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Forum: Testimoni di Geova - Risposte a Domande



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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 
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Luca 10:1-7

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2015 11:35
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06/09/2008 17:32

Cara Love
O ho capito male io oppure non hai inteso tu
Io chiedevo all’amministrazione, mi rispondi tu, fa niente, però chiariamoci
Io sono cattolico e cercavo di far capire che non è la presentazione della Bibbia di casa in casa o avvicinando persone in spazi aperti l’essenza dell’evangelizzazione per i cattolici
La Chiesa invita i cristiani a essere cittadini "per il mondo", come Cristo si è incarnato per tutti gli uomini. Essa abilita i laici a essere "evangelizzatori" nella famiglia, nel mondo del lavoro, della scuola, della cultura, della politica e del tempo libero. La missione della Chiesa, del cristiano, è "nel cuore del mondo".
Quindi la testimonianza di un cattolico non può essere una pure e semplice risposta al titolo del thread ma si esprime secondo una diversa impostazione

Pavel
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21/09/2008 21:11

prima cosa chiedo scusa a pavel ma non mi ero proprio accorta che avevi scritto per me!e hai ragione, non avevo capito il messaggio! [SM=g28001] per me!

riporto qui una mia riflessione, per non portare ot un altra discussione:
scritto da csss.....
In Atti 20:20 Paolo usò la forma plurale kat’ òikous. Alcune versioni bibliche traducono “nelle vostre case”. Ma l’apostolo non si riferiva semplicemente a visite di cortesia fatte ad anziani o a visite pastorali nelle case dei compagni di fede. Le sue parole successive mostrano che parlava del ministero di casa in casa condotto fra non credenti, poiché disse: “Ma ho completamente reso testimonianza a giudei e greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. (Atti 20:21) Gli altri cristiani si erano già pentiti e avevano già esercitato fede in Gesù. Perciò Atti 20:20 e Atti 5:42 hanno a che fare con il predicare a persone non credenti “di casa in casa”, o di porta in porta.
In Atti 5:42 l’espressione “di casa in casa” traduce il greco kat’ òikon. Qui katà è usato in senso “distributivo”. Pertanto, la predicazione dei discepoli era ‘distribuita’ da una casa all’altra. Commentando Atti 20:20, Randolph O. Yeager ha scritto che Paolo insegnava “tanto in assemblee pubbliche [demosìa] che di casa in casa ([katà] distributivo con l’accusativo). Paolo aveva trascorso tre anni a Efeso. Aveva fatto visita a ogni casa, o per lo meno predicato a tutte le persone (versetto 26).


atti20.21 paolo sta parlandoo con gli anziani della chiesa,di non prendersela se era arrivata l'ora di andarsene,ma ormai lui aveva fatto tutto, dicendo...Sapete come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi in pubblico e nelle vostre case...(sempre riferito agli anziani,questo perche dopo l 'instruzione pubblica continuava lo studio nelle loro case. il versetto 21 e un periodo distaccato c'è una virgola, per far capire che anche per i giudei e i greci ha fatto di tutto per farli credere, ma non specifica che è andato anche nelle loro case quando ancora non credevano.
atti 5.42 idem prima pubblicamente e poi andavano nelle case per approfondire la Parola!
quando alle elementari fanno fare il tema "giornata tipo" il bimbo mette in ordine le varie azioni, e cosi anche in questo casolo scrittore mette prima l azione che si fa per prima!
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21/09/2008 22:01

Saluto tutti con la mia....

strettina di mano..

In un altro 3D avevo lasciato in sospeso l'argomento "predicazione" prefiggendomi di rispondere a chi mi chiedeva conferma biblica su ciò che avevo detto riguardo la predicazione.
Noto con piacere questo 3D e preferisco quindi dire la mia in questo spazio invece che in quello e per farlo riprendo il post iniziale di questa discussione:

-----------------------------------------------------------
Perché i testimoni di Geova predicano di casa in casa?

Gesù predisse quest’opera per i nostri giorni: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. Ai suoi seguaci diede anche queste istruzioni: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni”. Matt. 24:14; 28:19.
Quando Gesù mandò i primi discepoli, disse loro di andare a casa delle persone. (Matt. 10:11-13)

La casa citata da Gesù era la casa che avrebbe ospitato i discepoli che sarebbero arrivati in quel paese, se i padroni di casa erano meritevoli, vi sarebbero rimasti ospiti per tutto il tempo necessario per predicare agli abitanti del paese stesso, ma non di porta in porta, bensì nei luoghi pubblici. (non c’è scritto da nessuna parte che bussassero tutte le porte), se invece il padrone di casa non era meritevole, loro avrebbero scrollato la polvere dai loro piedi e avrebbero trovato qualche altro meritevole che li avrebbe ospitati per il tempo necessario.

L'apostolo Paolo scrivendo ai Romani (10:11-15) evidenzia significativi interrogativi a cui si può rispondere solo con una predicazione capillare.

Gli apostoli predicavano nelle piazze, nelle vie, nel Tempio, nelle sinagoghe… e poi, semmai, continuavano la loro predicazione nelle case degli interessati (visite ulteriori?), ma il loro metodo di predicazione principale non era di porta in porta e di casa in casa. Vi chiedo un favore, che non gioverà però me, bensì voi: leggetevi, tutto d’un fiato, il libro degli Atti degli Apostoli e poi, essendo sinceri con voi stessi, chiedetevi se, obiettivamente, gli apostoli predicavano di casa in casa.

Il messaggio che i Testimoni proclamano riguarda la vita delle persone; stanno attenti a non tralasciare nessuno. (Sof. 2:2, 3) Le loro visite sono motivate dall’amore, innanzi tutto per Dio e poi per il prossimo.

L’invito di Sofonia è rivolto a TUTTI coloro che lo vogliono ascoltare, anche a chi predica (magari razzolando male)

I testimoni di Geova predicano dove c’è gente. Di casa in casa; nei mercati e nelle nelle piazze.
Luca 10: 7 va compreso alla luce del contesto. Luca 10:1-7 indica che Gesù mandò i suoi discepoli a predicare ai connazionali ebrei. Non avrebbero dovuto portare con se né borsa né bisaccia da cibo. Avrebbero usufruito della tradizionale ospitalità ebraica verso i propri connazionali forestieri. Gesù ricordò loro che non dovevano cercare le comodità materiali e che Dio avrebbe provveduto alle loro necessità. Infatti lo stesso versetto sette di Luca cap. 10 dice:" E restate in quella casa, mangiando e bevendo le cose che provvedono, poiché l'operaio è degno del suo salario". (Vedi anche Marco 6:10) Non avrebbero dovuto trasferirsi di casa in casa approfittando dell'ospitalità dei loro connazionali.

Appunto, questo conferma quel che ho detto all’inizio, ma non conferma ciò che voi affermate che predicavano di casa in casa

Poco prima di morire Gesù indicò che le circostanze sarebbero mutate in seguito all'opposizione ufficiale, perciò disse ai discepoli di portare con sé sia la borsa che la bisaccia con i viveri.

Infatti, proprio perché Gesù sarebbe stato considerato un “delinquente”(“annoverato fra gli illegali”) loro, suoi seguaci, difficilmente avrebbero trovato ospitalità come prima. Rimane il fatto che non andavano di casa in casa e di porta in porta.

Comunque, dovevano cercare prima il Regno di Dio e non essere ansiosi per le necessità materiali; cosi avrebbero dato prova di confidare che Dio avrebbe avuto cura di loro nel ministero. - Luca 22:35, 36; Matteo 6:25-34.

Matteo 6,25-34 è rivolta a tutti coloro che hanno fede in Dio, non vedo il nesso con la predicazione.

In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi." Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi.

