato era considerato inconciliabile”. E Jonathan Dymond, nel suo saggio “Indagine sulla compatibilità della guerra con i princìpi del cristianesimo”, scrisse che dopo la morte di Gesù per qualche tempo i suoi seguaci “rifiutarono di andare in guerra, quali che fossero le conseguenze, vuoi disonore, vuoi imprigionamento o morte”. Dymond aggiunse: “Questi fatti sono incontestabili”.
“Solo quando il cristianesimo si corruppe i cristiani diventarono soldati”.
[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.
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    19/05/2009 11:37

    Cornelio, il centurione, e il proconsole di Cipro Sergio Paolo non avevano forse dei legami con l’esercito?

    Cornelio non era un proselito appartenente alla comunità ebraica anche se era a conoscenza degli scritti dei profeti, faceva doni di misericordia agli ebrei, temeva e pregava di continuo Dio. Le Scritture indicano chiaramente che questo centurione era un gentile incirconciso nel vero senso della parola. Se Cornelio fosse stato un proselito, Pietro non avrebbe detto che a lui, ebreo, non era lecito frequentare un “uomo di un’altra razza”, in considerazione di quanto era scritto nella Legge a proposito del residente forestiero. (Le 19:33, 34; At 10:28) Se fosse stato un proselito, gli altri sei ebrei che accompagnavano Pietro non si sarebbero ‘meravigliati’ vedendo che lo spirito santo era versato “su persone delle nazioni”. (At 10:45; 11:12) Se fosse stato un proselito, perché i “sostenitori della circoncisione” avrebbero conteso per questo con Pietro? — At 11:2.
    In realtà Cornelio era il primo, la primizia, dei non ebrei incirconcisi a diventare cristiano, indicando che ormai non era più necessario che i gentili diventassero proseliti come l’eunuco etiope prima di essere ammessi nella congregazione cristiana. “Per certo”, esclamò Pietro in quell’occasione storica, “comprendo che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto”. (At 10:34, 35) Come alla Pentecoste Pietro era stato il primo ad aprire la Via agli ebrei, così anche questa volta fu lui a portare la buona notizia della salvezza ai gentili incirconcisi. Anche Giacomo fu d’accordo che questa era “la prima volta” che Dio rivolgeva l’attenzione “alle nazioni”. — At 15:7, 14.
    Al tempo in cui accettarono il messaggio cristiano avevano dei legami con l’esercito. Le Scritture però non ci dicono cosa fecero Cornelio e gli altri dopo essersi convertiti. Senza dubbio Sergio Paolo, che era un uomo intelligente ed era rimasto “stupito dall’insegnamento di Geova”, avrà subito valutato la sua posizione secolare alla luce della sua nuova fede e avrà preso la decisione giusta. Altrettanto avrà fatto Cornelio. (Atti 10:1, 2, 44-48; 13:7, 12) Non si dice che i discepoli abbiano spiegato loro cosa fare. Lo potevano capire dal loro stesso studio della Parola di Dio.
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    20/05/2009 00:27

    Aggiungo ancora che........

    i CRISTIANI QUELLI VERI NON PREStAVANO SERVIZIO MILITARE .
    I primi cristiani si rifiutavano di prestare servizio nell’esercito romano, sia nelle legioni che negli auxilia, considerando tale servizio del tutto incompatibile con gli insegnamenti del cristianesimo. Giustino Martire (II secolo E.V.), nel Dialogo con Trifone (110, 3), dice: “Noi che eravamo pieni di guerre, assassinii e di ogni malvagità, in ogni angolo della terra abbiamo trasformato ciascuno i propri strumenti di guerra, le spade in aratri, le lance in attrezzi per coltivare”. In La Corona (XI, XII), considerando “se sia assolutamente confacente ad un Cristiano il fare il soldato”, Tertulliano sostiene con le Scritture l’“illiceità in sé della professione di soldato”, e dichiara “esclusa con tutte le argomentazioni più serie la possibilità di fare il soldato”.

    “Un’attenta rassegna di tutte le informazioni disponibili mostra che, fino al tempo di Marco Aurelio [121-180 E.V.] nessun cristiano faceva il soldato; e nessun soldato, divenuto cristiano, rimaneva nell’esercito”. (E. W. Barnes, The Rise of Christianity, 1947, p. 333) “Si noterà che l’evidenza dell’esistenza di un solo soldato cristiano fra il 60 e il 165 A.D. è minima; . . . almeno fino al tempo di Marco Aurelio, nessun cristiano avrebbe fatto il soldato dopo il battesimo”. (C. J. Cadoux, The Early Church and the World, 1955, pp. 275, 276) “Già nel secondo secolo, il Cristianesimo aveva affermato che ‘non è lecito [per il cristiano] essere uomo di spada’ . . . onde al militare cristiano nessun’altra via rimane, fuorchè quella di ‘abbandonare subito l’esercito’”. (G. Ferrero e C. Barbagallo, Roma antica, 1921-22, vol. III, pp. 154, 155) “Il comportamento dei cristiani era molto diverso da quello dei romani. . . . Poiché Cristo aveva predicato la pace, essi rifiutavano di fare il soldato”. (N. Platt e M. J. Drummond, Our World Through the Ages, 1961, p. 125) “I primi cristiani pensavano che fosse sbagliato combattere, e non prestavano servizio nell’esercito neanche quando l’Impero aveva bisogno di soldati”. (R. e W. M. West, The New World’s Foundations in the Old, 1929, p. 131) “I cristiani . . . rifuggivano da cariche pubbliche e dal servizio militare”. (F. P. G. Guizot, “Persecuzione dei cristiani in Gallia nel 177 A.D.” in The Great Events by Famous Historians, a cura di R. Johnson, 1905, vol. III, p. 246) “Mentre inculcavano le massime dell’ubbidienza passiva, [i cristiani] rifiutavano di prendere parte attiva nell’amministrazione civile o nella difesa militare dell’impero. . . . Era impossibile che i cristiani, senza rinunciare a un dovere più sacro, potessero assumere il ruolo di soldati, di magistrati o di principi”. — Edward Gibbon, The Decline and Fall of the Roman Empire, vol. I, p. 416.

