Ho letto in rete di uno "studioso" che si è ACCORTO SOLO ORA che il libro di Zaccaria "dimostra" che Dio è Gesù.
Dice questo studioso:
Leggendo Zaccaria 11:12,13 mi ha portato a fare una riflessione che mi era sempre sfuggita, cercherò di condividerla con voi...
Siccome questo studioso, mentre copiava, ha dimenticato alcune cose, gli rinfresco la memoria. Non deve essere laureato in teologia per capire certe cose.
Il materiale è tratto dal blog: Apologia del Cristianesimo.
"E' stata avanzata l'ipotesi che le parole di Zaccaria 11:12,13, applicate a Gesù da Matteo 27:9, siano una dimostrazione biblica dell'unità divina tra l'Eterno e Gesù. Analizziamo di seguito questo caso.
Zaccaria dice:
"Poi dissi loro: "Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare". Essi allora pesarono trenta sicli d`argento come mia paga. Ma il Signore mi disse: "Getta nel tesoro questa bella somma, con cui sono stato da loro valutato!". Io presi i trenta sicli d`argento e li gettai nel tesoro della casa del Signore. ”
Stando a questi versi, la scrittura si applicherebbe al Signore Iddio in persona. Ma ecco a chi applica Matteo tale profezia:
"Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d`argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato "
La scrittura sopra, leggendola nel suo contesto di Matteo 27, attribuisce l'adempimento della profezia relativa alla "vendita" per trenta pezzi d'argento, alla persona di Gesù. Dimostra questo che Gesù e Dio sono la stessa persona, come asseriscono i modalisti? Oppure, come sostengono i trinitari, questa è una dimostrazione del fatto che l'Onnipotente e Gesù sono uniti nella Divinità: due Persone distinte, ma unite quale unico solo vero Dio?
A questo punto, vorrei spiegare questo passo biblico, prendendo a prestito un altro episodio, descritto in Esodo, il quale fa luce sul significato delle parole in questione.
In Esodo 7:17, 18 leggiamo:
“Così dice il SIGNORE: Da questo saprai che io sono il SIGNORE; ecco, io percoterò col bastone che ho in mano le acque che sono nel Fiume, ed esse saranno cambiate in sangue. I pesci che sono nel Fiume moriranno, il Fiume sarà inquinato e gli Egiziani non potranno più bere l'acqua del Fiume"». ”
Stando a queste parole, Dio stesso avrebbe preso “con la sua propria mano” la verga, e avrebbe colpito il Nilo, causandone una piaga. Tutti sappiamo però, come attesta il contesto di Esodo, che la verga in pugno non la prese materialmente il Signore Dio, piuttosto Egli agì per mano di Mosè ed Aaronne.
Notate infatti il seguito della scrittura di Esodo 7:19,20: “Il SIGNORE disse a Mosè: «Di' ad Aaronne: "Prendi il tuo bastone e stendi la tua mano sulle acque dell'Egitto, sui loro fiumi, sui loro canali, sui loro stagni e sopra ogni raccolta d'acqua"; essi diventeranno sangue. Vi sarà sangue in tutto il paese d'Egitto, perfino nei recipienti di legno e nei recipienti di pietra». Mosè e Aaronne fecero come il SIGNORE aveva ordinato. Aaronne alzò il bastone, percosse le acque che erano nel Fiume sotto gli occhi del faraone e sotto gli occhi dei suoi servitori; e tutte le acque che erano nel Fiume furono cambiate in sangue. ”.
Con molta chiarezza, la scrittura fa di Dio, di Mosè ed Aaronne, una sola persona. Vuol dire forse che questi fanno parte della stessa divinità dell'Onnipotente? O forse attesta che Mosè ed Aaronne sono una manifestazione (modalista) di Dio?
Ritornando, dunque, alla scrittura di Zaccaria, comprendiamo che l'azione di vendere Gesù per trenta pezzi d'argento influiva direttamente su Dio, in quanto offendeva il Suo volere e il Suo agire, compresa la Sua sovranità.
In modo simile, dietro l'azione compiuta direttamente dalla mano di Mosè ed Aaronne, c'era la volontà di Dio, attraverso la quale Egli manifestava la Sua potenza, la Sua volontà e la Sovranità.
Nessuna unità trinitaria o modalista, è dunque sostenuta nelle parole profetiche di Zaccaria e Geremia, riprese poi da Matteo! Colui che fu venduto per trenta pezzi d'argento fu Gesù, il Figlio di Dio, azione che automaticamente si ripercosse in Dio, nei Suoi sentimenti e nel Suo progetto."
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