Anche questo conferma ciò che ho detto all’inizio

E' ovvio che i discepoli passassero di casa in casa a predicare la buona notizia altrimenti come facevano a trovare, come dice la Scrittura, un "figlio della pace" correndo pure il rischio, come afferma Gesù, di trovare invece qualcuno che non era "figlio della pace" ? Se qualcuno dava loro ospitalità come era usanza presso gli ebrei dovevano fermarsi da Lui senza ricercare ospitalità da altri.

Come detto all’inizio, il “figlio della pace” era colui che li avrebbe ospitati gradevolmente e non se ne sarebbero andati dalla sua casa finchè non avrebbero completato la predicazione nelle piazze e nelle vie di quel paese.

I TdG si limitano a fare visite ai loro vicini al solo scopo di predicare ed insegnare la Buona Notizia del Regno.

Questo metodo è la scelta del vostro Corpo direttivo, apprezzabile o meno, ma non dovete dire che è riscontrabile nella Bibbia


Il passo di Luca si deve leggere tenendo conto del contesto, se infatti leggiamo il versetto 4 (che dice "non salutate nessuno lungo la strada") non possiamo dedurne che Cristo invitasse i suoi discepoli ad essere "maleducati" durante la loro opera missionaria.
In realtà l'invito a "non passare di casa in casa" cosi come il non perdersi nei lunghi saluti che caratterizzavano i paesi orientali indicava solo che Gesù stava sottolineando l'esigenza di dare la priorità alla proclamazione.

Gesù quindi metteva in risalto la proclamazione pubblica, non passando di casa in casa, che avrebbe causato perdita di tempo (quanto tempo perdete nelle case di molti, dove vi trattenete piacevolmente a parlare del più e del meno bevendo magari anche un caffè per poi segnare servizio solo per aver lasciato una o due riviste prima di congedarvi?)

La nota della JOB (Traduzione Ecumenica della Bibbia, Elledici, 1992) a questo versetto dice chiaramente che: "L'intenzione di Gesù è che i missionari non si preoccupino di trovare una ospitalità più confortevole ma che si consacrino interamente alla loro missione".

Pertanto, non ha nulla a che fare con una presunta "proibizione" di predicare la Buona Notizia a domicilio o in ogni altro luogo dove si incontrono delle persone. D'altronde la stessa parola greca usata per descrivere il "fare discepoli" indica non l'insegnamento collettivo ma quello individuale che implica il rapporto personale discepolo-maestro, proprio quello che fanno i TdG contattando individualmente coloro che sono desiderosi di apprendere le verità bibliche.

Bene, ma questo (l’insegnamento individuale discepolo-maestro) si fa a chi ha mostrato interesse durante la predicazione pubblica – questo è ciò che facevano gli apostoli

Che la visita domiciliare facesse parte della metodologia apostolica nel predicare il vangelo o buona notizia del regno è chiaramente indicato da Atti 5:42.

Come già detto, la visita domiciliare era la “continuazione” dell’insegnamento verso gli interessati, da notare la traduzione di questo versetto nelle altre Bibbie:

CEI: “e ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavamo di insegnare..

NUOVA RIVEDUTA: “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare”

NUOVA DIODATI: “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare”

INTERLINEARE DA NR.: E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare

RIVEDUTA (LUZZI): “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d'insegnare”

VULGATA: “omni autem die in templo et circa domos non cessabant docentes et evangelizantes”


Si predica dove c'è gente. E la gente, normalmente, vive in casa.- Matteo 28:19,20.

Ma gli apostoli avevano tutt’altro metodo..


A una conferenza di esponenti religiosi in Spagna è stato detto: “Forse [le chiese] trascurano proprio quello che costituisce la maggiore preoccupazione dei Testimoni: la visita domiciliare, che rientra nella metodologia apostolica della chiesa primitiva. Mentre le chiese si limitano non poche volte a costruire templi, suonare le campane per attrarvi la gente e a predicare dentro i propri luoghi di adunanza, [i Testimoni] seguono il metodo apostolico di andare di casa in casa e di cogliere ogni occasione per testimoniare”. El Catolicismo, Bogotá (Colombia), 14 settembre 1975, p. 14.

Ognuno è libero di pensarla come vuole, qui stiamo cercando di capire il metodo degli apostoli.


I detrattori, come sempre, invece di fare critica costruttiva ed operare per il bene, sviluppano concetti atti a denigrare quest’opera dicendo che Cristo la vietava.

Spero che quanto ho scritto sia ritenuto costruttivo e che operi per il bene. Nessuno dice che Cristo vietava la predicazione DA PARTE DEGLI APOSTOLI, cioè quelli mandati apposta (Efesini 4:11), si dice solo che il metodo usato dai TdG di andare di porta in porta e indiscriminatamente, di casa in casa, non è confermato dalle scritture. Poi, ognuno è libero di predicare come vuole, ma non si faccia credere che quel metodo sia biblico.

Questo ci fa capire quanto di cristiano abbiano queste affermazioni e lo scopo di questi sobillatori.

Lo scopo è solo quello di far meditare, e questo non è anti-cristiano.

Buona serata e…

Una strettina di mano….

Dal Pierino
[SM=g7348]

[Modificato da mlp-plp 21/09/2008 22:07]
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22/09/2008 11:04

Re:
mlp-plp, 21/09/2008 22.01:

Saluto tutti con la mia....

strettina di mano..

......
.....
....
...





qui non c'è ma quoto al 100% [SM=g8916]
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22/09/2008 23:38

Perché i testimoni di Geova predicano di casa in casa?

Gesù predisse quest’opera per i nostri giorni: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. Ai suoi seguaci diede anche queste istruzioni: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni”. Matt. 24:14; 28:19.
Quando Gesù mandò i primi discepoli, disse loro di andare a casa delle persone. (Matt. 10:11-13)


La casa citata da Gesù era la casa che avrebbe ospitato i discepoli che sarebbero arrivati in quel paese, se i padroni di casa erano meritevoli, vi sarebbero rimasti ospiti per tutto il tempo necessario per predicare agli abitanti del paese stesso, ma non di porta in porta, bensì nei luoghi pubblici. (non c’è scritto da nessuna parte che bussassero tutte le porte), se invece il padrone di casa non era meritevole, loro avrebbero scrollato la polvere dai loro piedi e avrebbero trovato qualche altro meritevole che li avrebbe ospitati per il tempo necessario.

Mi pare una esegesi “qualunquistica”. La casa che avrebbe ospitato Gesù doveva essere “cercata”. Per entrare in una casa non propria, avrebbero dovuto, almeno bussare. Naturalmente in presenza di una porta. In presenza di una tenda, avrebbero potuto farsi sentire a voce. "Se il padrone di casa non era meritevole…" avrebbero trovato qualche altro meritevole… E dove? Forse il versetto 14 citando le parole.”…se non vi riceve…” stava parlando di un CAMPER?

L'apostolo Paolo scrivendo ai Romani (10:11-15) evidenzia significativi interrogativi a cui si può rispondere solo con una predicazione capillare.

Gli apostoli predicavano nelle piazze, nelle vie, nel Tempio, nelle sinagoghe… e poi, semmai, continuavano la loro predicazione nelle case degli interessati (visite ulteriori?), ma il loro metodo di predicazione principale non era di porta in porta e di casa in casa. Vi chiedo un favore, che non gioverà però me, bensì voi: leggetevi, tutto d’un fiato, il libro degli Atti degli Apostoli e poi, essendo sinceri con voi stessi, chiedetevi se, obiettivamente, gli apostoli predicavano di casa in casa.

Questi sono bizantinismi. Noi siamo sinceri e diciamo che leggendo tutto d’un fiato il libro degli Atti, comprendiamo che la cosa principale era predicare.

Il messaggio che i Testimoni proclamano riguarda la vita delle persone; stanno attenti a non tralasciare nessuno. (Sof. 2:2, 3) Le loro visite sono motivate dall’amore, innanzi tutto per Dio e poi per il prossimo.

