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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 
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COMMEMORAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 09/04/2009 12:23
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09/04/2009 09:29

Chi prende gli emblemi?

Prima del tempo di Gesù i leali servitori di Dio non avevano alcuna speranza di andare in cielo. Essi attendevano di ottenere la vita eterna sulla terra, dimora originale dell’umanità. Gesù Cristo fu il primo ad essere risuscitato come spirito, e divenne il primo essere umano ad essere portato in cielo. (Efesini 1:20-22; 1 Pietro 3:18, 22) Paolo confermò questo scrivendo: “Abbiamo franchezza per la via d’ingresso nel luogo santo mediante il sangue di Gesù, che egli inaugurò per noi come via nuova e vivente”. (Ebrei 10:19, 20) Dopo aver aperto tale via, da chi sarebbe stato seguito Gesù?
La notte in cui istituì il Pasto Serale del Signore, Gesù disse ai suoi apostoli leali che preparava un luogo per loro in cielo. (Giovanni 14:2, 3) Ricordate, però, che Gesù disse pure che quelli che prendevano il pane e bevevano dal calice vengono risuscitati come creature spirituali per ‘regnare insieme’ a Cristo in cielo.

Regnare con Cristo in cielo. Chi saranno i sudditi di questo regno? Su chi regneranno Cristo e questi eredi celesti?

Questo valeva solo per gli apostoli? No, poiché in seguito l’apostolo Giovanni apprese che anche altri cristiani avrebbero vinto e ‘si sarebbero seduti con Gesù sul suo trono’, e insieme sarebbero divenuti ‘un regno e sacerdoti per regnare sulla terra’. (Rivelazione 3:21; 5:10) Giovanni apprese pure il numero totale dei cristiani “comprati dalla terra”: 144.000. (Rivelazione 14:1-3)
Visto che questo è un gruppo relativamente piccolo, un “piccolo gregge” in paragone a tutti coloro che hanno adorato Dio nel corso dei secoli, alla Commemorazione ci vuole uno speciale discernimento. — Luca 12:32.

Quando Paolo menzionò questo argomento nella sua lettera ai Corinti alcuni apostoli erano ancora in vita e Dio stava chiamando i cristiani “ad essere santi”. Paolo disse che in tale città, fra quelli che dovevano prendere gli emblemi, aveva preso piede una cattiva abitudine. Alcuni prima facevano dei pasti in cui eccedevano nel mangiare o nel bere, così che erano sonnolenti, intorpiditi. Di conseguenza non potevano ‘discernere il corpo’, il corpo fisico di Gesù rappresentato dal pane. Era una cosa grave? Sì! Prendendo gli emblemi in maniera indegna, si rendevano ‘colpevoli rispetto al corpo e al sangue del Signore’. Se fossero stati mentalmente e spiritualmente desti ‘avrebbero potuto discernere ciò che essi stessi erano e non sarebbero stati giudicati’. — 1 Corinti 1:2; 11:20-22, 27-31.
Cosa dovevano discernere quei cristiani, e in che modo? In primo luogo, dovevano comprendere nel cuore e nella mente che erano stati chiamati a far parte dei 144.000 eredi della vita celeste. Come facevano a discernerlo? Inoltre, dovrebbero essere in molti oggi a credere di far parte di questo piccolo gruppo che Dio ha scelto dal tempo degli apostoli?
In effetti, solo una piccolissima minoranza di veri cristiani oggi discerne questo riguardo a se stessi. La stragrande maggioranza, sì, milioni di altri cristiani leali e benedetti che si radunarono, discernevano che la loro fondata speranza è di vivere per sempre sulla terra.
Alla Pentecoste del 33 E.V. Dio cominciò a scegliere i 144.000 per la vita celeste. Visto che questa speranza era nuova, sconosciuta ai servitori di Dio prima del tempo di Gesù, come avrebbero fatto quelli che erano scelti a sapere con certezza di avere questa speranza? Ricevendo la testimonianza che ne dà lo spirito santo di Dio. Questo non significa che vedano effettivamente lo spirito (che non è una persona) o che abbiano qualche visione mentale dello spirito che comunica con loro, né che odano voci dal reame spirituale. Paolo spiega: “Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che siamo figli di Dio . . . Siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati”. — Romani 8:16, 17.

Questa testimonianza, o consapevolezza, riorienta il loro modo di pensare e la loro speranza. Essi sono ancora creature umane, e apprezzano le cose buone della creazione terrestre di Geova, tuttavia la loro vita e i loro interessi sono rivolti soprattutto all’essere coeredi con Cristo. Non sono arrivati a questa condizione spinti dall’emotività. Si tratta di individui normali, equilibrati nel loro modo di pensare e di comportarsi. Essendo santificati dallo spirito di Dio, tuttavia, sono convinti della loro chiamata, non avendo dubbi persistenti al riguardo. Sanno che, se si dimostreranno fedeli, la loro salvezza sarà in cielo. (2 Tessalonicesi 2:13; 2 Timoteo 2:10-12) Comprendendo cosa significa per loro il sacrificio di Gesù e discernendo di essere cristiani unti dallo spirito, prendono umilmente gli emblemi della Commemorazione.
La maggioranza di quelli che ubbidientemente si riuniranno QUESTA SERA 9 APRILE DOPO IL TRAMONTO, non ha tale speranza, poiché Dio non li ha unti con lo spirito, chiamandoli alla vita celeste.
Perciò, oggi milioni di cristiani leali e zelanti non prendono gli emblemi della Commemorazione. Tali cristiani discernono ciò che essi sono dinanzi a Dio nel senso che comprendono la loro fondata speranza. Beneficiano del sangue e del corpo di Gesù, in quanto i loro peccati sono perdonati, e riceveranno la vita eterna sulla terra. — 1 Pietro 1:19; 2:24; Rivelazione 7:9, 15.

Sarà un’occasione per usare discernimento ma anche per provare gioia. Gioia per i pochi che avendo la speranza celeste prenderanno giustamente e ubbidientemente il pane e il vino. (Rivelazione 19:7) Gioia anche per milioni di cristiani felici che quella sera saranno presenti per osservare e imparare e che sperano di ricordare per sempre sulla terra questa significativa celebrazione. — Giovanni 3:29.

[Modificato da F.Delemme 09/04/2009 12:23]
[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.
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