00 07/08/2008 16:52
Gent. Kejeka, scrivi "Consentimi comunque di dissentire" e poi "Che sia chiaro che sto esprimendo un MIO pensiero, non ho la presunzione che sia quello giusto".
La verità sta sempre in mezzo?

Supponiamo che un cristiano abbia guardato di nascosto per anni materiale pornografico ripugnante e sessualmente degradante, facendo tutto il possibile per nascondere questo peccato. Tale materiale pornografico includeva stupri di gruppo, forme di sadomasochismo, brutalità su donne o anche pornografia infantile (pedopornografia).
Quando la sua condotta viene scoperta prova profonda vergogna.

Nota che se il suo peccato è stato scoperto, probabilmente non aveva intenzione di abbandonare quel comportamento degradante.

Si formerebbe quindi un comitato giudiziario perché è stata commessa grave impurità. Se il trasgressore non manifestasse vero pentimento e la determinazione di non guardare mai più materiale pornografico, verrebbe disassociato.

Da ciò non si deduce che "essendo pentito" non subisca la disassociazione, assolutamente. Se ha causato grave danno alla Congregazione, se ha fatto inciampare altri, così come dalla ipotesi realistica, verrebbe disassociato ugualmente.
Però, questo dovrebbe essere, come accennato da Christian, una decisione collegiale.

Anche in questo caso non dobbiamo essere dogmatici ma non possiamo neppure stabilire una regola ben precisa.

Gli anziani valuteranno il da farsi. Naturalmente la decisione degli anziani potrebbe anche non essere quella più gradita, ma nella loro funzione, rappresentano la disposizione teocratica. Se dovessero sbagliare nella loro valutazione, sarà Geova a stabilirlo.
[SM=x1061966] No all'ipocrisia e alla diffamazione. Tolleranza zero.