Non è scontata l'identità ontologica
Esaminiamo alcuni casi di brani in cui il Nuovo Testamento cita passi dell'Antico Testamento contenenti il tetragramma o parole rivolte a Dio ma riferite a Gesù nel NT.
Esaminiamone alcuni:
Giovanni 19:37
Un altro passo ancora dice: “Guarderanno colui che hanno trafitto”.
Zaccaria 12:10 “
Verserò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di favore e di supplica; guarderanno colui che hanno trafitto, e lo piangeranno come piangerebbero un figlio unico, e si addoloreranno profondamente per lui come si addolorerebbero per un primogenito”.
Zaccaria fa riferimento a Geova o a Gesù? Nel valutare come il NT cita l'AT, non va data per scontata un'identità ontologica tra gli individui menzionati nelle citazioni. Un chiaro esempio lo troviamo in Osea 11:1 che così recita: “
Quando Israele era un ragazzo, io l’amai, e fuori dall’Egitto chiamai mio figlio”. Qui il riferimento è chiaro, si sta parlando di Israele.
Nel vangelo di Matteo 2:15 si riportano queste parole:
Si adempì così ciò che Geova aveva detto tramite il suo profeta: “Fuori dall’Egitto chiamai mio figlio”.
Chi mai penserebbe ad un'identità ontologica tra Gesù e Israele?
Un altro caso è legato all'identificazione di Giovanni il Battista.
Per spiegarla, il prof. Rolf Furuli, docente di lingue semitiche all'università di Oslo, fa questa riflessione: "Malachia 4:5 profetizzò che Elia il profeta sarebbe giunto prima del grande e tremendo giorno di YHWH. Nel citare queste parole, Gesù disse che "
Elia era già venuto" (Matteo 17:12). Matteo 17:13 dice che i discepoli compresero che aveva parlato di Giovanni il Battista. In Matteo 11:14 Gesù è chiaro "
Egli stesso è l'Elia che è destinato a venire. Non potrebbe esserci modo più diretto per esprimere un'identità ontologica di dire che Giovanni il Battista
è Elia! Eppure non è ciò che intendeva, perché Giovanni non era Elia né risuscitato né reincarnato: compì la stessa opera di Elia e in circostanze analoghe".
Si dimostra così l'infondatezza delle critiche di chi afferma che le nostre interpretazioni siano dettate da preconcetti. I riferimenti dell'AT ripresi nel NT sono stati applicati giustamente dai testimoni di Geova. Hanno usato equilibrio dimostrando la fondatezza, in senso scientifico, del modo in cui la TNM affronta la questione del nome divino e le citazioni relative a Geova nel VT, applicate a Gesù nel NT.