L’invito di Sofonia è rivolto a TUTTI coloro che lo vogliono ascoltare, anche a chi predica (magari razzolando male)

L’invito di Sofonia è rivolto a "TUTTI GLI UMILI (o MANSUETI)… che avete praticato la Sua propria decisione giudiziaria. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete essere nascosti nel giorno dell’ira di Geova”.
Per avere salva la vita, quindi, bisognava (1) cercare Geova, (2) cercare la giustizia e (3) cercare la mansuetudine. Ora è più completo.



I testimoni di Geova predicano dove c’è gente. Di casa in casa; nei mercati e nelle nelle piazze.
Luca 10: 7 va compreso alla luce del contesto. Luca 10:1-7 indica che Gesù mandò i suoi discepoli a predicare ai connazionali ebrei. Non avrebbero dovuto portare con se né borsa né bisaccia da cibo. Avrebbero usufruito della tradizionale ospitalità ebraica verso i propri connazionali forestieri. Gesù ricordò loro che non dovevano cercare le comodità materiali e che Dio avrebbe provveduto alle loro necessità. Infatti lo stesso versetto sette di Luca cap. 10 dice:" E restate in quella casa, mangiando e bevendo le cose che provvedono, poiché l'operaio è degno del suo salario". (Vedi anche Marco 6:10) Non avrebbero dovuto trasferirsi di casa in casa approfittando dell'ospitalità dei loro connazionali.


Appunto, questo conferma quel che ho detto all’inizio, ma non conferma ciò che voi affermate che predicavano di casa in casa

Questo riconferma che la gente si trova principalmente in casa.

Poco prima di morire Gesù indicò che le circostanze sarebbero mutate in seguito all'opposizione ufficiale, perciò disse ai discepoli di portare con sé sia la borsa che la bisaccia con i viveri.

Infatti, proprio perché Gesù sarebbe stato considerato un “delinquente”(“annoverato fra gli illegali”) loro, suoi seguaci, difficilmente avrebbero trovato ospitalità come prima. Rimane il fatto che non andavano di casa in casa e di porta in porta.

Rimane certo che andavano anche di casa in casa.

Comunque, dovevano cercare prima il Regno di Dio e non essere ansiosi per le necessità materiali; cosi avrebbero dato prova di confidare che Dio avrebbe avuto cura di loro nel ministero. - Luca 22:35, 36; Matteo 6:25-34.

Matteo 6,25-34 è rivolta a tutti coloro che hanno fede in Dio, non vedo il nesso con la predicazione.

I passi succitati mettono in evidenza di non essere ansiosi per le necessità materiali e di ricercare prima il Regno e la sua Giustizia. Questa ricerca include, secondo i testimoni di Geova, la predicazione del messaggio salvifico.

In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi." Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi., mangiate

Anche questo conferma ciò che ho detto all’inizio

Non conferma nulla. Il versetto dice: “Quando entrate in una città e VI ACCOGLIERANNO, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi.” Sarebbero stati tanto ospitali da accoglierli e dargli da mangiare in piazza?

E' ovvio che i discepoli passassero di casa in casa a predicare la buona notizia altrimenti come facevano a trovare, come dice la Scrittura, un "figlio della pace" correndo pure il rischio, come afferma Gesù, di trovare invece qualcuno che non era "figlio della pace" ? Se qualcuno dava loro ospitalità come era usanza presso gli ebrei dovevano fermarsi da Lui senza ricercare ospitalità da altri.

Come detto all’inizio, il “figlio della pace” era colui che li avrebbe ospitati gradevolmente e non se ne sarebbero andati dalla sua casa finchè non avrebbero completato la predicazione nelle piazze e nelle vie di quel paese.

Non c'è nulla di ovvio. Non viene spiegato come facevano a trovare “il figlio della pace”.

I TdG si limitano a fare visite ai loro vicini al solo scopo di predicare ed insegnare la Buona Notizia del Regno.

Questo metodo è la scelta del vostro Corpo direttivo, apprezzabile o meno, ma non dovete dire che è riscontrabile nella Bibbia

Assolutamente. Quando la Bibbia specifica di “fare discepoli” dà un’indicazione ben precisa: insegnare individualmente. Questo implica necessariamente un rapporto personale discepolo-maestro con tanto di visite.

Il passo di Luca si deve leggere tenendo conto del contesto, se infatti leggiamo il versetto 4 (che dice "non salutate nessuno lungo la strada") non possiamo dedurne che Cristo invitasse i suoi discepoli ad essere "maleducati" durante la loro opera missionaria.
In realtà l'invito a "non passare di casa in casa" cosi come il non perdersi nei lunghi saluti che caratterizzavano i paesi orientali indicava solo che Gesù stava sottolineando l'esigenza di dare la priorità alla proclamazione.


Gesù quindi metteva in risalto la proclamazione pubblica, non passando di casa in casa, che avrebbe causato perdita di tempo (quanto tempo perdete nelle case di molti, dove vi trattenete piacevolmente a parlare del più e del meno bevendo magari anche un caffè per poi segnare servizio solo per aver lasciato una o due riviste prima di congedarvi?)

Gesù non mette in risalto la proclamazione pubblica. Non dimentichiamoci che fra la predicazione di allora e quella di oggi, ci separano la bellezza di circa duemila anni.
Le situazioni sono diverse e bisogna esaminarle tenendo in mente l’obiettivo primario della nostra predicazione.


La nota della JOB (Traduzione Ecumenica della Bibbia, Elledici, 1992) a questo versetto dice chiaramente che: "L'intenzione di Gesù è che i missionari non si preoccupino di trovare una ospitalità più confortevole ma che si consacrino interamente alla loro missione".

Pertanto, non ha nulla a che fare con una presunta "proibizione" di predicare la Buona Notizia a domicilio o in ogni altro luogo dove si incontrono delle persone. D'altronde la stessa parola greca usata per descrivere il "fare discepoli" indica l'insegnamento individuale che implica il rapporto personale discepolo-maestro, proprio quello che fanno i TdG contattando individualmente coloro che sono desiderosi di apprendere le verità bibliche.


Bene, ma questo (l’insegnamento individuale discepolo-maestro) si fa a chi ha mostrato interesse durante la predicazione pubblica – questo è ciò che facevano gli apostoli

Non c’è scritto da nessuna parte che si faccia riferimento solo alla predicazione pubblica.

Che la visita domiciliare facesse parte della metodologia apostolica nel predicare il vangelo o buona notizia del regno è chiaramente indicato da Atti 5:42.

Come già detto, la visita domiciliare era la “continuazione” dell’insegnamento verso gli interessati, da notare la traduzione di questo versetto nelle altre Bibbie:

CEI: “e ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavamo di insegnare..

NUOVA RIVEDUTA: “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare”

NUOVA DIODATI: “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare”

INTERLINEARE DA NR.: E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare

RIVEDUTA (LUZZI): “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d'insegnare”

VULGATA: “omni autem die in templo et circa domos non cessabant docentes et evangelizantes”


Se la nuova riveduta usa l’espressione “E ogni giorno, nel tempio e per le case non cessavamo di insegnare” (la CEI sbaglia usando il singolare), lasciamo al lettore l’interpretazione, tenendo bene in mente tutti gli altri versetti che incitano alla predicazione.
Se non sbaglio c’è la PIB che traduce “di casa in casa”. D'altronde nel versetto katà è usato con l’accusativo plurale in senso distributivo.


Si predica dove c'è gente. E la gente, normalmente, vive in casa.- Matteo 28:19,20.

Ma gli apostoli avevano tutt’altro metodo..

Ancora non mi è stato dimostrato.