    [SM=g7434]
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    Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
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    20/05/2009 14:22


    «Se tutti facessero come voi [cristiani], nulla impedirebbe che l'imperatore rimanesse solo e senza aiuto e che tutta la terra divenisse preda dei barbari» (Origene, Contra Celsum, 8, 68).


    Come commentare le parole di Celso?
    [SM=x1061966] Stop à la désinformation
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    Città: ACCIANO
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    20/05/2009 19:52

    Re:
    (Gladio), 5/20/2009 12:27 AM:

    Aggiungo ancora che........

    i CRISTIANI QUELLI VERI NON PREStAVANO SERVIZIO MILITARE .
    I primi cristiani si rifiutavano di prestare servizio nell’esercito romano, sia nelle legioni che negli auxilia, considerando tale servizio del tutto incompatibile con gli insegnamenti del cristianesimo. Giustino Martire (II secolo E.V.), nel Dialogo con Trifone (110, 3), dice: “Noi che eravamo pieni di guerre, assassinii e di ogni malvagità, in ogni angolo della terra abbiamo trasformato ciascuno i propri strumenti di guerra, le spade in aratri, le lance in attrezzi per coltivare”. In La Corona (XI, XII), considerando “se sia assolutamente confacente ad un Cristiano il fare il soldato”, Tertulliano sostiene con le Scritture l’“illiceità in sé della professione di soldato”, e dichiara “esclusa con tutte le argomentazioni più serie la possibilità di fare il soldato”.

    “Un’attenta rassegna di tutte le informazioni disponibili mostra che, fino al tempo di Marco Aurelio [121-180 E.V.] nessun cristiano faceva il soldato; e nessun soldato, divenuto cristiano, rimaneva nell’esercito”. (E. W. Barnes, The Rise of Christianity, 1947, p. 333) “Si noterà che l’evidenza dell’esistenza di un solo soldato cristiano fra il 60 e il 165 A.D. è minima; . . . almeno fino al tempo di Marco Aurelio, nessun cristiano avrebbe fatto il soldato dopo il battesimo”. (C. J. Cadoux, The Early Church and the World, 1955, pp. 275, 276) “Già nel secondo secolo, il Cristianesimo aveva affermato che ‘non è lecito [per il cristiano] essere uomo di spada’ . . . onde al militare cristiano nessun’altra via rimane, fuorchè quella di ‘abbandonare subito l’esercito’”. (G. Ferrero e C. Barbagallo, Roma antica, 1921-22, vol. III, pp. 154, 155) “Il comportamento dei cristiani era molto diverso da quello dei romani. . . . Poiché Cristo aveva predicato la pace, essi rifiutavano di fare il soldato”. (N. Platt e M. J. Drummond, Our World Through the Ages, 1961, p. 125) “I primi cristiani pensavano che fosse sbagliato combattere, e non prestavano servizio nell’esercito neanche quando l’Impero aveva bisogno di soldati”. (R. e W. M. West, The New World’s Foundations in the Old, 1929, p. 131) “I cristiani . . . rifuggivano da cariche pubbliche e dal servizio militare”. (F. P. G. Guizot, “Persecuzione dei cristiani in Gallia nel 177 A.D.” in The Great Events by Famous Historians, a cura di R. Johnson, 1905, vol. III, p. 246) “Mentre inculcavano le massime dell’ubbidienza passiva, [i cristiani] rifiutavano di prendere parte attiva nell’amministrazione civile o nella difesa militare dell’impero. . . . Era impossibile che i cristiani, senza rinunciare a un dovere più sacro, potessero assumere il ruolo di soldati, di magistrati o di principi”. — Edward Gibbon, The Decline and Fall of the Roman Empire, vol. I, p. 416.

    [SM=g7434]



    Gibson volumi meravigliosi io ho letto [SM=g7302]


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    Sesso: Maschile
    01/07/2012 18:17


    Preciso che l'appellativo civium romanorum che troviamo nella titolatura di numerose unità ausiliarie, sia alae che cohortes, deve essere interpretato unicamente come onorifico.

    Come scritto da Filippo, dopo la conversione, nè la Bibbia nè le fonti storiche ci aiutano sulle scelte fatte da Cornelio.
    La Bibbia ci informa che le sue richieste furono ascoltate:
    "Ora a Cesarea c’era un certo uomo di nome Cornelio, ufficiale dell’esercito della coorte chiamata italica, 2 uomo devoto che temeva Dio insieme a tutta la sua casa, e faceva al popolo molti doni di misericordia e faceva di continuo supplicazione a Dio. 3 Verso la nona ora del giorno vide chiaramente in una visione un angelo di Dio venire da lui e dirgli: “Cornelio!” 4 L’uomo lo guardò fisso e, spaventandosi, disse: “Che c’è, Signore?” Gli disse: “Le tue preghiere e i tuoi doni di misericordia sono ascesi a ricordo dinanzi a Dio. 5 E ora manda degli uomini a Ioppe e fa chiamare un certo Simone che è soprannominato Pietro. 6 Quest’uomo è ospitato da un certo Simone, un conciatore, che ha la casa presso il mare”. 7 Appena l’angelo che gli parlò fu partito, egli chiamò due dei suoi domestici e un soldato devoto fra quelli che erano costantemente presso di lui, 8 e narrò loro ogni cosa e li inviò a Ioppe."
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