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Testimoni di Geova: Risposte a Domande
 
 
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Colossesi 1:16-20

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2021 18:25
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20/09/2021 18:21

2 parte

Quindi per capire pienamente ciò che l’apostolo Paolo intese dire col termine "primogenito di tutta la creazione", dobbiamo riprendere la discussione su Col. 1:16. È Gesù il creatore di tutte le cose e l’inserimento della parola "altre" è appropriato?

Innanzitutto notiamo dalla conclusione del versetto 16: "Tutte le altre cose sono state create tramite lui e per lui". Notate qui che Gesù è colui "mediante il quale tutte le altre cose furono create". La parola greca tradotta "mediante" è dia. In questo versetto, dia significa: "canale di un’azione, agenzia, mezzo". Sì, Gesù fu il "mezzo mediante il quale" la creazione venne all’esistenza.
Notate pure che questa creazione venne all’esistenza "per" lui. Chi fece questo "per lui"? Paolo ce lo rivela in Ebrei 1:1, 2: "Dio, che anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti, alla fine di questi giorni ha parlato a noi per mezzo di un Figlio che ha costituito erede di tutte le cose e mediante il quale fece i sistemi di cose".
È fuor di dubbio, fu proprio il Dio e Padre di Gesù, Geova (Michea 5:4) che creò il sistema di cose mediante suo Figlio che stava con lui nei cieli! (Prov. 30:4; 8:22, 30; Gen:1:26)

Ma è appropriato inserire la parola "altre" nel testo di Col. 1:16, 17? Ebbene, come abbiamo già assodato, è stato Geova, il Padre, l’autore della creazione. Gesù fu del Padre il mezzo o lo strumento o il canale mediante il quale la Sua creazione venne all’esistenza. Com’è stato già dimostrato sopra, il Padre è stato responsabile della chiamata dei discepoli sotto il dominio o regno di Gesù, il "Figlio del suo amore [del Padre]". Pertanto il contesto di Col.1:15, 16 ci addita il Padre.

Allora, se NON dovessimo aggiungere la parola "altre" nel testo, quale significato ne deriverebbe? Ebbene, se Gesù avesse creato TUTTE LE COSE CHE ERANO NEI CIELI, saremmo costretti ad affermare che Gesù avrebbe creato suo Padre, dato che suo Padre sta nei cieli! E il contesto indica che il Padre mandò suo Figlio. E il Padre molto certamente è una "cosa".
Webster definisce la parola "cosa" così: "riferito a entità, individuo, oggetto tangibile, persona". Sì, tutte le cose nei cieli includono il Padre, che concordemente ai trinitari è una persona. Allora dovremmo immaginarci che Gesù creò il Padre? Tuttavia la Bibbia insegna che il Padre è il Re d’eternità in 1 Tim.1:17. Chi è in tale posizione non può essere una cosa creata! Pertanto E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIO che la parola "altre" venga inserita nel testo onde evitare confusione su questo argomento.
Comunque, come andremo a vedere, questa non è l’unica ragione che rende appropriato l’inserimento della parola "altre".

Facendo un momento di pausa, andiamo ad esaminare ciò che alcuni hanno affermato erroneamente. Qualcuno dice che Paolo potesse aver usato in questo testo un’altra parola se avesse voluto dire che Gesù fu "esattamente una creatura". Ebbene, molto semplicemente, questo NON è quello che Paolo volle dire in questo testo! Questo NON è il senso che Paolo vuol trasmettere del versetto. Perciò, quelli che sostengono questo, non hanno nemmeno compreso il versetto nella prima parte. Poiché Paolo rivelò al versetto 15 che la creazione di Gesù era unica. 

Il concetto di Paolo era che Geova aveva creato il Figlio suo Gesù direttamente, e che di conseguenza gli competeva il titolo di "primogenito di tutta la creazione". Lo troviamo confermato in Giov. 3:16: "l’unigenito Figlio". La creazione di Gesù era un tipo differente di creazione, nella quale NON era stato usato alcun "canale" o "mezzo" mediante cui Gesù potesse venire all’esistenza, poiché fu l’unica entità creata direttamente da Geova. Tutte le "altre" creazioni erano differenti tipi di creazioni, essendo venute tutte all’esistenza mediante Gesù quale "canale" o "mezzo mediante il quale" esse poterono venire all’esistenza. Quindi, queste "altre" cose erano tutte differenti in quanto create MEDIANTE Gesù. Questo è il motivo per cui Gesù è chiamato "prototokos" "primogenito" di tutta la creazione, o ‘monogenes’ di Dio, ‘il suo unigenito’.

Per quanto riguarda queste "altre" cose, Gesù è il mezzo mediante il quale esse furono portate dal Padre all’esistenza. Comunque c’è da smentire anche altri che erroneamente sostengono che Dio creò Gesù, dopo di che Gesù creò tutte le altre cose! Proseguiamo la nostra discussione.