A una conferenza di esponenti religiosi in Spagna è stato detto: “Forse [le chiese] trascurano proprio quello che costituisce la maggiore preoccupazione dei Testimoni: la visita domiciliare, che rientra nella metodologia apostolica della chiesa primitiva. Mentre le chiese si limitano non poche volte a costruire templi, suonare le campane per attrarvi la gente e a predicare dentro i propri luoghi di adunanza, [i Testimoni] seguono il metodo apostolico di andare di casa in casa e di cogliere ogni occasione per testimoniare”. El Catolicismo, Bogotá (Colombia), 14 settembre 1975, p. 14.

Ognuno è libero di pensarla come vuole, qui stiamo cercando di capire il metodo degli apostoli.

I detrattori, come sempre, invece di fare critica costruttiva ed operare per il bene, sviluppano concetti atti a denigrare quest’opera dicendo che Cristo la vietava.

Spero che quanto ho scritto sia ritenuto costruttivo e che operi per il bene. Nessuno dice che Cristo vietava la predicazione DA PARTE DEGLI APOSTOLI, cioè quelli mandati apposta (Efesini 4:11), si dice solo che il metodo usato dai TdG di andare di porta in porta e indiscriminatamente, di casa in casa, non è confermato dalle scritture. Poi, ognuno è libero di predicare come vuole, ma non si faccia credere che quel metodo sia biblico.

Il metodo usato dai testimoni di Geova si basa sulla diffusione del messaggio e dove c’è gente (di casa in casa, nelle piazze, nei luoghi di mercato ecc.)

Questo ci fa capire quanto di cristiano abbiano queste affermazioni e lo scopo di questi sobillatori.

Lo scopo è solo quello di far meditare, e questo non è anti-cristiano.

Questo scopo non fa meditare, fa perdere tempo. Sono soltanto argomenti capziosi per non dire nulla.

Ognuno ha il suo punto di vista.


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23/09/2008 12:00

buongiorno a tutti,

ho approfondito meglio un versetto, riuscendo anche a controllare con l interlineare..
era come sostenevo, se si doveva andare di casa in casa, veniva scritto come viene scritto il luca 10.7 di "non passate di casa in casa" (ex oikias eis oikian)(molto diversaIn Atti 20:20 Paolo usò la forma plurale kat’ òikous che significa case!) e non significa che non si dovevano spostare di casa in casa per mangiare, perche come ho gia illustrato se questa gente che ospitavano erano i meritevoli trovati, in un giorno ne trovano 5 a tutte e 5 dovevano fermarsi per mangiare e bere, cosi come dovreste fare voi se è il vero significato!

questo non sto dicendo che non ci dovete andare, ma non potete dire che è un comandamento di Gesù.
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Re:
lovelove84, 23/09/2008 12.00:

buongiorno a tutti,

ho approfondito meglio un versetto, riuscendo anche a controllare con l interlineare..
era come sostenevo, se si doveva andare di casa in casa, veniva scritto come viene scritto il luca 10.7 di "non passate di casa in casa" (ex oikias eis oikian)(molto diversaIn Atti 20:20 Paolo usò la forma plurale kat’ òikous che significa case!) e non significa che non si dovevano spostare di casa in casa per mangiare, perche come ho gia illustrato se questa gente che ospitavano erano i meritevoli trovati, in un giorno ne trovano 5 a tutte e 5 dovevano fermarsi per mangiare e bere, cosi come dovreste fare voi se è il vero significato!

questo non sto dicendo che non ci dovete andare, ma non potete dire che è un comandamento di Gesù.




Cara Lovelove84, abbiamo sostenuto diverse volte che letteralmente l'accusativo plurale è da leggere in senso distributivo (il verso originale Gr. kai kat’ òikous è: “e secondo case”) e non in senso avverbiale "a casa". .
Il senso distributivo si può ben tradurre "di casa in casa" non per alterare il testo ma per far capire il senso del termine greco. La nota in calce al versetto ne è una dimostrazione.

Che la traduzione alla maniera dei testimoni di Geova sia usata in modo corretto, è dimostrato anche da R. C. H. Lenski, nella sua opera The Interpretation of The Acts of the Apostles, Minneapolis (USA, 1961). In questo suo lavoro, Lenski osserva a proposito di Atti 5:42: “Gli apostoli non cessarono mai, neppure per un momento, la loro benedetta opera. Continuarono ‘ogni giorno’, e questo apertamente, ‘nel Tempio’, dove il Sinedrio e la polizia del Tempio li potevano vedere e udire, e, naturalmente, anche κατ’ οἴκον, usato in senso distributivo, ‘di casa in casa’.

Certo anche Lenski potrebbe aver preso un abbaglio, ma sta di fatto che Cristo invitò i suoi seguaci ad "andare e fare discepoli di tutte le nazioni insegnando loro...".

Il senso di Luca 10:1 è diverso. Non stiamo dicendo che in atti 20:20 doveva esserci scritto quello che c'è in Luca 10:1. E' il senso dell'espressione che bisogna cogliere.

Ritengo inutile andare a fare ulteriori discussioni su questo argomento. Noi riteniamo che il messaggio di Cristo debba essere predicato in tutta la terra abitata. I testimoni di Geova lo fanno.
In merito alla presunta manipolazione della Bibbia, non si deve ignorare la forza delle prove interne, versetti correlati, che ci permettono delle varianti da considerare attentamente.

[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.
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    23/09/2008 17:27

    Spettabile amministrazione...
    La mia strettina di mano!

    Riprendo di seguito i punti interessanti a cui vorrei rispondere e poi non mi protrarrò più su questo argomento, e scusate il papiro...

    --------------------------------------

    Mi pare una esegesi “qualunquistica”. La casa che avrebbe ospitato Gesù doveva essere “cercata”. Per entrare in una casa non propria, avrebbero dovuto, almeno bussare. Naturalmente in presenza di una porta. In presenza di una tenda, avrebbero potuto farsi sentire a voce. "Se il padrone di casa non era meritevole…" avrebbero trovato qualche altro meritevole… E dove? Forse il versetto 14 citando le parole.”…se non vi riceve…” stava parlando di un CAMPER?

    Senza fare inutile ironia… già con la TNM si capisce il senso e lo scopo di “cercare” una casa (unicamente per essere ospitati e tenerla come “base” finchè non finivano la predicazione pubblica in quel paese), ma ecco come traducono quel versetto altre bibbie:

    Interlineare NT: Matteo 10,11 - In qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi se vi sia là qualcuno degno di ospitarvi, e abitate da lui finché partirete

    Vulgata: Matteo 10:11 in quamcumque civitatem aut castellum intraveritis interrogate quis in ea dignus sit et ibi manete donec exeatis

    Nuova diodati: Matteo 10:11 Ora, in qualunque città o villaggio entrate, informatevi se vi sia qualcuno degno e lì rimanete fino alla vostra partenza.

    Riveduta (Luzzi): Matteo 10:11 Or in qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi chi sia ivi degno; e dimorate da lui finché partiate.

    Nuova Riveduta: Matteo 10:11 In qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi se vi sia là qualcuno degno di ospitarvi, e abitate da lui finché partirete.

    C.E.I.: Matteo 10:11 In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza.


    Queste traduzioni fanno capire ancora meglio il senso….


    ------------------------------

    Gli apostoli predicavano nelle piazze, nelle vie, nel Tempio, nelle sinagoghe… e poi, semmai, continuavano la loro predicazione nelle case degli interessati (visite ulteriori?), ma il loro metodo di predicazione principale non era di porta in porta e di casa in casa. Vi chiedo un favore, che non gioverà però me, bensì voi: leggetevi, tutto d’un fiato, il libro degli Atti degli Apostoli e poi, essendo sinceri con voi stessi, chiedetevi se, obiettivamente, gli apostoli predicavano di casa in casa.

    Questi sono bizantinismi. Noi siamo sinceri e diciamo che leggendo tutto d’un fiato il libro degli Atti, comprendiamo che la cosa principale era predicare.

