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19/09/2008 15:30 | |
Il significato delle differenze nella tradizione testuale del Decreto Apostolico.
Vi sono perlomeno due ragioni per le quali dovremmo prestare attenzione alle varianti dei tre passi tratti da Atti:
1. è solo valutando le differenze testuali che possiamo sperare di discernere quello che era il testo originale inteso da coloro che scrissero il Decreto;
2. le differenze nel Decreto possono rivelare il modo in cui esso veniva compreso in alcuni circoli, in vari tempi.
Il dott. Julius J. Scott Jr ha realizzato con dignità accademica e competenza didattica uno studio su queste differenze -"Textual Variants of the Apostolic Decree and Their Setting in the Early Church" -: "Ma qual è il significato dell'inclusione o dell'omissione di uno o più elementi nel Decreto? La versione del decreto bizantino-alessandrina contenente i quattro elementi (quella che troviamo nella TNM, NIV, NASB e in altre traduzioni moderne) potrebbe essere interpretata almeno in tre modi:
(1) se la proibizione contro la fornicazione è in riferimento alla prostituzione sacra e/o alle restrizioni matrimoniali e la menzione del "sangue" è intesa a rinforzare la regolamentazione levitica contro il bere sangue, allora la preoccupazione primaria del decreto è di tipo cerimoniale e alimentare;
(2) se "fornicazione" comprende tutte le forme di irregolarità sessuale e la proibizione contro il sangue è una riaffermazione del sesto comandamento, allora la preoccupazione principale del decreto è l'enorme differenza tra il codice morale e le pratiche degli ebrei e dei gentili;
(3) è pure possibile che la quadruplice forma del decreto intenda sanzionare o enfatizzare ciascuna delle categorie dei peccati dei gentili che gli ebrei rifuggivano".
Vi sono davvero pochi dubbi che la versione della TNM, NIV, NASB (e altre) sia quella corretta. Ma Scott nota che il testo del papiro45 (collezioni Chester Beatty), omettendo "fornicazione", pone l'enfasi sulle pratiche alimentari dei gentili, particolarmente se il sangue viene considerato una restrizione della dieta. Egli nota anche che l'omissione di "ciò che è strangolato" dagli altri testi pone una "decisa enfasi morale ed etica" sul Decreto, in particolare alla luce dell'aggiunta forma negativa della Regola Aurea.
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