La traduzione di ebraico, aramaico e greco in altre lingue, come per es. l’italiano, è un compito terrificante. I comitati di traduttori biblici devono confrontarsi duramente con l’importantissimo compito di trasferire da una lingua in un’altra tutta la forza, il senso e la fragranza del testo originale. Devono farsi guidare da un’onesta coscienza per evitare di distorcere la traduzione con vedute preconcette. L’esatto significato delle parole della lingua originale dipende spesso dagli specifici casi grammaticali in cui sono scritte o dai determinati punti del testo in cui sono collocate. Comunque, quando si traducono in un’altra lingua che non usa gli stessi schemi, si è costretti ad inserire nell’altra lingua parole che trasmettano la piena fragranza e l’intendimento della parola originale.

Considerate Atti 5:29: "Allora Pietro e gli altri (anche KJV, TEV e NIV inseriscono la parola "altri") apostoli risposero: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini". Se NON aggiungessimo la parola "altri" nel testo, (come fanno la Versione del Re Giacomo ed altre), Pietro NON verrebbe considerato uno degli apostoli! Living Bible, Phillips, Gerusalemme e RSV traducono "… Pietro e gli apostoli…", la NEB "Pietro rispose per sé e gli apostoli". Queste versioni escludono Pietro dal gruppo degli apostoli, non vi pare?

Un altro esempio lo troviamo in Col. 1:20, dove leggiamo: "e, per mezzo suo, di riconciliare con sé tutte le altre cose, che siano sulla terra o nei cieli, facendo la pace mediante il sangue che lui ha versato sul palo di tortura".

Qui notiamo che, se omettiamo l’inserimento della parola "altre", Paolo direbbe che il Padre riconcilierà a sé TUTTE le cose nei cieli e sulla terra mediante Gesù. In questo caso, poiché Gesù era in cielo, come anche Satana e i demòni, al tempo in cui Paolo scrisse questa lettera, ovviamente non verrebbe incluso anche Gesù? Perché Gesù avrebbe bisogno di essere riconciliato con Dio? Assolutamente NO! In quanto a Satana e ai demoni, devono essere "riconciliati" con Dio? NO! Pertanto l’inserimento della parola "altre" è assolutamente necessario per impartire un corretto intendimento del testo.

Vorrete notare pure le parole "che lui ha versato" inserite nella TNM. La versione interlineare di Benjamin Wilson traduce questo versetto "il sangue della croce". La JKV e la RSV dicono "il sangue della sua croce". Come possiamo notare, la JKV e la RSV sono aderenti al testo greco originale. Altre traduzioni tentano di trasmettere al lettore un senso più pieno del versetto… TEV traduce "mediante la morte di suo figlio sulla croce" … LB dice "la morte di Cristo sulla croce" … La Phillips dice "in virtù della morte di Cristo" … e la JB dice "per mezzo della sua morte sulla croce". La NIV inserisce "…versato …" "mediante il suo sangue versato sulla croce" … e la NEB "…il versamento del suo sangue".

Un altro passo dove vediamo la necessità d’inserire delle parole per salvare il significato originale del testo biblico lo troviamo in Giov. 1:11, dove leggiamo: "È venuto nella sua casa, ma i suoi non l’hanno accolto". LB "perfino nella sua propria terra e fra il suo popolo". TEV "Egli venne nel suo proprio paese, ma il suo popolo…" Phillips "…il suo proprio mondo …il suo proprio popolo" Gerusalemme "…proprio dominio …proprio popolo…" RSV "…propria casa …proprio popolo" NEB "…proprio reame…"
In questo versetto, le parole casa [o secondo altre traduzioni terra, paese, mondo, dominio, reame] e popolo non si trovano nel testo greco. [KJV "Egli venne fra i suoi, ed essi non lo accolsero" (Similmente in NIV)] L’inserimento delle altre parole è motivato dal caso e dalla struttura della frase in cui si trova "proprio" nel testo greco (ho idios). Tuttavia, la traduzione richiede l’inserimento delle parole "casa etc." e "popolo" nel testo per trasmettere al lettore la piena fragranza del concetto espresso in greco.

Quindi, l’evidenza delle cose dimostrate ci induce a concludere ragionevolmente che l’inserimento della parole "altre" in Col. 1:16, 17 è assolutamente necessario per trasmettere il corretto intendimento del testo concernente il ruolo di Gesù nel proposito del Padre suo di riconciliare a sé tutte le "altre" cose!

Gesù è certamente il primogenito di tutta la creazione essendo la prima ed unica creazione diretta di Geova. Tutte le "altre" cose create vennero all’esistenza mediante Gesù, il primogenito di Dio. Perciò concludiamo che "tutte le "altre" cose" create furono differenti "tipi" di cose create, essendo state create da Geova "mediante" Gesù, e non "direttamente" da Geova, come nel caso di Gesù, suo "unigenito figlio".
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