    Come mai si è dato risalto solo all’invito di leggere di fila tutto il libro degli Atti? A parte il fatto che non so se si è seguito il consiglio, e poi leggendo il libro di Atti si evince quanto ho detto nella parte evidenziata. Inoltre, è vero che il compito principale degli APOSTOLI (e non di tutti i cristiani in modo uguale agli apostoli) era quello di predicare, ma NON DI CASA IN CASA (e Lovelove ha anche spiegato bene la giusta traduzione di quell’espressione, e in che senso la si cita)

    -----------------------------

    L’invito di Sofonia è rivolto a "TUTTI GLI UMILI (o MANSUETI)… che avete praticato la Sua propria decisione giudiziaria. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete essere nascosti nel giorno dell’ira di Geova”.
    Per avere salva la vita, quindi, bisognava (1) cercare Geova, (2) cercare la giustizia e (3) cercare la mansuetudine. Ora è più completo.


    E questa precisazione cosa cambia?
    Sofonia 2:3 intanto, era rivolto primariamente agli israeliti di quel tempo, che poi lo vogliamo applicare anche a noi, questo ci fa sicuramente onore, ma l’invito è comunque rivolto a TUTTI indiscriminatamente e individualmente al cuore e alla coscienza di ogni persona, cosa c’entra con la predicazione??


    ----------------------

    I testimoni di Geova predicano dove c’è gente. Di casa in casa; nei mercati e nelle nelle piazze.
    Luca 10: 7 va compreso alla luce del contesto. Luca 10:1-7 indica che Gesù mandò i suoi discepoli a predicare ai connazionali ebrei. Non avrebbero dovuto portare con se né borsa né bisaccia da cibo. Avrebbero usufruito della tradizionale ospitalità ebraica verso i propri connazionali forestieri. Gesù ricordò loro che non dovevano cercare le comodità materiali e che Dio avrebbe provveduto alle loro necessità. Infatti lo stesso versetto sette di Luca cap. 10 dice:" E restate in quella casa, mangiando e bevendo le cose che provvedono, poiché l'operaio è degno del suo salario". (Vedi anche Marco 6:10) Non avrebbero dovuto trasferirsi di casa in casa approfittando dell'ospitalità dei loro connazionali.


    Appunto, questo conferma quel che ho detto all’inizio, ma non conferma ciò che voi affermate che predicavano di casa in casa

    Questo riconferma che la gente si trova principalmente in casa.
    Poco prima di morire Gesù indicò che le circostanze sarebbero mutate in seguito all'opposizione ufficiale, perciò disse ai discepoli di portare con sé sia la borsa che la bisaccia con i viveri.

    Infatti, proprio perché Gesù sarebbe stato considerato un “delinquente”(“annoverato fra gli illegali”) loro, suoi seguaci, difficilmente avrebbero trovato ospitalità come prima. Rimane il fatto che non andavano di casa in casa e di porta in porta.

    Rimane certo che andavano anche di casa in casa.

    Il fatto che si continua ad affermare che “la gente sta in casa” che secondo voi gli apostoli andavano “di casa in casa”…. non dà più credito al fatto che VERAMENTE gli apostoli andavano di casa in casa.
    Diciamo che i Testimoni di Geova, anzi, il loro Corpo Direttivo, ha scelto di fare della predicazione di casa in casa l’attività principale dei suoi affiliati, ma questo non è scritturale, è un metodo scelto di proposito e NON a imitazione dei primi cristiani.
    Personalmente apprezzo molto quel che fate da un po’ di tempo a questa parte, allestendo dei banchetti nelle piazze di mercato e in altri luoghi d’ampio afflusso di persone, QUESTO SI’ che rispecchia il metodo (ovviamente traslitterato ai giorni nostri) degli apostoli.


    ----------------------------

    Comunque, dovevano cercare prima il Regno di Dio e non essere ansiosi per le necessità materiali; cosi avrebbero dato prova di confidare che Dio avrebbe avuto cura di loro nel ministero. - Luca 22:35, 36; Matteo 6:25-34.

    Matteo 6,25-34 è rivolta a tutti coloro che hanno fede in Dio, non vedo il nesso con la predicazione.

    I passi succitati mettono in evidenza di non essere ansiosi per le necessità materiali e di ricercare prima il Regno e la sua Giustizia. Questa ricerca include, secondo i testimoni di Geova, la predicazione del messaggio salvifico.

    Hai detto bene: SECONDO I TESTIMONI DI GEOVA include la predicazione.
    Secondo tutti gli altri questo brano di Matteo 6,25-34 indica soprattutto la rassicurazione che Dio è sempre con noi, non dobbiamo preoccuparci ansiosamente di niente se nei nostri interessi mettiamo in rilievo l’interesse per Dio e la Sua volontà, comportandoci cristianamente CON TUTTI in ogni aspetto della nostra vita.


    ----------------------------

    In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi." Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi., mangiate
    Il versetto dice: “Quando entrate in una città e VI ACCOGLIERANNO, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi.” Sarebbero stati tanto ospitali da accoglierli e dargli da mangiare in piazza?


    Questa scrittura è Luca 10,4-7 e nella TNM è tradotta così: “…non abbracciate nessuno nel salutarlo lungo la strada. Dovunque entriate in una casa dite prima: Questa casa abbia pace. E se lì c’è un amico della pace, la vostra pace riposerà su di lui. Ma se non c’è, tornerà a voi. E restate in quella casa, mangiando e bevendo le cose che provvedono, poiché l’operaio è degno del suo salario. Non vi trasferite di casa in casa.”
    Questa scrittura è parallela a quella di Matteo e Marco, non credi? Si tratta dello stesso episodio espresso con parole leggermente differenti, quindi anche qui si parla della casa (l’unica) che li avrebbe ospitati per il tempo che sarebbe servito loro per annunciare il Regno agli abitanti del paese. Quel “non abbracciate nessuno nel salutarlo” fa intendere che non si doveva perdere tempo inutile in convenevoli, convenevoli che sarebbero stati DECUPLICATI se fossero andati di casa in casa, infatti non per niente Gesù raccomandò loro di non passare di casa in casa.


    ----------------------------

    E' ovvio che i discepoli passassero di casa in casa a predicare la buona notizia altrimenti come facevano a trovare, come dice la Scrittura, un "figlio della pace" correndo pure il rischio, come afferma Gesù, di trovare invece qualcuno che non era "figlio della pace" ? Se qualcuno dava loro ospitalità come era usanza presso gli ebrei dovevano fermarsi da Lui senza ricercare ospitalità da altri.

    Come detto all’inizio, il “figlio della pace” era colui che li avrebbe ospitati gradevolmente e non se ne sarebbero andati dalla sua casa finchè non avrebbero completato la predicazione nelle piazze e nelle vie di quel paese.

    Non c'è nulla di ovvio. Non viene spiegato come facevano a trovare “il figlio della pace”.

    La frase “E’ ovvio” l’hai detta tu, non io!
    In ogni caso, anche qui vale ciò che ho detto prima riguardo all’andare nelle case di tutti gli abitanti del paese.. Gesù aveva detto loro di non farlo anche perché, come ha detto Lovelove, se veramente fossero andati in ogni casa, in ogni casa avrebbero dovuto intrattenersi anche a mangiare e bere non credi? Il tempo necessario per predicare nel paese sarebbe stato spropositato, non so se avrebbero fatto in tempo a tornare a far rapporto a Gesù prima che lo avessero messo a morte!

    -------------------------

    Quando la Bibbia specifica di “fare discepoli” dà un’indicazione ben precisa: insegnare individualmente. Questo implica necessariamente un rapporto personale discepolo-maestro con tanto di visite.

