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I cristiani e l'omosessualità

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2015 10:03
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09/02/2009 14:54

Re:
dispensa., 09/02/2009 11.28:

Non è vero che l'antico è diverso dal moderno nell'ambito delle sacre scritture.
Dio non ha forzato il cammino dell'uomo oltre il necessario.

Es. permise di ripudiare la propria moglie per la durezza del cuore dell'uomo, ma fin dall'inizio dichiarò il principio morale, che l'uomo e la donna sono uno.

Un attento lettore se ne sarebbe accorto.
La donna schiava? Impossibile se valutiamo la donna Sara e Agar della quale la donna Sara rappresenta la donna libera rispetto a quella schiava delle limitazioni e difetti umani.

IL sacrificio dell'agnello rappresentava il sacrificio di Cristo.
Egli ha applicato la condanna a morte dell'antico..nel moderno, dando una opportunità di salvezza al pari delle città di rifugio.
Ha condannato il mondo nella sua morte divenendo giudice di vita e di morte.
Il tuo io impuro muore in lui come modello, se lo vuoi, per la tua salvezza, se non muore,perchè non lo vuoi con la tua mente o con il tuo solo cuore, muori tu.
La legge vita per vita non è cambiata, sono cambiate le circostanze della sua attuazione.


L'omosessuale è come quello scienziato che pensa di mettere dei nanirobot nel cervello umano per dobare il QI, così che due impiegati che si parlano al telefono possono credere di trovarsi in spiaggia a discutere di lavoro.

La storiella che il suo cervello è femminile o che si è femminilizzato per induzione psichica, non regge quando sono due omosessuali a sposarsi, dato che entrambi avrebbero cervello o personalità femminile.

La realtà è che l'uomo antepone la femminilità o mascolinità formale oggettiva e quindi simbolica dell'essere, allo spirito delle cose come creato e voluto da Dio.
Sovvertendo l'ordine naturale a livelli estremi, ben diverso dal più faticoso inserirsi in modo comunque creativo e specifico.
Pertanto Conducendo il genere umano alla fine se non in maniera atomica, ma senz'altro nell'estinzione della coscienza, della vera libertà, dell'uomo come uomo.

L'omosessualità come la pedofilia o altro di simile, sono il risultato di una stessa matrice, cambia solo il modo di esprimerla, in rapporto alle diverse circostanze individuali o dell'ambiente.

Percepire l'altro in senso astratto e fisico e la relativa interazione di interessi e identificazione in esso e con esso, pone comunque l'esistenza di un concetto di comunione.

In pratica riflettiamo che difficilmente qualcuno si solleticherà da se stesso, ma che lo stesso fenomeno vissuto in modo relazionale pone una distinzione psichica e individuale che ci solletica il cervello.
Il valore di comunione con l'altro pone dunque il problema di come porsi rispetto all'altro, e non ce dubbio che l'ambiente se corrotto pone un certo sviamento sopratutto quando non siamo nell'età della ragione, ciò determinando o influenzando in modo notevole il proprio futuro individuale, avendo di base prodotto per contaminazione o influenza emotiva una difficoltà di identificazione e di relativi valori.

Questa eventuale difficoltà dovrebbe essere superata da un giusto e reale concetto di idealizzazione e identificazione nei confronti della donna.
Ma Ce chi l'idealizza in se stesso violentando la propria natura, poichè non lo può idealizzare nello spirito se non imitandolo, notandosi in modo eclatante la forzatura dal fisico, al mentale.

E non è detto che lo faccia necessarimente per debolezza di carattere, ma anche per libera scelta.

E gli così pone la sua esistenza in volontaria o involontaria sfida e corruttibilità dell'esterno, poichè il possesso non è qualcosa che si vive fine a se stesso, il possesso in quanto tale giusto o sbagliato, lo si può esercitare solo nei confronti dell'ambiente esterno; pertanto inevitabilmente la sua posizione è di guerra anche se formalmente in modo assolutamente pacifico.

E la stessa guerra che può creare una porno star rispetto alla stabilità di ogni famiglia, e che è stata abbracciata dalla tecnica dell'uomo, in quanto con essa l'uomo esprime il suo potere o dominio sulla natura, di cui ne diviene egli stesso vittima e cavia.






Il tuo mi sembra un esxursus filosofico di non facile approdabilità e che convince poco o nulla.

Mi pare che qui tutti pensino e decidano per gli altri invece che per sè.
Ad ognuno piace dare la spiegazione del rapporto VT/NT più consona alla propria veduta ed alla propria interpretazione.
Si dimentica che cosa sia "una condizione" per l'essere umano e, per questo, si finisce per diventare giudici spietati di altri esseri umani.
Con questo non voglio dire se sia corretto o meno l'omosessualità, sulla quale ho una mia opinione, ma se sia corretto o meno discriminarlo.

Se mi attengo al concetto di normalità deduco che gli uomini e le donne sono diversi nel fisico e per alcuni versi, forse dovuti all'influenza della fisicità reciproca, nella concezione della vita.

