La storia della Chiesa cattolica è pregna di FALSE PROFEZIE e ATTESE VANE. I nostri detrattori speculano sulle presunte attese dei testimoni di Geova e dimenticano o SCONOSCONO totalmente la storia delle profetiche carnevalate della Grande Chiesa.
Facendo una ricerca per un ente regionale, mi sono imbattuto in questa notizia pubblicata da "Cronaca siciliana del secolo XVI a cura di V. Epifanio e A. Gulli - stab. tip. Virzì - Palermo, 1902: pagg. 74-76".
"5 di febbraio 1524, diviano essiri grandissimi abundancii di acqua et quasi diluvio per lo universo mundo... per placari la ira di la divina magestati, lu Vicario Generali, in data 26 gennaio, XII indiz. 1523, emanava un bando ordinando che "omni uno, sub pena di peccato mortali...tanto grandi quanto pichiuli, tanto omo, quanto donna, si haja a disponeri ad dieiunari et confessioni, et vèniri chi serrànno li 29 di lu presenti misi dieiunari in pani et acqua in memoria di la passioni di lu nostru Signuri Jhesu Christu et remissioni di loru peccati ad czoki disponuti in signo di penitencia si poczano ordinari et celebrari processioni a lu dictu effectu di essiri placata la divina ira et obteniri sua sancta misericordia".
L'evento funesto profetizzato e quindi atteso dai fedeli cattolici si poteva placare col digiuno e la penitenza. Chi non si adeguava o non seguiva i dettami della chiesa, avrebbe commesso peccato mortale. Dagli Atti dei Giurati dell'archivio comunale di Catania del 1523 esce fuori uno scenario apocalittico. Molti uomini illustri del tempo scrissero al "Vicario Generali quillo duvìa essiri per modum ut seguitur"
(elencarono cioè cronologicamente, per iscritto, i fenomeni in seguito ai quali l'umanità sarebbe stata annientata).
La città di Catania venne informata per iscritto che... "In quinto dicti mensis, serràno terremoti grandissimi per tucto el mundo,....terremoti horrendi... terremoti cun venti inauditi et innumerabili facti di foco,....tucto el mundo patirà terremoti et pioggi...".
E venne, finalmente il tempo indicato dalla profezia. Ma anzichè apportare la morte, "volendo lu omnipotente Dio demostrari la sua potencia, et per cunfundiri a tutti chi tali pronostica scripsoro et fachianosi tali previsioni, chuj confidando in li homini chi in Dio", esso "fu tanto bellissimo tempo et tranquillo chi mai tali fu sencsa acqua, vento, nec cosa nixuna di li cosi pronosticati, et tali tempo cussì tranquillo fu per tucto el mundo comu poi si intisi...".
Il cronista non ci fa conoscere la sorte toccata a coloro (i religiosi) che spinsero il popolo a fare penitenza e digiuno (pena incorrere nel peccato mortale), ma c'è da pensare che dietro le spalle di quei facili profeti stesse l'ombra dell'inquisitore, al solo ed unico fine di costringere le coscienze alla mortificazione e alla penitenza, giacchè l'umanesimo aveva per un eccesso contrario aperto orizzonti nuovi che inducevano allo scetticismo e al dubbio.