    Gesù PRIMA comandò agli APOSTOLI (ai mandati apposta) di PREDICARE (non di casa in casa) e POI di fare discepoli, giustamente come tu dici, con un rapporto personale discepolo-maestro con tanto di visite (ulteriori) SOLO nei confronti di coloro che si mostravano (e si mostrano) interessati alla predicazione pubblica (non di casa in casa)
    -----------------------------------

    Il passo di Luca si deve leggere tenendo conto del contesto, se infatti leggiamo il versetto 4 (che dice "non salutate nessuno lungo la strada") non possiamo dedurne che Cristo invitasse i suoi discepoli ad essere "maleducati" durante la loro opera missionaria.
    In realtà l'invito a "non passare di casa in casa" cosi come il non perdersi nei lunghi saluti che caratterizzavano i paesi orientali indicava solo che Gesù stava sottolineando l'esigenza di dare la priorità alla proclamazione.


    Gesù quindi metteva in risalto la proclamazione pubblica, non passando di casa in casa, che avrebbe causato perdita di tempo (quanto tempo perdete nelle case di molti, dove vi trattenete piacevolmente a parlare del più e del meno bevendo magari anche un caffè per poi segnare servizio solo per aver lasciato una o due riviste prima di congedarvi?)

    Gesù non mette in risalto la proclamazione pubblica. Non dimentichiamoci che fra la predicazione di allora e quella di oggi, ci separano la bellezza di circa duemila anni.
    Le situazioni sono diverse e bisogna esaminarle tenendo in mente l’obiettivo primario della nostra predicazione.


    Il passo di Luca non dice di “non salutare nessuno” Gesù infatti non invitò i discepoli a essere “maleducati” disse invece “non ABBRACCIATE nessuno nel salutarlo” , questo appunto, per non far loro perdere tempo, come sarebbe successo, ancor di più se fossero andati di casa in casa.
    Dici che fra la predicazione di allora e quella di oggi ci separano la bellezza di circa 2000 anni e hai ragione, per quello non andavano di casa in casa. Avrebbero perso troppo tempo se l’avessero fatto!
    Non dovete dire che la vostra predicazione di casa in casa rispecchia quella degli apostoli, solo quello.

    Per il resto siete liberi di usare il metodo che volete, a costo di ricevere porte in faccia e sgarbatezze varie, se non violenze e insofferenza da parte di chi vi viene ad aprire alla porta, ma non ha mai richiesto di incontrarvi.

    ------------------------------

    Questo ci fa capire quanto di cristiano abbiano queste affermazioni e lo scopo di questi sobillatori.

    Lo scopo è solo quello di far meditare, e questo non è anti-cristiano.

    Questo scopo non fa meditare, fa perdere tempo. Sono soltanto argomenti capziosi per non dire nulla.

    Ognuno ha il suo punto di vista.

    E’ vero, ritengo di aver perso fin troppo tempo anche perché scambiare delle idee, alla luce delle scritture e tenendo conto del contesto sociale dell’epoca, non li avrei MAI ritenuti “argomenti capziosi per non dire nulla” [SM=g7372]
    Pensavo che non avreste MAI ritenuto il parlare di argomenti religiosi "una perdita di tempo", mi sono sbagliato..

    Con la mia umile strettina di mano…

    Vi saluto cordialmente

    Pierino
    [SM=g7348]

    [Modificato da mlp-plp 23/09/2008 17:32]
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    23/09/2008 18:38

    per me è una dimostrazione è come,il ragionamento che fa lei lo potevo capire se nella bibbia c'era solo "kat’ òikous" per far capire dove si deve predicare, ma dato che c'e prorio una forma per scrivere "di casa in casa" (ex oikias eis oikian)non c'e nessun senso di espressione da cogliere!

    che si deve predicare in tutta la terra non dubbito, e bravi che lo fate,cosi come fanno gli evangelisti, i protestanti i cattolici questo è la base che ci ha insegnato Gesu,non si discute!
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    23/09/2008 19:03

    Re:
    lovelove84, 23/09/2008 18.38:

    per me è una dimostrazione è come,il ragionamento che fa lei lo potevo capire se nella bibbia c'era solo "kat’ òikous" per far capire dove si deve predicare, ma dato che c'e prorio una forma per scrivere "di casa in casa" (ex oikias eis oikian)non c'e nessun senso di espressione da cogliere!

    che si deve predicare in tutta la terra non dubbito, e bravi che lo fate,cosi come fanno gli evangelisti, i protestanti i cattolici questo è la base che ci ha insegnato Gesu,non si discute!




    Lei prende per scontato cose di cui sconosce i significati. Se l'argomentazione che le è stata proposta non riesce a farla sua, mi dispiace.
    Per farle un piccolo esempio di come si debba cogliere il senso di quello che leggiamo, le cito Galati 3:13 di una qualsiasi Bibbia cattolica. Il versetto è una citazione di Deuteronomio 21:23.
    "Cristo ci ha riscattato da questa maledizione della legge, essendo per noi divenuto maledizione, sta scritto infatti: Sia maledetto chiunque è appeso al legno del patibolo (Cristo sulla croce)..."Ma la citazione di Deuteronomio non dice precisamente così.
    I cattolici hanno preso il senso ed hanno ritenuto inserire la croce dove non c'era.

    Con questo ho chiuso l'argomento, sto perdendo troppo tempo per cose senza senso.

    Saluti
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    23/09/2008 19:23

    Re: Re:
    F.Delemme, 23/09/2008 19.03:




    Lei prende per scontato cose di cui sconosce i significati. Se l'argomentazione che le è stata proposta non riesce a farla sua, mi dispiace.
    Per farle un piccolo esempio di come si debba cogliere il senso di quello che leggiamo, le cito Galati 3:13 di una qualsiasi Bibbia cattolica. Il versetto è una citazione di Deuteronomio 21:23.
    "Cristo ci ha riscattato da questa maledizione della legge, essendo per noi divenuto maledizione, sta scritto infatti: Sia maledetto chiunque è appeso al legno del patibolo (Cristo sulla croce)..."Ma la citazione di Deuteronomio non dice precisamente così.
    I cattolici hanno preso il senso ed hanno ritenuto inserire la croce dove non c'era.

    Con questo ho chiuso l'argomento, sto perdendo troppo tempo per cose senza senso.

    Saluti




    ma non mi sembra che non riesco a farla mia, se quello che scrivo sono parole mie no come qualcun atro che ha spiegato il tema trattato facendo copia e incolla dalle riviste!se è questo fare del suo...mi dispiace a me
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    23/09/2008 19:31

    Re: Re:
    F.Delemme, 23/09/2008 19.03:




    Lei prende per scontato cose di cui sconosce i significati. Se l'argomentazione che le è stata proposta non riesce a farla sua, mi dispiace.
    Per farle un piccolo esempio di come si debba cogliere il senso di quello che leggiamo, le cito Galati 3:13 di una qualsiasi Bibbia cattolica. Il versetto è una citazione di Deuteronomio 21:23.
    "Cristo ci ha riscattato da questa maledizione della legge, essendo per noi divenuto maledizione, sta scritto infatti: Sia maledetto chiunque è appeso al legno del patibolo (Cristo sulla croce)..."Ma la citazione di Deuteronomio non dice precisamente così.
    I cattolici hanno preso il senso ed hanno ritenuto inserire la croce dove non c'era.

    Con questo ho chiuso l'argomento, sto perdendo troppo tempo per cose senza senso.

    Saluti




    ma voi prendete lanterne per lampioni...a deuteronimio si parla di cadavere appeso al legno del patibolo...cadavere quindi gia morto...Cristo non è stato messo in croce già morto!!!
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    23/09/2008 19:42

    Re: Re: Re:
    lovelove84, 23/09/2008 19.31:




    ma voi prendete lanterne per lampioni...a deuteronimio si parla di cadavere appeso al legno del patibolo...cadavere quindi gia morto...Cristo non è stato messo in croce già morto!!!




    Scusi, ma lei non riesce a capire le cose più elementari. Non sto parlando di cadaveri ma di LEGNO e di CROCE.
    Il verso di Deuteronomio non parla di croce.

    È stato un piacere dialogare con lei.

