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Il Comune di Treviso rimandava quindi per mesi il rilascio della concessione edilizia. Visto il ritardo coincidente con la paventata opposizione, in data 5 agosto 1986 l'associazione dei Testimoni di Geova comunicava al Sindaco l'imminente inizio dei lavori, ritenendo che la comunicazione dell'8 marzo 1986 del Comune fosse del tutto equipollente alla concessione edilizia e che fosse intervenuto il "silenzio-assenso" sull'istanza di concessione edilizia, ai sensi dell'art. 79, 3° comma, della legge della Regione Veneto n. 61 del 27 giugno 1985. Immediatamente, il 7 agosto 1986, il Sindaco emanava l'ordinanza di sospensione dei lavori (prot. n. 33216/168). E pochi giorni dopo, il 12 agosto, comunicava, contraddicendo e annullando le precedenti comunicazioni positive, il diniego della concessione edilizia. Dalla comunicazione traspariva un evidente pregiudizio: "La realizzazione di un unico Tempio, sostitutivo dei numerosi piccoli edifici di culto dei Testimoni di Geova esistenti nel territorio trevigiano, verrebbe ad alterare il plurisecolare tessuto della comunità residente".

3° parte