Nessuno può negare che l'uomo è normalmente più forte ed aggressivo della donna, che ha spalle più larghe e bacino più stretto, che non ha mammelle sviluppate come la donna e che ha due testicoli ed un organo atto ad espellere all'esterno la produzione di spermatozoi avvenuta nei testicoli ed immessa temporaneamente nella vescicola seminale, all'interno della prostata.
Nessuno può negare la verità della conformazione fisica della donna, atta ad allattare la prole, a tenerla nel seno per un periodo di nove mesi, ad espellerlo all'esterno attraverso una feritoia elastica al punto da consentire la sua dolorosissima fuoriuscita.
Nessuno può negare che un bimbo nasce solo se un organo maschile penetra la donna che, con il suo organo apposito ed elastico, lo riceve e riceve anche i suo seme, provvedendo subito a farlo confluire nelle ovaie dove, in genere uno solo degli spermatozoi, sfondando la parete esterna dell'ovulo, lo feconda, esattamente come avviene con le galline.
Nessuno può negare che la nascita del bimbo/a richiede l'attenzione continua e la collaborazione di entrambi i coniugi.

Nessuno può negare che tutto ciò non si potrebbe mai verificare fra due uomini o fra due donne.

Ne deduco che la NORMALITA', non nel senso di anomalia mentale, fra gli esseri umani è l'incontro di un uomo con una donna, in quanto questo incontro produce assolutamente tutto, dal piacere alla compagnia, dall'amicizia alla complicità, dal programmare la nascita di un figlio fino a realizzarla, etc. etc.
Questo tipo di normalità non può essere posseduta per interno da due omo, che, come minimo, devono escludere paternità e maternità.

Cosa induce perciò due uomini o due donne ad innamorarsi al punto di volere convivere?

E' questo il grosso problema.
Su queste ragioni ritiro ogni mio giudizio ed ogni mia condanna.
E' facile sia giudicare che condannare, mentre lo è meno per chi viene a trovarsi in una simile condizione.

L'omosessualità è una condizione, una scelta condizionata.
Contro il condizionamento e l'assuefazione si può fare ben poco.
Si può pretendere da un cieco che veda o da un sordo che senta o da uno zoppo che cammini?
NON CREDO.
Come vi sono condizionamenti fisici vi sono condizionamenti psicologici, altrimenti detti orientamenti.
C'è gente che non ha alcuna passione a sposarsi. Ama vivere assolutamente da scopola. Il matrimonio sarebbe per questi la fossa della propria vitalità.
Anche questa è una condizione, un orientamento contro cui vi è poco da fare.
Vi è poi la condizione dell'impotenza, della frigidità, che ha la stessa radice della condizione di chi sceglie di vivere da singol o la stessa radice dell'omosessualità.
Pensate alla depressione.
La depressione si pone ad un certo punto come condizione che pone restrizioni all'esistenza.
Si può pretendere da un depresso che riprenda dall'oggi al domani una vita all'insegna della normalità?
E' quasi praticamente impossibile.
U'altra condizione è l'innamoramento che, quando c'è, è simile ad una malattia, simile alla depressione (difatti gli esperti affermano che l'innamoramento -cotta- abbia lo stesso decorso della depressione).
Perchè due uomini si innamorino e che non si innamorano della donna, non è dato sapere, MA AVVIENE, E' UN DATO DI FATTO, E' COSI' FORTE CHE NULLA LI PUO' DISTRARRE E NULLA PUO' FAR CAMBIARE LORO IDEA.
Il loro condizionamento è tale per cui non riescono a provare alcuna passione per una donna o per un uomo.
Voi donne vi sposereste con il gobbo di Notre Dame?
Non credo.
Perchè?
Perchè non ne siete attratti.
Amereste essere corteggiate da Clooney?
Penso di sì anche se vi viene di rifiutare l'idea.
Gli omo ragionano allo stesso modo.

IL PROBLEMA E': PERCHE' RAGIONANO COSI'?

Voi avreste comprensione per un drogato, per un'innamorato, per una cotta, per una donna che rifiuta il gobbo ma che si lascia tentare dalla sua visione del principe azzurro, ma vi rifiutereste di avere comprensione per un omo.
Dite che l'omo può essere tale ma senza che possa far nulla per concretizzare le sue aspettative.
E' come dire che voi singol potete rimanere tali ma senza mai pensare che un giorno potrebbe capitarvi di innamorarvi e che quando vi capiterà dovrete rifiutare, altrimenti vi cadrà il mondo addosso.
E' come consetirvi di ammirare belle donne, ma non di sentirvi attratti o di innamorarvi.

Piuttosto che condannare o giudicare bisognerebbe comprendere da dove nascono certe esigenze, come si sviluppano e si radicano e perchè diventa così difficile eradicarle.
Gli ossi duri potrebbero un giorno trovarsi a fare i conti con una realtà del genere ... che faranno in un mondo che non li comprenderà e che condannerà senza appello i loro figli che essi amano intensamente?

CHE NE SAPETE DELLA CORRETTA INTERPRETAZIONE DEL PENSIERO DIVINO?
E SE LA RELIGIONE FOSSE CHIAMATA A RESPONSABILITA' PER L'ORIENTAMENTO DEGLI OMO?
Non facciamoci dritti.
Io penso che la scelta che alcuni fanno appartiene esclusivamente a loro. Io non posso chiamare in causa altri per le mie scelte.
Invece c'è chi si fa promotore di scelte o chi si sente di discriminare scelte altrui sentendosi scusato da indicazioni divine.

Penso che la società, ed in particolare le religioni, abbiano una grossa responsabilità nella formazione delle menti e degli orientamenti in campo sessuale. Di questo prima o poi dovranno rispondere.

"Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra".

Pyccolo







































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