| | | OFFLINE | Post: 7.191 Post: 4.407 | Età: 68 | Sesso: Maschile | |
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07/07/2010 10:19 | |
Mi informano che qualcuno ha trovato difficile capire la mia semplice osservazione. Il chierichetto in questione, impegnato a trovare il bandolo della matassa per giustificare l’esistenza di anime in un certo “aldilà”, cosa alquanto ardua, vorrebbe dimostrarmi che per TRADURRE la nostra versione della Bibbia, Albert Schroeder avrebbe potuto farlo anche fuori dalla Betel.
Il suo Q.I. non gli permette di capire che non si tratta di ricerche su un tipo di costume usato da un popolo dell’India e neppure di questioni relative ad usi e costumi.
Normalmente per fare questo, la Betel incarica i sorv. di filiale, i sorv. di distretto e di circoscrizione a reperire materiale informativo.
Io parlo semplicemente di TRADUZIONE degli Scritti Sacri. Per far questo furono incaricati testimoni di Geova domiciliati alla sede centrale, unici inaricati. Il motivo è semplicissimo, il lavoro di TRADUZIONE si poteva fare solo all’interno perché era necessario consultare le decine di commentari biblici, le diverse centinaia di versioni della Bibbia presenti alla sede centrale e l'analisi comparativa di traduzioni critiche con le lingue originali.
Pertanto, la puerile difesa del santone rientra nella patologia medica, si tratta di semplici lamenti dovuti a complicazioni gastrointestinali di un chierichetto "aldilà" di ogni dubbio.
L’importante che lui possa, si fa per dire, spiegare chiaramente come è fatto “l’aldilà”, magari facendosi aiutare da coloro che credono al dogma trinitario e ancora tentano disperatamente di trovarne il nesso.[Modificato da F.Delemme 07/07/2010 23:41] |
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