    Cordiali saluti
    [Modificato da F.Delemme 13/08/2013 08:34]
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    Post: 3.209
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    23/09/2008 20:30

    Re: Re: Re: Re:
    F.Delemme, 23/09/2008 19.42:




    Scusi, ma lei non riesce a capire le cose più elementari. Non sto parlando di cadaveri ma di LEGNO e di CROCE.
    Il verso di Deuteronomio non parla di croce.

    E' stato un piacere dialogare con lei.

    Cordiali saluti



    il problema che parlate senza confrontare come facevo a capire che lei parlava che nella nostra bibbia c'e stato messo croce se nel versetto della mia bibbia CROCE non c'è!!!!io avevo capito che mi aveva fatto l esempio per cogliere il senso dell appeso con Gesu sulla croce!!piu di questo solo voi superate la mia fantasia......

    mha, veramente incredula...cmq siamo OT

    cordiali saluti
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    25/01/2012 10:25

    Re:
    mlp-plp, 21/09/2008 22.01:

    Saluto tutti con la mia....

    strettina di mano..

    In un altro 3D avevo lasciato in sospeso l'argomento "predicazione" prefiggendomi di rispondere a chi mi chiedeva conferma biblica su ciò che avevo detto riguardo la predicazione.
    Noto con piacere questo 3D e preferisco quindi dire la mia in questo spazio invece che in quello e per farlo riprendo il post iniziale di questa discussione:

    -----------------------------------------------------------
    Perché i testimoni di Geova predicano di casa in casa?

    Gesù predisse quest’opera per i nostri giorni: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. Ai suoi seguaci diede anche queste istruzioni: “Andate dunque e fate discepoli di persone di tutte le nazioni”. Matt. 24:14; 28:19.
    Quando Gesù mandò i primi discepoli, disse loro di andare a casa delle persone. (Matt. 10:11-13)

    La casa citata da Gesù era la casa che avrebbe ospitato i discepoli che sarebbero arrivati in quel paese, se i padroni di casa erano meritevoli, vi sarebbero rimasti ospiti per tutto il tempo necessario per predicare agli abitanti del paese stesso, ma non di porta in porta, bensì nei luoghi pubblici. (non c’è scritto da nessuna parte che bussassero tutte le porte), se invece il padrone di casa non era meritevole, loro avrebbero scrollato la polvere dai loro piedi e avrebbero trovato qualche altro meritevole che li avrebbe ospitati per il tempo necessario.

    L'apostolo Paolo scrivendo ai Romani (10:11-15) evidenzia significativi interrogativi a cui si può rispondere solo con una predicazione capillare.

    Gli apostoli predicavano nelle piazze, nelle vie, nel Tempio, nelle sinagoghe… e poi, semmai, continuavano la loro predicazione nelle case degli interessati (visite ulteriori?), ma il loro metodo di predicazione principale non era di porta in porta e di casa in casa. Vi chiedo un favore, che non gioverà però me, bensì voi: leggetevi, tutto d’un fiato, il libro degli Atti degli Apostoli e poi, essendo sinceri con voi stessi, chiedetevi se, obiettivamente, gli apostoli predicavano di casa in casa.

    Il messaggio che i Testimoni proclamano riguarda la vita delle persone; stanno attenti a non tralasciare nessuno. (Sof. 2:2, 3) Le loro visite sono motivate dall’amore, innanzi tutto per Dio e poi per il prossimo.

    L’invito di Sofonia è rivolto a TUTTI coloro che lo vogliono ascoltare, anche a chi predica (magari razzolando male)

    I testimoni di Geova predicano dove c’è gente. Di casa in casa; nei mercati e nelle nelle piazze.
    Luca 10: 7 va compreso alla luce del contesto. Luca 10:1-7 indica che Gesù mandò i suoi discepoli a predicare ai connazionali ebrei. Non avrebbero dovuto portare con se né borsa né bisaccia da cibo. Avrebbero usufruito della tradizionale ospitalità ebraica verso i propri connazionali forestieri. Gesù ricordò loro che non dovevano cercare le comodità materiali e che Dio avrebbe provveduto alle loro necessità. Infatti lo stesso versetto sette di Luca cap. 10 dice:" E restate in quella casa, mangiando e bevendo le cose che provvedono, poiché l'operaio è degno del suo salario". (Vedi anche Marco 6:10) Non avrebbero dovuto trasferirsi di casa in casa approfittando dell'ospitalità dei loro connazionali.

    Appunto, questo conferma quel che ho detto all’inizio, ma non conferma ciò che voi affermate che predicavano di casa in casa

    Poco prima di morire Gesù indicò che le circostanze sarebbero mutate in seguito all'opposizione ufficiale, perciò disse ai discepoli di portare con sé sia la borsa che la bisaccia con i viveri.

    Infatti, proprio perché Gesù sarebbe stato considerato un “delinquente”(“annoverato fra gli illegali”) loro, suoi seguaci, difficilmente avrebbero trovato ospitalità come prima. Rimane il fatto che non andavano di casa in casa e di porta in porta.

    Comunque, dovevano cercare prima il Regno di Dio e non essere ansiosi per le necessità materiali; cosi avrebbero dato prova di confidare che Dio avrebbe avuto cura di loro nel ministero. - Luca 22:35, 36; Matteo 6:25-34.

    Matteo 6,25-34 è rivolta a tutti coloro che hanno fede in Dio, non vedo il nesso con la predicazione.

    In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi." Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi.

    Anche questo conferma ciò che ho detto all’inizio

    E' ovvio che i discepoli passassero di casa in casa a predicare la buona notizia altrimenti come facevano a trovare, come dice la Scrittura, un "figlio della pace" correndo pure il rischio, come afferma Gesù, di trovare invece qualcuno che non era "figlio della pace" ? Se qualcuno dava loro ospitalità come era usanza presso gli ebrei dovevano fermarsi da Lui senza ricercare ospitalità da altri.

    Come detto all’inizio, il “figlio della pace” era colui che li avrebbe ospitati gradevolmente e non se ne sarebbero andati dalla sua casa finchè non avrebbero completato la predicazione nelle piazze e nelle vie di quel paese.

    I TdG si limitano a fare visite ai loro vicini al solo scopo di predicare ed insegnare la Buona Notizia del Regno.

    Questo metodo è la scelta del vostro Corpo direttivo, apprezzabile o meno, ma non dovete dire che è riscontrabile nella Bibbia


    Il passo di Luca si deve leggere tenendo conto del contesto, se infatti leggiamo il versetto 4 (che dice "non salutate nessuno lungo la strada") non possiamo dedurne che Cristo invitasse i suoi discepoli ad essere "maleducati" durante la loro opera missionaria.
    In realtà l'invito a "non passare di casa in casa" cosi come il non perdersi nei lunghi saluti che caratterizzavano i paesi orientali indicava solo che Gesù stava sottolineando l'esigenza di dare la priorità alla proclamazione.

    Gesù quindi metteva in risalto la proclamazione pubblica, non passando di casa in casa, che avrebbe causato perdita di tempo (quanto tempo perdete nelle case di molti, dove vi trattenete piacevolmente a parlare del più e del meno bevendo magari anche un caffè per poi segnare servizio solo per aver lasciato una o due riviste prima di congedarvi?)

    La nota della JOB (Traduzione Ecumenica della Bibbia, Elledici, 1992) a questo versetto dice chiaramente che: "L'intenzione di Gesù è che i missionari non si preoccupino di trovare una ospitalità più confortevole ma che si consacrino interamente alla loro missione".

    Pertanto, non ha nulla a che fare con una presunta "proibizione" di predicare la Buona Notizia a domicilio o in ogni altro luogo dove si incontrono delle persone. D'altronde la stessa parola greca usata per descrivere il "fare discepoli" indica non l'insegnamento collettivo ma quello individuale che implica il rapporto personale discepolo-maestro, proprio quello che fanno i TdG contattando individualmente coloro che sono desiderosi di apprendere le verità bibliche.

    Bene, ma questo (l’insegnamento individuale discepolo-maestro) si fa a chi ha mostrato interesse durante la predicazione pubblica – questo è ciò che facevano gli apostoli

    Che la visita domiciliare facesse parte della metodologia apostolica nel predicare il vangelo o buona notizia del regno è chiaramente indicato da Atti 5:42.

    Come già detto, la visita domiciliare era la “continuazione” dell’insegnamento verso gli interessati, da notare la traduzione di questo versetto nelle altre Bibbie:

    CEI: “e ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavamo di insegnare..

    NUOVA RIVEDUTA: “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare”

    NUOVA DIODATI: “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare”

    INTERLINEARE DA NR.: E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare

    RIVEDUTA (LUZZI): “E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d'insegnare”

    VULGATA: “omni autem die in templo et circa domos non cessabant docentes et evangelizantes”


    Si predica dove c'è gente. E la gente, normalmente, vive in casa.- Matteo 28:19,20.

    Ma gli apostoli avevano tutt’altro metodo..


    A una conferenza di esponenti religiosi in Spagna è stato detto: “Forse [le chiese] trascurano proprio quello che costituisce la maggiore preoccupazione dei Testimoni: la visita domiciliare, che rientra nella metodologia apostolica della chiesa primitiva. Mentre le chiese si limitano non poche volte a costruire templi, suonare le campane per attrarvi la gente e a predicare dentro i propri luoghi di adunanza, [i Testimoni] seguono il metodo apostolico di andare di casa in casa e di cogliere ogni occasione per testimoniare”. El Catolicismo, Bogotá (Colombia), 14 settembre 1975, p. 14.

    Ognuno è libero di pensarla come vuole, qui stiamo cercando di capire il metodo degli apostoli.


    I detrattori, come sempre, invece di fare critica costruttiva ed operare per il bene, sviluppano concetti atti a denigrare quest’opera dicendo che Cristo la vietava.

    Spero che quanto ho scritto sia ritenuto costruttivo e che operi per il bene. Nessuno dice che Cristo vietava la predicazione DA PARTE DEGLI APOSTOLI, cioè quelli mandati apposta (Efesini 4:11), si dice solo che il metodo usato dai TdG di andare di porta in porta e indiscriminatamente, di casa in casa, non è confermato dalle scritture. Poi, ognuno è libero di predicare come vuole, ma non si faccia credere che quel metodo sia biblico.

    Questo ci fa capire quanto di cristiano abbiano queste affermazioni e lo scopo di questi sobillatori.

    Lo scopo è solo quello di far meditare, e questo non è anti-cristiano.

    Buona serata e…

    Una strettina di mano….

    Dal Pierino
    [SM=g7348]








    Il sig. Pierino, in questa discussione non ha dimostrato nulla, anzi ha evidenziato una particolare arroganza finalizzata a screditare il corpo direttivo della nostra organizzazione religiosa.
    Infatti scrive:
    Questo metodo è la scelta del vostro Corpo direttivo, apprezzabile o meno, ma non dovete dire che è riscontrabile nella Bibbia


    Ebbene, sig. Pierino, quello che afferma lei sono delle supposizioni.
    Filippo ha ben evidenziato il significato delle parole greche, facendo presente che letteralmente l'accusativo plurale è da leggere in senso distributivo (il verso originale Gr. kai kat’ òikous è: “e secondo case”) e non in senso avverbiale "a casa"...
    Quello che afferma Filippo è ben documentato perché condiviso da filologi e studiosi di greco antico.


    Già l'aver dato "la sua benedizione" all'utente lovelove che riporta un assunto pescato chissà dove, dimostra quanta conoscenza ha del greco antico. La signora scrive perfino che sono "parole sue" [SM=g27996].

    Ora veniamo al nocciolo della discussione.
    I testimoni di Geova si impegnano ad andare dove c'è gente: dalle fermate degli autobus alle strade affollate; dai mercati rionali agli slarghi dei grandi supermercati; con gazebi e tavolinetti e di casa in casa.
    Tutto il resto è speculazione gratuita di gente che vorrebbe realizzare una parrucca da un filo di capello tagliuzzandolo in mille pezzi.
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    25/01/2012 11:22


    Questa è tutta gente in malafede. Non c'è scritto nella Bibbia...
    Poi, sorseggiando un buon litro di vino ti dicono: ma noi siamo atei, la Bibbia non esiste...
    Altri, sbronzi di acquavite e grappa, dicono: non è giusto predicare di casa in casa... Però subito dopo, in preda ai fumi dell'alcol scrivono:
    "Ma questi di solito predicano poco, trovano quasi sempre il modo per fare altro durante il tempo della predicazione [visite a TDG, o a persone con cui non vengono mai a capo di niente (per loro fortuna)], conversazioni con chi li accompagna, ecc...
    Comportamento fatto proprio, di solito, dall'esempio dei viaggianti!"


    Ma si può essere così IMBECILLI? Posso io accusare un betelita addetto alle tipografie di predicare "poco" perché sta tutto il giorno a stampare riviste? Posso accusare un membro del corpo direttivo che predica "poco" perché dedica troppo tempo a portare avanti l'Organizzazione? CHE IMBECILLI QUESTI AVVINAZZATI.

    Non si rendono conto che non è l'andare di casa in casa che rende un testimone di Geova un uomo timorato di Dio.
    Il compito degli anziani è anche quello di aiutare i fratelli spiritualmente deboli a non perdere di vista Dio e questo lo fanno UTILIZZANDO parte del proprio tempo facendo visite pastorali.
    I viaggianti dedicano 5 giorni su sette alla predicazione e all'aiuto spirituale dei fratelli, chi ne ha bisogno, il viaggiante è sempre disponibile secondo il tempo e il programma settimanale. Dedica parte del suo tempo ad organizzare e programmare i suoi interventi.
    Quello che conta è METTERSI A DISPOSIZIONE E DEDICARE PARTE DEL PROPRIO TEMPO PER GLI INTERESSI DEL REGNO.

    Che gente. Ma non vi vergognate? Il membri del corpo direttivo vivono all'interno della Betel e pertanto dedicano molto tempo AGLI INTERESSI DEL REGNO. I viaggianti non hanno una residenza stabile e si mettono a disposizione dei fratelli.

    IMBECILLI, se il corpo direttivo e tutti i viaggianti, come dite, si sono arricchiti a spese dei fratelli, perché non l'avete fatto anche voi? Forse perché siete sempre stati dei falliti?

    Io ammiro chi ha dedicato la propria vita a questa Organizzazione, chi lo fa è da lodare. NOI TESTIMONI DI GEOVA siamo felici di dedicare parte del nostro tempo ALLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE: col servizio di campo; visite ai fratelli; visite a chi ha problemi; visite a chi è spiritualmente malato; aiutare a mantenere pulita la nostra sala del Regno; alla costruzione di nostri luoghi di culto, ecc. Le persone NORMALI DI TESTA capiscono (che se DEDICHIAMO CIRCA 20 ORE AL MESE agli interessi del Regno, 12 ORE ad aiutare i nostri fratelli, e 8 ORE per l'evangelizzazione) e non lancerebbero le stupide accuse di certi ex: "i testimoni di Geova CHE NON PREDICANO PIÙ, ormai si sono stancati. Io a questa gente sarei capace di sputargli in faccia perché so che sono DISONESTI E VILI.

    [Modificato da F.Delemme 13/08/2013 08:33]
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    13/08/2013 08:30


    Da qualche tempo stiamo sperimentando delle alternative che stanno dando dei risultati straordinari.
    Ci sarà sicuramente qualche imbecille che... "Ipse dixit"


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    02/08/2015 11:35

    Rinverdisco questa discussione perché in tema con l'ultima che ho aperto.
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